Si attende l'esame della bozza di risoluzione degli Stati Uniti che sostiene il piano di cessate il fuoco. Funzionari israeliani hanno detto al Nyt che i leader di Hamas hanno dato ordini ai miliziani di sparare agli ostaggi se pensano che le forze di Tel Aviv stiano arrivando. La direttrice del Programma alimentare mondiale dell'Onu annuncia che l'organizzazione ha "sospeso" la distribuzione degli aiuti dal molo costruito dagli Usa sulla costa di Gaza. Gantz dà le dimissioni
Il Consiglio di Sicurezza Onu ha approvato la bozza di risoluzione Usa che sostiene il piano di cessate il fuoco a Gaza annunciato da Joe Biden, e invita Hamas ad accettarlo. Il testo - per andare incontro alle richieste di diversi paesi che volevano fosse menzionato anche Israele - esorta "entrambe le parti ad attuare pienamente i termini del piano senza indugio e senza condizioni". La bozza è stata approvata con 14 voti a favore e l'astensione della Russia. I leader di Hamas hanno dato ordini ai miliziani che controllano gli ostaggi a Gaza di sparare ai prigionieri se pensano che le forze israeliane stiano arrivando. Lo hanno detto funzionari israeliani al New York Times. La direttrice del Programma alimentare mondiale (Pam) dell'Onu, Cindy McCain, ha annunciato che l'organizzazione ha "sospeso" la distribuzione degli aiuti umanitari dal molo costruito dagli Stati Uniti sulla costa di Gaza: lo riportano i media internazionali. McCain si è detta "preoccupata per la sicurezza del nostro popolo". Il ministro del gabinetto di guerra israeliano Benny Gantz si è dimesso dall'esecutivo. Lo ha annunciato lo stesso Gantz in una dichiarazione ai media. "Lascio con il cuore pesante", ha detto, "non vinceremo questa guerra come avevamo pianificato".
Gli approfondimenti:
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- Il piano di Netanyahu per il dopoguerra
- Perché l'Iran ha attaccato Israele?
- Hamas, cosa significa il triangolo rovesciato associato alle brigate Al-Qassam
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Segui il nuovo liveblog dell'11 giugno sulla guerra a Gaza tra Israele e Hamas
Abu Mazen 'accoglie con favore' voto piano Usa all'Onu
Il presidente dell'Autorità palestinese Abu Mazen "ha accolto con favore" il voto del Consiglio di sicurezza dell'Onu sul piano di tregua nella Striscia di Gaza, definendolo "un passo nella giusta direzione". "La presidenza palestinese considera l'adozione di questa risoluzione come un passo nella giusta direzione per porre fine alla guerra genocida in corso contro il nostro popolo nella Striscia di Gaza", ha affermato l'ufficio di Abu Mazen in una dichiarazione trasmessa in arabo dall'agenzia ufficiale Wafa.
Avere le mestruazioni a Gaza: mancano acqua pulita e 10 milioni di assorbenti
Secondo le stime di UN Women, ogni mese sono necessari circa 10 milioni di assorbenti igienici usa e getta o 4 milioni di assorbenti riutilizzabili per quasi 700 mila donne e ragazze che rischiano virus e infezioni. Le storie raccolte da ActionAId nella Giornata mondiale dell'igiene mestruale LE STORIE
Russia, all'Onu astenuti perché l'accordo è poco chiaro
"Dall'inizio abbiamo chiesto come imperativo un cessate il fuoco permanente per il rilascio degli ostaggi e la consegna degli aiuti, salutando con favore qualsiasi tentativo diplomatico. In questo caso pero' gli Usa non hanno informato i membri del Consiglio di Sicurezza sui dettagli dell'accordo, e non c'e' chiarezza da parte Israele, che ha fatto diversi discorsi sul volere continuare la guerra finche' non ha distrutto Hamas". Lo ha detto l'ambasciatore russo all'Onu Vassily Nebenzia in Consiglio di Sicurezza dopo il voto sulla tregua a Gaza. Mosca, che si e' astenuta, ha spiegato di "non aver bloccato il testo perche' e' supportato dagli arabi".
