Alexander Zverev, processo per violenza domestica sull'ex compagna archiviato

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I due hanno raggiunto un'intesa economica che stoppa l'iter giudiziario iniziato durante il Roland Garros; la donna aveva accusato il tennista di aver tentato di strangolarla

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Venerdì 7 giugno un tribunale di Berlino ha annunciato l'archiviazione di un processo nei confronti del tennista tedesco Alexander Zverev, accusato di aver avuto comportamenti violenti contro l’ex compagna e madre di suo figlio, Brenda Patea.

L’archiviazione è stata decisa in seguito a un accordo extragiudiziale tra le due parti, di cui non sono stati comunicati i dettagli.

Il processo contro Zverev

Il processo era iniziato la scorsa settimana, il 31 maggio, mentre Zverev era già impegnato nel celebre torneo parigino del Roland Garros, in cui è in semifinale- giocherà oggi pomeriggio contro il norvegese Casper Ruud. Patea, ex compagna del tennista tedesco, lo aveva per aver tentato di strangolarla in un appartamento a Berlino nel maggio del 2020. Adesso, stando a quando riportato dal giornalista Jonathan Crane su X, le due parti avrebbero trovato un accordo, certamente di natura economica, per archiviare la questione. Il processo quindi non si farà.

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 Zverev aveva sempre respinto le accuse contro di lui

Zverev aveva sempre respinto le accuse mosse contro di lui, fin dall'ottobre scorso, quando è stata emessa la prima sentenza di condanna. Allora, un tribunale di Berlino aveva ordinato al tennista di pagare una multa da 450mila euro per le violenze denunciate da Patea. Zverev,  quel punto, aveva fatto ricorso, ed era quindi  cominciato il processo. I legali del tennista avevano definito il procedimento “scandaloso” e parlato di accuse “fittizie”. Gli avvocati di Patea, al contrario, avevano replicato con un'ulteriore accusa, affermando che la loro cliente era stata messa sotto pressione e che la difesa di Zverev voleva “logorarla, rovinarla ed esercitare su di lei pressioni psicologiche. L’obiettivo è minare la sua credibilità”. L'accusa della donna, infatti, era stata messa in dubbio perchè arrivata tre anni dopo i fatti, insinuazioni a cui Patea aveva risposto dicendo di aver raccontato da subito il fatto ad alcune amiche, ma di aver deciso di denunciare Zverev solo tre anni dopo per via della vergogna e dell’imbarazzo.

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