Haiti, evasi 4mila detenuti dopo l'assalto alle carceri di Port-Au-Prince

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Nelle strade della capitale regnano caos e violenza dopo la fuga di massa. Il Penitenziario nazionale è stato attaccato dalle bande armate che chiedono l'arresto del premier Ariel Henry. La polizia ha imposto il coprifuoco: dichiarato lo stato d'emergenza

 

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Evasione di massa ad Haiti, dove 4mila detenuti di un carcere della capitale, Port-au-Prince, si sono dati alla fuga dopo che il penitenziario è stato attaccato sabato dalle bande armate. Almeno una dozzina di persone sarebbero morte nel corso dell'assalto. Le autorità di Haiti hanno dichiarato lo stato di emergenza di 72 ore. Si è trattato di un atto di forza da parte delle bande armate che hanno l'obiettivo di costringere alle dimissioni il primo ministro Ariel Henry, ora fuori dal Paese. Le forze di sicurezza hanno fatto irruzione nel principale carcere della capitale e in quello della vicina Croix des Bouquets arrestando diverse persone, tra cui alcune collegate all'omicidio dell'ex presidente Jovenel Moise.

Coprifuoco per 72 ore

I criminali evasi hanno iniziato ad attaccare le stazioni di polizia, l'aeroporto internazionale e il Penitenziario nazionale in una crescente ondata di violenza, senza precedenti. Per le prossime 72 ore il governo ha imposto il coprifuoco dalle 18.00 alle 5.00.

Giovedì scorso le prime sommosse

L'ondata di violenza è iniziata giovedì scorso, quando il premier Henry è partito per il Kenya per negoziare l'invio nell'isola caraibica di un contingente di forze internazionali guidato da militari keniani, di cui controllano l'80 per cento del territorio. La violenza ad Haiti è peggiorata significativamente negli ultimi anni.

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