Hamas accoglie con favore adozione piano Usa all'Onu
Hamas ha "accolto con favore" l'adozione da parte del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite di una risoluzione americana a sostegno di un piano di cessate il fuoco a Gaza. Il movimento islamico "accoglie con favore la risoluzione del Consiglio di Sicurezza... (e) desidera riaffermare la sua volontà di cooperare con i fratelli mediatori per avviare negoziati indiretti riguardanti l'attuazione di questi principi", ha affermato Hamas in una nota, riferendosi alle sue richieste per un cessate il fuoco permanente nella Striscia di Gaza e ritiro completo delle forze israeliane dal territorio.
Chi sono i 4 ostaggi israeliani liberati in un blitz a Gaza
Si tratta di Noa Argamani, 25 anni, Almog Meir Jan, 21 anni; Andrey Kozlov 27 e Shlomi Ziv 40. Le condizioni mediche dei quattro appaiono buone, ma sono ora stati portati all'ospedale per ulteriori controlli. I quattro erano stati rapiti durante l'attacco di Hamas al festival musicale Supernova LEGGI
Usa: 'aiuteremo a garantire che Israele rispetti obblighi'
"Oggi abbiamo mandato un messaggio chiaro ad Hamas: accettate questo accordo sul cessate il fuoco che Israele ha già accettato, e i combattimenti potrebbero fermarsi oggi. Oggi abbiamo votato per la pace". Lo ha detto l'ambasciatrice Usa all'Onu, Linda Thomas-Greenfield, dopo il via libera del Consiglio di Sicurezza alla bozza che sostiene il piano per la tregua a Gaza. "Gli Usa aiuteranno ad assicurare che Israele rispetti i suoi obblighi, nel caso Hamas accetti l'accordo", ha proseguito, ribadendo che oggi "riaffermiamo anche l'impegno alla visione dei due stati".
Onu: operazioni israeliane mettono in crisi ospedali
"Le operazioni militari israeliane nel campo rifugiati di Nuseirat, a Gaza, hanno sopraffatto la gia' limitata capacita' operativa di ospedali come Al Aqsa e Al Wada a Deir al Baleh e del Nasser Medical Complex a Khan Younis". Lo ha detto il portavoce dell'Onu, citando dati dell'Ufficio di coordinamento degli affari umanitari per le Nazioni Unite. Sabato, ha aggiunto il portavoce, l'ospedale di Al Aqsa ospitava circa 700 pazienti, "che e' quasi cinque volte la capacita'" di accoglienza. Solo un generatore e' attualmente in funzione. L'Onu ha inoltre sottolineato la carenza di carburante per far funzionare gli ospedali e le infrastrutture. Le forniture d'acqua sono soltanto al 26 per cento della produzione registrata prima dell'inizio del conflitto tra Israele e Hamas, il 7 ottobre scorso.
Da Gaza a Trieste, l'Ong che ha salvato otto bambini palestinesi dalla guerra
Un gruppo di bambini palestinesi, malati o feriti, è stato trasferito all'ospedale pediatrico triestino Burlo Garofolo grazie all'operazione umanitaria organizzata dall'associazione Gaza Kinder Relief (GKR), in collaborazione con Save a Child. Ne abbiamo parlato con Alisa Kireeva, co-fondatrice della Ong GKR che si è occupata in prima persona, insieme alle altre volontarie, di portare a termine l'intera missione L'INTERVISTA
Consiglio di Sicurezza Onu sostiene il piano Usa su Gaza
Il Consiglio di Sicurezza Onu ha approvato la bozza di risoluzione Usa che sostiene il piano di cessate il fuoco a Gaza annunciato da Joe Biden, e invita Hamas ad accettarlo. Il testo - per andare incontro alle richieste di diversi paesi che volevano fosse menzionato anche Israele - esorta "entrambe le parti ad attuare pienamente i termini del piano senza indugio e senza condizioni". La bozza è stata approvata con 14 voti a favore e l'astensione della Russia.
