
Israele non sarà scoraggiato nella sua guerra ad Hamas dalla decisione che prenderà domani la Corte di giustizia dell'Aja. Dopo i 16 morti in un attacco avvenuto sul quartiere Al-Daraj della città, il portavoce dell'agenzia di protezione civile di Gaza ha confermato che è stata colpita la casa di una famiglia. Bassal ha poi riferito che altre 10 persone sono morte in un secondo attacco contro una moschea. Spagna, Norvegia e Irlanda annunciano che riconosceranno lo Stato palestinese dal 28 maggio
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Israele non sarà scoraggiato nella sua guerra ad Hamas dalla decisione che domani la Corte di giustizia dell'Aja, su input del Sudafrica, potrebbe dare su uno stop alla guerra a Gaza e all'operazione a Rafah. Lo ha detto ai media Avi Hyman, uno dei portavoce del governo israeliano. "Nessun potere sulla terra fermerà Israele dal proteggere i suoi cittadini e perseguire Hamas nella Striscia".
L'agenzia di protezione civile di Gaza ha affermato che sono 26 le persone rimaste uccise in due attacchi aerei israeliani sferrati prima dell'alba contro Gaza City. Tra le 26 vittime totali ci sono almeno 15 bambini, di cui 10 uccisi nel raid sull'abitazione di Al-Daraj.
Spagna, Norvegia e Irlanda annunciano che riconosceranno lo Stato palestinese dal 28 maggio. Hamas esulta. Israele richiama gli ambasciatori.
Gli approfondimenti:
- LO SPECIALE
- Guerra Israele-Hamas, cosa c'è da sapere
- Cos'è Hamas
- Chi sono gli Houthi che attaccano le navi nel Mar Rosso
- Il piano di Netanyahu per il dopoguerra
- Perché l'Iran ha attaccato Israele?
- Hamas, cosa significa il triangolo rovesciato associato alle brigate Al-Qassam
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Attacco Iran a Israele, la situazione un mese dopo e i possibili scenari
Il conflitto dura da 40 anni, ma dallo scorso mese ha conosciuto un'escalation senza precedenti con attacchi missilistici e droni, sottolineando un'ideologica ostilità persistente tra le due Nazioni. Nonostante una tregua momentanea, le minacce nucleari iraniane mantengono alta la tensione. GLI SCENARI
Spagna nega scalo a nave che trasporta armi per Israele
"Questa è la prima volta che lo facciamo – ha detto il ministro degli Esteri Jose Manuel Albares - e sarà una politica coerente con qualsiasi nave che porta armi a Israele che vuole fare scalo nei porti spagnoli. Il Medioriente non ha bisogno di più armi, ha bisogno di più pace”. LEGGI L'ARTICOLO
Usa verso un ruolo di primo piano a Gaza dopo la guerra
Gli Stati Uniti si preparano a giocare un ruolo di primo piano nella Gaza dopo la fine della guerra. Secondo quanto riportato da Politico, Washington sta valutando la possibilità di nominare un funzionario che serva come massimo consigliere civile di una forza di peacekeeping prevalentemente palestinese quando finirà il conflitto fra Israele e Hamas. Il consigliere civile avrebbe sede nella regione e lavorerebbe a stretto contatto con il comandate della forza di peacekeeping ma senza mai entrare a Gaza. Il dibattito è in corso all'interno dell'amministrazione Biden su quanta autorità concedere al funzionario. Le fonti di Politico precisano comunque che ci sono anche altri piani allo studio e molti includono una forza di peacekeeping.
La Palestina chiede alla Fifa l'esclusione di Israele dalle competizioni
Una decisione verrà presa il 20 luglio. Il presidente Gianni Infantino ha disposto una consulenza legale indipendente per valutare la richiesta. LEGGI L'ARTICOLO
Biden, non riconosciamo giurisdizione Cpi
"Abbiamo chiarito la nostra posizione sulla Corte penale internazionale. Non riconosciamo la giurisdizione, il modo in cui viene esercitata. E' così semplice. Non pensiamo che ci sia un'equivalenza tra ciò che ha fatto Israele e ciò che ha fatto Hamas". Lo ha detto il Presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, nel corso di una conferenza stampa con il presidente keniano in questi giorni in visita alla Casa Bianca.
Stato Palestinese, quali sono i Paesi che lo riconoscono ufficialmente
Spagna, Norvegia e Irlanda hanno annunciato il riconoscimento dello Stato di Palestina dal 28 maggio. A livello globale lo ha già fatto il 70% circa dei membri Onu, tra cui non ci sono Italia, Francia, Germania, Gran Bretagna e Stati Uniti. LA MAPPA
Medici senza frontiere a Trento per raccontare Gaza
La guerra di Gaza arriva fino al Festival dell'Economia di Trento, che nella sua prima giornata di lavori ha ospitato l'intervento del Segretario generale di Medici Senza Frontiere Christopher Lockyear che ha raccontato come quella che si sta consumando dal 7 ottobre può essere definita "una guerra dai tratti unici", anche per l'assenza di giornalisti sul campo che possano raccontare in maniera indipendente quanto sta accadendo. Durante l'incontro sono state
proiettate le immagini di una ragazzina curata in uno degli
ospedali della Striscia di Gaza, assieme alle altre istantanee
che ritraggono i numerosi civili tra cui tanti bambini e ragazzi
soccorsi nelle strutture sanitarie attivate in collaborazione
con l'organizzazione umanitaria. "E' un'enclave dove è in corso un assedio, perché la Striscia si trova sotto un blocco con pochissimi rifornimenti umanitari in ingresso. Basti pensare che oggi entrano meno camion umanitari rispetto a prima del 7 ottobre. Attacco che, voglio precisarlo, è stato un massacro terribile e per il quale la nostra organizzazione ha offerto aiuto anche al governo israeliano. Oggi però noi siamo impegnati a fronteggiare le conseguenze di una guerra tremenda" ha raccontato il rappresentante della Ong.
Il direttore della Cia vedrà quello del Mossad in Europa
Il direttore della Cia William Burns incontrerà il direttore del Mossad per cercare di rilanciare i colloqui sugli ostaggi di Gaza nei prossimi giorni in Europa. Lo rivela Axios citando funzionari statunitensi e israeliani.
Video shock sul rapimento di 5 soldatesse israeliane
Il video, tratto dalle bodycam dei miliziani catturati, dura 3 minuti e 10 secondi: le famiglie hanno spiegato che anche con tutti i tagli, "il filmato rivela il trattamento violento, umiliante e traumatizzante che le ragazze hanno subito il giorno del loro rapimento, con gli occhi pieni di puro terrore". GUARDA QUI
Lula elogia la Spagna per il riconoscimento della Palestina
Il presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva ha salutato oggi la decisione di Spagna, Norvegia e Irlanda di riconoscere lo Stato di Palestina. "La decisione congiunta di Spagna, Norvegia e Irlanda di riconoscere la Palestina come stato - ha manifestato Lula attraverso i suoi social media - è storica per due ragioni. Rende giustizia alla richiesta di un intero popolo, riconosciuto da più di 140 paesi che sostengono il suo diritto all'autodeterminazione". Inoltre questa decisione - ha aggiunto - avrà senza dubbio un effetto positivo a sostegno degli sforzi per la pace e la stabilità nella regione mediorientale". Secondo il capo dello stato brasiliano che segue da vicino la situazione in Medio Oriente dall'inizio della crisi lo scorso ottobre, la pace in Medio Oriente "ci sarà soltanto quando sarà garantita l'esistenza di uno Stato palestinese indipendente". Lula ha infine ricordato che "il Brasile è stato uno dei primi paesi dell'America Latina ad assumere questa posizione, quando nel 2010 ha riconosciuto lo Stato di Palestina nei confini del 1967, che comprende la Striscia di Gaza e la Cisgiordania, con Gerusalemme Est come capitale".
