In un comunicato di Hamas, rilanciato dai media arabi, il movimento fa sapere che il suo leader Ismail Haniyeh ha espresso apprezzamento per il ruolo svolto dall'Egitto, sottolineando lo "spirito positivo" del movimento stesso "nell'esame della proposta di cessate il fuoco". Ieri la tv israeliana Channel 12 aveva riferito che per Yahya Sinwar - leader di Hamas a Gaza - la proposta di intesa per una tregua era vista come "una trappola". Attacchi israeliani a est di Rafah: almeno 9 civili uccisi
Israele: "Allerta per chi va a Malmo per l'Eurovision"
Israele ha innalzato il livello di allerta per i suoi cittadini che intendono recarsi a Malmo in Svezia per l'Eurovision in programma dal 7 all'11 maggio. Lo ha fatto sapere l'ufficio del premier secondo cui il provvedimento riguarda solo città svedese e non l'intero territorio nazionale. "Malmo - è stato spiegato - è conosciuta come centro delle proteste anti-israeliane (la città ha un'alta concentrazione di immigrati provenienti da Siria, Libano, Iraq e Iran). Va notato che il 7 ottobre (il giorno dell'attacco di Hamas contro Israele), elementi anti-israeliani hanno espresso in città gioia per gli eventi del massacro compiuto da Hamas in Israele". "Gli israeliani che intendono recarsi in città - è detto nell'avviso del ministero della sicurezza - valutino la necessità del viaggio. L'avviso è limitato al periodo degli eventi dell'Eurovision e soggetto a una valutazione della situazione".
Blinken: "Chiaro che Israele sia disposto a grandi compromessi per un accordo"
E' chiaro che Israele è disponibile a fare "grandi compromessi" per raggiungere una tregua ed ottenere il rilascio degli ostaggi. Lo ha detto alla Nbc il segretario di Stato americano Antony Blinken, reduce da una visita nella regione, che si è conclusa a Tel Aviv e Gerusalemme. "E' chiaro che vorrebbero che accadesse", ha sottolineando parlando della possibilità di un accordo, che dovrebbe prevedere "un cessate il fuoco immediato, il ritorno degli ostaggi e qualcosa su cui costruire".
Erdogan: "L'Occidente parla di democrazia ma è ipocrita su Gaza"
"Le amministrazioni occidentali, che ci danno lezioni su democrazia e libertà, si dimostrano ipocrite nelle loro politiche di fronte ai massacri a Gaza". Lo ha detto il presidente turco Recep Tayyip Erdogan durante una conferenza ad Ankara, trasmessa dalla tv di Stato turca Trt. "Sono gli interessi di Israele a definire i limiti delle democrazie occidentali, qualunque cosa che danneggi gli interessi di Israele è ai loro occhi ritenuta anti democratica e antisemita", ha aggiunto il leader turco accusando l'Occidente di doppi standard e criticando il "silenzio" da parte delle amministrazioni occidentali riguardo alle tensioni nelle università americane durante le proteste per la Palestina. "Abbiamo sempre tenuto nella nostra agenda il genocidio perpetrato da Israele contro i nostri fratelli di Gaza, nonostante le pressioni da parte della lobby sionista globale restiamo fermi sulle nostre posizioni", ha aggiunto il leader turco. "Respingiamo l'antisemitismo allo stesso modo di come ci opponiamo all'islamofobia, alla xenofobia e a tutte le forme di razzismo culturale", ha detto Erdogan.
Erdogan: "Nei campus americani torture e linciaggi"
"In America studenti e accademici sono vittima di torture e linciaggi". Accusa che arriva dal presidente turco Recep Tayyip Erdogan, che dalla capitale Ankara ha commentato l'intervento della polizia in alcune università dove da settimane vanno avanti le proteste contro il sostegno Usa alle operazioni militari israeliane nella Striscia di Gaza. "In alcune prestigiose università studenti e accademici stanno protestando contro il massacro in corso. Per questo motivo sono vittime di torture e violenza. Accademici e rettori perdono il posto e vengono linciati così come gli studenti. Nessuno dice una parola, aspettano solo che la situazione si plachi. Abbiamo scoperto che è Israele a fissare il limite al concetto di democrazia in occidente", ha detto Erdogan.
L'Egitto invita Hamas e Israele al Cairo per colmare le distanze sugli accordo
L'Egitto ha rivolto un invito ai miliziani di Hamas e ai funzionari israeliani perché tornino al Cairo in modo da cercare di colmare la distanza tra le parti che sta rinviando il raggiungimento di un accordo su Gaza. Lo scrive il quotidiano saudita Asharq.
Israele sta però ancora aspettando da Hamas una risposta alla proposta consegnata la scorsa settimana tramite i mediatori egiziani, ricorda il Times of Israel.
