Uomini armati hanno ripetutamente attaccato lo scalo internazionale. Cancellati tutti i voli in partenza e in arrivo, in seguito allo stato di emergenza e al coprifuoco adottati dopo la maxi evasione di migliaia di detenuti dal più grande carcere della capitale haitiana
Violenti scontri tra poliziotti e bande armate si sono registrati all'aeroporto internazionale Toussaint Louverture a Port-au-Prince, a Haiti. Cancellati i collegamenti aerei in seguito allo stato di emergenza e al coprifuoco adottati dopo la maxi evasione di migliaia di detenuti dal più grande carcere della capitale haitiana. Mentre le bande armate rivendicano di controllare ''l'80 per cento di Port au Prince'' e di puntare all'assalto della Banca centrale, decine di migliaia di persone stanno lasciando le loro abitazioni e scappando dalla capitale per il timore della crescente insicurezza. Intanto si continua a non avere notizie del primo ministro Ariel Henry. Nelle ultime ore è aumentato anche il numero degli sfollati in fuga dagli scontri tra bande e polizia nel centro della città, mentre proseguono gli annunci di possibili attacchi da parte di bande armate contro le istituzioni pubbliche.
I precedenti
Nessun volo commerciale internazionale, nazionale o privato, è atterrato sull'unica pista dello scalo 'Toussaint Louverture', riferisce il quotidiano Le Nouvelliste, precisando che lo stesso sarà per tutta la giornata odierna. Questo perché come avvenuto già giovedì scorso, ancora una volta le strutture aeroportuali sono state colpite da proiettili sparati con armi automatiche, anche se un tentativo di intrusione sulla pista attraverso un buco in un muro di recinzione dell'aeroporto, è stato respinto. I danni arrecati, ha sottolineato il giornale, sono stati ridotti dalla presenza sul posto, oltre che di agenti della polizia nazionale, anche di soldati inviati dallo stato maggiore delle forze armate haitiane. I disordini seguono gli attentati di sabato in due carceri per mano di bande armate, La Capitale e Croix des Bouquets, le prigioni più grandi del Paese da cui sarebbero fuggiti circa 3.600 detenuti, molti dei quali noti criminali.