
Hamas e la Jihad islamica hanno diffuso un comunicato stampa congiunto, in cui annunciano di avere consegnato la loro risposta ufficiale alla proposta di cessate il fuoco e di liberazione degli ostaggi ai mediatori del Qatar e dell'Egitto. Secondo quanto riferito, la risposta di Hamas e della Jihad islamica include modifiche all'offerta, inclusa una nuova tempistica per il rilascio degli ostaggi e il ritiro delle truppe israeliane da Gaza che secondo il capo del Mossad, Dedi Barna, sono un sostanziale rifiuto
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Hamas accetta la risoluzione di cessate il fuoco votata ieri dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ed è pronta a negoziare i dettagli. Lo ha detto alla Reuters Sami Abu Zuhri, alto funzionario di Hamas, aggiungendo che spetta a Washington garantire che Israele la rispetti. Il premier israeliano Benyamin Netanyahu "ha riaffermato il suo impegno" per il cessate il fuoco a Gaza, secondo il segretario di Stato americano, Antony Blinken.
Gli Usa avevano incassato un forte sostegno internazionale al piano Biden per una tregua nella Striscia di Gaza: la bozza di risoluzione al Consiglio di sicurezza Onu era passata con 14 sì e l'astensione della Russia.
Blinken oggi in Giordania, dove si terrà la Conferenza internazionale sugli aiuti per l'enclave palestinese. Altri 3 morti nella Striscia, 4 in Cisgiordania e 5 in Libano per i raid israeliani. I ribelli yemeniti Houthi affermano di aver arrestato membri di una rete di spionaggio Usa-Israele. Nuove sanzioni da Washington.
Gli approfondimenti:
- LO SPECIALE
- Guerra Israele-Hamas, cosa c'è da sapere
- Cos'è Hamas
- Chi sono gli Houthi che attaccano le navi nel Mar Rosso
- Il piano di Netanyahu per il dopoguerra
- Perché l'Iran ha attaccato Israele?
- Hamas, cosa significa il triangolo rovesciato associato alle brigate Al-Qassam
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Avere le mestruazioni a Gaza: mancano acqua pulita e 10 milioni di assorbenti
Secondo le stime di UN Women, ogni mese sono necessari circa 10 milioni di assorbenti igienici usa e getta o 4 milioni di assorbenti riutilizzabili per quasi 700 mila donne e ragazze che rischiano virus e infezioni. Le storie raccolte da ActionAId nella Giornata mondiale dell'igiene mestruale. LE STORIE
Hamas ha respinto la proposta di pace presentata dagli Usa
Hamas ha respinto la proposta di cessate il fuoco presentata dagli Stati Uniti. Un funzionario israeliano, ampiamente citato dai media ebraici, afferma che la risposta di Hamas alla richiesta di liberazione degli ostaggi e all'offerta di una tregua "di fatto respinge la proposta". Secondo quanto riferito, la risposta di Hamas e della Jihad islamica include modifiche all'offerta, inclusa una nuova tempistica per il rilascio degli ostaggi e il ritiro delle truppe israeliane da Gaza che secondo il capo del Mossad, Dedi Barna, costituiscono un sostanziale rifiuto.
Chi sono i 4 ostaggi israeliani liberati in un blitz a Gaza
Si tratta di Noa Argamani, 25 anni, Almog Meir Jan, 21 anni; Andrey Kozlov 27 e Shlomi Ziv 40. Le condizioni mediche dei quattro appaiono buone, ma sono ora stati portati all'ospedale per ulteriori controlli. I quattro erano stati rapiti durante l'attacco di Hamas al festival musicale Supernova LEGGI
Da Gaza a Trieste, l'Ong che ha salvato otto bambini palestinesi dalla guerra
Un gruppo di bambini palestinesi, malati o feriti, è stato trasferito all'ospedale pediatrico triestino Burlo Garofolo grazie all'operazione umanitaria organizzata dall'associazione Gaza Kinder Relief (GKR), in collaborazione con Save a Child. Ne abbiamo parlato con Alisa Kireeva, co-fondatrice della Ong GKR che si è occupata in prima persona, insieme alle altre volontarie, di portare a termine l'intera missione L'INTERVISTA
Usa: stiamo esaminando la risposta di Hamas alla tregua
"Gli Stati Uniti stanno esaminando la risposta di Hamas al piano" per una tregua a Gaza. Lo ha detto il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale americana John Kirby in un briefing con un ristretto gruppo di giornalisti. Washington ha ricevuto la "risposta che Hamas ha dato al Qatar e all'Egitto, e la stiamo valutando proprio adesso", ha detto ai giornalisti il funzionario senza fornire dettagli sul suo contenuto.