Biden, non riconosciamo la giurisdizione della Cpi su Israele
"Gli Usa non riconoscono la giurisdizione della Corte penale internazionale" su Israele. Lo ha detto Joe Biden in una conferenza stampa alla Casa Bianca con il presidente del Kenya William Ruto.
Borrell: "Tutti i donatori Ue hanno ripreso a sostenere l'Unrwa"
"Accolgo con favore l'iniziativa a favore di Unrwa, un'ancora di salvezza indispensabile a Gaza e nella regione. Tutti i donatori dell'Ue hanno ora ripreso a sostenere l'Agenzia, ancora in una situazione finanziaria critica. Dobbiamo intensificare il nostro sostegno; i bisogni non fanno che crescere". Lo afferma L'alto rappresentante dell'Ue per gli Affari Esteri Josep Borrell su X.
Idf, ucciso in un tunnel responsabile razzi di Hamas
Il comandante del battaglione Beit Hanoun di Hamas è stato ucciso dalle forze israeliane in un tunnel nell'area di Jabaliya, nel nord di Gaza, dicono i militari israeliani citati dal Times of Israel. Hussien Fiad è stato responsabile di "molti attacchi con razzi anticarro lanciati contro Israele durante la guerra, e anche di aver sparato molti colpi di mortaio contro le comunità [del confine settentrionale di Gaza]", afferma l'IDF in una nota. Fiad, sostiene l'Idf, è stato ucciso in un tunnel in
un'operazione congiunta effettuata dalla 98a Divisione e dalle forze speciali dell'Aeronautica Militare e dall'unità d'elite
Yahalom Combat Engineering. La sua uccisione è "parte dello
sforzo di combattimento della 98a Divisione sopra e sotto terra, per trovare e distruggere la rete di tunnel ed eliminare i
terroristi che si nascondono all'interno", aggiungono i militari.
Hamas, colonnello di Idf è nostro ostaggio
Hamas ha fatto sapere di avere tra i suoi ostaggi a Gaza il colonnello dell'Idf Asaf Hamami, catturato il 7 ottobre, e che inizialmente si pensava fosse stato ucciso durante l'attacco in Israele. Secondo le Brigate Al-Qassam, Hamami era invece stato solo ferito durante la cattura. Lo riporta Times of Israel. Si credeva che Hamami, comandante della Brigata sud della Divisione Gaza fosse rimasto ucciso durante la difesa del Kibbutz Nirim
Sul Mail le presunte confessioni di stupri di miliziani Hamas
La presunta confessione di uno stupro attribuita a due prigionieri palestinesi apparentemente nelle mani delle autorità israeliane e indicati come "terroristi" di Hamas appare in un video pubblicato in queste ore dal sito del tabloid britannico Daily Mail. Alcuni media israeliani si limitano a citarlo riprendendolo dal Mail online. Secondo la ricostruzione del quotidiano, i due sono stati identificati come Jamal Hussein Ahmad Radi, 47 anni, e suo figlio Abdallah, 18 anni, e hanno rivelato agli investigatori dello Stato ebraico di aver ucciso e stuprato civili israeliani nel corso dell'attacco del 7 ottobre per poi venir catturati a Gaza dai militari dell'Idf. Nel filmato gli uomini - vestiti con tute da ginnastica grigie e con le manette ai polsi - sono seduti davanti a una bandiera dello Stato ebraico mentre vengono interrogati in lingua araba da un agente dello Shin Bet in un luogo segreto. Radi ha descritto l'assalto compiuto da lui, suo figlio e altri miliziani al kibbutz di Nir Oz e incalzato dalle domande degli israeliani ha rivelato i dettagli dello stupro di una donna, contro la quale aveva puntato una pistola. "Non so cosa le sia successo, sono rimasto lì un quarto d'ora e poi me ne sono andato", ha affermato. Stando invece alla testimonianza del figlio, riportata sempre dal tabloid, le cose sarebbero andate diversamente: "Mio padre l'ha violentata, poi l'ho fatto io e mio cugino, quindi ce ne siamo andati ma mio padre l'ha uccisa".
Proteste pro-Gaza, 3 rettori in audizione al Congresso
I presidenti di tre college americani - Rutgers, Northwestern e Ucla - sono oggi in Congresso nell'ambito di una serie di audizioni sull'antisemitismo nei campus che hanno portato alle dimissioni di due loro colleghe di Harvard e UPenn. A interrogare i tre presidenti, due dei quali sono alla guida di atenei pubblici, saranno gli stessi deputati repubblicani che hanno spinto Claudine Gay di Harvard e Elizabeth McGill di UPenn a lasciare il posto per le risposte ambigue che avevano dato sull'equivalenza tra appelli all'intifada e genocidio degli ebrei. Da allora l'agenda della commissione è cambiata ed è probabile che l'attenzione dei parlamentari si punti su come i tre college hanno reagito alle proteste pro-Gaza sui rispettivi campus. Northwestern e Rutgers sono scesi a patti con i manifestanti pro-palestinesi provocando forti proteste da parte di esponenti politici e organizzazioni ebraiche. Ucla (University of California at Los Angeles) è stata invece criticata per non aver impedito scontri sul campus in cui contro-manifestanti filo-israeliani hanno violentemente attaccato una tendopoli pro-Gaza. L'audizione è la prima dopo la catena di occupazioni dei campus cominciata a metà aprile alla Columbia University.
Netanyahu: "Ripristineremo sicurezza a confine Nord"
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha assicurato di avere "piani importanti e sorprendenti" per il fronte settentrionale, dove da otto mesi si svolge lo scontro a fuoco tra Israele e Hezbollah. "Abbiamo piani dettagliati, importanti e persino sorprendenti, ma non li condividerò con il nostro nemico (Hezbollah). Tutto è finalizzato a ripristinare la sicurezza nel Nord e a far sì che i suoi residenti possano tornare sani e salvi alle loro case", ha detto Netanyahu in riferimento agli oltre 60.000 sfollati dalle città adiacenti al confine libanese. Il premier è intervenuto dopo un incontro con i comandanti della Divisione Nord dell'Esercito.