Il Papa: "Confidiamo alla Madonna le sofferenze di chi è in guerra"
Proteste pro Gaza nelle università Usa, dalla Columbia all’Ucla: cosa succede
Da settimane gli atenei americani sono il fulcro delle manifestazioni contro la guerra, con gli studenti che chiedono alle amministrazioni di interrompere scambi, investimenti e collaborazioni con Israele. In diversi casi nei campus è intervenuta la polizia, ma la situazione rimane delicata e in bilico fra il diritto dei dimostranti a esprimere il proprio pensiero e le pressioni economiche e politiche che ricadono sui vertici accademici. LA SITUAZIONE
Guerra Gaza, proteste negli atenei Usa: sgomberi e arresti. VIDEO
Colombia: "La rottura con Israele non è contro il popolo ebreo"
La rottura delle relazioni della Colombia con Israele, effettiva da oggi, "è diretta esclusivamente alla sua dimensione diplomatica e mai contro il popolo israeliano o contro le comunità ebraiche, poiché siamo uniti da legami storici e da un'amicizia che persisterà", sottolinea un comunicato del ministero degli Esteri diffuso a Bogotà Nel documento si ribadisce che "la Colombia non ha mai smesso di insistere sulla necessità di ottenere un cessate il fuoco, l'immediata liberazione degli ostaggi, e l'ingresso di aiuti umanitari per la popolazione di Gaza". Tuttavia, si dice poi, abbiamo visto "la carestia abbattersi sulla popolazione, la distruzione delle infrastrutture civili, la morte di centinaia di operatori umanitari, giornalisti, personale medico, donne e bambini, che continuano a cadere vittime della ritorsione di Israele che non ha rispettato le regole principi di distinzione, proporzionalità e precauzione, base del diritto internazionale umanitario". La Colombia "è un Paese seriamente impegnato a favore della pace e rifiuta e condanna ogni atto di violenza (...) di conseguenza, si è recentemente unito ad altri 17 stati nel chiedere il rilascio immediato e incondizionato degli ostaggi detenuti da Hamas". Purtroppo, "né gli appelli della Colombia né quelli della comunità internazionale sono stati ascoltati e l'unica cosa che hanno ricevuto il paese e il presidente Gustavo Petro sono stati insulti, accuse distorte di antisemitismo e atti ostili da parte del governo di Israele e dei suoi rappresentanti". Per cui "la Colombia non può essere complice o tacere mantenendo relazioni diplomatiche con un governo che si comporta in questo modo e si trova ad affrontare accuse così gravi di aver commesso genocidio, crimini di guerra e violazioni del diritto internazionale umanitario".
Meloni al Re di Giordania: "Impegno per l'assistenza umanitaria a Gaza"
Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni e Re Abdullah II di Giordania nell'incontro tenutosi a palazzo Chigi si sono concentrati sulla situazione umanitaria: il presidente del Consiglio Meloni - spiega una nota di palazzo Chigi - ha espresso forte apprezzamento per il ruolo cruciale svolto dalla Giordania in questo ambito e ha ribadito l'impegno italiano nel fornire assistenza umanitaria alla popolazione civile di Gaza, anche in cooperazione con la Giordania.
Medio Oriente, Meloni riceve il re di Giordania: "Auspicio legato al successo degli sforzi diplomatici"
Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha ricevuto oggi a Palazzo Chigi Re Abdullah II di Giordania. Il presidente e il sovrano - si legge in una nota di palazzo Chigi - hanno discusso della situazione in Medio Oriente, auspicando che "gli sforzi diplomatici in corso per un cessate il fuoco sostenibile e il rilascio dei prigionieri, in linea con la Risoluzione 2728 del Consiglio di Sicurezza Onu, abbiano presto successo".
Medio Oriente, von der Leyen: "Aiuti per un miliardo di euro da qui al 2027"
L'Unione Europea fornirà al Libano "un pacchetto finanziario di 1 mld di euro, disponibile di qui al 2027", per "contribuire alla stabilità socioeconomica" del Paese. Lo dice la presidente della Commissione Ursula von der Leyen, in conferenza stampa a Beirut insieme al primo ministro libanese Najib Mikati e al presidente cipriota Nikos Christodoulides.
Stasera riunione gabinetto guerra Israele su negoziati
Il gabinetto di guerra israeliano si riunirà alle 18.30 (le 17.30 in Italia) per discutere i prossimi passi nei negoziati con Hamas per raggiungere un accordo sugli ostaggi. Lo ha riferito il Times of Israel, citando un funzionario dell'ufficio del premier Benjamin Netanyahu. A seguire, ci sarà una riunione dell'intero gabinetto di sicurezza.
