Elezioni USA 2024
Arrow-link
Arrow-link

Israele, Hamas accetta accordo su tregua proposto da Egitto. Israele: è un trucco

©Ansa

Il leader del gruppo palestinese Haniyeh lo ha comunicato ai mediatori egiziani e del Qatar. La replica israeliana: "Gli egiziani hanno unilateralmente forzato tutti i parametri in modo che Hamas fosse d'accordo e questa proposta è inaccettabile". E un ministro aggiunge: "Hamas non ha accettato l'accordo. E' il loro solito trucco". Tel Aviv: "Avanti l'azione a Rafah ma delegazione al Cairo". Intensi raid aerei israeliani sulla parte orientale della città di Rafah. Colloquio telefonico tra Biden e Netanyahu

LIVE

Scoperti esplosivi a Tulkarem, arrestati 13 ricercati in Cisgiordania

Le forze di sicurezza israeliane hanno eliminato un "terrorista armato", distrutto un laboratorio di esplosivi e trovato un fucile Kalashnikov a Tulkarem, in Cisgiordania. Lo riferisce l'Idf, aggiungendo che nel corso dell'operazione sono stati scoperti esplosivi. Tredici persone ricercate - ha fatto sapere l'esercito israeliano - sono state arrestate durante la notte in tutta la Cisgiordania.

Von der Leyen: 'Cina si attivi per limitare proliferazione missili e droni Iran'

L'Ue ritiene che "la Cina possa svolgere un ruolo importante nel limitare la proliferazione irresponsabile dei missili balistici e dei droni iraniani". Lo sottolinea la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, a Parigi dopo il trilaterale con il presidente cinese Xi Jinping e il presidente francese Emmanuel Macron.  Oggi con Xi a Parigi, aggiunge, "abbiamo discusso della situazione in Medio Oriente, che desta grande preoccupazione in entrambi. Non bisogna risparmiare alcun sforzo per allentare le tensioni e prevenire un conflitto più ampio nella regione. Ancora una volta, chiediamo un cessate il fuoco e il rilascio di tutti gli ostaggi. Continueremo a lavorare per fornire tutto il sostegno umanitario possibile, mentre lavoriamo per una soluzione a due stati. Abbiamo anche chiarito la nostra preoccupazione per il fatto che l'Iran rappresenta una minaccia diretta alla stabilità nella regione", conclude. 

Xi: compito urgente è un cessate il fuoco globale a Gaza

Il presidente cinese Xi Jinping, sul "conflitto israelo-palestinese", ha detto che "il compito urgente è realizzare un cessate il fuoco globale il più rapidamente possibile". Xi, incontrando il presidente francese Emmanuel Macron e la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, ha affermato - secondo la diplomazia di Pechino - che "la priorità fondamentale è garantire l'assistenza umanitaria" a Gaza, mentre la via d'uscita primaria è l'attuazione "della soluzione dei due Stati. La Cina sostiene la piena adesione della Palestina all'Onu" e "una conferenza di pace internazionale con base più ampia, autorevole ed efficace".

Wsj, Hamas non ha risposto a invito Egitto a recarsi domani al Cairo

Funzionari egiziani hanno chiesto alla delegazione di Hamas di tornare al Cairo domani per riprendere i colloqui sul cessate il fuoco, ma l'organizzazione palestinese non ha risposto. Lo ha riferito il Wall Street Journal, secondo cui oggi i mediatori arabi hanno affermato che Stati Uniti, Egitto e Qatar stanno intensificando gli sforzi per raggiungere un accordo in previsione di un'offensiva israeliana a Rafah. Il direttore della Cia, William Burns, è atteso a breve in Israele dopo essere volato a Doha dal Cairo.

Ateneo Vermont cancella discorso ambasciatrice Usa all'Onu

L'Università del Vermont ha cancellato il discorso dell'ambasciatrice Usa all'Onu Linda Thomas-Greenfield alla cerimonia di laurea di quest'anno a causa delle proteste pro-palestinesi in corso nel campus. Lo ha annunciato l'ateneo. Gli studenti hanno chiesto la cancellazione del suo intervento a causa delle politiche Usa di sostegno a Israele per la guerra a Gaza, e in un post su Instagram il gruppo Students for Justice in Palestine dell'università ha celebrato la notizia, definendo Thomas-Greenfield una "criminale di guerra". 

