Elezioni Europee, la Germania al voto tra paure e sicurezze

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Francesca Cersosimo

Francesca Cersosimo

L'Afd potrebbe arrivare seconda dopo i conservatori della Cdu-Csu. Solo terza l'Spd, che governa il Paese con Verdi e Liberali. L'ex Germania dell'Est è da anni la roccaforte dell'estrema destra. E la Firenze sull'Elba, come viene chiamata Dresda, è spesso terreno di scontro

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La bella Piazza Neumarkt di Dresda è riscaldata dal tramonto, la Firenze sull’Elba, è ancora una volta spaccata in due. La più bella città della Germania, risorta da anni dalla distruzione del ’45, quando fu rasa al suolo dai bombardamenti degli Alleati, continua a essere una roccaforte dell’estrema destra e di gruppi neonazisti. Dal 2014 ogni lunedì, in piazza si radunano i manifestanti di Pegida, il movimento nazionalista e xenofobo dei “Patrioti europei contro l'islamizzazione dell’Occidente. Un vecchio attivista ci dice: “Ho vissuto nella DDR per oltre 30 anni e ora mi sono reso conto che, sia che si tratti dei media in Germania, sia che si tratti dei politici, ci stanno mentendo da tutte le parti”. Condividono la piazza e le parole d’ordine, anche i militanti di Sassonia Libera: “Quelli che amano chiamarci ‘nazisti o fascisti’ lo fanno per distogliere l'attenzione dalle loro azioni. Noi siamo patrioti, amiamo la nostra Patria. Non vogliamo diventare stranieri a casa nostra”. Dall’altra parte della piazza, separati da un ingente cordone di polizia, manifestano le associazioni antirazziste e i militanti di sinistra che sventolano bandiere e striscioni con su scritto “Via i nazisti da Dresda”. 

Le radici dell’ascesa dell’AfD

Accanto a Pegida, sventolano anche le bandiere dell’AfD, l’Alternativa per la Germania, il partito di estrema destra che va alle Europee 2024 forte di un consenso crescente. AfD è dato al 15%-17%, al secondo posto dopo i conservatori della Cdu/Csu che dovrebbe sfiorare il 30%, solo terza la Spd, che governa il Paese con Verdi e Liberali, il cosiddetto ‘semaforo’. Qui in Sassonia, come in Turingia e nel Brandeburgo in autunno si voterà per il Lander, in quel caso AfD è stimato come primo partito. Nata nel 2013, come partito anti euro e poi antimmigrazione, AfD si è radicalizzata sempre di più, raccogliendo elementi sempre più radicali ed estremisti. Il professor Werner J. Patzelt, insegna Sistemi politici comparati all’Università di Dresda, è uno dei massimi esperti della destra tedesca: “AfD si è inserito in un vuoto di rappresentanza che la CDU ha aperto avvicinandosi sempre più ai Verdi, sotto Angela Merkel. Inoltre AfD ha assunto il ruolo del partito di sinistra del PDS nella Germania dell'Est come partito di protesta contro l'establishment della Germania occidentale”. Protesta e rivolta contro gli accademici, i giornalisti e i politici, questi i motivi più profondi per votare per Alternativa per la Germania. Per il professor Patzelt inoltre, il voto per AfD è anche un messaggio politico per la Cdu affinché torni alle sue origini più conservatrici e si allei con Alternativa. 

18 May 2024, Bavaria, Deggendorf: An AfD beach flag stands on the town square in Deggendorf at a European election campaign event. Photo: Tobias C. Köhler/dpa (Photo by Tobias C. Köhler/picture alliance via Getty Images)

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Campagna elettorale violenta  

L’ex Germania dell’Est ha sempre vissuto con fatica la riunificazione tedesca e questo ha creato terreno fertile per l’estrema destra. E Dresda è spesso terreno di scontro. Ogni anno il 13 febbraio, l’estrema destra neo nazista, rende omaggio al Memoriale dei caduti del bombardamento del ’45, il memoriale si trova in un cimitero fuori dalla città, immerso in un bosco bellissimo ed è molto suggestivo. Quel terrificante massacro di civili, oltre 30mila, gli estremisti di destra lo chiamano ancora oggi “L’Olocausto delle bombe”. La polarizzazione della campagna elettorale per le Europee ha portato a un aumento sempre più crescente della violenza politica. Il pestaggio a Dresda dell’eurocandidato Spd, Matthias Ecke, l’aggressione a diversi militanti Verdi e anche all’ex sindaca di Berlino, ai primi di maggio, sono solo pochi esempi. In tutto si contano quasi 3000 casi nel 2023, oltre 60 dall’inizio dell’anno. 

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Il voto dei giovani e la retorica antimmigrazione 

In Germania alle europee voteranno per la prima volta anche i 16 e 17 enni, secondo i sondaggi tra gli under 30, 1 su 5 voterà per AfD. A Gorbitz, quartiere popolare di Dresda, grandi casermoni anonimi in stile ex DDR, il via vai di minorenni che si avvicina allo stand informativo di AfD è continuo. Un militante ci spiega: “In passato era più che altro il precariato a votare per noi. Ora è il caso che molti giovani vogliano votare per noi. Per la semplice ragione che i problemi che abbiamo affrontato per molti anni sono arrivati nelle scuole: ci sono troppi immigrati. Vengono qui, non per lavorare, ma per sfruttare il nostro stato sociale”. La Germania è terra di immigrazione, ed è senza dubbio il paese europeo che accoglie più immigrati, nell’ultimo anno i richiedenti asilo sono stati oltre 300 mila, nel Paese vivono più di sette milioni di immigrati e il sistema di accoglienza è entrato in crisi. La destra soffia sul malcontento alimentando paure e ostilità. Per questo AfD propone con forza una politica migratoria molto restrittiva e invoca una “Fortezza Europa”.