Guerra in Medioriente, tra la vita e la morte: cosa significa diventare madri a Gaza
Nella Striscia ci sono 50mila donne in gravidanza e in media 180 partoriscono ogni giorno. Ma accedere alle cure medice pre e post partum è difficilissimo, spesso impossibile. I letti mancano e nelle tende, dove molte sono costrette a partorire, mancano anche le minime condizioni igieniche. L'ARTICOLO
Hamas e Jihad islamica, stop totale all'aggressione a Gaza
"La risposta dà priorità all'interesse del nostro popolo palestinese e alla necessità di fermare completamente l'aggressione in corso contro la Striscia di Gaza". Hamas e la Jihad islamica hanno diffuso un comunicato stampa congiunto, in cui annunciano di avere consegnato la loro risposta ufficiale alla proposta di cessate il fuoco e di liberazione degli ostaggi ai mediatori del Qatar e dell'Egitto. Doha e Il Cairo confermano senza fornire dettagli. Lo scrive Times of Israel
Houthi: "3 raid Usa-Gb a Hodeida nello Yemen"
I media affiliati al gruppo Ansar Allah (Houthi) hanno affermato che tre raid americani-britannici hanno preso di mira il distretto di Al-Saleef a Hodeida nello Yemen occidentale. Lo scrive al Jazeera.
Mezzaluna rossa: sono 6 i palestinesi uccisi in Cisgiordania
La Mezzaluna Rossa ha annunciato che almeno sei palestinesi sono state uccise dalle forze armate israeliane nell'area di Jenin in Cisgiordania. In precedenza era stato riferito che almeno due sospetti erano stati arrestati. Lo riportano i siti israeliani.
Media: Hamas risponde "con commenti" a proposta di pace
Hamas ha inviato una risposta "con commenti" alla proposta di pace approvata in Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Lo riferiscono media israeliani che citano fonti vicine al negoziato.
Abu Mazen ringrazia Sanchez per riconoscimento Stato Palestina
"Mi sono incontrato con il presidente dell'Autorità palestinese, Mahmoud Abbas (Abu Mazen), che mi ha reiterato la gratitudine per la storica decisione di Spagna di riconoscere Palestina come Stato". Lo ha segnalato il premier Pedro Sanchez in un messaggio postato sul social X, assieme a una foto che lo ritrae con Abbas, incontrato a margine della conferenza su Gaza, promossa da Giordania, Egitto e delle Nazioni Unite. "Siamo convinti che questo passo contribuirà ad aprire un orizzonte politico per rendere realtà la soluzione dei due Stati", assicura Sanchez, nel ribadire che "la Spagna manterrà il suo appoggio al popolo palestinese". Un nuovo pacchetto di aiuti da 16 milioni di euro alla Palestina è stato annunciato oggi dal premier in Giordania. "E' il momento di avanzare collettivamente verso risultati e soluzioni concrete", ha segnalato Sanchez in un altro post su X, in cui fa appello ad aumentare gli aiuti a Gaza e le pressioni per raggiungere una tregua. "Fermare la sofferenza a Gaza e costruire un futuro di pace in Medio Oriente è un imperativo morale", scrive il leader socialista. "Chiediamo alle parti di agire in maniera responsabile e di approfittare l'opportunità offerta dalla risoluzione dell'Onu", afferma nel messaggio, ripetendo l'appello rivolto a Israele ed Hamas nel suo intervento alla conferenza internazionale.
Gallant: "Tutti devono arruolarsi, serve per difenderci"
Il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha ribadito che tutta la società israeliana deve contribuire al compito di difendere il Paese, all'indomani del via libera della Knesset al progetto di legge sull'esenzione degli ultraortodossi dalla leva obbligatoria al quale lui si è opposto.
