Elezioni Russia, affluenza oltre il 50%. Mosca: “Occidente incita vandalismo ai seggi”

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Secondo giorno di voto nel Paese per le presidenziali: per la Commissione elettorale centrale russa finora ha votato poco più della metà degli elettori. Mosca: percentuali altissime in regioni ucraine. Dopo le tensioni di ieri, il Cremlino denuncia un attacco con droni da parte di Kiev a un seggio nella zona di Zaporizhzhia

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La Russia è al voto, con le urne che si sono aperte venerdì 15 marzo e che si chiuderanno domenica 17. Alta la tensione: dopo che ieri Kiev ha attaccato alcuni seggi sul confine e nelle zone occupate, Mosca anche oggi ha accusato l'Ucraina di aver lanciato un attacco con un drone su una sede elettorale nella zona di Zaporizhzhia. Ieri da Kiev è arrivata anche la rivendicazione dei cyberattacchi ai seggi. Immediata la replica del presidente Putin: "Gli attacchi di Kiev contro la Russia non resteranno impuniti". Problemi interni al Paese con le proteste degli oppositori tra inchiostro versato nelle urne in diverse città russe e un tentato attacco con una bottiglia incendiaria a San Pietroburgo. (GUERRA RUSSIA-UCRAINA: LO SPECIALE - GLI AGGIORNAMENTI IN DIRETTA). La portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha accusato i Paesi occidentali di incitare i cittadini russi a compiere "atti di vandalismo" ai seggi e i diplomatici di questi Paesi a Mosca di fare "di tutto per interferire nel voto". L'Occidente "è semplicemente passato ad attività estremiste", ha detto. Secondo la presidente della Commissione elettorale centrale, Ella Pamfilova, sono 29 i seggi, in 20 regioni russe, dove sono avvenuti "atti di vandalismo". In 20 seggi è stato versato inchiostro nelle urne, in otto si sono registrati tentativi di appiccare le fiamme e in uno è stato lanciato un fumogeno, ha precisato Pamfilova (IL DIARIO DA MOSCA, L'AFFLUENZA IN CRESCITA E IL REBUS DEL DISSENSO).

L'affluenza

La Commissione elettorale centrale russa ha reso noto che alle ore 16 ora di Mosca (le 14 in Italia) aveva votato poco più del 50% degli elettori. Il vice presidente della Commissione, Nikolai Bulaev, ha sottolineato in particolare la partecipazione al voto elettronico, arrivata all'82%, degli aventi diritto registrati sulla piattaforma Deg. Tra i votanti della giornata di ieri c'è stato anche il presidente Vladimir Putin. Secondo l'agenzia Ria Novosti, percentuali altissime di affluenza si segnalano nelle parti delle quattro regioni ucraine occupate dai russi. Nella regione di Donetsk ha votato oltre il 69% degli aventi diritto, in quella di Lugansk il 36%, in quella di Zaporizhzhia il 55% e in quella di Kherson quasi il 69%. Nelle quattro regioni le operazioni di voto erano in corso già dal 25 febbraio. I primi risultati parziali delle elezioni presidenziali in Russia sono attesi dopo le 21 ora di Mosca di domenica sera (le 19 ora italiana), un'ora dopo la chiusura dei seggi nella capitale. 

"Paesi baltici non riconosceranno risultati nei territori occupati"

"I Paesi baltici non riconosceranno i risultati delle elezioni presidenziali russe tenutesi nei territori ucraini occupati dalla Federazione russa", ha dichiarato il rappresentante permanente dell'Estonia presso le Nazioni Unite, Rein Tammsaar, nel corso di un discorso pronunciato a nome di Lituania, Lettonia ed Estonia al Consiglio di sicurezza dell'Onu. "Crimea, Luhansk, Donetsk, Zaporizhzhia e Kherson sono parte integrante del territorio internazionalmente riconosciuto dell'Ucraina. Le cosiddette elezioni nei territori ucraini occupati non possono quindi essere né giustificate né tollerate", ha sottolineato Tammsaar. 

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Mosca: “Occidente ha cercato di boicottare le elezioni russe”

Maria Zakharova, portavoce del ministero degli Esteri russo, ha invece sostenuto che i Paesi occidentali hanno cercato in tutti i modi di boicottare le elezioni presidenziali in Russia, anche con l'impiego di "agenti di influenza o semplicemente mercenari" tra le file dell'opposizione, ma non ci sono riusciti. L'ha detto parlando con l’agenzia Tass. Secondo Zakharova, nell'ultimo anno europei e americani hanno cercato in tutti i modi di "rovinare le elezioni presidenziali, impedendole o distorcendo il concetto", puntando soprattutto su campagne di disinformazione online e bloccando le app di organizzazioni russe e piattaforme digitali. Tutto questo "non è servito a niente", aggiunge Zakharova, assicurando che la Russia si è invece unita "di fronte alla minaccia" e "per risolvere i problemi che abbiamo di fronte". "Questo provoca una furia selvaggia, odio e aggressioni da parte dell'Occidente, che sta già schiumando", conclude la portavoce.

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