Gli Stati Uniti hanno bloccato con il veto la bozza di risoluzione del Consiglio di Sicurezza Onu che raccomandava l'adesione piena della Palestina alle Nazioni Unite. Il testo ha ottenuto 12 voti a favore (Algeria, Russia, Cina, Francia, Guyana, Sierra Leone, Mozambico, Slovenia, Malta, Ecuador, Sud Corea, Giappone), 2 astensioni (Gran Bretagna e Svizzera) e il no degli States
Israele, attacco di Hezbollah ferisce 14 soldati israeliani
Nuove sanzioni Gb contro Iran, 'colpiti leader e forze responsabili attacco a Israele'
"Oggi abbiamo sanzionato i capobanda delle forze militari iraniane e le forze responsabili dell'attacco dello scorso weekend". Così il premier britannico, Rishi Sunak, ha annunciato le nuove sanzioni britanniche, adottate insieme agli Usa, contro l'Iran "per mostrare l'inequivocabile condanna a questo comportamento e limitare ulteriormente la capacitò dell'Iran di destabilizzare la regione". Le nuove sanzioni colpiscono sette individui e sei entità "che hanno permesso all'Iran di condurre l'attività di destabilizzazione regionale, compreso l'attacco diretto ad Israele", si legge in un comunicato del governo britannico che ricorda come queste si aggiungono alle oltre 400 misure già imposte da Londra.
"In un pacchetto coordinato con gli Usa, importanti figure dell'esercito iraniano sono sanzionate in risposta all'attacco pericoloso contro Israele del 14 aprile - continua il comunicato - il Regno Unito e gli Stati Uniti hanno anche annunciato una serie di sanzioni per stringere la morsa su una serie di attori chiave dell'industria di droni e missili iraniana e limitare ulteriormente la capacità dell'Iran di destabilizzare la regione".
Guterres: in Medio Oriente rischio di conflitto regionale
"È il momento di porre fine al sanguinoso ciclo di ritorsioni. La comunità internazionale deve lavorare insieme per prevenire qualsiasi azione che possa spingere l'intero Medio Oriente oltre il limite, con un impatto devastante sulla popolazione civile". Lo ha detto il segretario generale Onu, Antonio Guterres, in Consiglio di Sicurezza. "Negli ultimi giorni si è assistito a una pericolosa escalation, un errore di calcolo o un errore di comunicazione potrebbero portare all'impensabile, un conflitto regionale su vasta scala che sarebbe devastante", ha aggiunto chiedendo la "massima moderazione".
Voto su ammissione piena Palestina a Onu anticipato a oggi
Il voto della bozza di risoluzione del Consiglio di Sicurezza Onu sull'ammissione a pieno titolo della Palestina alle Nazioni Unite e' stato anticipato alle 17 locali, le 23 ora italiana. La presidenza maltese del Cds aveva fissato ufficialmente il voto per domani alle 15 (le 21 italiane), ma al termine di una battaglia sulla tempistica portata avanti dagli stati arabi che ha creato il caos al Palazzo di Vetro, si e' deciso di anticipare.
Mo: focus su Rafah tra funzionari Usa e Israele
Funzionari americani e israeliani terranno oggi un incontro virtuale ad alto livello per discutere di un'eventuale operazione militare dell'Idf a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, dove hanno trovato rifugio milioni di profughi. Lo scrive Axios citando funzionari americani a condizione di anonimato, secondo i quali Washington sta cercando di dissuadere gli israeliani ad attaccare proponendo alternative. Un simile incontro si era svolto il primo aprile.
Libano: venerdì premier e capo esercito da Macron a Parigi
Il presidente francese Emmanuel Macron riceverà venerdì a mezzogiorno a Parigi il primo ministro libanese Najib Mikati e il comandante in capo dell'esercito Joseph Aoun. Lo ha annunciato l'Eliseo, senza dare ulteriori informazioni. Nel contesto di forti tensioni regionali, il Libano è devastato da una grave crisi politica, insieme a una crisi economica che va avanti da anni.
