Guerra Israele-Hamas, Gallant: "Stiamo preparando governo alternativo ad Hamas"

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"Introdurremo altre forze che consentiranno un governo diverso" ha detto il ministro della difesa. In 120mila protestano in Israele contro il governo, sperano in un accordo per la liberazione degli ostaggi. Ci sono spiragli sulla tregua. I leader di Hamas all'estero hanno espresso sostegno alle proposte di Israele, ma la risposta definitiva deve arrivare da Yahya Sinwar e Mohammed Deif, capi della fazione islamica a Gaza. Ma Netanyahu ribadisce: 'La condizione resta la fine del movimento'

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Israele, famiglie ostaggi a governo: dite sì a accordo Netanyahu

Il Forum delle famiglie degli ostaggi ha annunciato una nuova manifestazione questa sera a Gerusalemme davanti la residenza del premier Benyamin Netanyahu per sollecitare, in vista della riunione del Gabinetto di guerra, i ministri e gli esponenti del governo ad approvare il cosiddetto 'accordo Netanyahu' per il rilascio dei rapiti. "Diremo 'Sì all'accordo Netanyahu' per riportare a casa - ha sostenuto il Forum - gli ostaggi, sia quelli da curare sia quelli da seppellire". Anche i residenti del kibbutz Nir Oz - uno tra i più colpiti nell'attacco del 7 ottobre sia come uccisi sia come ostaggi - si è schierato con 'l'accordo Netanyahu' sostenendo - rivolgendosi al premier e al presidente Usa Biden - che "il quadro della vostra proposta è sostenibile e fattibile e può porre fine al sofferenza continua che stiamo attraversando. Vi invitiamo a prendere questa decisione che sarà quella di una leadership che dimostrerà che la nostra speranza non è ancora perduta".

Scholz a Netanyahu, sostegno a proposta pace Biden

Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha sostenuto, parlando al telefono con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, la proposta di pace israeliana annunciata due giorni dal presidente americano Joe Biden. Scholz ha chiesto a Netanyahu che il governo israeliano "continui a lavorare" per un miglioramento duraturo delle condizioni umanitarie degli abitanti della Striscia di Gaza e ha espresso preoccupazione per la possibilita' che scoppi un conflitto regionale, sottolineando che prevenirlo dovrebbe essere una "priorita' comune". Riguardo alla proposta in tre fasi per un cessate il fuoco, il ministero degli Esteri di Berlino "ha accolto con favore le recenti proposte negoziali israeliane che il presidente degli Stati Uniti Biden ha approvato nel suo discorso di venerdi'". Secondo il governo tedesco, "Hamas deve porre fine una volta per tutte alla sua attivita' omicida e rilasciare gli ostaggi; con l'offerta israeliana, la prospettiva di porre fine ai combattimenti e alla guerra e' ora a portata di mano", si legge nella nota del ministero guidato da Annalena Baerbock. 


Manifestazione pro Palestina, al via corteo a Firenze

È partito da piazza San Marco, con alcune centinaia di persone, soprattutto studenti, il corteo in solidarietà con il popolo palestinese; ad aprirlo un grande striscione: 'Gaza è un genocidio'. "Da più di otto mesi è in corso un genocidio con la complicità e il silenzio dell'occidente", è stato detto dagli organizzatori alla partenza della manifestazione, ricordando anche "il senso completo di smarrimento e disagio", perché "quelli che lo compiono sono i nostri alleati che anche la stampa difende e legittima". Da piazza San Marco, ribattezzata dagli studenti piazza Shereen Abu Akleh, la giornalista di Al Jazeera uccisa due anni fa dall'esercito israeliano, è stato poi rivolto "un abbraccio di solidarietà a chi nelle università e nelle scuole si sta mobilitando a fianco del popolo palestinese e che sta subendo arresti, manganellate e repressione da parte delle forze dell'ordine", in riferimento a quanto accaduto in settimana a Firenze, con nove persone perquisite e sei indagate per gli scontri al termine della manifestazione davanti al consolato Usa dello scorso 23 febbraio. Il corteo si è poi diretto in via XVII Aprile e si concluderà proprio nei pressi della sede diplomatica statunitense in lungarno Vespucci. 

