Guerra Gaza, Hamas al Cairo per trattare. Israele: "Intesa in 7 giorni o entriamo a Rafah"
Una delegazione del gruppo in Egitto per cercare l'accordo su tregua e ostaggi. Lo Stato ebraico, secondo il Wall Street Journal, ha lanciato un ultimatum. Un leader dei miliziani ha accusato il primo ministro israeliano di moltiplicare le sue dichiarazioni ai media allo scopo di sabotare gli sforzi per ottenere una tregua. Dichiarato morto un altro ostaggio: si tratta di Dror Or, 49 anni. In Usa oltre 2.000 arresti nei nei campus. Sciences Po ha annunciato la chiusura della sua sede a Parigi
Protesta antigovernativa sotto casa Gantz: "Lasci il governo"
Dimostranti contro il governo israeliano di Benyamin Netanyahu stanno protestando sotto la casa del ministro del Gabinetto di guerra Benny Gantz affinchè lasci l'esecutivo se non sarà approvato l'accordo per il rilascio degli ostaggi israeliani. Tra i cartelli innalzati uno rappresenta il presidente Joe Biden, il premier Benyamin Netanyahu e lo stesso Gantz accompagnati da scritte rispettive: 'Il buono, il cattivo e il nulla'.
Israele: "Sirene di allarme al nord, a confine con il Libano"
Le sirene di allarme anti razzi stanno risuonando nel nord di Israele al confine con il libano. Lo ha fatto sapere il portavoce militare.
Ankara: "Effetto immediato sanzioni a Israele"
La decisione del governo turco di sospendere il commercio con Israele ha effetto immediato, le nuove sanzioni sono entrate in vigore immediatamente. A confermarlo questa mattina il ministro del Commercio turco, Omer Bolat, dopo che nella tarda serata di ieri era stato annunciato l'azzeramento dei rapporti commerciali tra Turchia e Israele. "Abbiamo deciso di passare a una nuova seconda fase di sanzioni che sono già entrate nella fase di applicazione. La Turchia è in prima linea per porre fine a questa guerra. Avevamo applicato delle prime sanzioni bloccando l'export di alcuni prodotti, ma non si è giunti a un cessate il fuoco nonostante gli sforzi diplomatici e a Gaza va avanti un genocidio nei confronti della popolazione civile. Allo stesso tempo procede la costruzione di insediamenti coloniali. Il governo turco sta facendo tutto il possibile", ha detto Bolat.
Nyt,'Per Riad da 3 a 5 anni per avere uno Stato palestinese'
Thomas Friedman, il commentatore del New York Times considerato molto vicino al presidente americano Joe Biden, riferisce le condizioni poste dall'Arabia Saudita nell'ambito dei colloqui tra Washington e Riad riguardo alla normalizzazione delle relazioni tra i due Paesi e la creazione di uno Stato palestinese. L'Arabia Saudita chiede un "percorso" da tre a cinque anni per la creazione di uno Stato palestinese, la cui nascita, secondo il rapporto, sarà subordinata alle riforme che l'Autorità Palestinese dovrà realizzare per diventare un organismo capace di governo che goda della fiducia dei palestinesi e che sia considerato efficace anche da Israele. La seconda condizione di Riad, riferisce Friedman, è il congelamento degli insediamenti illegali da parte di Israele. Terza condizione è il ritiro dell'esercito israeliano dalla Striscia di Gaza. Sullo sfondo ci sono già analisi secondo cui senza un cessate il fuoco e un accordo sugli ostaggi non sarà possibile completare l'accordo di normalizzazione tra Washington e Riad. Friedman scrive anche che "i Paesi arabi non possono permettersi di essere percepiti come difensori senza limiti di Israele".
Iran, se capitano nave liberata coopera torneranno in patria
L'Iran ha liberato tutti i membri dell'equipaggio di una nave commerciale, ritenuta legata ad Israele, sequestrata dalle Guardie della rivoluzione a metà aprile mentre si trovava nei pressi dello Stretto di Hormuz. Lo ha affermato il ministro degli Esteri iraniano, Hossein Amirabdollahian, aggiungendo che se il capitano della nave coopererà i membri dell'equipaggio potranno essere rimpatriati. Il sequestro è avvenuto in linea con la legge, ha affermato il capo della Diplomazia di Teheran, come riporta Irna, durante una telefonata con Margus Tsahkna, l'omologo dell'Estonia, Paese dal quale provengono alcuni membri dell'equipaggio.