Nuove sanzioni all'Iran anche da GB, nel mirino i droni
Il Regno Unito aderisce al nuovo pacchetto di sanzioni contro l'Iran annunciato oggi a Washington. Lo riportano i media britannici precisando che l'iniziativa è stata presa congiuntamente dall'amministrazione di Joe Biden e dal governo di Rishi Sunak dopo la recente rappresaglia di Teheran contro Israele. E che riguarda in particolare soggetti o entità indicate come coinvolte nella produzione di droni: strumento che la Repubblica Islamica ha usato nell'azione contro Israele e che fornisce da tempo anche alla Russia, per la guerra in Ucraina.
Biden impone nuove sanzioni contro l'Iran
Gli Stati Uniti hanno annunciato nuove sanzioni contro l'Iran. "Siamo impegnati nella difesa di Israele, dei nostri soldati e dei nostri partner nella regione. E non esiteremo a intraprendere tutte le azioni necessarie" contro gli attacchi di Teheran e dei suoi alleati, ha dichiarato il presidente in una nota.
Israele aveva calcolato male la risposta dell'Iran al raid
L'attacco al consolato iraniano a Damasco del primo aprile, durante il quale è stato ucciso il generale iraniano Mohammed Reza Zahedi, è stato attentamente pianificato ma gli israeliani avevano calcolato male la riposta di Teheran. E' quanto svela il New York Times citando documenti interni israeliani. Secondo funzionari americani e israeliani, lo Stato ebraico si aspettava come risposta della Repubblica islamica solo attacchi su piccola scala da parte sua o dei suoi alleati regionali. Secondo i documenti visionati dal NYT, il gabinetto di guerra israeliano aveva approvato l'operazione per il 22 marzo, una settimana prima. Gli Stati Uniti sono stati aggiornati sui piani di Israele solo "pochi istanti" prima dell'attacco, avvenuto il primo aprile. Una circostanza che ha fatto arrabbiare Washington, con il segretario alla Difesa americano, Lloyd Austin, che il 3 aprile si è lamentato con il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant, sottolineando che l'attacco aveva messo in pericolo le truppe statunitensi e che la mancanza di avvertimento da parte di Israele non aveva dato loro il tempo di prepararsi.
Proteste contro accordo con Israele, Google caccia 28 dipendenti
Google ha annunciato di aver licenziato 28 dipendenti che hanno protestato contro il contratto siglato dal gigante tecnologico con il governo israeliano. Lo riferisce il Wall Street Journal. Il vicepresidente della sicurezza globale Chris Rackow ha spiegato in una email interna che spiegava come i licenziamenti siano avvenuti in seguito ad un'indagine ha scoperto che gli impiegati erano coinvolti nelle proteste negli uffici di New York e Sunnyvale, in California. Una portavoce di No Tech for Apartheid, il gruppo che ha organizzato le manifestazioni, ha attaccato i licenziamenti definendoli "una ritorsione". "E' la prova che Google apprezza il suo contratto da 1,2 miliardi di dollari con il governo israeliano genocida più dei suoi stessi lavoratori", si legge in una nota dell'organizzazione. Ieri diversi dipendenti del gigante del tech erano stati arrestati dopo aver organizzato sit-in per protestare contro la fornitura di tecnologie ad Israele. Già a dicembre alcuni dipendenti Google avevano diffuso e-mail interne, manifestato fuori dagli uffici aziendali e organizzato un "die-in" a San Francisco bloccando il traffico di una strada. Agli inizi di marzo Google ha licenziato un dipendente che nel corso di una conferenza a New York ha protestato durante il discorso del massimo dirigente della società in Israele.
