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Ragazza violentata alla Magliana, arrestato uomo che nel 2015 abusò di una tassista

Cronaca
Ansa via Facebook/Simone Borgese
Stupro alla Magliana, arrestato sospetto seriale
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Stupro alla Magliana, arrestato sospetto seriale
00:01:52 min

L’uomo accusato di violenza sessuale aggravata è Simone Borgese, già condannato per stupro per un episodio avvenuto l’8 maggio 2015 e scarcerato nel 2021. In seguito a questa prima condanna, anche una 17enne ha riconosciuto l'uomo nelle foto e ha sporto denuncia. L'ultima vittima è una studentessa adescata alla fermata dell’autobus con la scusa di chiedere informazioni stradali: anche questa violenza è avvenuta l’8 maggio. Per lui il gip ha disposto i domiciliari

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Ha avvicinato una studentessa alla fermata dell’autobus e, con la scusa di aver bisogno di informazioni stradali, l’ha convinta a salire in macchina. È successo lo scorso 8 maggio in via della Magliana, a Roma. La vittima ha denunciato il fatto alla polizia che, nei giorni scorsi, ha identificato e arrestato un 39enne romano con l’accusa di violenza sessuale aggravata. Si tratta di Simone Borgese, già condannato nel 2015 a sette anni e mezzo di carcere per aver violentato una tassista alla Piana del Sole, frazione della Capitale verso Fiumicino. Anche il primo stupro era avvenuto l’8 maggio, ricorrenza che fa ipotizzare possa trattarsi di un seriale. Era stato scarcerato nel 2021.

Arrestato dopo la denuncia

L’ultimo episodio ha avuto luogo nel primo pomeriggio dell’8 maggio. La giovane vittima era alla fermata dell’autobus quando le si è accostata accanto un’automobile con all’interno un uomo che le ha chiesto informazioni per raggiungere il Raccordo. La ragazza si è avvicinata per fargli vedere il tragitto da seguire su un'app del cellulare e lui, mostrandole il telefono quasi scarico, l’ha convinta a salire in macchina per accompagnarlo. A quel punto Borgese, dopo averle fatto avances insistenti e averle sottratto il cellulare con la scusa di una telefonata, l’ha portata in una zona isolata dove l’ha violentata. La studentessa è stata poi riaccompagnata nei pressi di villa Bonelli e fatta scendere dall’auto. La vittima ha sporto denuncia e la polizia del Distretto San Giovanni, anche grazie alle informazioni fornite dalla giovane e alle telecamere di sorveglianza presenti sul tragitto percorso dall’uomo, è riuscita a identificarlo e ad arrestarlo. Per lui la Procura aveva chiesto la detenzione in carcere ma il gip ha disposto gli arresti domiciliari. 

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La vittima: "Un manipolatore"

"Mi ha fatto sentire in colpa”, ha raccontato Martina, la studentessa 20enne vittima dello stupro. “Diceva: 'non mi stai aiutando in una situazione come questa'. Poi continuava 'ho il telefono scarico'. Io continuavo a rispondergli: 'nella tua macchina non salgo'. E' stato veramente un attore, un manipolatore. Non sarei mai salita sulla macchina di uno sconosciuto. Non sono stata abbastanza lucida per la situazione che si era creata, vedevo le macchine ferme da un lato e dall'altro della strada, il traffico, lui con lo sportello aperto". La giovane subito dopo la violenza ha preso un treno e si è confidata con due ragazze che l'hanno vista sconvolta. "Non mi sono pentita di aver denunciato perché era la cosa giusta da fare e il prima possibile - ha raccontato - In quel momento io non avevo ben in mente che cosa fare ma sapevo solo che volevo starmene a casa e stare in un posto tranquillo. Sono state queste due ragazze che mi hanno aiutato a venire qui in questura a denunciare".

La condanna del 2015

La vittima è stata chiamata a riconoscere l’aggressore, identificato appunto come Simone Borgese, già noto alle forze dell’ordine per reati di stupro e violenza. Gli abusi sessuali per i quali l’uomo ha già scontato una pena in carcere di sette anni e mezzo sono avvenuti l’8 maggio del 2015. Una coincidenza di date che fa pensare a un caso di serialità. Nel caso di 9 anni fa la vittima fu una tassista, fermata in strada con la richiesta di una corsa verso Fiumicino. Durante il tragitto però, Borgese fece cambiare più volte strada alla donna fino a ritrovarsi in una zona isolata di Ponte Galera. Qui la picchiò e violentò. Quando il 39enne venne condannato per lo stupro della tassista, anche un'altra ragazzina, una 17enne, lo riconobbe nelle foto diffuse dai media e lo denunciò per violenze. Anche in questo caso Borgese fu considerato colpevole e condannato.

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