"Netanyahu out", vip di Hollywood fischiato al Centro Wiesenthal
Il super-agente di Hollywood Ari Emanuel è stato sonoramente fischiato a Los Angeles per aver chiesto le dimissioni del premier israeliano Benjamin Netanyahu mentre accettava l'Humanitarian Award, il piu' alto onore attribuito annualmente dal centro Simon Wiesenthal. "E' un momento doloroso e cruciale per tutti noi che siamo ebrei e amiamo Israele", ha detto Emanuel, che è l'amministratore delegato del colosso di sport e entertainment Endeavour e una delle voci più profilate a Hollywood nella lotta contro l'anti-semitismo. Fratello di Rahm Emanuel, l'ambasciatore Usa in Giappone che è stato capo di gabinetto di Barack Obama e sindaco di Chicago, nel discorso di accettazione Ari Emanuel ha ripetutamente attaccato Netanyahu per la guerra a Gaza. Molti partecipanti al gala hanno applaudito, ma decine hanno abbandonato la sala e altri hanno accolto con boati di protesta le affermazioni del premiato che "per il bene di Israele Netanyahu se ne deve andare".
Hagari: "Hamas è a Rafah, lì ha tenuto gli ostaggi"
"Hamas è a Rafah, Hamas ha tenuto i nostri ostaggi a Rafah, ecco perchè le nostre forze stanno operando a Rafah. Lo stiamo facendo in modo mirato e preciso". Lo ha detto il portavoce militare Daniel Hagari. "Coloro che potrebbero aver dimenticato quanto feroce e barbaro Hamas hanno ricevuto un ricordo agghiacciante quando - ha aggiunto - hanno visto l'orribile filmato delle nostre ragazze tenute prigioniere". "Quelle ragazze devono tornare a casa. Hanno bisogno di tornare a casa dalle loro famiglie. Dobbiamo fare tutto il possibile per compiere la nostra missione fondamentale di riportare a casa tutti i nostri ostaggi e garantire una sconfitta duratura di Hamas".
Ufficio Netanyahu: "Idf non ammonì su attacchi prima del 7/10"
"L'affermazione secondo cui il primo ministro avrebbe ricevuto un avvertimento su un possibile attacco da Gaza è il contrario della verità". Lo ha detto l'ufficio del premier riferendosi a quanto sostenuto dall'Idf in una nota inviata ad una ong israeliana. Nella nota l'Idf aveva sostenuto che al premier "tra marzo e luglio del 2023, erano stati dati 4 avvertimenti, su come i nemici di Israele, su tutti i fronti, vedevano il danno alla coesione di Israele", costituito dalle manifestazioni contro la riforma giudiziaria nel Paese. E quindi anche di un possibile attacco da Gaza da parte di Hamas.
Proteste a Harvard durante la cerimonia delle lauree
Centinaia di studenti hanno platealmente abbandonato la cerimonia delle lauree a Harvard in segno di protesta per la sospensione di 13 colleghi che avevano avuto un ruolo guida nelle manifestazioni pro-Gaza sul campus. Gli studenti hanno anche fischiato il presidente ad interim Alan Garber che ha proseguito imperturbabile nella cerimonia.
MSF, ospedale Al-Awda a Gaza chiude dopo 4 giorni assedio
"L'ospedale di Al-Awda a Gaza è stato costretto a chiudere dopo un terrificante assedio di quattro giorni, l'ultimo di una serie di attacchi sistematici alle strutture sanitarie da parte delle forze israeliane. Il personale e i pazienti sono stati costretti a lasciare uno dei pochi ospedali ancora funzionanti nel nord di Gaza, che Medici Senza Frontiere (MSF) supportava dal 2018". E' quanto si legge in una nota di MSF.
"L'ospedale ha continuato a funzionare dall'inizio della guerra
nonostante le terribili condizioni e i continui attacchi
all'assistenza sanitaria, ma il 19 maggio l'ospedale è stato
circondato dai carri armati e il personale e i pazienti sono
stati costretti a ripararsi sotto i tavoli e i letti mentre i
proiettili e i bombardamenti infrangevano le finestre", aggiunge MSF. "Al-Awda è un'ancora di salvezza per la popolazione del nord di Gaza. MSF chiede la protezione dell'ospedale di Al-Awda, che deve poter continuare a fornire cure ai pazienti, e quella di tutte le strutture sanitarie, dei pazienti e del personale medico a Gaza", conclude la nota.
Media, il governo fu avvertito dell'attacco del 7 ottobre
Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha ricevuto quattro lettere di avvertimento tra marzo e luglio 2023 dalla divisione di intelligence riguardo al modo in cui i "nemici" di Israele percepivano le divisioni sociali nello Stato di Israele e il loro effetto su Israele e sull'IDF in particolare, lo ha confermato l'IDF secondo quanto riporta il Jerusalem Post. L'informazione è stata ottenuta in risposta a una richiesta
sulla base della legge sulla libertà d'informazione da parte
del movimento "Success". Sempre oggi, l'ufficio del primo
ministro ha negato che queste lettere avvisassero di un
imminente attacco di Hamas. "Non solo non vi è alcun
avvertimento in nessuno dei documenti sulle intenzioni di Hamas di attaccare Israele da Gaza, ma in realtà contengono
valutazioni completamente opposte", si legge nella
dichiarazione. "Le due menzioni di Hamas nei quattro documenti affermano che Hamas non vuole attaccare Israele da Gaza ed è propenso a un accordo. Nella prima menzione del 19 marzo 2023 è scritto che la strategia di Hamas è di 'mantenere la zona di Gaza' Striscia in secondo piano" e concentrare la lotta contro Israele in altri ambiti. La risposta dell'ufficio del premier alla rivelazione di Success contesta anche ciò che era incluso nel secondo avvertimento del
31 maggio 2023, affermando che in questa lettera si raccomandava a Israele di adottare misure per "raggiungere un accordo con Gaza e le autorita' di Hamas". La lettera, secondo l'ufficio del primo ministro, afferma che "Hamas non è interessata all'escalation e cerca un accordo con Israele".
Tajani: "L'Italia contraria all'attacco a Rafah"
"Siamo contrari all'attacco a Rafah. Siamo amici di Israele, riteniamo Hamas responsabile di tutto ciò che è successo, ma un attacco a Rafah rischia di causare troppi morti". Lo afferma a Cinque Minuti il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani. Tajani prosegue: "Bisogna arrivare a un cessate il fuoco. Sosteniamo il progetto Food for Gaza. Sabato a Roma ne parleremo con il premier palestinese Mustafa".
