Gli Stati Uniti hanno bloccato con il veto la bozza di risoluzione del Consiglio di Sicurezza Onu che raccomandava l'adesione piena della Palestina alle Nazioni Unite. Il testo ha ottenuto 12 voti a favore (Algeria, Russia, Cina, Francia, Guyana, Sierra Leone, Mozambico, Slovenia, Malta, Ecuador, Sud Corea, Giappone), 2 astensioni (Gran Bretagna e Svizzera) e il no degli States
Iran, 'il G7 non prenda misure poco costruttive contro di noi'
L'Iran ha chiesto al G7 di non adottare "misure non costruttive" nei confronti di Teheran per l'attacco contro Israele. "Indubbiamente, l'adozione di decisioni non costruttive nei confronti dell'Iran, e l'accompagnarsi irresponsabile dei Paesi occidentali al regime israeliano riguardo alle sue misure che violano il diritto internazionale incoraggeranno il regime a continuare le sue azioni malvagie e il suo avventurismo, e di conseguenza aggraveranno le tensioni nella regione e nel mondo", ha affermato l'ambasciata iraniana a Londra in un comunicato, come riporta Irna, mentre si sta svolgendo a Capri il vertice dei ministri degli Esteri del G7.
Media, 'Israele ha usato bombe al fosforo nel sud del Libano'
Israele torna a lanciare bombe al fosforo in aree popolate da civili nel sud del Libano, una pratica considerata illegale dal diritto umanitario internazionale: la denuncia odierna giunge dai media libanesi che citano testimoni e fonti locali nella zona di Khiam, nel sud del Libano, dove nella notte l'aviazione israeliana ha sganciato ordigni incendiari "al fosforo bianco". Da ottobre a oggi sono state numerose le circostanze in cui organizzazioni locali e internazionali - tra cui Human Rights Watch - hanno denunciato l'uso di bombe al fosforo in aree civili libanesi e della Striscia di Gaza da parte di Israele. Lo Stato ebraico smentisce simili ricostruzioni. La cittadina di Khiam, non lontano dalla zona del fronte tra Hezbollah e Israele, è stata bersagliata nella notte da sei diversi raid aerei e da cannoneggiamenti dell'artiglieria israeliani. Nei bombardamenti un giovane civile è rimasto ucciso.
Fonte Usa, 'improbabile attacco fino a fine Pasqua ebraica'
E' improbabile che Israele attacchi l'Iran prima della fine della Pasqua ebraica che comincia lunedì 22 aprile e termina il 29. Lo ha detto una fonte Usa all'emittente Abc, ripresa dai media israeliani. La stessa fonte ha tuttavia aggiunto che "tutto può sempre cambiare". Poi ha sottolineato che i comandanti dei Pasdaran e l'altra leadership iraniana sono ancora in una situazione di allarme elevato, con alcuni nascosti in case sicure e strutture sotterranee.
Raid di Israele in Libano, ucciso un civile nel sud
Un civile libanese è stato ucciso stamani nel sud del Libano a seguito di raid aerei israeliani contro obiettivi degli Hezbollah nei pressi della località di Khiam, poco distante dalla linea di demarcazione tra i due Paesi. L'agenzia governativa di notizie libanese Nna riferisce che Ahmad Hasan Ahmad è morto in seguito alle ferite riportate dopo che l'abitazione nella quale si trovava è crollata durante i bombardamenti israeliani. In Libano in sei mesi di guerra tra Hezbollah e Israele sono stati uccisi più di 60 civili, secondo i conteggi dei media di Beirut.
L'Iran ha finanziato Hamas con 200 milioni. Le prove sul Times
Durante le operazioni militari a Gaza, l'esercito israeliano ha trovato una serie di lettere indirizzate a Yahya Sinwar, il capo di Hamas nella regione, che rivelano dettagliati flussi di finanziamento da parte dell'Iran al gruppo combattente palestinese. Queste lettere, una delle quali datata 2020 e l'altra del 2021, documentano trasferimenti finanziari significativi, evidenziando la persistente dipendenza di Hamas dai fondi iraniani per le sue operazioni. Lo rivela il Times di Londra, che pubblica anche le lettere.
Il documento più recente dettaglia i pagamenti effettuati in seguito alla cosiddetta "Operazione Spada di Gerusalemme", con somme che ammontano a decine di milioni di dollari. In particolare, dopo il conflitto del 2021, l'Iran ha trasferito 58 milioni di dollari a Hamas, oltre ad altre somme minori destinate sia all'apparato militare che a quello politico del gruppo. Questi fondi sarebbero stati consegnati in contanti a Beirut da ufficiali della Guardia Repubblicana iraniana e poi trasferiti a Gaza attraverso una rete di cambiavalute.