Appello dell'Anp agli Usa: 'Impedire il massacro a Rafah'

L'Autorità nazionale palestinese ha lanciato un appello agli Stati Uniti perché impediscano un "massacro" a Rafah, dopo che Israele ha annunciato l'avvio a breve dell'operazione militare nel sud della Striscia. "Chiediamo all'amministrazione americana di intervenire immediatamente per prevenire questo massacro e mettiamo in guardia dalle sue pericolose ripercussioni", ha detto la presidenza palestinese in un comunicato.

Princeton, 17 studenti in sciopero fame in solidarietà con Gaza

Ancora proteste contro la guerra a Gaza in un altro ateneo della prestigiosa Ivy League americana. Nell'università di Princeton, almeno 17 studenti hanno iniziato uno sciopero della fame "in solidarietà con Gaza" e per far accettare le proprie richieste, in primis quella di interrompere i rapporti con Israele. Da parte sua, l'università ha fatto sapere alla Cnn che medici del campus stanno monitorando lda venerdì scorso la situazione sanitaria dei ragazzi che stanno solo bevendo acqua. La protesta è guidata da "Princeton Israeli Apartheid Divest" che chiede che l'università interrompa i rapporti con tutte le società che "traggono profitto o sono impegnati" nella "campagna militare, l'occupazione e le politiche di apartheid" di Israele. Chiesto anche l'impegno a "un pieno boicottaggio culturale e accademico di Israele".   

Inoltre si chiede "una completa amnistia" per tutti i procedimenti penali e disciplinari avviati contro gli studenti per precedenti proteste nel campus, che nei giorni scorsi hanno portato ad almeno 15 arresti. Procedimenti che sono stati contestati in una lettera firmata da oltre 120 professori e altro personale docente di Princeton, in cui si chiedono le dimissioni della vice presidente Rochelle Calhoun, considerata la "vera minaccia" della comunità universitaria. 


Brigate Al-Quds: spari contro soldato israeliano a Gaza

Le Brigate Al-Quds, il braccio armato del gruppo palestinese della Jihad islamica, hanno riferito che i suoi combattenti hanno sparato a un soldato israeliano a est del quartiere di Shujayea di Gaza City. Lo scrive al Jazeera. In una dichiarazione su X, il gruppo ha aggiunto di colpito un gruppo di soldati e veicoli israeliani nel cosiddetto Corridoio Netzarim con colpi di mortaio di grosso calibro.

Proteste pro Gaza, Columbia University ha annullato la cerimonia delle lauree

La Columbia University ha annullato la cerimonia per le lauree a causa delle proteste contro la guerra a Gaza. Lo riporta Axios. 

Francia: "Sfollamento forzato di civili è crimine di guerra"

La Francia si dice "fortemente contraria" all'offensiva israeliana a Rafah e sottolinea che "lo sfollamento forzato di una popolazione civile costituisce un crimine di guerra". E' quanto si legge in una nota del ministero degli Esteri di Parigi. "La Francia ribadisce che è fermamente contraria ad un'offensiva israeliana su Rafah, dove più di 1,3 milioni di persone si rifugiano in una situazione di grande disagio".

Hezbollah: 'Lanciati decine di razzi su una base israeliana'

Il movimento scita filoiraniano libanese Hezbollah ha reso noto di aver lanciato oggi "decine di razzi Katyusha" contro una base israeliana nelle alture siriane del Golan occupate da Israele, come rappresaglia per un attacco israeliano nell'est del Libano. I combattenti di Hezbollah hanno lanciato "dozzine di razzi Katyusha" contro "il quartier generale della divisione Golan... nella base di Nafah", ha ha affermato Hezbollah in una nota citata da portale di notizie libanese Naharnet, precisando che l'azione è stata una "risposta all'attacco del nemico contro la regione della Bekaa". "Aerei da guerra nemici hanno lanciato un attacco intorno all'1:30 di questa mattina contro una fabbrica a Sifri, ferendo tre civili e distruggendo l'edificio", ha scritto in precedenza l'agenzia di stampa nazionale ufficiale del Libano. Sifri si trova nella valle della Bekaa in Libano, vicino alla città di Baalbek, a circa 80 chilometri dalla frontiera Israele-Libano. L'area di Baalbek, nel Libano orientale, è una roccaforte di Hezbollah ed è stata ripetutamente colpita da Israele nelle ultime settimane.

