Il tycoon continua a paragonarsi al dissidente russo come un perseguitato politico. "Sarebbe stato molto meglio stare lontano e parlare dall'esterno del Paese invece di rientrare in Russia", ha detto ieri l'ex presidente in un dibattito di Fox News in South Carolina
Donald Trump continua a paragonarsi ad Alexei Navalny, come un perseguitato politico. "Sta accadendo anche nel nostro Paese. Ci stiamo trasformando in un Paese comunista in molti sensi. E se guardate a questo, io sono il candidato principale. E vengo incriminato", ha detto ieri l'ex presidente in un dibattito di Fox News in South Carolina verso la corsa alla Casa Bianca.
"Una persona molto coraggiosa"
"Quella di Navalny è una situazione molto triste, è stata una persona molto coraggiosa perché è tornato indietro. Avrebbe potuto stare lontano. E, francamente, probabilmente sarebbe stato molto meglio stare lontano e parlare dall'esterno del Paese invece di rientrare, perché la gente pensava che potesse succedere e così è successo. Ed è una cosa orribile", ha detto Trump a Fox News in South Carolina, senza assegnare alcuna responsabilità per la morte dell'oppositore russo. Intanto il corpo del dissidente non è ancora stato restituito ai familiari: "Restituite il corpo di Alexei e lasciate che venga sepolto con dignità, non impedite alla gente di salutarlo", ha chiesto ieri la moglie Yulia Navalnaya, annunciando di voler continuare il lavoro di suo marito.