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Guerra a Gaza. Operatori ong Usa uccisi in raid. Proteste davanti casa Netanyahu

©Getty

Sette persone che lavoravano per la ong Usa World Central Kitchen sono morte dopo un attacco aereo israeliano. Il fondatore: "Il mio cuore spezzato, Israele si fermi". E' stato "un tragico caso in cui le nostre forze involontariamente hanno colpito innocenti nella Striscia di Gaza": così Netanyahu. Migliaia di manifestanti in serata hanno raggiunto la casa del primo ministro israeliano a Gerusalemme. I mediatori nei negoziati al Cairo hanno "formulato, con l'aiuto dell'Egitto, una proposta aggiornata" per Hamas

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Cremlino: "A Damasco atto di aggressione di Israele"

Un atto di aggressione" e una "violazione  della legge internazionale": così il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, citato dalla Tass, ha definito il bombardamento israeliano di ieri sul consolati iraniano a Damasco.

Khamenei: "Puniremo Israele per l'attacco a Damasco"

Il malevolo regime di Israele sarà punito per mano dei nostri coraggiosi uomini. Lo ha affermato la Guida  suprema dell'Iran, Ali Khamenei, promettendo una reazione di Teheran per il raid contro l'edificio consolare dell'ambasciata iraniana a Damasco, attribuito a Israele. Li faremo pentire per questo crimine, ha aggiunto Khamenei, come riporta la tv di Stato iraniana.

Idf: "Drone ha colpito a nord di Eilat, fuori da Israele"

Un drone, di origine sconosciuta, ha colpito un'area aperta - probabilmente in Giordania - al di fuori del territorio israeliano a nord di Eilat. Lo ha fatto sapere il portavoce militare. Una fonte ufficiale del comune di Eilat ha spiegato che il drone ha colpito un'area a circa 200 metri dal confine. L'Autorità israeliana aeroportuale ha precisato che l'aeroporto di Ramon non è stato colpito.

Gb chiede con urgenza spiegazioni su morte operatori Wck a Gaza

Il Regno Unito tramite il Foreign Office ha chiesto "con urgenza" alle autorità israeliane di fornire dettagli sulla morte dei sette operatori, incluso un cittadino britannico, della ong statunitense World Central Kitchen (Wck) uccisi in un raid aereo dello Stato ebraico a Gaza. E' quanto si legge in una nota diffusa dal ministero britannico degli Esteri. Mentre in un'intervista alla Bbc la ministra Gillian Keegan, titolare dell'Istruzione, ha ricordato come più volte Londra "aveva esortato Israele a fare di più per proteggere i civili, ma anche per consentire l'arrivo degli aiuti a Gaza".

Sarà autorità indipendente a indagare su attacco ong

Sarà un organismo di esperti indipendenti, il Meccanismo di inchiesta e valutazione dei Fatti, a indagare sull'attacco in cui sono morti sette operatori umanitari della ong World Central Kitchen a Gaza. Lo ha detto l'esercito israeliano. Il portavoce delle Forze di difesa israeliane, Daniel Hagari, ha aggiunto in un messaggio di aver parlato personalmente con lo chef Josè Andres, fondatore del gruppo umanitario, per esprimergli le sue condoglianze per la morte dei lavoratori. "Apriremo un'indagine per esaminare questo grave incidente. Questo ci aiuterà a ridurre il rischio che un evento simile si ripeta". 

Wck, movimenti del convoglio erano coordinati con l'Idf

La squadra World Central Kitchen stava viaggiando in "una zona senza scontri a bordo di due auto blindate marchiate con il logo WCK". Lo scrive sul suo sito la stessa Ong sottolineando che "nonostante il coordinamento dei movimenti con l'Idf, il convoglio è stato colpito mentre lasciava il magazzino di Deir al-Balah, dove la squadra aveva scaricato più di 100 tonnellate di aiuti alimentari umanitari portati a Gaza lungo la rotta marittima". 