La lettera più vecchia, al contrario, risale al periodo di un altro conflitto tra Israele e Hamas, tra il 2014 e il 2020, durante il quale sono stati trasferiti un totale di 154 milioni di dollari. Questi fondi erano apparentemente destinati direttamente a figure chiave di Hamas, compreso Sinwar, oltre a finanziare le operazioni militari durante il conflitto. Il ritrovamento di queste lettere fornisce una chiara testimonianza del sostegno continuativo dell'Iran a Hamas, nonostante le numerose dichiarazioni internazionali e le sanzioni. La documentazione suggerisce una relazione intricata e dettagliata tra il gruppo combattente palestinese e i suoi finanziatori in Iran, con implicazioni significative per la stabilità regionale.
G7, Baerbock: "No escalation, ulteriori misure contro Iran"
Il G7 deve rispondere all'attacco "senza precedenti" dell'Iran contro Israele: lo ha sottolineato il ministro degli Esteri tedesco, Annalena Baerbock aggiungendo che, dalla riunione dei ministri degli Esteri del G7, usciranno ulteriori misure nei confronti del regime degli 'ayatollah'. "Stiamo discutendo ulteriori misure qui al G7, perché ovviamente ci deve essere una risposta a questo incidente senza precedenti", ha detto Baerbock che partecipa alla riunione ministeriale del gruppo composto da Canada, Francia, Germania, Italia, Regno Unito, Giappone e Stati Uniti. Baerbock ha sottolineato che una "escalation" deve essere evitata.
Hezbollah, 'due nostri combattenti uccisi da Israele'
Gli Hezbollah libanesi hanno annunciato l'uccisione nelle ultime ore di due suoi combattenti in raid israeliani nel sud del Libano, lungo la linea del fronte con lo Stato ebraico. Secondo i comunicati del partito armato libanese, i due combattenti sono stati uccisi a Kfar Kila , località a ridosso della linea di demarcazione tra i due Paesi. Martedì, tre combattenti di Hezbollah erano stati uccisi in raid israeliani nel sud del Libano. Secondo conteggi dei media di Beirut, sono circa 280 i combattenti di Hezbollah uccisi da Israele dall'8 ottobre scorso, data di inizio degli scambi di fuoco tra lo Stato ebraico e il movimento libanese alleato di Iran e di Hamas.
Israele, terrorista dell'Isis arrestato in Cisgiordania
Un presunto terrorista dell'Isis è stato arrestato dalla polizia di frontiera israeliana mentre si preparava a compiere un attacco. In una dichiarazione congiunta della polizia nazionale, della polizia di Gerusalemme e del servizio di intelligence interno (Shin Bet), le autorità hanno spiegato che l'uomo è stato arrestato dopo un'operazione nella città di Beituna, a ovest di Ramallah. All'operazione hanno preso parte anche soldati dell'esercito e dell'aeronautica israeliani. Secondo il Times of Israel l'uomo arrestato è palestinese e ha tentato di fuggire dopo che le forze di sicurezza sono entrate nell'edificio in cui si trovava. E' stato arrestato da un agente sotto copertura mentre cercava di estrarre un'arma. "Si tratta di un combattente dell'Isis che intendeva compiere un attacco nell'immediato futuro ed è stato trasferito per l'interrogatorio allo Shin Bet", hanno spiegato le autorità.
NYT, Israele ha sottovalutato la gravità della risposta iraniana
I funzionari israeliani hanno mal calcolato la gravità della risposta iraniana all'attacco del 1mo aprile al consolato di Teheran a Damasco in cui sono rimasti uccisi diversi comandanti delle Guardie della Rivoluzione islamica. Lo scrive il New York Times. "Gli israeliani hanno fatto male i calcoli, pensando che l'Iran non avrebbe reagito con forza", si legge nel documento che cita diverse fonti americane. Il giornale afferma che i funzionari Usa si sono arrabbiati per essere stati informati solo pochi minuti prima dell'attacco a Damasco, mentre due fonti israeliane hanno dichiarato al NYT che i piani sono iniziati due mesi prima.
Ucciso un responsabile di Hamas dell'intelligence militare
L'esercito israeliano ha annunciato di aver ucciso "il terrorista Yussef Rafik Ahmed Shabat, responsabile del Dipartimento delle indagini interne di Hamas a Beit Hanun", nel nord della Striscia. Lo ha fatto sapere il portavoce militare secondo cui "Shabat ha servito come ufficiale di sicurezza nell'intelligence militare di Hamas nel Battaglione di Beit Hanun". "La sua eliminazione - ha aggiunto - danneggia in modo significativo il dipartimento delle indagini della organizzazione terroristica". La stessa fonte ha aggiunto che in un raid è stata colpito "un veicolo in cui c'erano dieci terroristi". L'esercito israeliano ha annunciato di "aver ucciso due terroristi di Hezbollah nell'area di Kfarkela" nel sud del Libano. Lo ha fatto sapere il portavoce militare.
