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Ghana, il Parlamento approva una severa legge contro la comunità Lgbtqia+

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©Getty

Il provvedimento, se ratificato dal presidente Nana Akufo-Addo, punirebbe da due a tre anni di carcere chi si identifica come membro della comunità Lgbtqia+ e da cinque a dieci anni chi ne promuove e difende i diritti. Molte le preoccupazioni da parte degli attivisti e delle organizzazioni internazionali: "Minaccia a diritti e libertà fondamentali"

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Pene fino a dieci anni di carcere: è ciò che prevede il nuovo provvedimento contro la comunità Lgbtqia+, approvato il 28 febbraio dal parlamento ghaneano e proposto da una coalizione di cristiani, musulmani e capi tradizionali. La legge punisce chi si identifica come membro della comunità e chi ne promuove e difende i diritti, nel primo caso con una pena da due mesi a tre anni di carcere, nel secondo caso da cinque a dieci anni. 

Attesa la ratifica

C’è ancora una speranza per i diritti civili di coloro che hanno un orientamento sessuale ritenuto dal governo “non convenzionale” e di coloro che non si identificano nel genere biologico (o, magari, in alcun genere). Spetterebbe al presidente Nana Akufo-Addo, al momento al secondo mandato, la ratifica della legge, ma non è certo che lo faccia. Secondo alcuni, una scelta del genere sarebbe un rischio: non sarebbe conveniente minare la sua reputazione internazionale a un passo dal termine dell’incarico, previsto a dicembre. Inoltre, Akufo-Addo aveva detto, in passato, che avrebbe reso efficace una legge contro la comunità Lgbtqia+ solo se la maggioranza dei cittadini fosse stata d’accordo.

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Le preoccupazioni di Amnesty e ONU

Gli attivisti e le organizzazioni internazionali hanno espresso forti preoccupazioni nei confronti della limitazione dei diritti civili che un provvedimento contro la comunità Lgbtqia+ rappresenterebbe. Secondo Amnesty International, il disegno di legge “pone minacce significative ai diritti e alle libertà fondamentali”. Anche il capo del programma delle Nazioni Unite per la lotta contro l’Aids (Unaids), Winnie Byanyma, si è detta preoccupata delle conseguenze della decisione governativa. “Se il disegno di legge sui diritti sessuali umani e i valori della famiglia ghanese diventasse legge, aggraverebbe la paura e l’odio, potrebbe incitare alla violenza contro i connazionali ghanesi e avere un impatto negativo sulla libertà di parola, sulla libertà di movimento e sulla libertà di associazione”, ha affermato. “Ostacolerebbe l’accesso ai servizi salvavita e metterebbe a repentaglio il successo dello sviluppo del Ghana”. 

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