Da Usa altri 404 mln dollari in aiuti umanitari a Gaza e Cisgiordania
Gli Stati Uniti annunciano che forniranno ulteriori 404 milioni di dollari in aiuti umanitari ai civili palestinesi a Gaza e in Cisgiordania, portando l’importo totale dell’assistenza ai palestinesi dall’inizio del conflitto Israele-Hamas a 674 milioni di dollari. "In qualità di maggiore donatore umanitario al popolo palestinese, riconosciamo l’urgente bisogno di maggiore assistenza per i civili, date le terribili condizioni umanitarie, e invitiamo tutti i donatori a sostenere le operazioni salvavita per i palestinesi a Gaza e nella regione", afferma in un comunicato dichiarazione del Dipartimento di Stato.
"Questo nuovo finanziamento - precisa la dichiarazione - fornirà sostegno essenziale ai palestinesi vulnerabili a Gaza, in Cisgiordania e nella regione, fra cui cibo, acqua potabile, assistenza sanitaria, protezione, istruzione, alloggio e sostegno psicosociale".
Famiglie soldati israeliani, giù le armi e tornate a casa
Centinaia di genitori di soldati israeliani impegnati a Gaza chiedono ai loro figli di "deporre le armi e tornare a casa" in una lettera al ministro della Difesa Yoav Gallant e al capo di stato maggiore delle forze armate Herzi Halevi Nella lettera aperta - scrive Haaretz - criticano anche la decisione della Knesset di approvare la legge che esonera gli uomini ultraortodossi dal servizio militare, e hanno scritto che non sosterranno più la campagna militare a Gaza.
Blinken, 404 milioni in nuovi aiuti per i palestinesi
Gli Stati Uniti concederanno 404 milioni di dollari in aiuti di assistenza umanitaria ai palestinesi. Lo ha annunciato il segretario di stato Antony Blinken nel corso di una conferenza stampa in Giordania. "Alcuni hanno espresso grande preoccupazione per la sofferenza dei palestinesi a Gaza, inclusi paesi che potrebbero donare molto" ma che hanno dato "poco o nulla", ha sottolineato Blinken.
M.O.: genitori soldati contro esenzione ultraortodossi da leva
Centinaia di genitori hanno esortato i loro figli soldati a deporre le armi e tornare a casa, dopo che la Knesset ha dato il via libera al rilancio del progetto di legge per l'esenzione degli ultraortodossi dalla leva obbligatoria. In una lettera aperta al ministro della Difesa Yoav Gallant (che ha votato contro il disegno di legge insieme all'opposizione) e al capo di Stato maggiore delle forze armate (Idf) Herzl Halevi, i familiari hanno scritto che non sosterranno più la guerra a Gaza. "Stiamo facendo sapere ai nostri figli combattenti che devono fermare i combattimenti adesso, deporre le armi e tornare a casa immediatamente", hanno scritto i genitori. "Impensabile che una legge come questa venga approvata mentre soldati coraggiosi danno la vita. Il governo sta tradendo i suoi cittadini, cedendo la vita dei nostri figli, ma per il bene della sua sopravvivenza politica, tiene al sicuro la vita degli altri. Non sacrificheremo i nostri figli sull'altare della corruzione pubblica".
Michel ad Abu Mazen, risoluzione Onu va adottata subito
"Ho ribadito al presidente Abbas il sostegno dell'Ue alla soluzione dei due Stati, quale soluzione duratura per la pace e la sicurezza sia per gli israeliani che per i palestinesi. La risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell'Onu adottata ieri dovrebbe essere attuata con urgenza". Lo afferma su X il presidente del Consiglio europeo, Charles
Michel, oggi in Giordania.
"Se Israele non avrà raggiunto obiettivi guerra non finirà"
"Israele non metterà fine alla guerra prima di aver raggiunto tutti i suoi obiettivi di guerra: distruggere le capacità militari e di governo di Hamas, liberare tutti gli ostaggi e garantire che Gaza non rappresenti una minaccia per Israele in futuro. La proposta presentata consente a Israele di raggiungere questi obiettivi, e Israele lo farà". Lo ha detto un alto funzionario israeliano, coperto da anonimato, in una nota.
