Guerra Ucraina Russia. Macron: non escludo invio truppe a Kiev. Tajani: non ci pensiamo

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"Escludo" l'invio di truppe in Ucraina, "perché noi vogliamo la pace, vogliamo che ci sia una trattativa, ma non vogliamo fare la guerra alla Russia". Così il ministro degli Esteri rispondendo ad una domanda su quanto dichiarato stasera da Emmanuel Macron, che ha ribadito di non escludere l'invio di truppe francesi in Ucraina.  Mosca ha affermato che le forze russe hanno respinto un nuovo tentativo di infiltrazione ucraino nel villaggio di Spodariushino: "eliminati 195 nemici, 5 carri armati e 4 mezzi blindati"

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Macron: "Tutte opzioni possibili, per la pace non bisogna essere deboli"

''Per arrivare alla pace in Ucraina non bisogna essere deboli''. Lo ha affermato il presidente francese Emmanuel Macron in una intervista a France 2 e TF1. ''Tutte le opzioni sono possibili'', ha proseguito il capo dell'Eliseo sottolineando che ''la guerra è in territorio europeo''. Dicendo che ''l'unico responsabile è il Cremlino'', Macron ha spiegato che come francesi ''non condurremo mai un'offensiva, non prenderemo mai l’iniziativa'', ma ''per avere la pace in Ucraina, non bisogna essere deboli''.

Macron: "Non siamo in guerra con Mosca ma pronti a possibile escalation"

"La Russia è un avversario. Il regime del Cremlino è nostro avversario. Ma non siamo in guerra contro la Russia. Noi siamo pronti a rispondere a una possibile escalation della Russia". Lo ha detto il presidente francese Emmanuel Macron in un'intervista televisiva. "Noi faremo il necessario per raggiungere il nostro obiettivo", ha detto Macron parlando della necessità che Mosca non vinca la guerra. Se ciò accadesse, ha sottolineato, "non avremmo più alcuna sicurezza in Europa. La credibilità dell'Europa sarebbe ridotta a zero. Quale sarebbe - si è chiesto - la sicurezza degli europei?".

Macron: "Se la Russia vincerà, la vita dei francesi cambierà"

"Se la Russia vincerà, la vita dei francesi cambierà". Lo ha detto il presidente francese, Emmanuel Macron, in diretta tv tornando sull'ipotesi da lui evocata dell'invio di truppe europee in aiuto a Kiev. "Chi può pensare che il presidente Putin si fermerà? - si è chiesto Macron -. La sicurezza della Francia si gioca in Ucraina".

Macron: "In Ucraina situazione difficile, mancano uomini e armi"

"La controffensiva ucraina non è andata come previsto. La situazione è difficile per gli ucraini. Sono coraggiosi ma hanno dei limiti in termini di uomini, di cannoni, di missili poiché la Russia è un Paese più grande". Lo ha detto il presidente francese Emmanuel Macron in un'intervista televisiva. "La situazione al fronte - ha continuato - è di un'estrema fragilità. Quest'inizio di 2024 dev'essere l'inizio di un anno di riscatto. Auspico che la Russia si ritiri dalle sue posizioni e che questa guerra finisca. Ma noi non andremo mai all'offensiva, mai prenderemo l'iniziativa in Ucraina".

Macron: "L'Europa sarebbe meno sicura se la Russia vincesse"

''Faremo ciò che è necessario per raggiungere il nostro obiettivo. Se la Russia dovesse vincere, la vita dei francesi cambierebbe. Non avremmo più sicurezza in Europa''. Lo ha affermato il presidente francese Emmanuel Macron in una intervista a France 2 e TF1. ''La credibilità dell'Europa sarebbe ridotta a zero'', ha aggiunto, e si è chiesto: ''Quanto sarebbero sicuri gli europei?''. Perché ''chi può pensare che Putin si fermerebbe qui? E' in gioco la sicurezza dell'Europa e dei francesi", ha aggiunto Macron.

Ucraina, Macron: "Non escludo invio delle truppe francesi"

La Francia non esclude l'invio di truppe in Ucraina. Lo ha dichiarato il presidente francese Emmanuel Macron in una intervista su France 2 e TF1. Alla domanda sul possibile invio di truppe francesi in Ucraina, il presidente ha risposto: ''Non siamo sicuri di farlo. Al momento non ci troviamo in questa situazione, ma non escludiamo questa opzione''.

Macron ha sottolineato che ''non siamo in guerra con la Russia, ma non dobbiamo lasciarla vincere''. Dicendo che ''si assume la responsabilità'' delle sue parole sul possibile invio di truppe in Ucraina, Macron ha affermato che ''abbiamo messo troppi limiti al nostro vocabolario'', ma ''abbiamo un obiettivo: la Russia non può e non deve vincere''.

