Guerra Israele-Hamas, Israele: "L'Aja non ci fermerà nella guerra ad Hamas"

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Israele non sarà scoraggiato nella sua guerra ad Hamas dalla decisione che prenderà domani la Corte di giustizia dell'Aja. Dopo i 16 morti in un attacco avvenuto sul quartiere Al-Daraj della città, il portavoce dell'agenzia di protezione civile di Gaza ha confermato che è stata colpita la casa di una famiglia. Bassal ha poi riferito che altre 10 persone sono morte in un secondo attacco contro una moschea. Spagna, Norvegia e Irlanda annunciano che riconosceranno lo Stato palestinese dal 28 maggio

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Israele non sarà scoraggiato nella sua guerra ad Hamas dalla decisione che domani la Corte di giustizia dell'Aja, su input del Sudafrica, potrebbe dare su uno stop alla guerra a Gaza e all'operazione a Rafah. Lo ha detto ai media Avi Hyman, uno dei portavoce del governo israeliano. "Nessun potere sulla terra fermerà Israele dal proteggere i suoi cittadini e perseguire Hamas nella Striscia".

L'agenzia di protezione civile di Gaza ha affermato che sono 26 le persone rimaste uccise in due attacchi aerei israeliani sferrati prima dell'alba contro Gaza City. Tra le 26 vittime totali ci sono almeno 15 bambini, di cui 10 uccisi nel raid sull'abitazione di Al-Daraj.

Spagna, Norvegia e Irlanda annunciano che riconosceranno lo Stato palestinese dal 28 maggio. Hamas esulta. Israele richiama gli ambasciatori. 



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Attacco Iran a Israele, la situazione un mese dopo e i possibili scenari

Il conflitto dura da 40 anni, ma dallo scorso mese ha conosciuto   un'escalation senza precedenti con attacchi missilistici e droni,   sottolineando un'ideologica ostilità persistente tra le due Nazioni.   Nonostante una tregua momentanea, le minacce nucleari iraniane   mantengono alta la tensione. GLI SCENARI


Spagna nega scalo a nave che trasporta armi per Israele

"Questa  è la prima volta che lo facciamo – ha detto il ministro degli  Esteri   Jose Manuel Albares - e sarà una politica coerente con qualsiasi  nave   che porta armi a Israele che vuole fare scalo nei porti spagnoli.  Il   Medioriente non ha bisogno di più armi, ha bisogno di più pace”. LEGGI L'ARTICOLO


Usa verso un ruolo di primo piano a Gaza dopo la guerra

Gli Stati Uniti si preparano a giocare un ruolo di primo piano nella Gaza dopo la fine della guerra. Secondo quanto riportato da Politico, Washington sta valutando la possibilità di nominare un funzionario che serva come massimo consigliere civile di una forza di peacekeeping prevalentemente palestinese quando finirà il conflitto fra Israele e Hamas. Il consigliere civile avrebbe sede nella regione e lavorerebbe a stretto contatto con il comandate della forza di peacekeeping ma senza mai entrare a Gaza.   Il dibattito è in corso all'interno dell'amministrazione Biden su quanta autorità concedere al funzionario. Le fonti di Politico precisano comunque che ci sono anche altri piani allo studio e molti includono una forza di peacekeeping. 

La Palestina chiede alla Fifa l'esclusione di Israele dalle competizioni

Una decisione verrà presa il 20 luglio. Il presidente Gianni Infantino ha   disposto una consulenza legale indipendente per valutare la richiesta. LEGGI L'ARTICOLO


Biden, non riconosciamo giurisdizione Cpi

"Abbiamo chiarito la nostra posizione sulla Corte penale internazionale. Non riconosciamo la giurisdizione, il modo in cui viene esercitata. E' così semplice. Non pensiamo che ci sia un'equivalenza tra ciò che ha fatto Israele e ciò che ha fatto Hamas". Lo ha detto il Presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, nel corso di una conferenza stampa con il presidente keniano in questi giorni in visita alla Casa Bianca.

Stato Palestinese, quali sono i Paesi che lo riconoscono ufficialmente

Spagna, Norvegia e Irlanda hanno annunciato il riconoscimento dello Stato di Palestina dal 28 maggio. A livello globale lo ha già fatto il 70% circa dei membri Onu, tra cui non ci sono Italia, Francia, Germania, Gran Bretagna e Stati Uniti. LA MAPPA

Medici senza frontiere a Trento per raccontare Gaza

La guerra di Gaza arriva fino al Festival dell'Economia di Trento, che nella sua prima giornata di lavori ha ospitato l'intervento del Segretario generale di Medici Senza Frontiere Christopher Lockyear che ha raccontato come quella che si sta consumando dal 7 ottobre può essere definita "una guerra dai tratti unici", anche per l'assenza di giornalisti sul campo che possano raccontare in maniera indipendente quanto sta accadendo. Durante l'incontro sono state

proiettate le immagini di una ragazzina curata in uno degli

ospedali della Striscia di Gaza, assieme alle altre istantanee

che ritraggono i numerosi civili tra cui tanti bambini e ragazzi

soccorsi nelle strutture sanitarie attivate in collaborazione

con l'organizzazione umanitaria. "E' un'enclave dove è in corso un assedio, perché la Striscia si trova sotto un blocco con pochissimi rifornimenti umanitari in ingresso. Basti pensare che oggi entrano meno camion umanitari rispetto a prima del 7 ottobre. Attacco che, voglio precisarlo, è stato un massacro terribile e per il quale la nostra organizzazione ha offerto aiuto anche al governo israeliano. Oggi però noi siamo impegnati a fronteggiare le conseguenze di una guerra tremenda" ha raccontato il rappresentante della Ong. 

