Russia, Putin punta all'85%. Monito di Mosca contro manifestazioni ai seggi

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La procura moscovita ha messo in guardia la popolazione circa eventuali azioni di protesta nel corso delle elezioni presidenziali. Il monito segue all'appello a manifestare lanciato da Yulia Navalnaya, vedova dell'attivista Aleksei Navalny morto in un carcere siberiano il mese scorso. Putin ha parlato di "tempi difficili" e ha chiesto in modo appena velato anche la propria rielezione, ritenendo "fondamentale non deviare dal cammino", e di votare per esprimere "una volontà civile e patriottica"

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Vladimir Putin ha invitato i russi a mostrare "patriottismo" andando a votare alle elezioni presidenziali in programma da domani fino al 17 marzo. "Vi chiedo di andare a votare ed esprimere la vostra posizione civile e patriottica, di votare per il candidato che avete scelto, per un futuro luminoso della nostra amata Russia", ha detto in un discorso video, trasmesso dalla televisione di Stato. "Partecipare alle elezioni oggi significa mostrare i propri sentimenti patriottici". 

L'appello di Putin

Putin ha parlato di "tempi difficili" e ha chiesto in modo appena velato anche la propria rielezione, ritenendo "fondamentale non deviare dal cammino", e di votare per esprimere "una volontà civile e patriottica". "Dobbiamo confermare la nostra unità e determinazione ad andare avanti", ha aggiunto Putin, che si confronta con tre candidati senza speranza che non si oppongono né all'offensiva ucraina nè alla repressione che ha sradicato ogni forma di opposizione, culminata con la morte in carcere, a fine febbraio, del principale detrattore del Cremlino, Alexei Navalny. I "tempi difficili" di cui Putin ha parlato sono quelli vissuti dai russi in un'economia di guerra, sotto sanzioni internazionali e orientata allo sforzo bellico. "Per continuare a rispondere dignitosamente a queste sfide e superare con successo le difficoltà, dobbiamo continuare a rimanere uniti e fiduciosi in noi stessi", ha detto Putin. 

L'incognita Navalnaya

Sebbene sia impossibile influenzare l'esito del voto - in un sistema dove lo stesso accesso alla corsa elettorale è altamente controllato e filtrato e gli unici due candidati contrari alla guerra sono stati squalificati - l'esile opposizione rimasta dentro e fuori la Russia punta tutto sull'iniziativa di un ex deputato regionale di San Pietroburgo. Maksim Reznik ha ideato la campagna "Mezzogiorno contro Putin", abbracciata anche dall'oppositore Aleksei Navalny, pochi giorni prima di morire in un carcere di alta sicurezza in Siberia il mese scorso, e poi rilanciata dalla sua vedova, Yulia Navalnaya. L'obiettivo è semplice: tutti gli elettori contrari a Putin devono presentarsi contemporaneamente ai seggi l'ultimo giorno delle votazioni, il 17 marzo, alle 12. Davanti alle file pacifiche e silenziose, la polizia non potrà fare nulla e il malcontento diventerà plastico. Reznik non suggerisce di votare per nessuno in particolare, l'importante è votare contro Putin. Navalnya ha invitato anche ad annullare la scheda scrivendo il nome del marito. Il voto, che andrà avanti per tre giorni, inizierà con l'apertura dei seggi elettorali in Estremo Oriente alle 8:00 locali di venerdì (le 21 di oggi in Italia) e si concluderà con la chiusura di quelli a Kaliningrad domenica alle 7 ora italiana.

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Mosca mette in guardia da manifestazioni ai seggi domenica

In giornata la Procura di Mosca ha messo in guardia dal partecipare a manifestazioni presso i seggi il 17 marzo, ultimo dei tre giorni delle elezioni presidenziali, citando l'iniziativa 'Mezzogiorno contro Putin', promossa prima da Alexei Navalny e poi dopo la sua morte dal suo team, per chiedere ai cittadini di recarsi tutti alle urne domenica alle 12 per mostrare la loro opposizione al presidente. Si tratterebbe di raduni, avverte la Procura, che "non sono stati approvati dalle autorità esecutive della città, e quindi la partecipazione a questi eventi di massa è punibile in base alla legge". Tali iniziative, si aggiunge in una nota, "possono impedire ai cittadini di esercitare liberamente i loro diritti elettorali e il lavoro delle commissioni elettorali".

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