Metoo, una petizione di 100 celebrità per chiedere una legge contro la violenza sessuale
MondoLa petizione è stata pubblicata anche dal quotidiano francese Le Monde e promossa da La Fondation des femmes, #Metoomedia e dall'attrice Anna Mouglalis. "I nostri sfoghi hanno rivelato una realtà che è avvolta nella negazione: la violenza sessista e sessuale è sistemica, non eccezionale. Ma chi ci ascolta davvero?"
"Chi ci ascolta davvero?". Sette anni dopo il lancio del movimento #Metoo - quando è scoppiato lo scandalo Harvey Weinstein era ottobre 2017 - un centinaio di celebrità, tra cui molte attrici, tornano ad alzare la voce e chiedono in una petizione una legge globale contro la violenza sessuale. "Siamo 100, ma in realtà siamo centinaia di migliaia", scrivono i firmatari della petizione, pubblicata anche dal quotidiano francese Le Monde e promossa da La Fondation des femmes, #Metoomedia e dall'attrice Anna Mouglalis. "I nostri sfoghi #Metoo hanno rivelato una realtà che è avvolta nella negazione: la violenza sessista e sessuale è sistemica, non eccezionale. Ma chi ci ascolta davvero?" scrivono.
"L'impunità è in aumento"
Tra le firmatarie della petizione ci sono le attrici Isabelle Adjani, Charlotte Arnould, Emmanuelle Béart, Juliette Binoche, Emma de Caunes, Judith Godrèche, Isild Le Besco, Muriel Robin, le autrici Leila Slimani, Christine Angot, Vanessa Springora e l'attore Philippe Torreton.
"Negli ultimi sette anni abbiamo parlato per noi stessi e per tutte le donne, gli uomini e i bambini che non possono farlo - scrivono nella petizione - non siamo solo numeri: donne e uomini di ogni estrazione sociale si uniscono per chiedere una legge completa contro la violenza sessuale e di genere, ambiziosa e sostenuta da risorse, perché nonostante il coraggio delle vittime, l'impunità è in aumento".
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Intanto quello del #Metoo è un fronte caldissimo anche al Festival di Cannes, a cominciare dal cortometraggio partecipato "Moi Aussi" ossia "MeToo" dell'attivista francese Judith Godrèche che ha denunciato la violenza sessuale di Benoit Jacquot e Jacques Doillon quando lei aveva solo 15 anni. Godrèche, inserita all'ultimo nel festival quando già impazzavano rumors di notizie di scandali di abusi che usciranno nei prossimi giorni, ieri era a Parigi con un centinaio di attiviste a chiedere le dimissioni di Dominique Boutunnat che sarà processato a giugno per aggressioni sessuali, ma intanto è al suo posto di presidente del Cnc, il centro nazionale del cinema.