Onu, normale sospendere aiuti da molo Usa
"Abbiamo visto cosa è successo a Gaza questo fine settimana. Penso che sia normale dopo un'operazione del genere che ha causato così tante vittime che i nostri colleghi umanitari si prendano una pausa per esaminare la situazione". Lo ha detto il portavoce dell'Onu, Stephane Dujarric, commentando la decisione del Pam di sospendere gli aiuti dal molo Usa. Dujarric ha precisato di sperare che le operazioni possano riprendere "il più rapidamente possibile da parte nostra".
Guerra in Medioriente, tra la vita e la morte: cosa significa diventare madri a Gaza
Nella Striscia ci sono 50mila donne in gravidanza e in media 180 partoriscono ogni giorno. Ma accedere alle cure medice pre e post partum è difficilissimo, spesso impossibile. I letti mancano e nelle tende, dove molte sono costrette a partorire, mancano anche le minime condizioni igieniche. L'ARTICOLO
Hezbollah annuncia di aver abbattuto un drone israeliano
Gli Hezbollah libanesi hanno annunciato oggi di aver abbattuto un drone israeliano di tipo Hermes 900 sui cieli del Libano. Il velivolo aveva violato lo spazio aereo libanese. Lo riferisce la tv al Manar dello stesso partito armato libanese alleato di Iran e Hamas. Si tratta del quinto drone israeliano, di tipo Hermes 450 o Hermes 900, che Hezbollah afferma di aver abbattuto con missili terra-aria sui cieli del Libano da quando è cominciato il nuovo round di guerra tra Hezbollah e Israele lo scorso 8 ottobre. Due giorni fa Hezbollah aveva annunciato di aver respinto, con altri tipi di missili terra-aria un jet militare israeliano. Un evento senza precedenti secondo i media di Beirut
Bozza Usa all'Onu: "Accettate la tregua senza ritardi"
Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite votera' oggi su una bozza di risoluzione Usa per sostenere una proposta di cessate il fuoco a Gaza e invitare Hamas ad accettarla, ha annunciato la presidenza sudcoreana. L'ultima versione del testo "accoglie con favore" la proposta di tregua annunciata il 31 maggio dal presidente statunitense Joe Biden. Inoltre, a differenza delle versioni precedenti, afferma che il piano e' stato "accettato" da Israele. La bozza di risoluzione esorta il movimento islamista palestinese Hamas ad "accettarlo anch'esso ed entrambe le parti ad attuarne pienamente i termini, senza ritardi e senza condizioni". In una prima fase, il piano prevede un cessate il fuoco di sei settimane accompagnato da un ritiro israeliano dalle aree densamente popolate di Gaza, dal rilascio di alcuni ostaggi rapiti durante l'attacco di Hamas e dalla liberazione dei prigionieri palestinesi detenuti da Israele. Ma Hamas non ha ancora reagito ufficialmente a questa proposta. E mentre Biden ha detto che il piano proviene da Israele, il primo ministro Benjamin Netanyahu ha detto che intende continuare la guerra fino a quando Hamas non avra' finito. Le divisioni politiche interne potrebbero complicare gli sforzi
diplomatici degli Stati Uniti.
Erdogan: 'Israele minaccia la sicurezza globale'
Il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, ha affermato che "Israele minaccia la sicurezza non solo a livello regionale ma anche a livello globale" con "crimini" e "pratiche di genocidio nelle terre palestinesi, soprattutto a Gaza", durante un colloquio ad Ankara con l'omologo dell'Azerbaigian, Ilham Aliyev. "La soluzione permanente è la fondazione di uno Stato palestinese con Gerusalemme est come sua capitale", ha affermato il presidente turco, come riporta la presidenza della Repubblica di Ankara, auspicando che la comunità internazionale sostenga questa soluzione e metta sotto pressione lo Stato ebraico per ottenere questi risultati.