Ong Gb: "A Rafah niente zone sicure, raid Israele sarebbe strage"

L'ordine di evacuazione imposto da Israele a Rafah, all'estremo sud della Striscia di Gaza, è destinato ad avere "conseguenze catastrofiche" per i civili palestinesi che vi sono ammassati. Lo affermano i volontari di Action Aid, una delle principali ong umanitarie britanniche, avvertendo inoltre - di fronte alla prospettiva di un'azione militare diretta d'Israele in città - che per i rifugiati e la popolazione residente non vi è "alcuna safe zone" residua e sottolineando le responsabilità dei governi occidentali ad alzare la voce contro una tale eventualità. "Obbligare all'evacuazione oltre un milione di sfollati palestinesi da Rafah, in assenza di zone sicure verso cui destinarli, condurrà a conseguenze ancor più catastrofiche" sul piano umanitario, ha dichiarato una portavoce di Action Aid citata oggi dalla Bbc. In un contesto già segnato "dalle più gravi condizioni di fame, malattie diffuse e caos nella storia recente" per un simile numero di civili, ha aggiunto: rilanciando l'appello alla comunità internazionale, condiviso da altri attivisti, a "impedire ulteriori atrocità" nella Striscia e a considerare "almeno l'invasione di Rafah una linea rossa" davvero invalicabile. Il governo conservatore britannico di Rishi Sunak pare lavorare in queste ore sotto traccia sulla questione, al fianco degli Usa, dopo aver esplicitamente denunciato come inaccettabile nelle settimane scorse un eventuale attacco su Rafah per bocca del ministro degli Esteri, David Cameron.

Media: oggi colloquio tra Biden e Netanyahu su Rafah

Nelle prossime ore si terrà un colloquio telefonico tra il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ed il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, sulla situazione a Rafah. Lo ha riferito Barak Ravid di Axios sul social X, citando un funzionario israeliano.

Nbc: colloqui Israele-Hamas non sono falliti del tutto

Non sono falliti del tutto i colloqui tra Hamas e Israele per raggiungere un cessate il fuoco a Gaza. Lo hanno indicato due fonti regionali all'Nbc. Un negoziatore arabo coinvolto direttamente nei colloqui con Israele e gli Stati Uniti ha affermato che i negoziati non sono crollati e quindi non è ancora chiaro quando o se potrebbe iniziare l'operazione a Rafah, malgrado l'ordine di evacuazione partito dalle Idf. Lo stesso ha confermato un funzionario israeliano, il quale ha sottolineato che la presenza del direttore della Cia, William Burns, in Israele rappresenta un segnale che ci sono ancora discussioni in corso.

Fonti Egitto: rinforzata la sicurezza al valico di Rafah

"La sicurezza sulla linea di confine tra Egitto e Striscia di Gaza è stata rinforzata con forze sufficienti, e il valico di Rafah è sicuro e pronto ad affrontare una invasione di Rafah palestinese nelle prossime ore": lo afferma una fonte di sicurezza di alto livello precisando che "l'Egitto è pienamente preparato all'eventuale invasione". Una fonte ufficiale nel Governatorato del Nord Sinai ha rivelato che c'è la disponibilità ad accogliere un certo numero di palestinesi in caso di sfollamento forzato verso l'Egitto e ad insediarli temporaneamente in qualsiasi area disponibile nei pressi del confine. Intanto alcuni camion di aiuti in viaggio verso la Striscia sono tornati indietro sul lato egiziano.