Blinken su accordo, solo leadership Hamas può decidere
Non credo che altri, oltre alla leadership di Hamas a Gaza, siano in grado di prendere decisioni" (sull'accordo proposto per una tregua immediata a Gaza). Così ha risposto il capo della diplomazia Usa, Antony Blinken a chi gli chiedeva se ci potrebbero essere altri attori in grado di convincere Hamas a firmare l'accordo, altri che potrebbero esercitare un'influenza decisiva sul gruppo. "Penso che ci siano", ha risposto Blinken riferendosi a potenziali attori della regione in grado di influenzare una decisione. "Ma l'influenza - ha proseguito - è una cosa, prendere effettivamente una decisione è un'altra cosa". "Non credo che altri, oltre alla leadership di Hamas a Gaza, siano in grado di prendere decisioni ed e' questo che stiamo aspettando".
Hamas, bilancio a Gaza a 37.164 morti e 84.832 feriti
Il ministero della Sanità del governo di Gaza, territorio controllato da Hamas, ha annunciato il nuovo bilancio: sale a 37.164 morti dall'inizio della guerra tra Israele e il movimento islamista palestinese, piu' di otto mesi fa. Almeno 40 persone sono state uccise nelle ultime 24 ore, ha dichiarato un comunicato, aggiungendo che 84.832 persone sono
state ferite nella Striscia di Gaza dal 7 ottobre.
M.O.: media, ancora no risposta ufficiale da Hamas e Israele
I mediatori non hanno ancora ricevuto alcuna risposta formale nè da Hamas nè da Israele rispetto alla proposta di cessate il fuoco sostenuta dall'Onu. Questo quanto ha riferito la Reuters, citando un funzionario informato dei
fatti.
Guterres: va colta opportunità accordo cessate il fuoco
Il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha detto di ''aver accolto favorevolmente l'iniziativa di pace recentemente delineata dal presidente Biden'' e ha ''esortato tutte le parti a cogliere questa opportunità e raggiungere un accordo". Intervenendo alla conferenza sugli aiuti per Gaza che si è aperta in Giordania, Guterres ha aggiunto che ''l'unica via da seguire è quella verso una soluzione politica che apra un percorso diretto a una pace duratura basata su due Stati, Palestina e Israele, che vivano fianco a fianco in pace e sicurezza con Gerusalemme come capitale di entrambi gli Stati''.
Gaza: sale a 37.164 morti bilancio raid Israele dal 7/10
E' salito ad almeno 37.164 il numero delle persone che sono state uccise nella Striscia di Gaza da quando, il 7 ottobre scorso, è iniziata la rappresaglia israeliana per l'attacco subito da Hamas. Lo rende noto il ministero della Sanità di Gaza City aggiornando a 84.832 il numero dei feriti. Solo nelle ultime 24 ore sono morti 40 palestinesi e 120 sono stati feriti, aggiunge il ministero.
Ue: Israele-Hamas rispettino il diritto, subito la tregua
"L'Ue invita Israele e tutte le parti coinvolte a rispettare il diritto internazionale umanitario per evitare ulteriori spargimenti di sangue tra civili innocenti: il momento di agire è adesso". Lo ha dichiarato il Commissario per la gestione delle crisi, Janez Lenarčič in Giordania. "È assolutamente necessario un cessate il fuoco per fornire aiuti salvavita a chi ne ha bisogno e per garantire il rilascio degli ostaggi. Il lavoro vitale del personale delle agenzie delle Nazioni Unite, che è stato attaccato in questa crisi come raramente nella storia, deve essere protetto e agevolato".
Hamas accetta la risoluzione Onu sul cessate il fuoco
Hamas accetta la risoluzione di cessate il fuoco votata ieri dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ed è pronta a negoziare i dettagli: lo ha detto alla Reuters Sami Abu Zuhri, alto funzionario di Hamas, aggiungendo che spetta a Washington garantire che Israele la rispetti.
