Attentato al Crocus City Hall, Mosca ammette la responsabilità dell'Isis

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Lo ha dichiarato il capo dell'Fsb, Alexander Bortnikov che attacca anche i servizi segreti ucraini, accusati di essere "direttamente coivolti" nella strage del 22 marzo scorso dove persero la vita 144 persone

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Mosca riconosce chiaramente per la prima volta la responsabilità dell'Isis nell'attacco al Crocus City Hall. Ma non si sminuisce la portata del coinvolgimento dei servizi segreti ucraini, accusati dalla Russia di essere "direttamente coinvolti" nell'attentato terroristico del 22 marzo, in cui sono state uccise 144 persone. A dirlo è  il direttore dell'Fsb, Alexander Bortnikov, in una riunione del Consiglio dei capi delle agenzie di sicurezza e dei servizi speciali degli Stati membri della Csi a Bishkek. I risultati dell'indagine- ha affermato Bortnikov- hanno fatto emergere che "la preparazione, il finanziamento, l'attacco e il ritiro dei terroristi sono stati coordinati via Internet da militanti del gruppo Khorasan" dell'Isis che opera nella zona afghano-pakistana. Intanto, oltre 20 persone sono state arrestate per la strage al municipio. 

La responsabilità dell'Isis-K

Secondo il capo dell'FSB, riporta Ria Novosti, due dei quattro partecipanti all'attentato erano arrivati in Russia dalla Turchia poco prima dell'attentato.

Uno dei detenuti avrebbe ammesso, infatti, di essere arrivato il 4 marzo e di aver ricevuto una offerta di mezzo milione di rubli per uccidere delle persone.

A cofnermare questa ipotesi il fatto che un altro imputato, Faridun Shamsiddin, a febbraio scorso aveva pubblicato sul suo profilo Instagram foto di Istanbul.

Otto fotografie sono datate 23 febbraio, quasi tutte contengono come geolocalizzazione, "Aksaray, Istanbul". Tra questi c'e' una foto dello stesso Shamsiddin e filmati presumibilmente girati alla Moschea Fatih. Come risultato dell'indagine, è emerso che la preparazione, il finanziamento, l'attacco e il ritiro dei terroristi sono stati coordinati via Internet da militanti del gruppo Vilayat Khorasan della zona afghano-pakistana, ha aggiunto Bortnikov, come riportato dall'agenzia Tass. 

 

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Le accuse all'intelligence ucraina

"Alla fine dell'attacco- ha detto ancora il capo dell'Fsb puntanto il dito contro l'intelligence militare ucraina- i terroristi hanno ricevuto il chiaro ordine di spostarsi verso il confine ucraino, dove da quella parte e' stata preparata una finestra".

Per questo si puo' gia' affermare con certezza, sostiene Bortnikov, che esista un collegamento diretto tra servizi ucraini e l'attacco terroristico. "Voglio assicurare che tutte le circostanze del crimine saranno accertate e che tutte le persone coinvolte non sfuggiranno alla punizione", ha concluso.    

Il capo dell'Fsb ha poi accusato i Paesi della Nato di contribuire al trasferimento di mercenari e terroristi in Ucraina. "Stiamo registrando il massiccio trasferimento in Ucraina di mercenari e militanti di organizzazioni terroristiche internazionali dal Medio Oriente, dal Nord Africa e dall'Afghanistan con l'aiuto dei paesi della Nato", ha dichiarato.

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L'attentato 

L'attentato ha avuto luogo la sera del 22 marzo nella sala concerti Crocus City Hall di Krasnogorsk. Diversi uomini hanno fatto irruzione nell'edificio, hanno sparato a bruciapelo e lanciato bombe incendiarie. Tantissimi i civili rimasti uccisi o feriti a causa dell'attacco dell'Isis-K. Secondo gli ultimi dati del Ministero delle Situazioni di Emergenza, nell'attacco sono morte 145 persone e oltre 500 sono rimaste ferite.

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