4 July 2018, Berlin, Germany: Roderich Kiesewetter (CDU/CSU) speaks during a plenary session at the German parliament. The highlight of the 45th session of the 19th legislative period ist the discussion over the chancellery's budget, which is traditionally used as a forum to debate over government politics. The budget of the foreign office, the ministry of defence and the ministry for development will also be discussed. Photo: Carsten Koall/dpa (Photo by Carsten Koall/picture alliance via Getty Images)

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Le accuse di estremismo e la rivolta della società civile 

Afd è stata travolta da diversi scandali, esternazioni xenofobe e proclami neo nazisti le sono costati processi, condanne e il “sospetto di estremismo” da parte dell’Ufficio federale in difesa della Costituzione. La frase del capolista alle Europee Maximilian Krah secondo cui “non tutte le SS erano criminali” ha provocato l’espulsione di Afd dal gruppo Ue, Identità e democrazia, lo stesso di RN e Lega. Molti considerano Afd una minaccia per la democrazia. La pensa così anche il professor Patzelt: “L'AfD è il più grande pericolo possibile per la democrazia tedesca. E’ già tardi. Va fermata ora”. La re-immigrazione, l’espulsione dalla Germania di tutti gli stranieri non integrati, è stata oggetto anche di una riunione segreta a Potsdam a novembre tra membri di Alternativa, gruppi neonazisti e imprenditori di destra, quella riunione ha scatenato a gennaio enormi proteste e manifestazioni. Incontriamo l’eurocandidato Alexander Seller al Parlamento del Lander di Berlino, è un membro di Afd della prima ora, rigetta qualsiasi accusa di estremismo, neonazismo e xenofobia, si dissocia dalle parole di Krah ma ribatte: “Chi ci accusa di essere fascisti o nazisti lo fa perché è nostro avversario e ci teme, rappresentiamo una minaccia per lui”. Cosa intende AfD per re-immigrazione? “Chiunque sia qui illegalmente o anche legalmente, ma commetta reati e crimini, non può rimanere in Germania, deve andarsene. Abbiamo troppi stranieri, non riusciamo a mandarli via, questa cosa deve finire”.

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La crisi economica e la fase recessiva 

Ma non c’è solo l’immigrazione che fomenta i consensi della destra estrema. La crisi economica della Germania ha creato un senso di insicurezza e sfiducia: scarsa crescita, industrie in difficoltà, inflazione, licenziamenti, colpiscono un popolo abituato al benessere e a un welfare solido. Venuto meno il gas russo a poco prezzo, gli alti costi dell’energia e la concorrenza con la Cina, hanno dato un duro colpo a settori chiave: come l’industria automobilistica, la siderurgia e la chimica. Un modello economico basato su esportazioni e industria si è trovato all’improvviso colpito profondamente. La Feralpi di Riesa produce acciaio verde per l’edilizia e fa i salti mortali per assicurare la sua forza lavoro. “L’industria delle costruzioni attraversa un momento molto difficile. Mancano gli ordini, il che significa che i progetti di edilizia popolare, infrastrutture e costruzioni e anche l'espansione delle energie rinnovabili, procedono molto lentamente” ci spiega Uwe Reinecke, direttore dello stabilimento che ci fa entrare nel cuore dell’acciaieria, una struttura gigantesca, la temperatura è di oltre 45 gradi. La fusione nel forno produce fiammate accecanti. Per mandare avanti una fabbrica così servono enormi quantità di energia. 

The European Commission headquarters building in Brussels

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L’alto costo dell’elettricità e la guerra commerciale con la Cina

Ora che il gas russo a poco prezzo non c’è più e le centrali nucleari sono state chiuse, il problema principale è l’alto costo dell’elettricità che pesa quasi per 30% sui costi totali di produzione, a questo si aggiungono i costi della rete, delle infrastrutture e la burocrazia. I grandi cambiamenti geopolitici impongono dunque una trasformazione economica su larga scala. Alla Feralpi stanno costruendo un nuovo laminatoio Spuhler a emissioni zero per rinvestire nel futuro, ma aggiunge il direttore: “La situazione rimane critica e dobbiamo garantire di mese in mese il mantenimento della piena occupazione qui a Riesa”. Il sindacato ci dice che è normale che durante una recessione, le aziende spesso non proroghino o cancellino i lavoratori temporanei e interinali. Fortunatamente per il momento le aziende tedesche stanno mantenendo la loro forza lavoro a tempo indeterminato. Quello che accade in Germania ce lo descrive bene Janka Oertel dell’European Counsil on Foreign Relations “C’era una volta la storia tra la Germania e la Cina, una storia interessante. Era di solito, una storia di soli vincitori. Era veramente un’ottima storia, la Germania faceva molti soldi grazie agli affari con la Cina. Ora la love story tra Germania e Cina volge alla fine, perché la Cina è un competitor temibile negli stessi settori in cui le aziende tedesche erano abituate a primeggiare e quindi siamo colpiti al nostro interno. Non siamo abituati a tutto questo. Siamo spaventati. Ma l’unica cosa da fare ora, è cambiare il nostro modello economico”.

BERLIN, GERMANY - NOVEMBER 29: Franziska Giffey of the German Social Democrats (SPD) poses after presenting the coalition contract between the SPD, the Greens Party and Die Linke for the creation of the next Berlin city government on November 29, 2021 in Berlin, Germany. The contract, negotiated by the parties over past weeks, creates the common policy framework for the three parties to govern. Giffey is slated to become Berlin's next mayor. (Photo by Sean Gallup/Getty Images)

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