Bielorussia: stop import da Lituania in risposta chisura confini

La Bielorussia annuncia di aver bloccato una serie di importazioni dalla Lituania come ritorsione per la chiusura di altri due posti di controllo al confine. Lo Stato baltico, che ospita molti attivisti bielorussi dell'opposizione ed e' un convinto sostenitore dell'Ucraina, ha chiuso due valichi all'inizio di marzo dopo averne gia' chiusi due l'anno scorso, adducendo problemi di sicurezza. La Bielorussia ha dichiarato che il nuovo divieto di importazione riguarda vari articoli, tra cui cibo e alcolici, abbigliamento, elettrodomestici, parti di automobili e attrezzature per l'edilizia. La mossa "e' una risposta alla decisione della Lituania di fermare il flusso di merci, trasporti e persone a due valichi di frontiera", ha dichiarato il governo in un comunicato. I legami tra la Lituania e la Bielorussia sono stati tesi per anni, ma si sono deteriorati dopo le elezioni presidenziali bielorusse del 2020, che secondo gli oppositori sono state truccate. Le guardie di frontiera lituane affermano che quasi 390.000 cittadini bielorussi hanno attraversato il confine lo scorso anno, circa il 50% in piu' rispetto al 2022. Da allora la Lituania ha ospitato la leader dell'opposizione in esilio Svetlana Tikhanovskaya e altri attivisti, oltre a decine di migliaia di altri cittadini bielorussi. Nel 2021, Lituania, Lettonia e Polonia hanno assistito a un afflusso senza precedenti di immigrati clandestini dalla Bielorussia, con migliaia di persone - soprattutto dal Medio Oriente e dall'Africa - che hanno attraversato i confini dell'Unione europea. L'Occidente ha accusato il governo bielorusso di aver orchestrato l'afflusso, cosa che Minsk ha negato.


Macron: "Rivendico le mie parole sulle truppe in Ucraina"

Emmanuel Macron "rivendica" le sue affermazioni sulle truppe in Ucraina, pronunciate come "ipotesi futura" dieci giorni fa. Nell'intervista a reti unificate di questa sera ai principali telegiornali, il presidente francese ha ribadito: "Noi abbiamo un obiettivo: la Russia non può e non deve vincere". "Se le cose dovessero degenerare - ha continuato Macron - sarebbe ancora una volta soltanto responsabilità della Russia".

La premier lituana incontra Scholz a Berlino, focus sulla difesa

La prima ministra lituana, Ingrida Simonyte, ha incontrato oggi a Berlino il cancelliere tedesco, Olaf Scholz. Nel bilaterale, dedicato alla cooperazione tra Lituania e Germania nel campo della Difesa, Simonyte ha espresso il suo apprezzamento per la decisione di Berlino di schierare un battaglione nel Paese baltico e ha ribadito che la Lituania assicurerà condizioni ottimali per il suo dislocamento. Simonyte ha ringraziato la Germania per il contributo fornito all'Ucraina e ha invitato Berlino a rispondere adeguatamente alle necessità espresse da Kiev fino al conseguimento della vittoria. Simonyte e Scholz hanno inoltre discusso della necessità di rafforzare l'industria della difesa nei Paesi dell'Ue per far fronte alla minaccia che la Russia rappresenta per la sicurezza del continente. 

La Lettonia condanna le presidenziali russe nei territori occupati

"La Lettonia condanna lo svolgimento e non riconoscerà i risultati delle 'elezioni' presidenziali russe nella regione moldava della Transnistria, nonché nelle regioni georgiane dell'Abkhazia e dell'Ossezia del Sud temporaneamente occupate dalle forze armate russe". Lo annuncia un comunicato stampa pubblicato oggi dal ministero degli Esteri della Lettonia. Il comunicato ribadisce il sostegno di Riga alla sovranità e all'integrità territoriale della Moldavia e della Georgia all'interno dei loro confini riconosciuti a livello internazionale. Già precedentemente, la Lettonia aveva condannato con forza l'organizzazione delle elezioni presidenziali russe nei territori ucraini temporaneamente occupati e annessi dalla Federazione russa. 

Kiev: "Le perdite in combattimento del nemico dal 24 febbraio 2022 al 14 marzo 2024"

Kiev: "Almeno 50 attacchi russi con missili nordcoreani"

La Russia ha condotto in Ucraina almeno 50 attacchi con missili di fabbricazione nordcoreana dall'inizio della guerra. E' quanto sostiene il procuratore generale di Kharkiv, Oleksander Filchakov, secondo cui la sua regione è una di quelle in cui si sono registrati attacchi con questo tipo di armi, l'ultimo dei quali il 2 gennaio scorso, come confermato anche da esperti nazionali ed internazionali. Si tratta di missili KN-23 o Hwasong 11.