Le Chiese di Gerusalemme chiedono tregua immediata

Tregua immediata nella striscia di Gaza. La chiedono all'unisono le Chiese d'Oriente e Occidente in un messaggio diffuso da Gerusalemme in occasione della Pasqua, che viene celebrata in queste settimane a seconda del calendario liturgico di ciascuna. I responsabili delle Chiese riconoscono pienamente "l'intensa sofferenza che ci circonda qui in Terra Santa, così come in tante altre parti del mondo" e denunciano nuovamente "tutte le azioni violente nell'attuale guerra devastante, in particolare quelle dirette contro civili innocenti". Ugualmente i leader religiosi ribadiscono il loro appello "per un cessate il fuoco immediato e prolungato". Guardando soprattutto alla Striscia di Gaza, pur senza nominarla espressamente, si chiede "la rapida distribuzione degli aiuti umanitari; il rilascio di tutti i prigionieri; il libero accesso di medici e personale medico completamente attrezzati per curare i malati e i feriti; e l'apertura di negoziati facilitati a livello internazionale volti a porre fine e superare l'attuale ciclo di violenza".

Media, un drone degli Huthi ha colpito la zona di Eilat

Un drone armato proveniente dallo Yemen ha colpito una zona meridionale di Israele tra l'aeroporto Ramon e il porto di Eilat sul Mar Rosso. Non si registrano vittime. Lo riferiscono media panarabi, secondo cui il drone potrebbe esser stato lanciato dagli Huthi yemeniti filo-iraniani.

Hezbollah promette 'punizione e vendetta' per raid su Damasco

Il 'partito di Dio' libanese Hezbollah ha promesso "punizione e castigo" per il raid israeliano che ha preso di mira il compound diplomatico dell'Iran a Damasco e causato la morte di un importante generale dei Guardiani della Rivoluzione 

"Questo crimine dimostra che il nemico israeliano continua ad essere stolto nel credere che, liquidando i dirigenti, possa fermare l'ondata ruggente della resistenza popolare. Certamente, questo crimine non passerà senza che il nemico riceva punizione e vendetta", ha assicurato il gruppo sciita, secondo quanto riporta la rete televisiva libanese Al Manar, vicina a Hezbollah. Secondo il gruppo libanese, questo raid darà "maggiore determinazione a resistere e affrontare" un nemico "arrogante e assetato di sangue".

Media, forze filo-Iran attaccano base Usa in Siria

Un drone militare lanciato da forze irachene filo-iraniane in Siria ha  preso di mira la base militare Usa in Siria, a Tanf, al confine con Iraq  e Giordania. Lo riferisce l'Osservatorio nazionale per i diritti umani  in Siria a conferma di quanto affermato da altri media locali. Secondo  le fonti, il drone è stato abbattuto in volo dalla contraerea Usa e non  ci sono stati né vittime né danni.

Mosca a Israele, "basta azioni militari provocatorie"

Mosca ha condannato l'attacco al consolato iraniano in Siria e ha invitato Israele - ritenuto da più parti responsabile dell'azione - a cessare iniziative "del tutto inaccettabili". "Condanniamo fermamente questo attacco alla missione consolare iraniana in Siria", ha affermato il ministero degli Esteri russo. "Tali azioni aggressive da parte di Israele sono assolutamente inaccettabili e devono essere fermate", si legge in una nota. "Esortiamo la leadership israeliana ad abbandonare la pratica di azioni militari provocatorie sul territorio della Siria e di altri Paesi vicini", si legge. Sul suo canale Telegram, l'ambasciata russa a Teheran ha bollato il raid a Damasco come "violazione dei fondamenti del diritto internazionale, ma può  anche provocare un'ulteriore escalation in Medio Oriente, le cui conseguenze sono imprevedibili".