Onu, a Gaza è emergenza rifiuti
Nella terribile situazione umanitaria di Gaza fatta di morte, distruzione, mancanza di cibo e cure mediche, c'è anche l'emergenza rifiuti. Più di 1,7 milioni di palestinesi costretti a fuggire dalle loro case nel nord per cercare rifugio al sud, oltre a quelli sfollati in ondate successive nei governatorati meridionali, vivono in tende di fortuna o rifugi temporanei tra mucchi di spazzatura non raccolta, in una situazione che si preannuncia come un'incombente crisi ambientale e di salute pubblica. Il problema della gestione dei rifiuti solidi a Gaza è diventato un'emergenza per la quale sono urgentemente necessarie assistenza e soluzioni. A denunciarlo è il Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo (Undp) secondo cui se la questione dei rifiuti solidi, compresi i rifiuti sanitari, non viene adeguatamente affrontata e risolta aggraverà le sofferenze della popolazione e avrà implicazioni pesanti per la salute pubblica. I rifiuti, secondo gli esperti, contamineranno i terreni e la falda acquifera poiché gli inquinanti penetrano nel suolo, con conseguenze a lungo termine. L'agenzia dell'Onu rileva come già prima del 7 ottobre Gaza affrontava problemi di gestione dei rifiuti, producendo l'incredibile cifra di 1.700 tonnellate di rifiuti al giorno che venivano riversati in due sole discariche principali. Prima della guerra, 3,9 milioni di tonnellate di rifiuti venivano smaltiti nella discarica principale di Johr Edeek, nel nord del Paese, e i rifiuti accatastati erano alti da 20 a 35 metri dal suolo. La discarica ha funzionato oltre la capacità per anni e i rifiuti venivano spesso bruciati a causa della mancanza di risorse, sollevando crescenti preoccupazioni per gli effetti dannosi per l'ambiente e la salute. Nella Striscia, sottolinea l'Undp, il numero di veicoli per la raccolta dei rifiuti solidi è diminuito da 112 a 73 tra il 2017 e il 2022 perché la maggior parte di questi mezzi erano obsoleti e di qualità e quantità insufficiente per le esigenze, con un veicolo che serviva 21.000 abitanti e un netturbino che serviva 3.343 abitanti. La guerra ha causato ulteriori danni, paralizzato le infrastrutture vitali per la raccolta dei rifiuti e aggravato una situazione già disastrosa. L'Undp ha dunque messo in campo un'iniziativa per sostenere il Joint Solid Waste Management Services Council (Jsc-Krm) nei governatorati meridionali di Rafah, Khan Younis e Middle Area che prevede la distribuzione di carburante e l'impiego di lavoratori per supervisionare le operazioni di raccolta dei rifiuti.
L'Iran minaccia di attaccare i siti nucleari israeliani
Teheran ha individuato la posizione dei "centri nucleari" israeliani e sarà pronta a distruggerli nel caso in cui lo Stato ebraico reagisca al recente attacco iraniano contro le strutture militari israeliane, ha affermato il generale Ahmad Haqtalab, comandante dell'unità di difesa e sicurezza nucleare dei pasdaran. "La posizione dei centri nucleari del nemico sionista è stata definita e abbiamo a nostra disposizione le informazioni necessarie su tutti gli obiettivi. In risposta a qualsiasi ipotetica azione che potrebbero intraprendere, saremo pronti a lanciare potenti missili per distruggere questi obiettivi", afferma il generale Haqtalab, scrive l'agenzia di stampa Isna ripresa dalla Tass.
Pasdaran: "L'Iran potrebbe rivedere sua dottrina nucleare"
L'Iran potrebbe rivedere la sua "dottrina nucleare" in mezzo alle minacce israeliane, ha detto un alto comandante delle Guardie rivoluzionarie iraniane secondo l'agenzia di stampa semi-ufficiale Tasnim, sollevando preoccupazioni sul programma nucleare di Teheran, che ha sempre affermato essere strettamente per scopi pacifici. "Una revisione della nostra dottrina e politica nucleare, nonché delle considerazioni precedentemente comunicate, è del tutto possibile", ha detto Ahmad Haghtalab, il comandante responsabile della sicurezza nucleare, secondo Tasnim. Haghtalab ha aggiunto che l'Iran è pronto a "lanciare potenti missili per distruggere obiettivi designati" in Israele, e che se Israele oserà colpire i siti nucleari iraniani, risponderà. Abbiamo il dito sul grilletto", ha ammonito.
