Il leader populista è stato operato subito dopo essere stato colpito, ieri, da 5 proiettili. Come ha riferito il ministro della Difesa, le sue condizioni sono ancora serie. "Le ferite sono molto estese", ha aggiunto. Il presidente slovacco ha detto di essere riuscito a parlare col premier: "È stato un colloquio molto personale". Poi ha invitato i partiti a sospendere la campagna elettorale per le Europee. A sparare è stato un 71enne che è stato arrestato. Per lui l'accusa è di omicidio premeditato per vendetta
Sono ore di attesa e di tensione in Slovacchia, dopo l’attentato del 15 maggio contro il premier Robert Fico, leader populista vicino a Orban. Un 71enne gli ha sparato cinque colpi di pistola perché "in disaccordo con le sue politiche". Il premier è stato operato e posto in coma farmacologico, da cui ora è uscito tanto che è in grado di parlare. Le sue condizioni si sono stabilizzate ma sono ancora gravi, come ha annunciato in mattinata il ministro della Difesa Robert Kalinak. "Durante la notte scorsa i medici" dell'ospedale Roosvelt, a Banska Bystrica, "sono riusciti a stabilizzare lo stato del paziente. Oggi intraprenderanno altri passi per il suo recupero", ha detto Kalinak. "Purtroppo non possiamo parlare di prognosi positiva per ora perchè le ferite sono molto estese e il corpo sta reagendo con difficoltà. Abbiamo molta fiducia nel team dei medici", ha aggiunto. Nel pomeriggio anche Miriam Lapuníková, direttrice dell'ospedale Roosevelt, ha confermato che le condizioni del primo ministro sono stabilizzate dal punto di vista medico ma sono ancora gravi. Secondo le informazioni ufficiali, Fico può comunicare e finora è stato sottoposto a una sola operazione. Il presidente slovacco Peter Pellegrini ha spiegato di aver potuto parlare con lui in ospedale. "È stato un colloquio molto personale. Era molto stanco e si trova in una situazione di salute difficile", ha detto. Pellegrini ha anche invitato i partiti a "sospendere" la campagna elettorale per le Europee. "La Slovacchia non ha bisogno di ulteriori scontri e accuse reciproche in questo momento", ha sottolineato.
Le accuse per l'attentatore
Intanto la polizia ha accusato l'aggressore di omicidio premeditato per vendetta, come riporta Marzika tv. L'uomo si trova attualmente in una cella della polizia presso l'Agenzia nazionale criminale di Nitra. Ha 71 anni, ed è originario di Levice. Identificato come Juraj Cintula, ex dipendente di una società di sicurezza privata, sarebbe anche un autore di poesie. "L'ho fatto perché sono in disaccordo con le politiche del governo", avrebbe detto l'uomo durante l'interrogatorio. In particolare, sostiene l'agenzia Tasr, il movente dell'attentato sarebbe stato l'opposizione di Cintula a misure come la soppressione dell'Ufficio del Procuratore speciale, la fine degli aiuti militari all'Ucraina, la prevista trasformazione dell'emittente pubblica Rtvs. "Lo scontro politico ha portato fino a un tentato omicidio", ha detto il ministro della Difesa Robert. È stato "un omicidio politicamente motivato", ha ribadito il ministro dell'Interno Matus Sutaj Estok. L'aggressore "è un lupo solitario e non fa parte di
movimenti politici, ma era insoddisfatto dell'esito delle elezioni", ha aggiunto. E ancora: "Posso confermare che il sospetto non è affiliato a nessun gruppo politico radicalizzato, né di destra né di sinistra. Ha partecipato a diverse proteste antigovernative organizzate a partire dall'anno scorso".
L'aggressione
L'aggressione è avvenuta ieri intorno alle 14.30 dopo una riunione del governo, davanti a un centro culturale della città di Handlova. Secondo quanto riferito dal quotidiano locale Dennik, Fico è uscito a salutare la folla quando sono stati sparati dei colpi d'arma da fuoco. L'attentatore, che si nascondeva tra la gente radunata davanti all'edificio dove stava parlando il primo ministro, è stato fermato da alcuni passanti e dalle forze di sicurezza e poi consegnato alla polizia.