Usa: ci aspettiamo che Israele dica sì se Hamas accetta proposta

Gli Stati Uniti si attendono che Israele dica "sì" al piano delineato da Joe Biden nel caso in cui Hamas lo facesse. Lo afferma il portavoce del consiglio alla sicurezza nazionale John Kirby in un'intervista ad Abc. "Ci attendiamo che se Hamas si dirà d'accordo con la proposta, Israele dirà di 'sì'", aggiunge Kirby.

Media: concluso al Cairo incontro tra Egitto, Usa e Israele

Si è concluso al Cairo l'incontro tra le delegazioni di Stati Uniti, Egitto e Israele. Lo riporta il sito di Al Qhera News citando fonti di alto livello. Durante l'incontro, che era incentrato sulla riapertura del valico di Rafah, l'Egitto ha mantenuto ferma la sua posizione riguardo la necessità che Israele si ritiri dal lato palestinese del valico per poter riprendere le operazioni di confine, secondo quanto riferito da una fonte a Cairo News Channel. L'Egitto, rivelano ancora le fonti, ha ribadito che è Israele responsabile del mancato ingresso di aiuti umanitari a Gaza da quando, il 7 maggio scorso, i suoi militari hanno preso il controllo della parte palestinese del valico di Rafah. 

Gallant: 'Stiamo lavorando a governo alternativo ad Hamas a Gaza'

"Un'ampia partecipazione della comunità internazionale al vertice" di pace in Svizzera il 15 e 16 giugno "sarà un passo cruciale verso una pace giusta in Ucraina". Lo scrive su X l'Alto rappresentante dell'Ue, Josep Borrell, appoggiando l'appello del presidente ucraino Volodymyr Zelensky alle nazioni asiatiche - lanciato dal palco dello Shangri-La Dialogue di Singapore - affinché si uniscano al summit. L'intervento di Zelensky alla conferenza sulla sicurezza più importante dell'Indo-Pacifico è stato "importante in vista del summit globale per la pace in Svizzera", sottolinea Borrell. "Il momento di agire è adesso. Dobbiamo fare tutti di più e in fretta", aggiunge. 

Egitto chiede il via libera per 350 camion al giorno per Gaza

Si è conclusa poco fa al Cairo l'attesa riunione a tre Egitto-Usa-Israele su Gaza, e in particolare la situazione al valico di Rafah, sulla base della proposta presentata due giorni fa dal presidente Usa Joe Biden. Lo fanno sapere fonte egiziane di alto livello all'emittente statale Al Qahera, precisando che l' incontro si è svolto a livello di responsabili della sicurezza e dell'intelligence. "La delegazione egiziana si è concentrata sulla necessità di un'azione immediata per consegnare a Gaza almeno 350 camion di aiuti al giorno, compresi tutti i materiali necessari, siano essi cibo, medicine o carburante", ha detto la fonte. "L'Egitto - ha aggiunto - ha mantenuto la sua ferma posizione sulla necessità del ritiro israeliano dal lato palestinese del valico di Rafah affinché possa funzionare nuovamente e ha confermato la piena responsabilità di Israele nell'impedire l'ingresso di materiali di soccorso e aiuti umanitari nella Striscia di Gaza". 

Casa Bianca: "Se Hamas accetta proposta, ci aspettiamo che Israele dica di sì"

"Questa era una proposta israeliana. Se verrà accettata da Hamas, ci aspettiamo completamente che Israele dica di sì". E' quanto ha detto, intervistato da Abcnews, il portavoce del consiglio di Sicurezza Nazionale della casa Bianca, John Kirby, riguardo all'accordo per lo scambio ostaggi-prigionieri e per il cessate il fuoco presentato venerdì da Joe Biden. 