Tajani al G7: "Siamo amici di Israele ma vogliamo de-escalation"
"Oggi affronteremo i temi più delicati all'ordine del giorno con la situazione internazionale che ben conosciamo e con la volontà di svolgere un ruolo di portatori di pace ovunque, con la forza della diplomazia. Discuteremo certamente della questione mediorientale. Siamo amici di Israele, lo sosteniamo ma vogliamo una de-escalation in quell'area e siamo tutti portatori di questa iniziativa di pace". Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani nel suo intervento di apertura alla prima sessione del G7 Esteri a Capri. "Dovremo affrontare anche come sanzionare in qualche modo l'Iran per l'attacco con centinaia di missili e droni contro Israele e dovremo affrontare anche la situazione che riguarda il traffico marittimo attraverso Suez e il Mar Rosso", ha aggiunto
Borrell: "Insistere con Israele perché non attacchi Rafah"
"Attaccare Rafah, dove un milione e settecentomila persone sono nelle strade sarebbe una catastrofe umanitaria perché queste persone non avrebbero nessuna possibilità di difendersi. Il presidente Biden e i leader europei sono chiari con Israele, non attaccare Rafan, e bisogna continuare a premere in questa direzione". Lo ha detto l'alto rappresentante Ue Josep Borrell ai giornalisti al G7 di Capri, rispetto all'ipotesi di un possibile via libera occidentale all'operazione di Rafah in cambio della rinuncia di Israele a un'escalation con l'Iran.
Josep Borrell: "Sanzioni all'Iran? Ci sono, siano più efficienti"
"Il sistema di sanzioni contro le componenti per produrre droni e missili iraniani già esiste. Dobbiamo rivedere questo sistema, allargarlo e renderlo più efficiente": così il capo della diplomazia Ue, Josep Borrell, a proposito delle nuove sanzioni che potrebbero esser emanate contro l'Iran dalla comunità internazionale, dopo l'attacco di sabato scorso del regime a Israele.
Borrell: "Moderazione o le onde d'urto arriveranno in Europa"
"Moderazione" e "nessuna escalation": così il capo della diplomazia Ue, Josep Borrell, si è rivolto a Israele intenzionato a lanciare un attacco di rappresaglia all'Iran. "Non possiamo rispondere sempre con un gradino più in alto. Siamo sull'orlo di una guerra regionale le cui onde d'urto arriveranno nel resto del mondo, in particolare l'Europa".
Josep Borrell, "Non attaccare Rafah sarebbe una catastrofe"
"Non attaccate Rafah sarebbe una catastrofe". L'appello arriva dal capo della diplomazia dell'Ue, Josep Borrell, da Capri, dove oggi parteciperà alla ministeriale Esteri del G7, sotto la presidenza italiana. "A Rafah ci sono 1,7 milioni di persone nelle strade", ha ricordato, "senza alcuna possibilità di difendersi e scappare". "Dobbiamo sostenere Israele (e abbiamo dimostrato che lo facciamo non solo a parole, visto che durante l'attacco iraniano i missili e i droni sono stati abbattuti grazie alle capacità militare di Usa, Francia e Gran Bretagna), ma dobbiamo tenere a mente che dobbiamo risolvere il problema israelo-palestinese tenendo conto anche dei diritti dei palestinesi".
Fonte Usa: improbabile attacco fino a fine Pasqua ebraica
E' improbabile che Israele attacchi l'Iran prima della fine della Pasqua ebraica che comincia lunedì 22 aprile e termina il 29. Lo ha detto una fonte Usa all'emittente Abc, ripresa dai media israeliani. La stessa fonte ha tuttavia aggiunto che "tutto può sempre cambiare". Poi ha sottolineato che i comandanti dei Pasdaran e l'altra leadership iraniana sono ancora in una situazione di allarme elevato, con alcuni nascosti in case sicure e strutture sotterranee.
Usa concordi su Rafah in cambio attacco limitato a Iran
Una fonte egiziana ha detto al giornale arabo di base a Londra 'Al-Araby Al-Jadeed' che gli Usa hanno concordato con il piano per un'azione militare a Rafah in cambio di un attacco limitato all'Iran. Lo ha riferito Haaretz, ma al momento non ci sono conferme in Israele