I terroristi di Hamas: "Così abbiamo violentato e ucciso"
Il Daily Mail pubblica filmati degli interrogatori di due uomini, padre e un figlio, entrambi membri di Hamas, che confessano di aver ucciso e violentato civili israeliani durante l'assalto di Hamas il 7 ottobre contro le comunità israeliane al confine con la Striscia di Gaza. Jamal Hussein Ahmad Radi, 47 anni, e Abdallah, 18 anni, sono stati catturati dalle truppe delle forze di difesa israeliane a marzo e interrogati sulle atrocità commesse il 7 ottobre, scrive il Times of Israel. I due uomini sono vestiti con tute da ginnastica grigie standard, seduti davanti a una bandiera israeliana mentre vengono interrogati in arabo da un agente dello Shin Bet. Il video sembra simile al filmato precedentemente rilasciato dalle autorità israeliane sugli interrogatori condotti dall'Unità 504 della direzione dell'intelligence militare, specializzata in HUMINT, o intelligence umana. Radi, padre di sette figli, descrive nel video come lui e suo figlio, insieme ad altri uomini di Hamas, si sono infiltrati nel Kibbutz Nir Oz. Circa un membro su quattro della comunità di 400 persone vicino al confine di Gaza è stato ucciso o rapito il 7 ottobre, quando circa 3.000 terroristi hanno fatto irruzione attraverso il confine con Israele, uccidendo in totale circa 1.200 persone e sequestrando 252 ostaggi in atti di brutalità e violenza sessuale. "In ogni casa in cui abbiamo trovato qualcuno, lo abbiamo ucciso o rapito", dice. "Nella prima casa ho trovato una donna e suo marito, abbiamo sparato e li abbiamo uccisi. Erano sui 40 anni". Ammette anche direttamente di aver violentato una donna: "Urlava, piangeva, ho fatto quello che ho fatto, l'ho violentata. L'ho minacciata con la mia pistola per toglierle i vestiti, ricordo che indossava pantaloncini di jeans". Abdallah Radi afferma che suo padre aveva ucciso la donna: "Mio padre l'ha violentata, poi l'ho fatto io e poi mio cugino e poi ce ne siamo andati ma mio padre ha ucciso la donna dopo che abbiamo finito di violentarla". "Prima di questa donna avevamo violentato anche un'altra ragazza, ho ucciso due persone, ho violentato due persone e ho fatto irruzione in cinque case", aggiunge.
Gallant: "L'azione a Rafah andrà avanti e aumenterà"
"Stiamo rafforzando il nostro impegno contro Rafah. L'operazione andrà avanti e aumenterà con altre forze di terra e dall'aria. Raggiungeremo i nostri obiettivi". Lo ha detto il ministro della difesa Yoav Gallant che oggi è stato a largo della costa di Gaza a bordo di un battello militare. "I nostri sforzi - ha spiegato - sono di dare un durissimo colpo ad Hamas e privarlo delle sue potenzialità militari e creare le condizioni per il rilascio degli ostaggi".
Israele, gravi conseguenze per riconoscimenti Palestina
Il ministero degli Esteri israeliano ha dichiarato che i legami di Israele con Irlanda, Norvegia e Spagna subiranno "gravi conseguenze" dopo che i loro governi hanno deciso di riconoscere uno Stato palestinese a partire dalla prossima settimana. "Ci saranno ulteriori gravi conseguenze per le relazioni con i loro Paesi a seguito della decisione presa", ha dichiarato un alto funzionario del ministero. Il funzionario ha parlato dopo aver incontrato gli inviati dei tre Paesi per "rimproverarli" per la mossa dei loro governi annunciata ieri.
Proteste pro-Gaza, Harvard sospende 13 studenti
Nel giorno delle lauree, Harvard si prepara ad altre proteste dopo l'annuncio del board dell'ateneo che 13 studenti che avevano avuto un ruolo importante nelle manifestazioni pro-Gaza sono stati sospesi. Gli studenti - e molti professori che li sostengono - erano convinti di essere arrivati a un accordo con l'amministrazione per sgomberare una tendopoli nel campus in cambio dell'impegno a evitare misure disciplinari nei loro confronti. Ora pero' l'universita' nega di aver fatto questa promessa. La polemica arriva al termine di un anno accademico tra i piu' agitati nella storia di Harvard e in cui l'ateneo e' finito al centro del dibattito nazionale sull'antisemitismo nei campus. All'inizio di gennaio la presidente Claudine Gay e' stata costretta a dimettersi dopo aver testimoniato in Congresso in maniera ambigua su come l'universita' aveva la gestito le tensioni dopo l'attacco di Hamas contro Israele del 7 gennaio.
Gaza: 35.800 morti dal 7 ottobre
Il numero delle persone uccise negli attacchi israeliani contro Gaza dall'inizio della guerra è salito ad almeno 35.800, con 91 vittime registrate nelle ultime 24 ore Lo ha reso noto il ministero della Sanità della Striscia.
Altre 80.011 persone sono rimaste ferite negli attacchi israeliani dal 7 ottobre, ha aggiunto il ministero, mentre altre migliaia risultano disperse sotto le macerie degli edifici distrutti e presumibilmente uccise.
Gallant: "Stiamo aggiungendo forze aeree e di terra a Rafah"
"Stiamo aggiungendo ulteriori forze aeree e di terra a Rafah". Lo ha annunciato il ministro della Difesa israeliano Yoav Galant, ripreso dai media israeliani.
"Oltre all'eliminazione delle capacità militari di Hamas, stiamo facendo di tutto per creare le condizioni per il ritorno degli ostaggi", ha aggiunto Gallant.
Egitto: il Sinai è una linea rossa, no a sfollamento forzato
Il Sinai resta "una linea rossa" per l'Egitto, che "non permetterà mai a Israele di sfollare i palestinesi da Gaza": fonti egiziane 'di alto livello' lo ribadiscono ai media locali, mentre si inasprisce lo scambio di accuse tra i due Paesi sulle responsabilità dell'aggravarsi della crisi umanitaria in Palestina. Ahram online riferisce che l'ennesimo avvertimento egiziano arriva dopo che il ministro israeliano degli Affari strategici Ron Dermer ha affermato al programma 'Morning Joe' del canale statunitense Msnbc che il problema a Gaza risiederebbe nel rifiuto dell'Egitto di consentire ai palestinesi l'ingresso nel suo territorio e di favorire l'invio degli aiuti a Gaza. "L'Egitto e la comunità internazionale non acconsentiranno mai ai piani di Israele di sfollare i palestinesi da Gaza nel Sinai", insiste la fonte egiziana. Una circostanza che, ha ribadito la scorsa settimana anche il presidente egiziano Abdel Fattah Al Sisi al vertice arabo nel Bahrein, "liquiderebbe la causa palestinese".
Israele: "L'Aja non ci fermerà nella guerra ad Hamas"
Israele non sarà scoraggiato nella sua guerra ad Hamas dalla decisione che domani la Corte di giustizia dell'Aja, su input del Sudafrica, potrebbe dare su uno stop alla guerra a Gaza e all'operazione a Rafah. Lo ha detto ai media Avi Hyman, uno dei portavoce del governo israeliano. "Nessun potere sulla terra fermerà Israele dal proteggere i suoi cittadini e perseguire Hamas nella Striscia".

©Ansa
Alcune persone manifestano con le foto di ostaggi israeliani tenuti da Hamas a Gaza fuori dalla residenza del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu a Gerusalemme
Hamas: "Il valico di Rafah è di Egitto e Palestina"
"Il valico di Rafah era e rimarrà un valico palestinese-egiziano, e l'occupazione israeliana ha la piena responsabilità della sua chiusura": lo afferma una fonte di Hamas all'emittente statale egiziana Al Qahera, mentre gli aiuti per Gaza e l'espatrio dei feriti restano fermi per il 17/o giorno consecutivo. "L'aggressione israeliana contro Rafah palestinese - aggiunge la fonte - ha portato ad un aggravamento della crisi umanitaria impedendo l'ingresso degli aiuti e privando i residenti della libera circolazione e della possibilità di cure all'estero".