Gallant: stiamo preparando governo alternativo ad Hamas

"Stiamo preparando un governo alternativo a Hamas e, quando isoleremo le aree, allontaneremo da queste il popolo di Hamas e vi introdurremo altre forze che consentiranno un governo diverso". Lo ha detto, citato dai media, il ministro della difesa Yoav Gallant. "Stiamo strangolando Hamas impedendole di continuare ad esistere. Non avrà - ha continuato - la capacità di rafforzarsi e armarsi".Gallant che è stato in visita al Comando del fronte sud ha poi detto che "l'operazione a Rafah procede sopra e sotto terra. Le forze stanno combattendo con grande determinazione". 

Cairo agli Usa, Israele si ritiri prima di riaprire Rafah

La riapertura del valico di Rafah dovrà essere preceduta dal "ritiro incondizionato di Israele dall'area" e dall'assicurazione che l'invio di aiuti a Gaza possa avvenire "senza restrizioni". E' quanto prevede un documento che l'Egitto si appresta a presentare agli Stati Uniti nell'ambito della ripresa dei negoziati, secondo quanto rivelato da una fonte di alto livello ad Al Arabiya "Il Cairo offrirà soluzioni rapide per fornire aiuti a Gaza senza restrizioni", riferisce la fonte. L'Egitto, inoltre, chiede la presenza dei palestinesi nella gestione del valico di Rafah. 

Esercito israeliano annuncia nuova operazione a Rafah

L'esercito israeliano ha annunciato di aver iniziato una nuova operazione a Rafah, precisamente all'interno del campo di Yabna, nella parte centrale della città. L'Idf ha affermato di aver ucciso diversi terroristi,  localizzato un'infrastruttura militare e molte armi, comprese artiglieria anti-aerea. Dallo scorso 6 maggio, Israele ha avviato un'operazione a Rafah, dove in questi mesi di conflitto si sono rifugiati oltre un milione di palestinesi in fuga dal nord e dal centro della Striscia. 

Emirati-Qatar, sostegno alla proposta di tregua a Gaza

Il presidente degli Emirati Arabi Uniti Sheikh Mohammed bin Zayed Al Nahyan e l'emiro del Qatar Sheikh Tamim bin Hamad al-Thani hanno discusso ad Abu Dhabi la proposta per un accordo di cessate il fuoco a Gaza presentata dal presidente degli Stati Uniti Joe Biden. Lo riferisce l'agenzia di stampa statale degli Emirati (Wam) citata dal Guardian. I due leader hanno espresso sostegno a tutte le "iniziative e sforzi seri" verso una pace duratura nella regione.

Israele, raid contro Hezbollah nell'area della Beqaa

In risposta al missile lanciato dal Libano ieri contro un drone israeliano che operava in territorio libanese, l'esercito ha colpito "un compound usato dagli Hezbollah nell'area della Beqaa in Libano". Lo ha detto il portavoce militare secondo cui sono stati attaccati durante la notte "una struttura militare degli Hezbollah nell'area di Bint Jbeil e centri di comando nelle zone di Qana e Baraachit nel sud del Libano".

Idf opera nel campo di Yabna, nella parte centrale di Rafah

L'esercito israeliano ha di recente cominciato a operare nel campo profughi di Yabna nella parte centrale di Rafah, non distante dal confine con l'Egitto. Lo ha fatto sapere, citato da Times of Israel, l'Idf secondo cui la Brigata Givati "ha ucciso numerosi terroristi operativi e localizzato strutture militari". Trovate anche - ha continuato la stessa fonte - molte armi e numerosi pozzi di lancio di razzi sul confine con l'Egitto.

Libano: media, due civili morti in un attacco israeliano

L'agenzia di stampa ufficiale libanese ha annunciato che due civili sono stati uccisi in nuovi attacchi israeliani nel sud del Paese, in un momento in cui si sono intensificate le violenze tra Israele e Hezbollah. Il gruppo filo-iraniano aveva annunciato in mattinata di aver inviato diversi droni d'attacco contro una posizione militare israeliana nelle alture del Golan, poche ore dopo gli attacchi israeliani contro le sue posizioni nel Libano orientale, lontano dal confine. Dall'inizio della guerra nella Striscia di Gaza tra Israele e il movimento islamista palestinese Hamas, il 7 ottobre, Hezbollah ha regolarmente scambiato fuoco con l'esercito israeliano a sostegno del suo alleato palestinese.