Media: "Hamas sarebbe contrario ad accordo, più tempo per negoziati"
I mediatori di Egitto e Qatar, coinvolti nei negoziati per l'accordo per il rilascio degli ostaggi trattenuti dall'attacco del 7 ottobre nella Striscia di Gaza, hanno concesso ad Hamas più tempo per rispondere all'ultima proposta, ritenendo che dal movimento potrebbe arrivare un secco 'no'. E' quanto scrive il giornale libanese Al Akhbar, secondo cui i mediatori di Egitto, Qatar e Stati Uniti hanno ricevuto "indicazioni certe" sul fatto che al momento la posizione di Hamas è "negativa". Per questo, si legge in un articolo pubblicato dopo le indiscrezioni secondo cui la risposta del gruppo era attesa entro ieri sera, sono stati "riavviati i contatti tra Egitto, Israele e Stati Uniti" con l'obiettivo di "evitare il fallimento dei negoziati".
Forze irachene filo Iran rivendicano lanci missili su Tel Aviv
La Resistenza islamica in Iraq, il raggruppamento di forze filo-iraniane, ha annunciato nelle ultime ore di aver lanciato una serie di missili da crociera contro obiettivi in Israele, puntando per la prima volta su Tel Aviv. Lo si apprende dall'account Telegram della stessa coalizione. Israele non commenta e non ci sono notizie di missili provenienti dall'Iraq. Da metà ottobre, le forze irachene filo-iraniane hanno rivendicato numerosi attacchi con missili e droni contro Israele ma non ci sono conferme. Analisti affermano che si tratta di un espediente usato da queste forze per accreditarsi nei confronti dell'Iran.
Accampamento pro-Gaza nella principale università del Messico
Su esempio della Columbia University e di altri atenei degli Stati Uniti, anche nella principale università messicana, l'Università nazionale autonoma del Messico (Unam), gli studenti hanno iniziato ad allestire un accampamento a favore della Palestina e contro l'offensiva militare israeliana nella Striscia di Gaza. Un'iniziativa che presto potrebbe estendersi anche ad altre importanti istituzioni accademiche del Paese latinoamericano. Durante un'assemblea presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Unam, il presidente della Repubblica, Andrés Manuel López Obrador, è stato invitato a seguire l'esempio del suo omologo colombiano, Gustavo Petro, che ha rotto le relazioni diplomatiche con Israele. Gli studenti hanno inoltre chiesto alla direzione dell'università di sospendere iniziative culturali, scambi scientifici, accademici e borse di studio con le università israeliane.
Gantz sempre superstar dei sondaggi e batte Netanyahu
Israele - in tempo di guerra - mette da parte Benyamin Netanyahu e sceglie sempre di più Benny Gantz. Almeno stando ai risultati dell'ultimo sondaggio che per l'ennesima volta danno una vittoria schiacciante al leader centrista e ministro del Gabinetto di guerra. Se si votasse oggi - secondo un sondaggio di Maariv - il partito di Gantz, 'Unità nazionale', passerebbe dagli attuali 12 a 31 seggi alla Knesset contro i 19 di quelli del Likud di Benyamin Netanyahu che ora ne ha 32. Non solo, il 47% del campione del sondaggio vuole Gantz come premier contro il 33% a favore di Netanyahu. Con un voto oggi - mentre ci sono ancora ostaggi israeliani a Gaza, la guerra non finisce e si avvicina l'operazione militare a Rafah - l'opposizione al governo di Netanyahu avrebbe la maggioranza di 65 seggi (su 120 alla Knesset) contro i 50 dell'attuale governo. Resterebbero fuori i 5 seggi dei partiti arabi.
Iran, equipaggio liberato ma cargo sequestrato resta a noi
L'Iran ha annunciato il rilascio dell'equipaggio della MSC Aries, sequestrata il mese scorso, ma mantiene il controllo della portacontainer. La nave, battente bandiera portoghese, è legata alla società Zodiac Maritime dell'uomo d'affari israeliano Eyal Ofer. Come ha riferito su X una nota del ministero degli Esteri di Teheran guidato da Hossein Amirabdollahian, "la nave sequestrata, che ha spento i suoi radar nelle acque territoriali dell'Iran e ha messo a repentaglio la sicurezza della navigazione, è sotto detenzione giudiziaria". I 25 uomini, presi in custodia dai Pasdaran mentre la nave era in navigazione il 13 aprile nello Stretto di Hormuz, sono stati liberati per ragioni umanitarie e possono tornare in patria.