Lanciati 30 razzi dal Libano contro Israele, Hezbollah rivendica
L'esercito israeliano ha annunciato che circa 30 razzi sono stati lanciati dal Libano contro le località nel nord dello Stato ebraico senza provocare vittime. Secondo le Idf, i razzi sono stati intercettati o sono atterrati in aree disabitate. L'organizzazione sciita libanese Hezbollah ha rivendicato l'attacco, sostenendo di aver preso di mira una base militare vicino Safed e attrezzature per lo spionaggio a Metula. Le forze armate israeliane hanno riferito di aver attaccato i lanciatori da cui sono partiti i razzi.
Idf: ucciso leader di Hezbollah, responsabile approvvigionamento armi
L'esercito israeliano ha confermato su X di aver effettuato questa mattina un attacco aereo che ha ucciso un agente di Hezbollah nel sud del Libano. Secondo l’Idf, si tratta di Nasser Farran, un membro “di spicco” del gruppo terroristico, responsabile della produzione e dell’approvvigionamento di armi.
Farran è stato ucciso in un attacco di droni a Kafr Dajjal, vicino a Nabatieh. Hezbollah aveva annunciato in precedenza la sua morte, ma non aveva fornito informazioni sul suo ruolo. L’Idf afferma che Farran era coinvolto nella “produzione delle armi strategiche di Hezbollah”. Alcune delle strutture sotto il suo comando sono state colpite negli ultimi mesi.
Israele: sirene di allarme a Kerem Shalom a ridosso Gaza
Le sirene di allarme anti razzi da Gaza stanno risuonando nella comunità israeliana di Kerem Shalom a ridosso della parte sud della Striscia. Lo ha fatto sapere l'esercito. Il posto comprende anche l'omonimo valico dove sono ispezionati i camion prima passare nell'enclave palestinese.
Israele-Hamas, cosa c'è da sapere sul conflitto in corso
Con la situazione sul campo che è in costante evoluzione, abbiamo deciso di raccogliere qui di seguito alcune informazioni che permettano di farsi un'idea del contesto più ampio in cui gli eventi di queste settimane si inseriscono. L'APPROFONDIMENTO
Israele: continua l'invio di aiuti umanitari a Gaza
27 camion con oltre 370 pancali di cibo e attrezzature per rifugi sono stati trasferiti a Gaza attraverso il molo galleggiante temporaneo degli Usa. Lo ha fatto sapere l'Idf su informazioni del Cogat, l'ente israeliano che sovrintende alle attività di governo sui Territori sottolineando che continua l'invio di aiuti umanitari nella Striscia. La stessa fonte ha aggiunto che ieri "281 camion di aiuti umanitari sono stati ispezionati e trasferiti attraverso i valichi di Kerem Shalom e Erez occidentale, inclusi 58 camion con farina destinata al Programma alimentare mondiale dell'Onu e altri 45 camion di aiuti dalla Giordania".
Israele: "Ucciso Faran, responsabile per le armi di Hezbollah"
L'esercito israeliano ha confermato che in un raid questa mattina su Nabatieh, nel Libano del sud, è stato ucciso "il terrorista di Hezbollah Muhammad Ali Nasser Faran, responsabile della fabbricazione di armi". "In questi anni - ha spiegato il portavoce militare - Faran è stato responsabile della fabbricazione di armi strategiche e specializzate per Hezbollah. L'eliminazione di Faran - ha proseguito - è parte della attività dell'esercito e delle forze di sicurezza di impedire agli Hezbollah l'accumulo di armi da parte di Hezbollah destinate all'uso negli attacchi contro civili e comunità israeliane".
Libano, raid di Israele uccide professore e ferisce 3 studenti
Un professore libanese di scuola media è stato ucciso oggi nel sud del Libano in un attacco aereo israeliano, nel quale sono rimasti feriti giovani studenti di una scuola media nella regione meridionale di Nabatiye. Lo ha riferito l'agenzia governativa libanese Nna, secondo cui un drone israeliano ha colpito l'autovettura sul quale viaggiava il professor Muhammad Nasser, 35 anni, mentre si recava stamani alla scuola lungo la strada che collega Nabatiye a Kfardjal. Nello stesso attacco sono rimasti feriti tre studenti di 11, 12 e 13 anni che si trovavano in uno scuolabus in marcia lungo la stessa strada. I tre giovani studenti sono stati ricoverati all'ospedale di Nabatiye, fa sapere l'agenzia Nna. Altri 10 studenti sono ancora sotto choc a seguito del bombardamento aereo israeliano contro lo scuolabus nel quale viaggiavano.
Fonti: "Ripresa dei negoziati al Cairo nelle prossime ore"
I negoziati indiretti tra Israele e Hamas per una tregua a Gaza riprenderanno "nelle prossime ore" al Cairo, dopo che il gabinetto di guerra dello Stato ebraico ha dato il via libera all'invio di una delegazione. Lo hanno riferito fonti di sicurezza egiziane, sottolineando che "l'Egitto ha ricevuto una comunicazione in cui la parte israeliana chiede la ripresa dei negoziati per una tregua a Gaza e lo scambio di ostaggi" per i prigionieri palestinesi.
A margine delle esequie di Raisi, incontro tra i leader dell'Asse della Resistenza
A margine dei funerali del presidente iraniano, Ebrahim Raisi, c'è stata ieri a Teheran una riunione dei leader dell'Asse della Resistenza, l'alleanza informale raggruppata attorno all'Iran che condivide l'ostilità contro Israele. Il gruppo riunisce, oltre al regime degli ayatollah, il movimento islamista palestinese Hamas, gli Hezbollah libanesi, i ribelli Houthi yemeniti e i gruppi sciiti iracheni. I leader di questi movimenti si sono incontrati dopo aver partecipato alle cerimonie organizzate per rendere omaggio al presidente, morto domenica in un incidente in elicottero nel Nord-Ovest del Paese. "Durante l'incontro sono stati discussi la situazione politica, sociale e militare a Gaza e il ruolo dell'asse della resistenza", ha riferito la televisione di stato Irib. Il canale Al Manar, vicino a Hezbollah, ha anche diffuso le foto.
Il vescovo ausiliare di Gerusalemme: "Gaza una grande prigione"
Monsignor William Shomali, vescovo ausiliare di Gerusalemme, Vicario patriarcale per la Giordania e Amministratore Apostolico del Patriarcato latino, in un colloquio con Aiuto alla Chiesa che Soffre Italia (Acs Italia), ha fornito un aggiornamento sulla drammatica situazione dei cristiani di Terra Santa e ha sottolineto che con la chiusura di Rafah, gli abitanti di Gaza si trovano in "una grande prigione".
Medio Oriente, 26 morti in due raid israeliani su Gaza City
E' di 26 morti il bilancio di due raid aerei israeliani su Gaza City, lanciati prima dell'alba. Lo ha riferito il portavoce della Protezione civile nella Striscia, Mahmud Bassal, precisando che un attacco ha colpito la casa di una famiglia, uccidendo 16 persone, mentre altre 10 sono morte quando nel secondo attacco è stata colpita una moschea.