Onu scioccato da impatto su civili per liberazione ostaggi
L'Onu ha affermato di essere "profondamente scioccato" dall'"impatto sui civili" dell'operazione militare condotta sabato scorso da Israele a Nuseirat per la liberazione di quattro ostaggi in mano ad Hamas. Le Nazioni Unite si sono dette inoltre "profondamente angosciate" dal fatto che i gruppi armati palestinesi "detengano ancora numerosi ostaggi". Nell'operazione sono stati uccisi più di 270 palestinesi, compresi donne e bambini, oltre a un militare israeliano. Nell'operazione sono rimaste ferite anche 400 persone.
Hezbollah, 3 combattenti uccisi in raid di Israele
Gli Hezbollah libanesi hanno annunciato l'uccisione di tre combattenti a seguito di un raid aereo al confine tra Libano e Siria. Lo riferisce la tv al Manar dello stesso partito armato libanese alleato di Iran e Hamas. L'attacco aereo avvenuto nella notte nella zona libanese di Hermel, al confine con la regione siriana di Homs, ha preso di mira alcuni camion cisterna dell'unità di Hezbollah incaricata dei rifornimenti logistici dalla Siria al Libano, tramite il poroso confine tra i due paesi.
Blinken, Netanyahu ha riaffermato impegno cessate il fuoco
Il premier israeliano Benyamin Netanyahu "ha riaffermato il suo impegno" per il cessate il fuoco a Gaza: lo ha reso noto il segretario di Stato americano, Antony Blinken. (ANSA-AFP).
Tajani incontra Merz a Berlino, discussa nuova Commissione
Il ministro degli Esteri e segretario di Forza Italia Antonio Tajani, a Berlino per la Conferenza sulla ricostruzione dell'Ucraina, questa mattina ha incontrato il leader della Cdu tedesca Friedrich Merz. Tema principale dell'incontro le strategie per la formazione della nuova Commissione Ue. I due leader dei popolari hanno avviato la discussione con una analisi del voto in Europa, complimentandosi per i rispettivi successi elettorali e concordando i primi passi per la formazione della nuova Commissione e la selezione delle nuove cariche apicali dell'Unione europea. Merz e Tajani hanno poi confrontato le idee dei due partiti sulla situazione internazionale, partendo dall'Ucraina e dal Medio Oriente, i rapporti politici e commerciali con la Cina, la presenza europea in Africa e nell'Indo-pacifico. "Forza Italia conferma la profonda sintonia di vedute sui temi politici europei e internazionali con la Cdu di Friedrich Merz", ha detto Tajani. "Nelle prossime settimane lavoreremo insieme per la creazione di una Commissione europea a guida Ppe che velocemente sappia affrontare le sfide che l'Europa ha davanti, dalla guerra in Ucraina alla crisi di Gaza, dalla creazione di una difesa comune ai temi della competitività internazionale dell'industria europea". Una commissione più politica e meno burocratica per Merz e Tajani sarà fondamentale per garantire crescita economica e stabilità politica a un continente che deve consolidare la sua capacità di essere protagonista sulla scena mondiale. Forza Italia e la Cdu sono membri del Partito popolare europeo, il gruppo politico che ha ottenuto più seggi nel nuovo Europarlamento, in crescita rispetto alle elezioni del 2019.
Wsj, per Sinwar vittime civili sono 'sacrifici necessari, accordo non serve'
''Sacrifici necessari''. Così il leader di Hamas nella Striscia di Gaza, Yahya Sinwar, definisce le vittime civili della guerra in corso in una serie di messaggi inviati ai mediatori. E che dimostrano come, secondo Sinwar, prolungare i combattimenti e aumentare il numero dei palestinesi uccisi vada a vantaggio di Hamas e della sua sopravvivenza. Lo scrive il Wall Street Journal pubblicando in esclusiva alcuni messaggi di Sinwar che dimostrerebbero la volontà di rinviare un accordo sugli ostaggi e sul cessate il fuoco. ''Abbiamo gi israeliani esattamente dove li vogliamo'', ha detto ai funzionari di Hamas impegnati in trattative con i mediatori di Egitto e Qatar. E poi: ''Finché i combattenti saranno ancora in piedi e non avremo perso la guerra, i negoziati dovrebbero essere immediatamente interrotti. Abbiamo le capacità per continuare a combattere per mesi''.
