Il segretario di Stato Usa, in visita in Israele, ha suggerito allo Stato ebraico "altre soluzioni" piuttosto che attaccare Rafah, l'ultima cittadina nel sud della Striscia di Gaza dove ci sono un milione e mezzo di sfollati, e allo stesso tempo ha esortato Hamas ad accettare l'intesa, perché in caso contrario mostrerebbe che non gli importa nulla del destino dei palestinesi
Il Papa: pregate la Madonna per le vittime delle guerre
"Durante le preghiere del mese di maggio, confidate alla Madonna le vostre vicende personali e familiari, così come le sofferenze di quanti sono vittime delle guerre". Lo ha detto il Papa nell'udienza generale, nei saluti ai fedeli di lingua polacca. "Pregate per la Chiesa, per la Patria, per la pace in Ucraina e in Medio Oriente. Maria, che cento anni fa Pio XI istituì come Regina per tutta la Polonia, vi sostenga e vi guidi", ha aggiunto Papa Francesco.
Blinken: 'determinati ad accordo ora, se non si raggiunge colpa Hamas'
"Basta rinvii, basta scuse, il momento è adesso", ha scandito Blinken, che poi ha aggiunto: "Dobbiamo anche concentrarci sulla gente a Gaza che sta soffrendo in questo fuoco incrociato creato da Hamas, e quindi concentrarci nel fornire loro l'assistenza di cui hanno bisogno - cibo, medicine, acqua, ripari".
M.O.: leader opposizione Israele in visita ad Abu Dhabi
Il leader dell'opposizione israeliana, Yair Lapid, partirà oggi per una breve "visita diplomatica" ad Abu Dhabi, negli Emirati Arabi Uniti, come riferiscono i media locali. Lo Stato arabo ha normalizzato le relazioni con Israele nel 2020, ma le visite diplomatiche da parte di alti funzionari sono ancora rare, soprattutto dall'inizio della guerra tra Israele e Hamas.
Blinken in Israele, manifestazione in suo favore a Tel Aviv
Decine di dimostranti si sono riuniti sotto l'albergo a Tel Aviv dove alloggia il segretario di stato Usa Antony Blinken in segno di appoggio al possibile accordo con Hamas per il rilascio degli ostaggi. Lo hanno riferito i media. Su alcuni cartelli, scrittiain inglese e in ebraico, si può leggere "Abbiamo fiducia in Blinken, portateli a casa da noi". Il segretari di stato Usa vedrà in mattinata il premier Benyamin Netanyahu e poi andrà al valico di Kerem Shalom da dove entrano, nel lato israeliano, gli aiuti umanitari a Gaza.
Israele, 'sirene di allarme nel nord al confine con il Libano'
Le sirene di allarme anti razzi dal Libano stanno risuonando al nord di Israele al confine con il Libano. Lo ha fatto sapere il portavoce militare aggiungendo che durante la notte scorsa, caccia israeliani "hanno colpito obiettivi terroristici degli Hezbollah nell'area di Khiam e Kfarkela" nel sud del Libano, inclusi "posti di osservazione e infrastrutture terroristiche". Centrati anche - secondo la stessa fonte - "infrastrutture militari" degli Hezbollah nella zona Blida e di Odaisseh e Meiss El Jabal.
Blinken: 'determinati ad accordo ora, se non si raggiunge colpa Hamas'
"Anche in questi momenti molto difficili, siamo determinati a raggiungere un cessate il fuoco che riporti a casa gli ostaggi e a raggiungerlo adesso. L'unica ragione per cui non ci si potrebbe arrivare è Hamas". Lo ha detto il segretario di Stato americano Antony Blinken, dopo il suo incontro a Tel Aviv con il presidente israeliano Isaac Herzog.
Blinken in Israele: manifestazione in suo favore a Tel Aviv
Decine di dimostranti si sono riuniti sotto l'albergo a Tel Aviv dove alloggia il segretario di stato Usa Antony Blinken in segno di appoggio al possibile accordo con Hamas per il rilascio degli ostaggi. Lo hanno riferito i media. Su alcuni cartelli, scrittiain inglese e in ebraico, si può leggere "Abbiamo fiducia in Blinken, portateli a casa da noi". Il segretari di stato Usa vedrà in mattinata il premier Benyamin Netanyahu e poi andrà al valico di Kerem Shalom da dove entrano, nel lato israeliano, gli aiuti umanitari a Gaza.
Blinken: Usa determinati ad avere ora accordo Israele-Hamas
Gli Stati Uniti sono "determinati" a ottenere "ora" un accordo tra Israele e Hamas. Lo ha detto il segretario di Stato statunitense, Antony Blinken, da Tel Aviv, poco prima di iniziare i colloqui con la leadership di Israele. "Anche in questi tempi molto difficili siamo determinati a ottenere un cessate il fuoco che riporti a casa gli ostaggi - e a ottenerlo ora. E l'unica ragione per cui un accordo potrebbe non essere raggiunto è Hamas", ha detto Blinken incontrando il presidente israeliano, Isaac Herzog.
Netanyahu: "Entreremo a Rafah e annienteremo Hamas, con o senza un accordo"
Il premier israeliano Netanyahu ripete: "Entreremo a Rafah e annienteremo Hamas, con o senza un accordo". Ma Washington ribadisce il no ad un'operazione di terra, mentre si stringe per l'accordo sulla tregua, sul quale si attende una risposta di Hamas: secondo il Wsj la proposta prevede due fasi, una di tre settimane e l'altra di 10, con lo scambio fra ostaggi e prigionieri palestinesi e ulteriori trattative per un cessate il fuoco fino ad un anno.
Casa Bianca: "Continuiamo ad opporci a operazione Rafah"
La Casa Bianca ha ribadito che continua ad opporsi all'invasione israeliana della città di Rafah, nel sud di Gaza. E lo ha fatto dopo che il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha detto che le sue forze entreranno "con o senza" un accordo di cessate il fuoco con Hamas.
"Non vogliamo vedere una grande operazione di terra a Rafah. Certamente, non vogliamo vedere operazioni che non tengano conto della sicurezza di quel milione e mezzo di persone che cercano di cercare rifugio laggiù", ha affermato il portavoce della Sicurezza nazionale della Casa Bianca John Kirby.
Medioriente, Casa Bianca valuta ingresso di palestinesi come rifugiati
La Casa Bianca sta considerando di portare negli Stati Uniti dei palestinesi da Gaza come rifugiati. Lo riporta Cbs citando alcune fonti, secondo le quali diversi funzionari dell'amministrazione Biden hanno valutato praticamente quali potrebbero essere le opzioni per far arrivare palestinesi che hanno familiari che sono cittadini americani.
Usa, polizia fa irruzione nella Columbia University, decine di arresti
Gli agenti sono entrati nella Hamilton Hall da una delle finestre dell'edificio. Fuori dal palazzo la polizia ha allontanato molti studenti che erano assembrati nelle vicinanze e ha effettuato decine di arresti. Secondo fonti del municipio di New York, la Columbia University ha mandato una lettera alla polizia chiedendo l'intervento sul campus. Presidente Columbia University: polizia resti nell'università fino al 17 maggio, dopo la cerimonia delle lauree.
Proteste pro-Gaza: oltre 100 fermi in 2 campus New York
Sono oltre 100 i fermi effettuati dalla polizia in due diversi campus di New York, alla Columbia University e al City College, tra i manifestanti pro-Palestina che in questi giorni avevano allestito presidi con tende, portano i dirigenti degli atenei a chiedere l'intervento degli agenti.
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