Video shock sul rapimento di 5 soldatesse israeliane
Il video, tratto dalle bodycam dei miliziani catturati, dura 3 minuti e 10 secondi: le famiglie hanno spiegato che anche con tutti i tagli, "il filmato rivela il trattamento violento, umiliante e traumatizzante che le ragazze hanno subito il giorno del loro rapimento, con gli occhi pieni di puro terrore". LEGGI L'ARTICOLO
Yellen: "Preoccupa la minaccia di Israele di escludere le banche palestinesi"
"Sono particolarmente preoccupata per le minacce di Israele di intraprendere azioni che porterebbero all'esclusione delle banche palestinesi dalle loro corrispondenti banche israeliane. Questi canali bancari sono fondamentali per l'elaborazione delle transazioni che consentono quasi 8 miliardi di dollari all'anno di importazioni da Israele, tra cui elettricità, acqua, carburante e cibo, oltre a facilitare quasi 2 miliardi di dollari all'anno di esportazioni da cui dipendono i mezzi di sussistenza palestinesi. La trattenuta da parte di Israele delle entrate che raccoglie per conto dell'Autorità Palestinese minaccia anche la stabilità economica in Cisgiordania". Lo ha detto il segretario al Tesoro Usa Janet Yellen in un punto stampa a Stresa dove domani inizia la riunione dei ministri delle finanze del G7. "Noi e i nostri partner dobbiamo fare tutto il possibile per aumentare l'assistenza umanitaria ai palestinesi di Gaza, per ridurre la violenza in Cisgiordania e per stabilizzare l'economia della Cisgiordania", ha aggiunto.
Israele: "Circa 30 i lanci di razzi dal Libano nel nord del Paese"
Sono stati circa 30 i lanci di razzi parti dal Libano verso il nord di Israele dove prima sono risuonate le sirene di allarme, Lo ha fatto sapere il portavoce militare aggiungendo che alcuni di questi sono stati intercettati dal sistema di difesa aereo israeliano. Per ora non sono segnalate vittime.

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Katz a Irlanda: "Premio a terrorismo, Hamas ringrazia"
Il ministro degli Esteri israeliano Israel Katz ha attaccato l'Irlanda che, insieme a Spagna e Norvegia, ha annunciato che riconoscera' lo Stato palestinese il 28 maggio. "Irlanda, se il tuo obiettivo era premiare il terrorismo dichiarando sostegno a uno Stato palestinese, l'hai raggiunto", ha scritto il capo della diplomazia dello Stato ebraico su X. "Simon Harris, Hamas vi ringrazia per il vostro servizio", ha aggiunto Katz.
Renzi: "Riconoscimento Palestina solo di alcuni in Ue dimostra che manca Europa"
Il riconoscimento dello Stato di Palestina da parte di Spagna, Irlanda e Norvegia “dimostra che manca l’Europa”. Lo ha detto il leader di Italia Viva Matteo Renzi, ieri sera a margine di un evento elettorale a Milano. “Se ci fossero, gli Stati Uniti d’Europa servirebbero anche a questo: a giocare una partita di sponda con le leadership arabe riformiste per arrivare al doppio obiettivo del riconoscimento dello Stato di Israele anche da parte di chi non l’ha riconosciuto come i sauditi e dall’altro lato il principio del riconoscimento dello Stato di Palestina a tutti livelli. È il principio due stati-due popoli”.
Riunione tra vertici Pasdaran e rappresentanti Hamas, Hezbollah e Houthi
Una riunione sulla situazione a Gaza tra i vertici dei Pasdaran ed i rappresentati delle organizzazioni arabe filo-iraniane si è tenuto a margine dei funerali del presidente Ebrahim Raisi, morto domenica in un incidente in elicottero. Secondo i media della Repubblica islamica, alla riunione hanno partecipato - tra gli altri - il capo dei Pasdaran, Hossein Salami, il comandante della Forza Quds, Esmail Qaani, il capo dell'ufficio politico di Hamas, Ismail Haniyeh, il vice segretario generale di Hezbollah, Naim Qassem, ed il portavoce degli Houthi, Yahya Sarea.
Soldato israeliano brucia copia Corano a Gaza, Idf apre inchiesta
Un soldato delle Forze di difesa israeliane (Idf) ha lanciato una copia del Corano nel fuoco che era scoppiato all'interno di una moschea nella Striscia di Gaza mentre era impegnato nell'operazione militare. Lo rende noto la Radio dell'Esercito israeliano sottolineando che la polizia militare dell'Idf ha aperto un'indagine mentre sui social circola il video dell'accaduto. "Il comportamento del soldato non è in linea con i valori delle Idf. Le Idf rispettano tutte le religioni e condanna tale comportamento", ha detto un portavoce delle Idf alla radio dell'Esercito.
Israele, "continuano operazioni in aree Rafah e a Jabalya"
L'Idf continua ad allargare le sue operazioni "in aree specifiche" a Rafah, nel sud di Gaza, e a Jabalya, nel nord dell'enclave palestinese. Per quanto riguarda la città più a sud della Striscia, il portavoce militare ha fatto sapere che le attività "basate su fonti di intelligence" si concentrano soprattutto contro "obiettivi terroristici" nelle aree di 'Brazil' e 'Shaboura' con "ogni sforzo per prevenire danni ai civili". Scoperti ed eliminati "una serie di imbocchi di lancio e postazioni di lancio di razzi, così come numerosi terroristi in combattimenti ravvicinati". Tra questi anche "3 che avevano lanciato colpi di mortaio alle truppe". A Jabalya - secondo la stessa fonte - "sono stati colpiti numerosi obiettivi di Hamas" e trovate "armi e altro equipaggiamento militare".
Egitto in contatto con Israele e Hamas per ripresa negoziati su ostaggi
I mediatori egiziani sono in contatto con Israele e Hamas per cercare di riavviare i negoziati indiretti per raggiungere un accordo sulla liberazione degli ostaggi. Lo scrive il quotidiano arabo al-Araby al-Jadeed vicino al Qatar citando una fonte egiziana vicina ai negoziati e parlando di contatti ''con tutte le parti coinvolte''. Poche ore fa il gabinetto di guerra israeliano ha dato il via libera ai negoziatori per continuare i colloqui volti a raggiungere un accordo, nonostante la mancanza di progressi nelle ultime settimane e gli attriti tra Israele ed Egitto.
Colloquio Macron-Mbs, focus su cessate il fuoco a Gaza
La necessità di intensificare gli sforzi internazionali per raggiungere un cessate il fuoco immediato a Gaza e accelerare l'ingresso degli aiuti umanitari è stata sottolineata nel corso di una telefonata tra l'erede al trono saudita, Mohammed bin Salman, e il presidente francese, Emmanuel Macron. Lo ha riferito l'agenzia di stampa ufficiale saudita Spa, secondo la quale durante il colloquio i due leader hanno espresso soddisfazione per la firma dell'accordo tra Saudia e Airbus per l'acquisto di 105 aerei. Successivamente Macron e Mbs hanno esaminato le relazioni bilaterali, discusso le modalità per sviluppare la cooperazione esistente in diversi settori e si sono scambiati punti di vista su una serie di questioni regionali e internazionali, in particolare gli ultimi sviluppi in Medio Oriente.