Decine sono i messaggi, visionati dal Wall Street Journal, che Sinwar ha trasmesso ai negoziatori per il cessate il fuoco e ai miliziani di Hamas fuori da Gaza. In tutti, scrive il giornale, ''emerge un freddo disprezzo per la vita umana'' oltre che la convinzione che ''Israele abbia molto da perdere in guerra''. In un messaggio inviato ai leader di Hamas a Doha, Sinwar ha anche fatto un parallelismo tra il conflitto in corso a Gaza e quello combattuto in Algeria per l'indipendenza dalla Francia, dove centinaia di migliaia di persone sono morte. ''Questi sono sacrifici necessari'', ha sostenuto. Lo stesso vale per i tre figli del leader politico di Hamas Ismail Haniyeh uccisi in un attacco aereo israeliano. In una lettera a lui inviata l'11 aprile, Sinwar ha scritto che la loro morte e quella di altri palestinesi avrebbe ''infuso linfa vitale nelle vene di questa nazione, spingendola a risorgere''.
Egitto accoglie risoluzione Onu e rilancia percorso due Stati
L'Egitto ha accolto con favore la risoluzione del Consiglio di Sicurezza che chiede un cessate il fuoco globale e permanente a Gaza, chiede il ritiro totale di Israele, il ritorno degli sfollati alle loro case e l'impegno alla creazione di due Stati. In una dichiarazione rilasciata dal ministero degli Esteri, l'Egitto ha rinnovato il suo appello a Israele al rispetto dei suoi obblighi in conformità con le disposizioni del diritto internazionale e di porre fine alla guerra contro la Striscia di Gaza, nonché alle uccisioni e alle distruzioni nella Striscia di Gaza, invitando Israele e Hamas a compiere "passi seri" per concludere questo accordo il più rapidamente possibile e ad iniziare ad attuarne le disposizioni senza ritardi o condizionalità. In relazione a quanto affermato nella risoluzione circa l'impegno del Consiglio di Sicurezza per la visione di una soluzione a due Stati in conformità con le decisioni di legittimità internazionale, l'Egitto ha riaffermato la necessità di "serietà di azione" da parte delle parti internazionali per arrivare all'attuazione della soluzione dei due Stati, "unica garanzia per rimuovere la crisi dalle sue radici e sostenere le basi della stabilità e della coesistenza nella regione e creare uno Stato palestinese indipendente con Gerusalemme Est come capitale".
Turchia, 'la risoluzione Onu su Gaza è un passo importante'
La Turchia ha definito "un passo importante" la risoluzione per una tregua nella Striscia di Gaza, adottata dal Consiglio di Sicurezza dell'Onu, con l'astensione della Russia, basata su un piano per il cessate il fuoco annunciato dal presidente statunitense Joe Biden,e accolta con favore anche da Hamas e dall'Autorità nazionale palestinese. "Consideriamo la risoluzione 2735 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, adottata il 10 giugno, che punta a realizzare un cessate il fuoco a Gaza, come un passo importante verso la fine del massacro", si legge in un comunicato del ministero degli Esteri di Ankara, che accoglie "l'approccio costruttivo e positivo di Hamas rispetto al piano di cessate il fuoco" e afferma che è "imperativo" per Israele accettare il piano per la tregua e mettere in pratica i punti della risoluzione. "La Turchia continuerà a dare il suo contributo ai passi che garantiranno la fine permanente della guerra, il ritiro di Israele da tutta Gaza, il rilascio reciproco di ostaggi e prigionieri, il ritorno degli sfollati palestinesi a Gaza, la fornitura ininterrotta e adeguata di aiuti umanitari, e la ricostruzione di Gaza", afferma il comunicato di Ankara.
Mo: Hamas, ucciso comandante in Cisgiordania in scontri con Idf
Un comandante di Hamas in Cisgiordania, Mohammed Jaber Abdo, è stato ucciso negli scontri della notte con i soldati delle Forze di difesa israeliane (Idf) in un villaggio vicino a Ramallah. Lo rende noto Hamas in un comunicato spiegando che insieme al comandante hanno perso la vita altri tre miliziani. Abdo aveva trascorso 20 anni detenuto nelle carceri israeliane.
