Usa, Trump a processo per le carte segrete di Mar-a-Lago: accuse e cosa sappiamo

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Inizia oggi il processo al tycoon, accusato di aver conservato, oltre la fine del suo mandato nel 2021, più di un centinaio di documenti riservati del Pentagono, poi rinvenuti dagli inquirenti nella sua villa di Mar a Lago in Florida. Oltre a questo, Trump avrebbe anche tentato di eliminare i filmati delle telecamere di sicurezza della casa, con la collaborazione di due membri del suo staff: Walt Nauta e Carlos De Oliveira. Il tycoon si è sempre detto "innocente"

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Si apre oggi, 20 maggio, il processo a Donald Trump per le carte segrete a Mar-a-Lago. Sul tycoon, che nel frattempo prosegue la sua corsa presidenziale in vista del voto del 5 novembre, pendono 40 capi di imputazione. L'ex presidente degli Stati Uniti avrebbe infatti conservato, oltre la fine del suo mandato nel gennaio 2021, oltre un centinaio di documenti riservati del Pentagono, successivamente rinvenuti dagli inquirenti nella sua casa privata di Mar a Lago, in Florida, nell'agosto 2022. Oltre all'accusa di aver sottratto illegalmente e intenzionalmente carte top secret sul dipartimento della Difesa statunitense e sui “segreti nucleari” del Paese, Trump avrebbe anche tentato di eliminare i filmati delle telecamere di sicurezza della villa, facendo pressioni su un membro del suo staff, Carlos De Oliveira. Di fronte a tutte le accuse, il tycoon si è sempre dichiarato innocente.  

Le accuse

Il tycoon è accusato di aver violato 9 leggi federali, ma dovrà affrontare 40 capi di imputazione separati. Questo perché ogni documento segreto che l'ex presidente Usa avrebbe sottratto illegalmente ha portato a un conteggio separato delle accuse, così come i presunti tentativi di nascondere informazioni riservate agli investigatori federali. Nello specifico, Trump avrebbe, prima, conservato più di 100 carte segrete (tra cui alcune informazioni riservate relative a un “piano di emergenza militare” del Pentagono) e, poi, mostrato uno dei documenti a persone non autorizzate nel suo golf club di Bedminster in New Jersey. I capi di imputazioni riguardano la conservazione non autorizzata di informazioni sulla difesa nazionale, cospirazione per ostacolare la giustizia, nascondere le prove al gran giurì, nascondere prove in un'indagine federale, false dichiarazioni e ancora alterazione, distruzione o occultamento di documenti.

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I presunti coinvolti nel caso

Oltre a Trump, anche altri due membri del suo staff sono coinvolti nel processo per le carte segrete a Mar-a-Lago. Si tratta di Walt Nauta, cameriere di lunga data dell'ex presidente, e Carlos De Oliveira, gestore della villa privata in Florida: i due dovranno rispondere rispettivamente di 8 e 4 accuse. L'ex presidente avrebbe infatti cospirato con i collaboratori per nascondere agli investigatori federali i materiali governativi riservati. Secondo quanto ricostruito, De Oliveira avrebbe detto, il 27 giugno 2022, a un suo collega che "il boss", riferendosi a Trump, "voleva la distruzione del server" con le riprese registrate dalle telecamere posizionate vicino agli scatoloni con i documenti segreti. A De Oliveira il collega avrebbe, però, risposto di non sapere come procedere e soprattutto di non ritenere di avere il diritto di fare quanto chiesto. A quel punto, De Oliveira avrebbe chiamato Nauta e lo avrebbe incontrato di persona a Mar-a-Lago. I “soci” del tycoon avrebbero mentito su quanto rinvenuto a Mar-a-Lago, fuorviando gli investigatori, e trasferito da un magazzino le scatole contenenti le carte segrete, affinché gli agenti non le trovassero durante la loro perquisizione nella villa.

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Cosa rischia Trump

Come riporta il Washington Post, la pena massima per il reato di conservazione illegale di informazioni sulla difesa nazionale è di 10 anni di carcere. Mentre la cospirazione per ostacolare la giustizia, la manomissione delle prove del gran giurì e alterazione, la distruzione di documenti e occultamento di prove in un'indagine federale prevedono una pena fino a 20 anni di reclusione. Le accuse di falsa dichiarazione invece sono punibili fino a cinque anni di carcere. Come specifica ancora il quotidiano di Washington, se Trump venisse condannato per tutti i capi di imputazione potrebbe dover scontare fino a centinaia di anni di reclusione. Agli imputati federali, però, raramente viene inflitta la massima pena stabilita.

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