Austin a Gallant: "Sconfitta Hamas è interesse comune"
La ''sconfitta definitiva di Hamas e il rilascio urgente di tutti gli ostaggi'' ancora nella Striscia di Gaza è ''interesse comune'' di Israele e Stati Uniti. Lo ha detto il segretario alla Difesa Usa Lloyd Austin nel corso di una telefonata con il ministro della Difesa di Israele Yoav Gallant. Durante il colloquio, i due ministri hanno parlato del ''modo migliore per sconfiggere quel che resta di Hamas a Rafah di Hamas riducendo al minimo le conseguenze per i civili'', si legge in una nota diffusa dal Pentagono.
Hamas: "Israele ha manipolato video soldatesse rapite"
Hamas ha accusato Israele di aver "manipolato" un video che mostra i suoi miliziani sequestrare cinque coscritte dello Stato ebraico durante la strage del 7 ottobre. Nel filmato, trasmesso dalla televisione israeliana, si sente un uomo gridare: "Siete cani! Vi calpesteremo, cani!", mentre un altro dice a una prigioniera: "Sei bellissima". Secondo quanto riporta al-Jazeera, Hamas ha affermato che il video è stato "manipolato e l'autenticità non può essere confermata". Per l'organizzazione palestinese, le immagini diffuse per prime dalle famiglie degli ostaggi fanno parte di una strategia dello Stato ebraico per diffondere "narrazioni inventate". "Le soldatesse sono state trattate secondo l'etica della nostra resistenza e non è stato dimostrato alcun maltrattamento nei confronti delle soldatesse di questa unità", ha aggiunto Hamas.
Truppe Israele si ritirano da Jenin, 12 morti
Le forze israeliane si sono ritirate da Jenin dopo un'operazione durato oltre 40 ore nella città della Cisgiordania settentrionale. Lo riportano i media palestinesi, sostenendo che 12 persone sono state uccise. Non c'è alcuna conferma da parte dell'esercito israeliano di un ritiro da Jenin.
Austin a Gallant: "Urgente aumentare aiuti a Gaza attraverso tutti i valichi"
Il capo del Pentagono Lloyd Austin ha avuto un colloquio telefonico con il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant, durante il quale ha sottolineato ''la necessità urgente di aumentare l'assistenza umanitaria a Gaza attraverso tutti i valichi disponibili". Lo rende noto il Maggiore Generale Pat Ryder, portavoce del Pentagono, in una nota. Austin ha anche chiesto a Israele di concludere i colloqui con l'Egitto per riaprire il valico di Rafah e riprendere il flusso di aiuti dall'Egitto attraverso Kerem Shalom. Austin, ha aggiunto Ryder, ''ha anche sostenuto la necessità di creare un meccanismo efficace per risolvere le difficoltà esistenti tra le operazioni umanitarie e quelle militari all'interno di Gaza''.
Gabinetto di guerra Israele: "Continuare negoziati per rilascio ostaggi"
Il gabinetto di guerra israeliano ha approvato delle nuove linee guida per i negoziatori, chiedendo loro di rilanciare i colloqui per ottenere il rilascio degli ostaggi in cambio di una tregua nella Striscia di Gaza. Lo riporta il portale di notizie Walla, riferendo delle decisioni prese durante una riunione notturna che si è tenuta dopo la diffusione di un video che ha mostrato le immagini drammatiche del rapimento dalla base di Nahal Oz di cinque soldatesse israeliane per mano di Hamas il 7 ottobre.
Media, "Egitto al lavoro per rilanciare negoziati"
I mediatori egiziani stanno sondando il terreno per vedere se riescono a riavviare i negoziati indiretti tra Israele e Hamas per raggiungere un accordo sugli ostaggi. Lo ha riferito il quotidiano arabo filo-Qatar al-Araby al-Jadeed, che cita una fonte egiziana vicina al Cairo, secondo cui sarebbero in corso contatti con "tutte le parti attive". Poche ore fa, il gabinetto di guerra israeliano ha dato il via libera ai negoziatori per continuare i colloqui volti a raggiungere un accordo, nonostante la mancanza di progressi nelle ultime settimane e gli attriti tra Israele ed Egitto.
Hamas, "video delle soldatesse rapite è stato manipolato"
Il video che mostra cinque soldatesse israeliane rapite da Hamas il 7 ottobre "è stato manipolato e l'autenticità di ciò che contiene non può essere confermata". A sostenerlo è Hamas che in una dichiarazione rilanciata da Al Jazeera ha affermato che "le donne soldato sono state trattate secondo l'etica della nostra resistenza e non è stato dimostrato alcun maltrattamento nei confronti dei soldati in questa unità". Secondo il gruppo, la clip fa parte della promozione di Israele di "narrazioni falsificate". Nel video, una delle frasi ripetute dai miliziani alle donne è "cani, vi schiacceremo tutti" e ancora "siete belle sioniste".
Usa, Israele non blocchi fondi per riconoscimento Palestina
Gli Stati Uniti hanno avvertito Israele di non bloccare i fondi destinati ai palestinesi come forma di ritorsione per il riconoscimento della Palestina da parte di alcuni Paesi europei. "E' sbagliato trattenere i fondi che forniscono beni e servizi di base a persone innocenti", ha sottolineato il funzionario dell'amministrazione.
Usa tratta con Ue per gestione valico di Rafah
L'amministrazione Biden è in trattative con un'organizzazione della Ue per garantire l'apertura del valico di frontiera di Rafah a Gaza dopo l'offensiva israeliana. Lo rivela Politico citando due fonti, tra cui un alto dirigente dell'amministrazione Usa. Per superare il braccio di ferro tra Israele ed Egitto, Washington propone di coinvolgere una terza parte neutrale: la missione di assistenza alle frontiere dell'Unione europea al valico di Rafah. L'organizzazione precedentemente operava al confine di Gaza, ma ha sospeso le sue operazioni nel 2007 dopo che Hamas ha preso il controllo della Striscia.
Usa, capo della polizia Ucla rimosso dopo gli incidenti alle proteste
Il capo della polizia della UCLA, John Thomas, è stato rimosso dal suo incarico e riassegnato ad un altro dopo le forte critiche sulla gestione delle violenze durante le proteste pro-Gaza nel campus. Lo riferisce il Los Angeles Times. Sugli incidenti, durante i quali alcuni manifesanti hanno attaccato per svariate ore una tendopoli pro-palestinese senza che la polizia intervenisse o effettuasse arresti, è stata aperta un'indagine. Nelle settimane successive, Thomas era stato attaccato sia dall'Ucla che da alcuni funzionari delle forze dell'ordine esterne, per la mancanza di pianificazione, coordinamento e comunicazione adeguata che garantissero la sicurezza degli studenti. Al suo posto è stato nominato capo della polizia ad interim il capitano Gawin Gibson.