Hamas, il bilancio dei morti sale a 36.439 persone

Il ministero della Sanità di Gaza, gestito da Hamas, ha dichiarato che almeno 36.439 persone sono state uccise nel territorio durante gli oltre sette mesi di guerra tra Israele e i militanti palestinesi. Il bilancio comprende almeno 60 morti nelle ultime 24 ore, ha dichiarato il ministero, aggiungendo che 82.627 persone sono state ferite nella Striscia di Gaza dall'inizio della guerra, quando i militanti di Hamas hanno attaccato Israele il 7 ottobre.

Iran a Stati islamici, 'sostenete il popolo palestinese'

"Gli Stati islamici non dovrebbero risparmiare alcuna opportunità e capacità per sostenere il popolo palestinese"; lo ha detto il ministro degli Esteri ad interim iraniano, Ali Bagheri, durante una conversazione telefonica con il ministro degli Esteri turco Hakan Fidan. Si prevede che i Paesi islamici rafforzino la cooperazione per creare un'importante ed efficace capacità di sostegno alla popolazione oppressa di Gaza, ha aggiunto, citato dall'Irna. Fidan ha definito valida la proposta dell'Iran di tenere una riunione straordinaria dell'Organizzazione della Cooperazione Islamica. "Israele ha assediato Gaza per distruggere i palestinesi, quindi dovremmo usare tutta la nostra forza per impedire la continuazione di questo genocidio e crimine contro l'umanità", ha aggiunto. 

Oggi incontro Egitto-Usa-Israele su utilizzo valico Rafah

La riapertura del valico di Rafah, che collega Gaza con l'Egitto e attraverso il quale la maggior parte degli aiuti è entrata nell'enclave palestinese, è il tema su cui si concentreranno i negoziatori di Egitto, Stati Uniti e Israele, in un incontro previsto per oggi. Il quotidiano statale Al Ahram sottolinea che l'Egitto ha

chiarito a "tutte le parti" la sua "posizione irremovibile di non aprire il valico di Rafah finche' Israele manterrà il controllo sulla parte palestinese". Una fonte citata dal canale Al Qahera News, molto vicina ai servizi segreti egiziani, ha inoltre ribadito che Il Cairo "ritiene la parte israeliana responsabile delle conseguenze

della chiusura del valico di Rafah, e del "deterioramento della

situazione umanitaria".

L'annuncio dell'incontro e' coinciso con le dichiarazioni di

sabato del presidente degli Stati Uniti Joe Biden sulla proposta

di raggiungere un cessate il fuoco tra Israele e Hamas, il

rilascio degli ostaggi detenuti dal movimento islamico

palestinese e l'aumento degli aiuti umanitari agli abitanti di

Gaza. Il flusso di aiuti a Gaza è stato notevolmente limitato in

seguito all'inizio dell'operazione militare israeliana a Rafah e

alla presa del lato palestinese del valico, che era l'unica

uscita dall'enclave non controllata da Israele.

Il Papa: "Cessi escalation guerre, ora dialogo e trattativa"

"Non dimentichiamo la martoriata Ucraina, la Palestina, Israele, il Myanmar", ha detto papa Francesco al termine dell'Angelus. "Faccio appello alla saggezza dei governanti perché cessi l'escalation e si ponga ogni impegno nel dialogo e nella trattativa", ha aggiunto il Pontefice. 

Wafa, 'morto palestinese 17enne ferito da Israele a Gerico'

La Wafa ha riferito della morte di un giovane palestinese di 17 anni Muhammad Al-Bitar ferito ieri "dai proiettili delle forze di occupazione israeliane" nel campo profughi di Aqabat Jabr vicino Gerico, in Cisgiordania. Nello stesso episodio - ha sostenuto la Wafa - era stato ucciso anche un altro giovane palestinese di 16 anni, Ahmed Ashraf Walid Hamidat. Entrambi - ha spiegato la Wafa - sono stati colpiti "mentre si trovavano vicino al cimitero del campo profughi". L'Idf non ha ancora fornito la sua versione dei fatti. 

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