Conferenza internazionale su aiuti a Gaza oggi ad Amman
Egitto, Giordania e Nazioni Unite terranno oggi una conferenza internazionale di emergenza sulla crisi palestinese, dal titolo 'Appello all'azione: risposta umanitaria urgente per Gaza', organizzata congiuntamente dall'Egitto e dalle Nazioni Unite. L'incontro ad alto livello, riportano fonti egiziane, avrà inizio alle 9 ora italiana e vedrà la partecipazione di capi di Stato, alti rappresentanti del governo e organizzazioni chiave che affrontano la crisi umanitaria nella Striscia di Gaza. Obiettivo principale - precisa la fonte - esplorare modi per rafforzare la risposta della comunità internazionale alla crisi umanitaria a Gaza e delineare misure efficaci per alleviare le sofferenze sopportate dai residenti della Striscia. Si parlerà fra l'altro dei preparativi per una rapida ricostruzione e cercherà impegni per una risposta collettiva e coordinata per affrontare la situazione umanitaria. La conferenza è stata promossa dal re giordano Abdullah II, del presidente egiziano Abdel-Fattah El-Sisi e del segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres. Tra i presenti, sono attesi il presidente palestinese Abu Mazen, il ministro degli Affari esteri egiziano Sameh Shoukry, il ministro degli Esteri giordano Ayman Safadi e al sottosegretario generale delle Nazioni Unite per gli affari umanitari e il coordinatore degli aiuti di emergenza Martin Griffiths. Il re Abdullah - riferisce l'agenzia giordana Petra - ha sottolineato l'importanza della conferenza per unificare e consolidare gli sforzi volti a fornire aiuti umanitari alla Striscia, sottolineando "la necessità di raggiungere un cessate il fuoco immediato e permanente a Gaza, di proteggere i civili e attuare la soluzione dei due Stati per raggiungere la pace e la sicurezza regionale".
Israele, quattro soldati uccisi nel sud di Gaza
Quattro soldati israeliani sono stati uccisi nel sud di Gaza: lo ha annunciato l'esercito. I soldati sono stati "uccisi durante i combattimenti nel sud della Striscia di Gaza" ieri, ha riferito l'esercito in un comunicato, senza fornire dettagli sulle circostanze della loro morte.
Gallant: 'Dimissioni Gantz sono un errore'
Sono un ''errore'' le dimissioni del leader dell'Unità Nazionale Benny Gantz dal governo di emergenza e dal gabinetto nazionale. Ne è convinto il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant che, parlando ai giornalisti alla Knesset, ha detto di ''non essere mai stato in linea'' con Gantz che pur rimane un esponente del Likud. Lo riporta il Times of Israel.
Salgono a 5 vittime raid Israele contro Hezbollah
Sale a cinque il bilancio delle vittime di un raid israeliano contro Hezbollah. Gli attacchi avevano come obiettivo un convoglio di camion-cisterne che entravano in Libano dalla vicina Siria. Dall'inizio della guerra nella Striscia di Gaza tra Israele e Hamas, il 7 ottobre scorso, Hezbollah ha regolarmente scontri a fuoco con l'esercito israeliano. "Tre siriani che lavorano con Hezbollah e due libanesi sono stati uccisi in un attacco israeliano contro un convoglio di petroliere che entrava in Libano, al confine con la Siria, sulla strada tra Hermel e Qousseir", ha detto all'AFP il direttore dell'Osservatorio siriano per i diritti umani, Rami Abdel Rahmane.
Biden: Hamas dimostri di volere tregua, accetti accordo
Il presidente americano Joe Biden ha invitato Hamas a "dimostrare" di voler davvero una tregua nella Striscia di Gaza accettando l'accordo proposto nel piano Usa che ha avuto ieri sera l'approvazione delle Nazioni Unite. "Il Consiglio di sicurezza dell'Onu ha adottato la nostra risoluzione che invita" il movimento islamista al potere nell'enclave palestinese "ad accettare l'accordo per stabilire un cessate il fuoco con il rilascio degli ostaggi" israeliani, ha scritto Biden sul suo account X. "Hamas afferma di volere" una tregua e "questo accordo è un'opportunità per dimostrare che fanno sul serio", ha sottolineato.
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