Flai e Cgil inviano 2 container di aiuti a Gaza

Più di trenta tonnellate di generi di prima necessità, stoccati in due container, sono partiti da La Spezia per la Striscia di Gaza. Si tratta di materiale sanitario, vestiario, alimenti, raccolti grazie all’impegno della Flai e di tutta la Cgil. Un magazzino della Caritas diocesana della Spezia, a Santo Stefano Magra, ha funzionato da hub logistico, una volta concluso il vaglio del materiale in accordo con la Mezzaluna rossa egiziana, i container sono stati trasportati al porto di Livorno e imbarcati alla volta di Alessandria d’Egitto. Proseguiranno in tir e dovranno superare 13 check-point, per poi arrivare alla porta di Rafah. Lì il materiale passerà di mano dalla Mezzaluna rossa egiziana a quella palestinese, e saranno le Ong che operano nella Striscia a provvedere alla distribuzione.

Hamas: quasi 35mila palestinesi uccisi a Gaza finora

Quasi 35 mila, 34.735, palestinesi sono stati uccisi a Gaza in sette mesi di guerra con Israele: è il bilancio del ministero della Sanità di Gaza. Almeno 78.108 persone sono rimaste ferite negli attacchi israeliani a Gaza dal 7 ottobre, ha affermato il ministero in una nota.

Hamas: 'Operazione a Rafah non sarà picnic per Israele'

L'annunciata operazione militare a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, non sarà "un picnic" per le forze israeliane. Lo ha dichiarato in una nota Hamas, precisando che "la nostra resistenza coraggiosa , guidata dalle Brigate al-Qassam, è totalmente pronta a difendere il nostro popolo". Il movimento palestinese ha esortato la comunità internazionale ad agire urgentemente per fermare l'operazione, sottolineando come l'attacco minacci la vita di centinaia di migliaia di civili indifesi, inclusi bambini, donne e anziani. Hamas ha anche invitato le organizzazioni umanitarie, a partire dall'Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unrwa), a non lasciare Rafah.

Autorità della Striscia di Gaza: 'Israele bombarda due zone di Rafah dopo ordine evacuare'

Secondo la difesa civile di Gaza, Israele ha bombardato i due quartieri di Rafah che ha ordinato ai palestinesi di evacuare.

Ft: 'Nazioni arabe aprono a peacekeeping multinazionale a Gaza'

Secondo il Financial Times, alcune nazioni arabe, finora unanimemente convinte del diritto dei palestinesi all'autodeterminazione, avrebbero iniziato a sostenere l'idea di una forza multinazionale di mantenimento della pace per Gaza e la Cisgiordania, mentre si accelerano i colloqui su un piano postbellico praticabile per la regione. "Un diplomatico arabo - riporta il quotidiano senza citare il Paese di provenienza - ha affermato che le riserve di alcune capitali su quella ipotesi si sono attenuate nelle ultime settimane". E cercando di mostrare "il loro impegno nel processo di pace" sarebbero ora "pronte ad aiutare", sapendo che Israele teme per la sua sicurezza nella prospettiva di uno Stato palestinese. Un altro diplomatico arabo citato da Ft ha affermato che "qualsiasi forza dovrebbe essere approvata dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ed essere schierata per un periodo provvisorio per dare alle autorità palestinesi il tempo di sviluppare proprie forze di sicurezza in grado di gestire pacificamente la situazione". Un terzo funzionario dice che ci sarebbe accordo sulla necessità di presentare un'alternativa alla permanenza delle truppe israeliane nella Striscia, ma non è chiaro quale forza potrebbe essere dispiegata e quali Stati siano disposti a prendervi parte. Secondo il diplomatico arabo l'Egitto sosterrebbe l'iniziativa mentre altri Paesi, tra cui Arabia Saudita, Giordania e Qatar, sarebbero contrari allo schieramento di forze di pace arabe. L'idea era stata ventilata al segretario di Stato americano Antony Blinken quando ha incontrato le controparti arabe al Cairo a marzo. Il ministro egiziano Sameh Shoukry - conclude Ft - avrebbe affermato che il Cairo sarebbe "disposto a svolgere pienamente il proprio ruolo" fatta salva una valutazione costi-benefici e "una valutazione complessiva del risultato finale".

Mondo: I più letti