Esplora tutte le offerte Sky

Usa, Greenpeace dovrà risarcire 660 mln per i danni a un oleodotto in Nord Dakota

Mondo
©Getty
I titoli di Sky TG24 del 20 marzo 2025 - edizione h13
NEWS
I titoli di Sky TG24 del 20 marzo 2025 - edizione h13
00:01:38 min

Una giuria del Dakota del Nord ha ordinato a all'organizzazione ambientalista di pagare i danni in una causa intentata dalla Energy Transfer (ET), società americana impegnata nel trasporto e nello stoccaggio di gas naturale, petrolio greggio, prodotti raffinati e gas naturale liquido

PlayCreated with Sketch.
ascolta articolo

Greenpeace è stata condannata a pagare alla società petrolifera che gestisce l'oleodotto Dakota Access 660 milioni di dollari di danni dopo che oggi una giuria del North Dakota ha dichiarato l'associazione ambientalista globale colpevole di diffamazione. Il caso era incentrato sul coinvolgimento di Greenpeace nelle proteste guidate della tribù Sioux di Standing Rock contro la costruzione dell'oleodotto che, tra il 2016 e il 2017, portò migliaia di manifestanti a Cannon Ball, in North Dakota.

Il verdetto

La Energy Transfer, la società di Dallas che gestisce l'oleodotto che trasferisce il greggio dal North Dakota in Illinois, ha accusato il gruppo ambientalista di aver incitato le proteste e incoraggiato le violenze per danneggiare sue proprietà. Un’accusa che Greenpeace ha contestato nel corso del processo, definito un tentativo di intimidire e negare la libertà di espressione degli ambientalisti, riporta il Washington Post. Ma alla fine la giuria ha dato ragione a Energy Transfer che ha presentato nove dichiarazioni fatte da Greenpeace riguardo a tattiche aggressive contro i dimostranti e dissacrazioni di luoghi sacri delle tribù native locali. Dichiarazioni che sono state definite false e parte "di un'ampia malevola campagna" che ha danneggiato i rapporti della società petrolifera con i suoi finanziatori. La società - che ha anche accusato il gruppo ambientalista di aver pagato dimostranti professionisti-  ha chiesto 300 milioni di risarcimento, una cifra enorme per Greenpeace Usa che nel 2023 ha dichiarato entrate per 40 milioni di dollari. 

Approfondimento

Roma, protesta di Greenpeace: un maiale gigante davanti al Parlamento

I reati contestati

Il verdetto infligge un duro colpo legale al gruppo di difesa ambientale, accusato da ET di violenze e diffamazione a suo danno durante la controversa costruzione dell'oleodotto Dakota Access, quasi dieci anni fa. Tra i reati contestati all'associazione ambientalista, violazione di proprietà privata, molestia, cospirazione e privazione dell'accesso alla proprietà. "Siamo lieti che Greenpeace sia stata ritenuta responsabile delle proprie azioni - ha commentato la compagnia – questa vittoria è in realtà per la gente di Mandan e di tutto il Dakota del Nord che ha dovuto vivere quotidianamente le molestie e le interruzioni causate dai manifestanti finanziati e formati da Greenpeace".

Approfondimento

Roma, Greenpeace contro Eni: scaricati fango e mobili delle alluvioni

Greenpeace farà appello

Greenpeace ha già annunciato che proporrà appello contro il verdetto, che lede la libertà di espressione, e garantito che continuerà la sua attività  di advocacy ambientale. "La realtà è che non puoi mandare in bancarotta un movimento", ha detto la direttrice esecutiva ad interim di Greenpeace Usa, Sushma Raman.

Mondo: I più letti