'Stop guerra a Gaza', a Palermo occupata la facoltà di Lettere
Una cinquantina di studenti ha occupato a Palermo l'edificio 12 dell'Università, in viale delle Scienze, sede della facoltà di Lettere e Filosofia prima che intervenisse la riforma dell'Ateneo. Lo rendono noto gli studenti del dipartimento di Scienze umanistiche, che nel corso di un'assemblea pomeridiana hanno deciso l'iniziativa per protestare contro quello che definiscono "uno scontro a senso unico nella Striscia di Gaza", "a sostegno del popolo palestinese e per chiedere l'immediato cessate il fuoco". "Crediamo - spiega Giovanni Castronovo, studente di Lettere - che non si possa restare indifferenti di fronte alla tragedia che si sta consumando a poche centinaia di chilometri da noi. Ci sentiamo direttamente coinvolti nel conflitto e non possiamo accettare l'idea di voltarci dall'altra parte. Nel nostro Ateneo nei giorni e nelle settimane seguenti sarà necessario dedicare momenti di dibattito e di approfondimento sulla guerra tra Israele e Palestina, che coinvolgano non soltanto la comunità studentesca, ma la comunità accademica tutta".
Madrid, confini della Palestina da definire dopo riconoscimento
La definizione dei confini dello Stato palestinese è una questione che si può affrontare "in una conferenza di pace", successivamente all'atto di riconoscimento da parte delle altre nazioni: lo ha sostenuto il ministro degli Esteri spagnolo, José Manuel Albares, intervistato in serata da radio Cadena Ser. "Si può fare un riconoscimento senza avere una definizione dei confini", ha osservato il ministro. "Nell'Ue c'è un consenso chiaro sull'idea di fare riferimento ai confini del 1967. Ma ora non è il momento. Di tutto ciò vorremmo che si parli in una conferenza di pace", ha aggiunto.
Israele riunisce il gabinetto di guerra dopo video soldatesse
Israele ha convocato il gabinetto di guerra dopo la diffusione da parte delle famiglie degli ostaggi di un drammatico video del rapimento da parte di Hamas di alcune soldatesse nell'attacco del 7 ottobre. Lo riferiscono i media israeliani, spiegando che si tratta di un tentativo di capire come riavviare i negoziati indiretti con Hamas per una tregua e il rilascio degli ostaggi ancora trattenuti a Gaza. All'incontro saranno presenti i membri del team negoziale, guidato dal capo del Mossad David Barnea e dal maggiore generale Nitzan Alon, responsabile dell'intelligence sui rapiti, che forniranno idee per riavviare i negoziati, riferisce Haaretz che cita fonti diplomatiche secondo cui si tratta di un incontro "critico" che potrebbe determinare se è possibile fare passi avanti per un'intesa.
La Colombia aprirà un ambasciata per la Palestina a Ramallah
Il presidente colombiano Gustavo Petro ha incaricato oggi il suo ministro degli Esteri, Luis Gilberto Murillo, di avviare le procedure per l'apertura di un'ambasciata presso la Palestina nella città di Ramallah. La decisione, ha spiegato Murillo, permetterà di completare la formalizzazione delle relazioni bilaterali tra i due Paesi dopo il riconoscimento ufficiale della Palestina deciso l'8 agosto 2018. Il capo della diplomazia colombiana ha precisato che questa misura è stata presa coerentemente con la posizione che la Colombia ha assunto fin dall'inizio del conflitto tra Israele e Hamas. Il presidente Petro, ha ancora detto, "è stato tra i primi ad avvertire che a Gaza era in corso un genocidio, pur condannando anche le azioni di Hamas". La Colombia, per decisione del capo dello Stato, ha rotto le relazioni con Israele l'1 maggio scorso.
Netanyahu, scioccato da video soldatesse: "Faremo di tutto"
"Sono scioccato dal video che documenta il rapimento delle nostre care soldatesse. Continueremo a fare di tutto per riportarle a casa". Lo scrive su X il premier israeliano Benyamin Netanyahu. "La brutalità dei terroristi di Hamas non fa che rafforzare la mia determinazione a lottare con tutte le mie forze fino all'eliminazione di Hamas, per garantire che ciò che abbiamo visto stasera non accada mai più", aggiunge il premier.
Austin a Gallant: "Sconfitta di Hamas è interesse condiviso"
Il segretario alla Difesa americano Lloyd Austin ha parlato con il suo omologo israeliano Yoav Gallant della necessità di un "meccanismo efficace" per coordinare le operazioni umanitarie e militari nella Striscia di Gaza "ha riconosciuto un interesse condiviso nella sconfitta duratura di Hamas e nel rilascio urgente di tutti gli ostaggi", afferma il Pentagono. Austin ha sottolineato il "forte sostegno a Israele" da parte dell'amministrazione Biden e "ha ribadito le forti obiezioni degli Stati Uniti alla scandalosa richiesta del procuratore della Corte penale internazionale di mandati di arresto contro i leader israeliani", secondo un comunicato Usa citato da media americani e dello Stato ebraico. Austin ha anche chiesto a Israele di lavorare per aumentare la quantità di aiuti che entrano nell'enclave palestinese. I due responsabili della Difesa hanno quindi "discusso del modo migliore per sconfiggere i rimanenti di Hamas a Rafah riducendo al minimo i danni ai civili", aggiunge la dichiarazione del Pentagono.
Nuove linee guida Israele per negoziati con Hamas
Il gabinetto di guerra di Israele ha approvato all'unanimità nuove linee guida per i suoi negoziatori nel tentativo di rilanciare i colloqui su un accordo di tregua con Hamas, secondo il sito web di notizie israeliano Walla. Da parte sua l'ufficio del primo ministro Benjamin Netanyahu ha affermato solo che nella sua ultima riunione di ieri sera il gabinetto di guerra dello Stato ebraico ha ordinato alla sua squadra "di continuare i negoziati per la restituzione degli ostaggi" israeliani ancora nella Striscia di Gaza.
8 morti in raid Israele su campo profughi Nuseirat
L'agenzia di stampa palestinese Wafa afferma che otto persone sono morte e diverse altre sono rimaste ferite in un bombardamento israeliano che stanotte ha colpito una casa del campo profughi di Nuseirat, nel centro della Striscia di Gaza. La maggior parte delle vittime sono donne e bambini, specifica la Wafa. E il bilancio potrebbe aumentare, riferiscono fonti mediche locali. Dal 7 ottobre nell'enclave palestinese ci sono stati almeno 35.709 morti e 79.990 feriti, secondo il Ministero della Sanità locale gestito dal movimento islamista Hamas.
Gaza, 16 morti in raid di Israele su centro città
L'agenzia di stampa palestinese Wafa afferma che 16 persone tra cui 10 bambini sono morte e diverse altre sono rimaste ferite in un bombardamento israeliano che stanotte ha colpito il quartiere centrale Daraj della città di Gaza. Secondo l'emittente araba Al Jazeera il raid ha colpito la locale moschea di Fatima, che ospita anche una scuola coranica. Le vittime sarebbero sfollati che avevano trovato rifugio nella struttura, che avrebbe subito ingenti danni nell'attacco di stanotte.