Bbc: bimbo palestinese ucciso,Onu evoca crimine guerra di Israele
C'è un sospetto "crimine di guerra" dietro l'uccisione da parte dell'esercito d'Israele, il 29 novembre scorso in Cisgiordania, di un bambino palestinese di 8 anni di nome Adam. Ad affermarlo è Ben Saul, rapporteur dell'Onu per i diritti umani e l'antiterrorismo, sulla base di un'inchiesta indipendente condotta dalla Bbc. Lo riferisce oggi la stessa emittente britannica, dopo verifiche approfondite sull'accaduto e l'esame di video ripresi da telecamere a circuito chiuso. Episodio nel quale si vedono soldati israeliani aprire il fuoco su Adam e su un ragazzo di 15 anni, Basil, scesi in strada lungo una via dove erano soliti giocare, ferendoli a morte. Secondo Saul, le immagini appaiono certificare un'evidente violazione del diritto internazionale in materia di crimini di guerra almeno per l'uccisione di Adam. Mentre un esperto sentito dalla Bbc, il giurista Lawrence Hill-Cawthorne, evoca indizi di un uso letale della forza "indiscriminato" da parte dei militari. Un portavoce dell'esercito israeliano ha dal canto suo replicato affermando che le circostanze del fatto di sangue sono tuttora "sotto investigazione" interna; mentre ha sostenuto che le regole d'ingaggio prevedono l'uso di armi da fuoco "solo per rimuovere minacce immediate, o in caso di arresti dopo che ogni altra opzione sia stata esaurita".
Presidente Libano: "Ue faccia pressione su Israele"
"Ho rinnovato la mia richiesta all'Unione europea e al mondo a fare pressione su Israele affinché fermi i suoi continui attacchi contro il popolo palestinese e lavorare per una soluzione complessiva ed equa. Così come ho rinnovato la richiesta per fare pressione affinché Israele fermi i suoi attacchi nel Sud del Libano". Lo ha dichiarato il presidente libanese, Najib Mikati, in punto stampa a Beirut con la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, e il presidente di Cipro, Nikos Christodoulides.
Gaza: "34.596 morti dal 7/10, i feriti sono più di 77.800"
Sarebbero almeno 34.596 le persone morte e 77.816 quelle rimaste ferite nella Striscia di Gaza dallo scorso 7 ottobre. Lo denuncia il ministero della Sanità dell'enclave palestinese che nel 2007 finì sotto il controllo di Hamas e che dal 7 ottobre è nel mirino delle operazioni militari israeliane scattate a seguito dell'attacco in Israele. L'ultimo bilancio diffuso da Gaza, e riportato dalla tv satellitare al-Jazeera, comprende 28 persone rimaste uccise e 51 ferite nelle ultime 24 ore.
L'Iran annuncia sanzioni contro gli Usa e la Gran Bretagna
L'Iran ha annunciato sanzioni contro individui, istituzioni e aziende del settore della Difesa degli Stati Uniti e della Gran Bretagna "in relazione al loro sostegno e finanziamento per le azioni terroristiche del regime sionista di Israele, per la glorificazione e il sostegno del terrorismo e gravi violazioni dei Diritti Umani contro il popolo palestinese e particolarmente la Striscia di Gaza". Lo si apprende da un comunicato del ministero degli Esteri di Teheran, pubblicato dall'agenzia Irna.
Wafa, 6 morti in raid israeliano a Nuseirat a Gaza
Sei persone sono state uccise in un bombardamento israeliano sulla città di Al-Zahraa, a nord del campo di Nuseirat, nella Striscia di Gaza centrale. Lo riporta Wafa. A Khan Yunis, a sud della Striscia di Gaza, un palestinese è stato ucciso, e altri sono rimasti feriti, in un bombardamento israeliano sulla zona di Qaa al-Qurain, a sud-est della città di Khan Yunis.
Israele apre valico Erez, 30 camion entrano in nord Gaza
Israele ha riaperto l'unico valico all'estremità settentrionale della Striscia di Gaza per la prima volta dal 7 ottobre, consentendo ai camion degli aiuti di passare attraverso il checkpoint di Erez in seguito alle richieste degli Stati Uniti di fare di più per portare aiuti nella Striscia. La riapertura del valico di Erez - che normalmente facilita il passaggio di persone, non di rifornimenti - è da mesi una delle principali richieste delle agenzie umanitarie internazionali. Il checkpoint è stato in gran parte distrutto da Hamas durante l'attacco del 7 ottobre. Nelle vicinanze, all'interno di Gaza, l'esercito ha poi trovato un enorme tunnel di Hamas abbastanza largo da consentire il passaggio di un'auto. L'esercito ha detto che circa 30 camion che trasportavano cibo e forniture mediche dalla Giordania sono entrati via Erez mercoledì, subendo prima un "attento controllo di sicurezza".
Media, attacchi a est Rafah, almeno nove civili uccisi
Almeno nove civili palestinesi sono stati uccisi stamattina da attacchi aerei israeliani che hanno preso di mira edifici residenziali e anche "terreni e tende degli sfollati a est della città di Rafah": è quanto si legge sull'agenzia palestinese Wafa. Secondo l'agenzia, "sei cittadini sono stati uccisi in un bombardamento israeliano della città di Al-Zahraa, a nord del campo di Nuseirat nella Striscia di Gaza centrale" e che una persona è stata uccisa vicino a Khan Younis, e due sono state uccise quando Israele ha bombardato "un quartiere residenziale". Si tratta di un edificio di proprietà della famiglia Ishteiwi nel quartiere di Al-Zaytoun, a sud di Gaza City" dove si legge che ci sono anche "numerose persone scomparse ancora sotto le macerie".