Il direttore della Cia vedrà quello del Mossad in Europa

Il direttore della Cia William Burns incontrerà il direttore del Mossad per cercare di rilanciare i colloqui sugli ostaggi di Gaza nei prossimi giorni in Europa. Lo rivela Axios citando funzionari statunitensi e israeliani. 

Video shock sul rapimento di 5 soldatesse israeliane

Il video, tratto dalle bodycam dei miliziani catturati, dura 3 minuti e 10 secondi: le famiglie hanno spiegato che anche con tutti i tagli, "il filmato rivela il trattamento violento, umiliante e traumatizzante che le ragazze hanno subito il giorno del loro rapimento, con gli occhi pieni di puro terrore". GUARDA QUI

Lula elogia la Spagna per il riconoscimento della Palestina

Il presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva ha salutato oggi la decisione di Spagna, Norvegia e Irlanda di riconoscere lo Stato di Palestina. "La decisione congiunta di Spagna, Norvegia e Irlanda di riconoscere la Palestina come stato - ha manifestato Lula attraverso i suoi social media - è storica per due ragioni. Rende giustizia alla richiesta di un intero popolo, riconosciuto da più di 140 paesi che sostengono il suo diritto all'autodeterminazione". Inoltre questa decisione - ha aggiunto - avrà senza dubbio un effetto positivo a sostegno degli sforzi per la pace e la stabilità nella regione mediorientale". Secondo il capo dello stato brasiliano che segue da vicino la situazione in Medio Oriente dall'inizio della crisi lo scorso ottobre, la pace in Medio Oriente "ci sarà soltanto quando sarà garantita l'esistenza di uno Stato palestinese indipendente". Lula ha infine ricordato che "il Brasile è stato uno dei primi paesi dell'America Latina ad assumere questa posizione, quando nel 2010 ha riconosciuto lo Stato di Palestina nei confini del 1967, che comprende la Striscia di Gaza e la Cisgiordania, con Gerusalemme Est come capitale". 

Biden, non riconosciamo la giurisdizione della Cpi su Israele

"Gli Usa non riconoscono la giurisdizione della Corte penale internazionale" su Israele. Lo ha detto Joe Biden in una conferenza stampa alla Casa Bianca con il presidente del Kenya William Ruto. 

Borrell: "Tutti i donatori Ue hanno ripreso a sostenere l'Unrwa"

"Accolgo con favore l'iniziativa a favore di Unrwa, un'ancora di salvezza indispensabile a Gaza e nella regione. Tutti i donatori dell'Ue hanno ora ripreso a sostenere l'Agenzia, ancora in una situazione finanziaria critica. Dobbiamo intensificare il nostro sostegno; i bisogni non fanno che crescere". Lo afferma L'alto rappresentante dell'Ue per gli Affari Esteri Josep Borrell su X.

Idf, ucciso in un tunnel responsabile razzi di Hamas

Il comandante del battaglione Beit Hanoun di Hamas è stato ucciso dalle forze israeliane in un tunnel nell'area di Jabaliya, nel nord di Gaza, dicono i militari israeliani citati dal Times of Israel. Hussien Fiad è stato responsabile di "molti attacchi con razzi anticarro lanciati contro Israele durante la guerra, e anche di aver sparato molti colpi di mortaio contro le comunità [del confine settentrionale di Gaza]", afferma l'IDF in una nota. Fiad, sostiene l'Idf, è stato ucciso in un tunnel in

un'operazione congiunta effettuata dalla 98a Divisione e dalle forze speciali dell'Aeronautica Militare e dall'unità d'elite

Yahalom Combat Engineering. La sua uccisione è "parte dello

sforzo di combattimento della 98a Divisione sopra e sotto terra, per trovare e distruggere la rete di tunnel ed eliminare i

terroristi che si nascondono all'interno", aggiungono i militari. 

