Elezioni nel Regno Unito, Rishi Sunak sfida Keir Starmer. Lo scenario politico

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Il 4 luglio gli elettori britannici saranno chiamati alle urne per eleggere i 650 nuovi membri della Camera dei Comuni. Per la prima volta dopo più di un decennio, i sondaggi parlano di un netto vantaggio del partito laburista, guidato da Keir Starmer, rispetto a quello conservatore di Sunak. Il Labour party potrebbe quindi tornare al potere dopo 14 anni, mentre i Tories potrebbero assistere al peggior risultato della loro storia

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Si apriranno il 4 luglio le urne in Regno Unito per eleggere i 650 nuovi membri della Camera dei Comuni. Le elezioni anticipate, che si terranno sei mesi prima rispetto alla scadenza naturale della legislatura, sono state indette lo scorso maggio con un annuncio a sorpresa dal primo ministro britannico Rishi Sunak. E proprio l'attuale inquilino del Numero 10 di Downing Street risulta, stando ai sondaggi, in largo svantaggio rispetto al leader laburista, Keir Starmer, che potrebbe ottenere la più ampia maggioranza di sempre nel dopoguerra.  

I sondaggi delle elezioni in Regno Unito

Per la prima volta dopo più di un decennio, i sondaggi parlano di un netto vantaggio dei laburisti rispetto ai conservatori. Una possibile vittoria di Starmer riporterebbe quindi al potere il Labour party dopo ben 14 anni: l'ultima volta fu nel 2010, quando a guidare il Paese era Gordon Brown. Sull'altro fronte, invece, il partito conservatore di Sunak potrebbe invece assistere al peggior risultato della sua storia. Secondo alcuni sondaggi, infatti, i laburisti sarebbero addirittura in vantaggio di 20 punti rispetto ai Tory: se così fosse, Starmer otterrebbe un risultato storico, con più di 200 seggi.  

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I candidati

Oltre ai due grandi “rivali”, Rishi Sunak alla guida dei conservatori e Keir Starmer come leader dei laburisti, le elezioni in Regno Unito vedranno protagonista anche John Swinney, candidato con il Partito Nazionale Scozzese, che rappresenta il terzo partito partito politico più grande nel Regno Unito, dopo quello dei Tory e dei Labour. Segue poi Nigel Farage, fermo sostenitore della Brexit e candidato con il suo partito di destra Reform Uk. Come specifica Euronews, tra le proposte avanzate da Farage troviamo il congelamento dell'immigrazione “non essenziale”, l'eliminazione degli obiettivi climatici e l'uscita dalla Convenzione europea dei diritti dell'uomo. Secondo i sondaggi, però, Reform Uk potrebbe non ottenere alcun seggio.

Alla guida dei liberaldemocratici c'è Ed Davey, ex membro della Camera dei comuni per i collegi di Kingston e Surbiton e leader del partito dal 2020.

Tra i candidati alle urne anche il Green Party, che si presenta con il duo Carla Denyer e Adrian Ramsay. Chiudono la lista il partito gallese di Plaid Cymru che sostiene la costituzione di un Galles repubblicano indipendente all'interno dell'Unione Europea, guidato da Rhun ap Iorwerth, e infine il partito nazionalista e indipendentista scozzese di Alba, con il suo leader Alex Salmond.

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