Citando atti processuali, l'emittente televisiva americana approfondisce il caso di Alexander Smirnov che avrebbe confessato agli investigatori di esser stato in contatto con "quattro diversi dirigenti russi", tutti "alti dirigenti". E, inoltre, che due di questi "sono i capi delle entità che rappresentano". L'uomo era incriminato nei giorni scorsi per aver mentito al Bureau e inventato le accuse di corruzione contro Joe Biden e suo figlio Hunter
L'ex talpa dell'Fbi, Alexander Smirnov, avrebbe confessato agli investigatori di esser stato in contatto con "quattro diversi dirigenti russi", tutti "alti dirigenti". E, inoltre, che due di questi "sono i capi delle entità che rappresentano". A sottolinearlo è la Cnn che ha citato una serie di atti processuali. Secondo quanto emerso Smirnov, incriminato nei giorni scorsi per aver mentito al Bureau e inventato le accuse di corruzione contro Joe Biden e suo figlio Hunter, avrebbe anche confessato di essere stato aiutato proprio dagli 007 russi nel tentativo di infangarli.
Le tesi dei procuratori
In particolare, secondo i procuratori dell'inchiesta, l'ex talpa "ha preso di mira il presunto candidato di uno dei due principali partiti politici degli Stati Uniti", oltre ad aver "propagato attivamente nuove menzogne che potrebbero avere un impatto sulle elezioni statunitensi" dopo aver incontrato spie russe alla fine dell'anno scorso. Aggiungendo, poi, che le ricadute delle sue precedenti false accuse di corruzione sui Biden "continuano a farsi sentire fino ad oggi". Il riferimento è all'indagine di impeachment lanciata ai repubblicani alla Camera americana.