Hamas, colonnello di Idf è nostro ostaggio

Hamas ha fatto sapere di avere tra i suoi ostaggi a Gaza il colonnello dell'Idf Asaf Hamami, catturato il 7 ottobre, e che inizialmente si pensava fosse stato ucciso durante l'attacco in Israele. Secondo le Brigate Al-Qassam, Hamami era invece stato solo ferito durante la cattura. Lo riporta Times of Israel.  Si credeva che Hamami, comandante della Brigata sud della Divisione Gaza fosse rimasto ucciso durante la difesa del Kibbutz Nirim

Sul Mail le presunte confessioni di stupri di miliziani Hamas

La presunta confessione di uno stupro attribuita a due prigionieri palestinesi apparentemente nelle mani delle autorità israeliane e indicati come "terroristi" di Hamas appare in un video pubblicato in queste ore dal sito del tabloid britannico Daily Mail. Alcuni media israeliani si limitano a citarlo riprendendolo dal Mail online. Secondo la ricostruzione del quotidiano, i due sono stati identificati come Jamal Hussein Ahmad Radi, 47 anni, e suo figlio Abdallah, 18 anni, e hanno rivelato agli investigatori dello Stato ebraico di aver ucciso e stuprato civili israeliani nel corso dell'attacco del 7 ottobre per poi venir catturati a Gaza dai militari dell'Idf. Nel filmato gli uomini - vestiti con tute da ginnastica grigie e con le manette ai polsi - sono seduti davanti a una bandiera dello Stato ebraico mentre vengono interrogati in lingua araba da un agente dello Shin Bet in un luogo segreto. Radi ha descritto l'assalto compiuto da lui, suo figlio e altri miliziani al kibbutz di Nir Oz e incalzato dalle domande degli israeliani ha rivelato i dettagli dello stupro di una donna, contro la quale aveva puntato una pistola. "Non so cosa le sia successo, sono rimasto lì un quarto d'ora e poi me ne sono andato", ha affermato. Stando invece alla testimonianza del figlio, riportata sempre dal tabloid, le cose sarebbero andate diversamente: "Mio padre l'ha violentata, poi l'ho fatto io e mio cugino, quindi ce ne siamo andati ma mio padre l'ha uccisa".

Proteste pro-Gaza, 3 rettori in audizione al Congresso

I presidenti di tre college americani - Rutgers, Northwestern e Ucla - sono oggi in Congresso nell'ambito di una serie di audizioni sull'antisemitismo nei campus che hanno portato alle dimissioni di due loro colleghe di Harvard e UPenn. A interrogare i tre presidenti, due dei quali sono alla guida di atenei pubblici, saranno gli stessi deputati repubblicani che hanno spinto Claudine Gay di Harvard e Elizabeth McGill di UPenn a lasciare il posto per le risposte ambigue che avevano dato sull'equivalenza tra appelli all'intifada e genocidio degli ebrei. Da allora l'agenda della commissione è cambiata ed è probabile che l'attenzione dei parlamentari si punti su come i tre college hanno reagito alle proteste pro-Gaza sui rispettivi campus. Northwestern e Rutgers sono scesi a patti con i manifestanti pro-palestinesi provocando forti proteste da parte di esponenti politici e organizzazioni ebraiche. Ucla (University of California at Los Angeles) è stata invece criticata per non aver impedito scontri sul campus in cui contro-manifestanti filo-israeliani hanno violentemente attaccato una tendopoli pro-Gaza. L'audizione è la prima dopo la catena di occupazioni dei campus cominciata a metà aprile alla Columbia University.

Netanyahu: "Ripristineremo sicurezza a confine Nord"

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha assicurato di avere "piani importanti e sorprendenti" per il fronte settentrionale, dove da otto mesi si svolge lo scontro a fuoco tra Israele e Hezbollah. "Abbiamo piani dettagliati, importanti e persino sorprendenti, ma non li condividerò con il nostro nemico (Hezbollah). Tutto è finalizzato a ripristinare la sicurezza nel Nord e a far sì che i suoi residenti possano tornare sani e salvi alle loro case", ha detto Netanyahu in riferimento agli oltre 60.000 sfollati dalle città adiacenti al confine libanese. Il premier è intervenuto dopo un incontro con i comandanti della Divisione Nord dell'Esercito. 

"Netanyahu out", vip di Hollywood fischiato al Centro Wiesenthal

Il super-agente di Hollywood Ari Emanuel è stato sonoramente fischiato a Los Angeles per aver chiesto le dimissioni del premier israeliano Benjamin Netanyahu mentre accettava l'Humanitarian Award, il piu' alto onore attribuito annualmente dal centro Simon Wiesenthal. "E' un momento doloroso e cruciale per tutti noi che siamo ebrei e amiamo Israele", ha detto Emanuel, che è l'amministratore delegato del colosso di sport e entertainment Endeavour e una delle voci più profilate a Hollywood nella lotta contro l'anti-semitismo. Fratello di Rahm Emanuel, l'ambasciatore Usa in Giappone che è stato capo di gabinetto di Barack Obama e sindaco di Chicago, nel discorso di accettazione Ari Emanuel ha ripetutamente attaccato Netanyahu per la guerra a Gaza. Molti partecipanti al gala hanno applaudito, ma decine hanno abbandonato la sala e altri hanno accolto con boati di protesta le affermazioni del premiato che "per il bene di Israele Netanyahu se ne deve andare". 

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