Unicef, video Al Shifa prova l'assenza di luoghi sicuri a Gaza

"Il video di morte e carneficina ad Al Shifa testimonia l'assenza di luoghi sicuri a Gaza. Mentre la carestia sta devastando la Striscia e i bambini hanno bisogno di cure mediche urgenti, gli ospedali vengono distrutti condannando un'intera popolazione a morti lente e strazianti. Questo deve finire immediatamente". Lo scrive sul suo profilo X Adele Khodr, direttrice regionale dell'Unicef per il Medio Oriente e il Nord Africa. L'Unicef continua a chiedere un cessate il fuoco umanitario immediato e un accesso umanitario senza restrizioni per consentire agli aiuti di raggiungere i bambini e le famiglie in difficoltà, salvare vite umane e prevenire ulteriori sofferenze. 

Usa, da Israele nessuna risposta su attacco a Rafah

Gli Stati Uniti non hanno ricevuto da Israele "alcuna risposta concreta" rispetto all'operazione militare che le forze dello Stato ebraico hanno annunciato sulla città di Rafah, centro di frontiera tra la Striscia di Gaza e l'Egitto dove sono ammassati più di un milione di civili palestinesi. Lo riporta il Time of Israel, che cita fonti informate rispetto la riunione svoltasi in video alla presenza di rappresentanti israeliani e americani. "Gli Stati Uniti non hanno ricevuto alcuna risposta", ha dichiarato la fonte al quotidiano israeliano. Nel comunicato congiunto emesso dai due Paesi gli Stati Uniti avevano espresso "preoccupazione per le azioni in corso a Rafah", mentre il consigliere per la Sicurezza nazionale di Israele, Tzachi Hanegbi, ha dichiarato che lo Stato ebraico "terra' in considerazione le preoccupazioni espresse dalla Casa Bianca". Le parti dovrebbero tenere un nuovo incontro all'inizio della prossima settimana. 

Gaza, chi sono gli operatori umanitari della World Central Kitchen uccisi in un raid

L'organizzazione  ha fatto sapere che le vittime "provenivano da  Australia, Polonia,  Regno Unito” e che tra di loro c’erano “un cittadino  con doppia  nazionalità americana e canadese e un palestinese" LEGGI

Parolin, speranze ci sono pur fra difficoltà e resistenze

"In Israele e Palestina le speranze ci sono. Ci sono delle trattative, non si è interrotto ogni dialogo anche se è un dialogo e sono delle trattative che avanzano con grande difficoltà e resistenze. Davvero speriamo, ed è l'auspicio, che le posizioni radicali non prevalgano sulla moderazione che caratterizza esponenti dell'una e dell'altra parte". Lo ha detto il cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato Vaticano, in una intervista a Il Piccolo di Trieste in edicola oggi. Riferendosi poi a timori di un possibile radicalismo della situazione ha detto: "Io ho paura di queste posizioni quando sembra che qualche cosa si possa ottenere e c'è sempre qualcuno che mette la bomba che fa scoppiare tutto ed impedisce di concludere. Io spero che nel caso di Israele e della Palestina - e questa e' la soluzione che la Santa Sede ha sempre proposto - che si possa arrivare a stabilire questo sistema dei due Stati che secondo noi è l'unica maniera per poter vivere in pace, sicuri nei propri confini, e in collaborazione reciproca. Poi c'è tutto il discorso dello status di Gerusalemme che è un altro punto delicato".

Varsavia chiede spiegazioni a Israele per attacco a ong

Il governo di Varsavia ha chiesto spiegazioni a Israele dopo l'attacco nella Striscia di Gaza alla ong World Central Kitchen, in cui sono morti 7 operatori umanitari, tra i quali anche uno polacco.