World Press Photo 2024, la foto dell’anno è una donna palestinese con la nipote morta
L’immagine che ha vinto la 67esima edizione del prestigioso premio foto-giornalistico è uno scatto di Mohammed Salem, titolato “A Palestinian Woman Embraces the Body of Her Niece”, che mostra una donna palestinese mentre culla il corpo della nipote di cinque anni nella Striscia di Gaza. La foto è stata scattata il 17 ottobre 2023 all’ospedale Nasser di Khan Younis. GUARDA LA GALLERY
La Pietà di Gaza vince il World Press Photo 2024
La fotografia dell'anno del World Press Photo del 2024 è quella del fotografo Mohammed Salem per l'immagine scattata il 17 ottobre 2023 all'ospedale di Nasser di Gaza in cui si vede una donna, Inas Abu Maamar, che abbraccia il corpo senza vita di Saly, sua nipote, di cinque anni, avvolta in un sudario. Lo rende noto sui social il World Press Photo.
Sopravvissuto ai raid, 13enne muore per il lancio di aiuti
Un ragazzo palestinese di 13 anni sopravvissuto ad un attacco aereo israeliano che ha distrutto la casa della sua famiglia a novembre è morto durante un lancio di aiuti alimentari a Gaza. Zein Oroq era rimasto sepolto sotto le macerie dopo il raid dello scorso anno nel quale sono morti 17 membri della sua famiglia allargata. Nonostante le ferite, era riuscito a sopravvivere al raid. La settimana scorsa, durante un lancio di aiuti, Zein è stato colpito alla testa da uno dei pacchi mentre correva nel disperato tentativo di afferrare una lattina di fave, riso o farina. Lo riferisce il Guardian.
Blinken a Kuleba, 'impegno per integrazione euro-atlantica Kiev'
"Importante incontro oggi con il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba a Capri. Ho riaffermato l'impegno degli Stati Uniti a sostenere gli obiettivi di integrazione euro-atlantica dell'Ucraina e la sua lotta contro l'aggressione della Russia". Lo scrive su X il Segretario di Stato Usa Antony Blinken dopo l'incontro con l'omologo ucraino a margine del G7 Esteri a Capri.
Ministero Sanità Hamas, il bilancio dei morti sale a 33.970
Il ministero della Sanità di Gaza, gestito da Hamas, ha dichiarato che almeno 33.970 persone sono state uccise durante gli oltre sei mesi di guerra tra Israele e i militanti palestinesi. Il bilancio comprende almeno 71 morti nelle ultime 24 ore, ha dichiarato il ministero, aggiungendo che 76.770 persone sono state ferite nella Striscia di Gaza dall'inizio della guerra.
L'Iran minaccia di attaccare i siti nucleari israeliani
L'Iran minaccia di attaccare i siti nucleari israeliani in caso di "aggressione" da parte dello Stato ebraico. Lo annunciano i pasdaran, secondo quanto riferisce la Tass.
Cnn: "Raid a Rafah, uccisi 8 membri di una famiglia
Nel raid israeliano di ieri sera a Rafah sono morte 8 persone di una stessa famiglia, tra cui 5 bambini. Lo scrive la Cnn online che cita funzionari dell'ospedale. L'attacco aereo è avvenuto nel quartiere di Al-Salam, nella parte meridionale di Rafah. I corpi delle vittime - tutti appartenenti alla famiglia Ayyad, sfollata da Gaza City, nella parte settentrionale dell'enclave - sono stati portati all'ospedale Abu Yousuf Najjar. Tra gli otto morti c'erano cinque bambini, secondo un elenco fornito da un funzionario dell'ospedale