Unesco assegna il premio per la libertà di stampa ai giornalisti palestinesi
"Come umanità, abbiamo un enorme debito nei confronti del loro coraggio e del loro impegno per la libertà di espressione", ha detto Mauricio Weibel, presidente della giuria internazionale di professionisti dei media. Secondo il Comitato per la protezione dei giornalisti (Cpj), almeno 97 membri della stampa sono stati uccisi dallo scoppio della guerra in ottobre, 92 dei quali erano palestinesi. LEGGI QUI
Proteste pro-Gaza, l'università Sciences Po chiude la sede a Parigi per occupazione
L'ateneo in un messaggio ha invitato i dipendenti "a continuare a lavorare da casa". Un comitato di studenti filo-palestinesi ha annunciato un "sit-in pacifico", sottolineando che sei studenti stavano iniziando uno sciopero della fame "in solidarietà con le vittime palestinesi" a Gaza. COSA STA SUCCEDENDO
Gabinetto sicurezza Israele vota domenica su Al Jazeera
Il Gabinetto di sicurezza israeliano dovrebbe approvare domenica prossima il provvedimento che ferma le attività in Israele di Al Jazeera, l'emittente del Qatar. La norma - che ha avuto il via libera del Procuratore generale Gali Baharav-Miara - doveva essere esaminata nella riunione del Gabinetto di ieri sera ma, secondo i media, è stata rinviata alla seduta di domenica. La legge approvata dalla Knesset lo scorso primo aprile dà al governo poteri temporanei per impedire a network stranieri che operino in Israele di agire nel Paese se i servizi di sicurezza ritengono che danneggino la sicurezza nazionale. Al Jazeera è da tempo sotto accusa in Israele per la sua copertura della guerra, ritenuta influenzata in modo determinante da Hamas fin dall'attacco del 7 ottobre scorso.
proteste in università Usa: Biden: tuteliamo dissenso pacifico, non violenza"
Adue giorni dello sgombero con la forza della Columbia, la polizia torna a fare irruzione nei campus: forze dell'ordine in assetto anti-sommossa hanno sgomberato una tendopoli a Ucla e arrestato oltre 130 persone. Un agente ha sparato, ma nessuno è stato ferito. Arrivano a 2.000 gli arresti nei nei campus per le proteste pro-Gaza. E la protesta incendia anche gli atenei europei. LEGGI L'ARTICOLO
Media Siria, '8 soldati feriti in un attacco israeliano'
Otto soldati siriani sono stati feriti la scorsa notte in un attacco su Damasco, attribuito ad Israele, che ha causato "danni materiali". Lo ha riferito la tv di stato Sana che cita fonti militari. La stessa fonte ha spiegato che aerei da guerra israeliani hanno lanciato missili dalle Alture del Golan verso un luogo nell'area della capitale. Secondo altre fonti sarebbe stato colpito un edificio della Sicurezza siriana nella periferia di Damasco. In Israele non c'e' alcuna conferma all'attacco.
Proteste pro-Palestina in principali università canadesi
Si allarga anche in Canada il fronte delle proteste degli studenti universitari per chiedere la fine dell'offensiva israeliana nella Striscia di Gaza. Le proteste canadesi arrivano mentre la polizia ha arrestato centinaia di persone nei campus statunitensi e il bilancio delle vittime a Gaza è in aumento. Nei campus di Montreal e di Toronto, come anche in quelli della British Columbia e di Ottawa sono in corso le proteste degli studenti che hanno allestito tende e accampamenti, monitorati dalle forze dell'ordine che al momento non sono ancora intervenute.
Capo Pentagono: "No indicazioni che Hamas voglia colpire truppe Usa"
Non c'è alcuna indicazione che Hamas stia pianificando di attaccare le truppe americane dalla Striscia di Gaza, dove gli Stati Uniti stanno costruendo un molo per la consegna di aiuti umanitari alla popolazione palestinese. Ma allo stesso tempo è stata rafforzata la sicurezza dei soldati americani nell'area, come ha spiegato nel corso di una conferenza stampa il capo del Pentagono Lloyd Austin. ''Per me è molto importante la sicurezza dei nostri uomini'', ha affermato, spiegando che ''al momento non vedo alcuna indicazione che ci sia l'intenzione" di Hamas di attaccare le truppe Usa. Tuttavia, ha detto Austin, ''questa è una zona di combattimento e possono succedere una serie di cose, e succederanno una serie di cose''.
Morto un ostaggio, il corpo portato a Gaza il 7 ottobre
Il kibbutz di Beeri ha reso noto che l'ostaggio Dror Or, 49 anni, rapito da Hamas con due figli, è stato assassinato il 7 ottobre e il suo corpo è stato portato a Gaza dove si trova tuttora. I figli Alma e Noam sono stati rilasciati dopo 50 giorni di prigionia nella Striscia. La madre dei due ragazzi è stata uccisa il 7 ottobre nel kibbutz.
Un agente ha sparato durante sgombero del campus della Columbia
Un agente della polizia di New York ha sparato durante lo sgombramento dell'accampamento dei manifestanti pro-Gaza alla Columbia University. Secondo quanto riferito dalle autorità, il poliziotto ha fatto fuoco all'interno di Hamilton Hall. Nessun è rimasto ferito perché in quel momento nelle vicinanze c'erano altri agenti e non studenti.