Ucraina, Stoltenberg: "Necessarie più munizioni per Kiev". VIDEO

Russia, Putin presidente illegittimo? Ue valuta ma "lo scenario bielorusso" è difficile

Non riconoscere la vittoria di Vladimir Putin alle elezioni che si terranno da domani a domenica in Russia seguendo il 'modello bielorusso'. A Bruxelles e nelle capitali dei 27 si ragiona in queste ore su come reagire una volta che sarà stata certificato il nuovo plebiscito per il presidente russo, mentre da Mikhail Khodorkovsky a Yulya Navalnaya arrivano appelli perché l'Occidente non riconosca l'esito del voto, come fece quattro anni fa con il presidente bielorusso Aleksander Lukashenko.

"Sicuramente - spiegano all'Adnkronos fonti informate - l'Unione Europea non riconoscerà il voto nelle zone annesse illegalmente", le regioni ucraine occupate dai russi. Diverso il discorso per quanto riguarda il territorio della Federazione, dove si svolgeranno elezioni che osservatori indipendenti non avranno comunque potuto monitorare. 

"Dichiarare le elezioni illegittime, secondo uno scenario bielorusso, ci metterebbe in una situazione più complicata", sostengono le fonti, convinte che si arriverebbe ad "un'ulteriore degradazione dei rapporti formali" con la Russia in una fase che è già molto difficile, con "la compromissione di eventuali possibilità di interlocuzione semmai si arrivasse ad una fase negoziale". Anche a livello diplomatico, qualora non venisse riconosciuta la vittoria di Putin, i rapporti non sarebbero più a livello di ambasciatori, ma a livello di incaricati d'affari.

Nato: "Più di 350mila soldati russi morti o feriti"

In Ucraina sono morti o sono rimasti feriti più di 350mila soldati russi, ha reso noto il Segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, citando i dati raccolti dai servizi di intelligence dei Paesi alleati.  "La Russia sta pagando un prezzo molto alto per un guadagno marginale", ha affermato Stoltenberg. 

Diario da Mosca, la Russia si prepara alle elezioni senza una campagna elettorale

Sono circa 114 milioni gli elettori chiamati a votare per l’elezione del presidente della Federazione. Nessun dubbio sulla riconferma di Vladimir Putin, che potrà guidare il Paese fino al 2030. IL DIARIO

Zelensky: "Ho parlato con Olaf Scholz e ho ringraziato la Germania per il suo continuo e forte sostegno all’Ucraina, anche attraverso il nostro recente accordo bilaterale sulla sicurezza"

Putin vuole un plebiscito: "Niente proteste ai seggi"

Un appello ai russi perché vadano a votare in nome del "patriottismo" per rispondere alle "difficoltà" del momento è stato lanciato da Vladimir Putin, che si presenta alle presidenziali in programma da venerdì a domenica per ottenere un quinto mandato. Mentre l'Ucraina e le milizie russe pro-Kiev intensificano gli attacchi al territorio russo nel tentativo di creare un clima di insicurezza intorno alla consultazione. La procura di Mosca, intanto, ha messo in guardia i cittadini dal partecipare domenica all'iniziativa di protesta 'Mezzogiorno contro Putin', promossa prima dall'oppositore Alexei Navalny e dopo la sua morte dal suo team, per chiedere ai cittadini di recarsi tutti alle urne quel giorno alle 12 per mostrare la loro opposizione al presidente. Prendere parte a questi eventi, ha avvertito la procura, "è punibile in base alla legge". 

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Il vice di Lukoil trovato impiccato, nuovo giallo a Mosca

L'azienda parla solo di "morte improvvisa", i media di apparente "suicidio" con il cadavere trovato impiccato nel bagno del suo ufficio. Vitaly Robertus, vicepresidente della Lukoil, allunga la lista dei funzionari e manager scomparsi misteriosamente in Russia. E le circostanze della sua morte accendono nuovi sospetti per il quarto alto dirigente del colosso petrolifero russo deceduto in meno di due anni. Robertus, 54 anni, ha lavorato alla Lukoil per 30 anni "conquistando il rispetto dei suoi colleghi non solo nell'azienda, ma anche nell'intero settore", scrive l'azienda nell'annunciare la sua morte. "Nella nostra memoria rimarrà un leader di talento, una persona versatile e un compagno comprensivo". Ma con il passare delle ore, le comunicazioni di rito hanno lasciato spazio a inquietanti dettagli: Robertus è stato trovato morto impiccato nel bagno del suo ufficio, hanno scritto diversi canali Telegram russi tra cui Astra e Baza, media vicino ai servizi di sicurezza di Mosca. 

Ucraina, Stoltenberg: "Nessuno si aspetta cambio al Cremlino". VIDEO

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