Sunar chiede riconoscere Palestina prima riunione CdS Onu

In Spagna, il portavoce di Sumar, Ernest Urtasun, ha chiesto al premier Pedro Sanchez, che l'annunciato riconoscimento dello Stato palestinese da parte del Paese iberico venga approvato dal Consiglio dei ministri prima delle elezioni europee e della prossima riunione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Urtasun ha sottolineato in un'intervista a Radio Nacional che è  importante che il riconoscimento annunciato da Sanchez avvenga prima delle elezioni del 9 giugno e, soprattutto, del dibattito che si svolgerà nelle prossime settimane nel Consiglio di Sicurezza dell'Onu sull'ingresso della Palestina come Stato membro delle Nazioni Unite. "Un riconoscimento da parte della Spagna prima che abbia luogo questo dibattito sarebbe importante perché darebbe un impulso a questa risoluzione", ha sottolineato il ministro della Cultura, che ha anche notato come la Spagna avrebbe dovuto riconoscere lo Stato palestinese già da molto tempo e che potrebbe farlo unilateralmente. Urtasun ha aggiunto che il Consiglio dei ministri potrebbe adottare la decisione "in qualsiasi momento", e che esiste già un ampio accordo parlamentare in questo senso da parte del Congresso dei deputati. 

Gaza, 7 operatori di ong Usa uccisi in raid israeliano

Almeno  sette persone che lavoravano per la ong statunitense “World Central  Kitchen” dello chef José Andres sono state uccise in un raid aereo  dell'esercito israeliano. A comunicarlo, lo stesso chef  dell’organizzazione IL VIDEO

Sanchez, 'Spagna potrebbe riconoscere lo Stato palestinese entro l'estate'

Il governo spagnolo prevede di riconoscere lo Stato palestinese prima dell'estate. Lo ha confermato il premier Pedro Sánchez in un colloquio informale con i giornalisti che lo hanno accompagnato nel suo viaggio ufficiale in Medio Oriente, aggiungendo che la decisione sarà presa dal Consiglio dei ministri e, successivamente, sarà presentata al Congresso. Sánchez ha sottolineato di ritenere che l'unico modo per garantire la pace e la sicurezza nella regione nella guerra aperta tra Israele e Hamas sia il riconoscimento della Palestina.

Il capo dell’esecutivo spagnolo ha espresso fiducia che, in seguito alla risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell’Onu che sostiene un imminente cessate il fuoco durante la celebrazione del Ramadan, nelle prossime settimane si verificheranno importanti cambiamenti “a livello multilaterale” che potrebbero lasciare il posto ad un nuovo orizzonte. E ha apertamente indicato “questo semestre” come il lasso di tempo in cui si dovrà affrontare il riconoscimento della Palestina.  

Sánchez ha ricordato che il suo governo è in grado di fare il passo verso il riconoscimento della Palestina purché siano soddisfatte due "condizioni": che la Spagna non sia lasciata sola su questa strada e che serva alla soluzione definitiva della guerra a Gaza. Con questo primo passo, il primo ministro spagnolo esorta i suoi omologhi, l'irlandese Leo Varadkar, il maltese Robert Abela e lo sloveno Robert Golob, che hanno mostrato la loro disponibilità a seguire le sue orme purché questo "possa dare un contributo positivo e le circostanze sono quelle giuste", per accompagnare l'esecutivo spagnolo in una scommessa che lui stesso ha difeso personalmente davanti al presidente israeliano Benjamin Netanhayu. 

Borrell e Lenarcic condannano raid contro operatori Ong

L'Alto rappresentante dell'Ue per la Politica estera, Josep Borrell, e il commissario per la Gestione delle crisi, Janez Lenarcic, condannano i raid israeliani in cui sono stati uccisi gli operatori di World Central Kitchen a Gaza. "Condanno l'attacco e sollecito un'indagine. Nonostante tutte le richieste di protezione dei civili e degli operatori umanitari, assistiamo a nuove vittime innocenti. Cio' dimostra che la risoluzione del Consiglio di sicurezza dell'Onu, che chiede un cessate il fuoco immediato, un pieno accesso umanitario e una protezione rafforzata dei civili, deve essere immediatamente attuata", scrive Borrell su X. "Condanno l'ennesimo attacco mortale contro gli operatori umanitari in Gaza. Ciò deve finire. Ora", conferma Lenarcic sempre su X. 

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