Hamas: 'Blinken è di parte, copre i crimini di Israele'
Un alto funzionario di Hamas, Sami Abu Zuhri, ha detto alla Reuters che le parole del segretario di Stato americano Antony Blinken su un cessate il fuoco sono "di parte verso Israele" e che la sua posizione è un ostacolo al raggiungimento di un accordo. Lo riportano i media israeliani. "Il discorso di Blinken durante la sua visita in Egitto è un esempio di parzialità verso Israele e offre una copertura americana all'olocausto condotto dall'occupazione a Gaza", ha affermato. Blinken al Cairo ha ribadito che spetta ad Hamas accettare i termini dell'intesa.
Consiglio sicurezza Onu vota oggi sul piano Usa per Gaza
Il Consiglio di sicurezza dell'Onu voterà oggi sulla bozza di risoluzione proposta dagli Stati Uniti per un cessate il fuoco a Gaza.
Sisi a Blinken, 'porre fine al conflitto a Gaza'
Il segretario di Stato americano Antony Blinken ha lasciato il Cairo dopo un lungo colloquio con il presidente egiziano Abdel Fattah Al Sisi, diretto in Israele. Durante l'incontro, Al Sisi ha sottolineato la necessità di porre fine alla guerra a Gaza e di impedire l'allargamento del conflitto, e di progredire verso la soluzione a due Stati.
Raid gruppi di pro Palestina contro sedi banca Barclays
Raid coordinati nel Regno Unito, oggi, contro oltre 20 filiali di Barclays, colosso bancario britannico e internazionale preso di mira da gruppi di attivisti radicali pro-palestinesi per le sue relazioni di business con Israele. L'azione, sfociata in alcuni arresti da parte della polizia, è scattata contemporaneamente nella City, in altre aree di Londra e in varie località dell'Inghilterra e della Scozia, inclusa Edimburgo: analogo il modus operandi, con vernice color rosso sangue spruzzata sulle facciate e in qualche caso vetrine infranti a colpi di pietre. L'iniziativa, rivendicata dal coordinamento di Palestine Action, è stata condotta con metodi mordi e fuggi. Agli ingressi delle banche colpite sono stata tracciate iscrizioni per denunciare il sostegno finanziario garantito da Barclays a transazioni di armi verso Israele o a progetti per lo sfruttamento di giacimenti d'idrocarburi in parte contesi nel Mediterraneo.
Mo: Blinken a Paesi regione, 'se volete cessate il fuoco fate pressione su Hamas'
"Il mio messaggio ai governi della regione è che se volete un cessate il fuoco, fate pressione su Hamas affinché lo accetti. Se volete alleviare la sofferenza dei palestinesi a Gaza, fate pressione su Hamas affinché dica sì". Questo l'appello ai Paesi del Medio Oriente del segretario di Stato americano Antony Blinken, in visita in Egitto dove ha incontrato il presidente Abdel Fattah al-Sisi. "Se volete che gli ostaggi ritornino a casa, fate pressione su Hamas affinché dica sì. Se volete evitare che il conflitto si espanda, fate pressione su Hamas affinché dica sì", ha continuato Blinken, prima di aggiungere che la proposta del presidente americano Joe Biden è "molto vicina" a qualcosa che il gruppo islamico palestinese "aveva accettato in precedenza".
Il segretario di Stato ha sottolineato che, se si raggiungesse un cessate il fuoco, "si aprirebbe la strada verso una sicurezza e una pace più durature a Gaza". Blinken ha anche elogiato "il ruolo chiave dell'Egitto come mediatore, non solo per portare Hamas al tavolo dei colloqui, ma per convincerlo a dire sì". "I nostri omologhi egiziani sono stati in contatto con Hamas fino a poche ore fa", ha osservato, sottolineando che "è fondamentale continuare a lavorare sui piani per il giorno dopo" a Gaza, compresi quelli sulla governance e sulla ricostruzione. Di queste stesse cose Blinken parlerà nel suo tour nella regione, che lo porterà in Israele, Giordania e Qatar.