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Guerra Israele-Hamas, Biden: "Stop a operazione a Rafah senza piano per i civili"

©Getty

"La grande operazione militare di Israele a Rafah non può procedere senza un piano credibile per proteggere oltre un milione di civili" ha detto il presidente Usa dopo il suo incontro alla Casa Bianca con re Abdallah di Giordania. Hamas ha annunciato la morte di tre ostaggi coinvolti in un attacco israeliano a Gaza. Blitz dell'Idf libera due ostaggi. Israele nega l'ingresso nel Paese a Francesca Albanese, inviata del Consiglio dei diritti umani dell'Onu

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Netanyahu: "Rilascio degli ostaggi solo con la pressione militare"

"Solo una costante pressione militare, fino alla vittoria totale, ci porterà alla rilascio di tutti i nostri ostaggi". Lo ha detto il premier israeliano Benjamin Netanyahu parlando della liberazione di due ostaggi da parte dell'esercito a Rafah. "Non perderemo nessuna occasione per riportarli a casa", ha concluso.

Netanyahu

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Hezbollah: "Nasrallah ha incontrato il leader Jihad Nakhaleh"

Il leader di Hezbollah Hassan Nasrallah ha incontrato Ziad al-Nakhaleh, segretario generale della Jihad islamica palestinese. Lo ha reso noto Hezbollah in una nota, senza specificare dove e quando si sia tenuto l'incontro. I leader dei due gruppi sostenuti dall'Iran hanno discusso “degli ultimi sviluppi e di quelli attesi” e del “sostegno fornito dall’asse della resistenza nelle diverse 'arene'”, si legge nel comunicato.

Iran: "Gaza si è trasformata in un cimitero per i sionisti"

"I gruppi della resistenza non hanno lasciato senza risposta alcuna azione israeliana durante la guerra a Gaza e oggi il premier israeliano Benjamin Netanyahu è rimasto intrappolato nella palude di Gaza che è diventata un cimitero per i sionisti". Lo ha affermato il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amirabdollahian, durante una conferenza stampa congiunta con l'omologo siriano Faisal al-Mekdad a Damasco, domenica. "La crisi a Gaza può essere risolta soltanto attraverso soluzioni politiche e la fine degli attacchi di Israele e il suo genocidio, i suoi crimini di guerra, commessi assieme agli Stati Uniti", ha aggiunto il capo della Diplomazia di Teheran, come riferisce Irna, sottolineando che "l'Iran sostiene fermamente qualunque iniziativa politica che riguardi la causa della Palestina". Il ministro degli Esteri siriano ha affermato che la Siria è pronta per impegnarsi in altre guerre contro Israele, sottolineando che "è la Siria a decidere quando, dove e come queste guerre avranno luogo". 

Netanyahu saluta la liberazione di ostaggi argentini: "Avanti fino alla vittoria"

''Fernando e Luis: bentornati a casa. Rendo omaggio ai nostri coraggiosi guerrieri per l'azione che ha portato alla loro liberazione''. Così ha scritto in un tweet il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu salutando la liberazione di due ostaggi argentini. ''Solo il proseguimento della pressione militare, fino alla vittoria completa, potrà portare alla liberazione di tutti i nostri rapiti. Non perderemo nessuna occasione per riportarli a casa'', ha aggiunto su X.

Medioriente, caccia dell'Idf colpiscono casa nel sud del Libano

Aerei da guerra israeliani hanno bombardato una casa nella città di Shihin, nel sud del Libano, vicino al confine con Israele. Lo riporta l'agenzia di stampa nazionale ufficiale del Libano “National News Agency” (Nna), aggiungendo che l'attacco ha causato feriti ma non vittime.

Oms: "Aiuto medico a Gaza è una goccia nell'oceano del bisogno, serve cessate il fuoco"

L'Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) ha rinnovato il suo appello per un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza mentre aumenta lo spettro di un'offensiva militare israeliana a Rafah. L'aiuto fornito finora alla popolazione palestinese di Gaza in termini di forniture mediche è ''una goccia nell'Oceano del bisogno che continua a crescere ogni giorno'', ha dichiarato il segretario generale dell'Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus.

Oms

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Idf: "La liberazione degli ostaggi è motivo per cui siamo in guerra"

"Oggi ci siamo svegliati con una buona notizia: in un'operazione delle forze speciali con lo Shin Bet, due ostaggi sono stati recuperati. Riportarli a casa è la ragione per la quale siamo in guerra". Lo ha affermato Peter Lerner, uno dei portavoce delle forze armate israeliane (Idf) durante un briefing al quale AGI ha partecipato. "In precedenza, l'obiettivo non è mai stato quello di rimuovere Hamas dal potere, ma di colpire le loro capacità offensive. Quello che è successo è un cambio paradigmatico nel rapporto tra Israele e la striscia di Gaza", ha sottolineato il colonnello riservista, tornato a servire l'Idf dopo l'attacco del 7 ottobre, "qualcosa di completamente diverso, mai successo prima nella storia di Israele". Sul numero degli ostaggi ancora vivi nella Striscia, Lerner non si è sbilanciato, limitandosi a ricordare che "la settimana scorsa abbiamo notificato a 32 famiglie che riteniamo i loro cari morti". "Facciamo simili affermazioni solo con solide informazioni di intelligence", ha aggiunto. Lerner ha attaccato l'uso di ospedali e centri medici nella Striscia come basi militari, una pratica che "Hamas ha istituzionalizzato". Quanto alle operazioni in corso a Gaza, il colonnello ha sottolineato le sfide che affrontano le truppe ma anche la minaccia che incombe sul nord di Israele al confine con il Libano. Li' "c'è Hezbollah, che è dieci volte più forte di Hamas con una gran numero di razzi e missili da crociera" e la minaccia ventilata in passato "di conquistare la Galilea. E' una minaccia molto grave".

Medioriente, gli ostaggi liberati erano imprigionati nella casa di una famiglia a Rafah

I due ostaggi con doppia cittadinanza israeliana e argentina, liberati in un'operazione notturna dall'Idf, hanno affermato di essere stati tenuti prigionieri nella casa di una famiglia a Rafah. Lo riporta il sito di notizie Ynet, secondo cui, Fernando Marman, 61 anni, e Louis Har, 70 anni, hanno detto allo Sheba Medical Center, dove sono attualmente in cura, che il motivo della loro salute relativamente buona, nonostante siano stati tenuti in ostaggio per 129 giorni, è dovuto al fatto che erano stati imprigionati in una casa e non in un tunnel. 

Rafah, perché si rischia catastrofe umanitaria in caso di attacco

Dall’inizio dell’azione militare israeliana nella città e nell’omonimo governatorato della Striscia si sono radunati centinaia di migliaia di sfollati. L’esodo nelle immagini dal satellite. LE FOTO SATELLITARI

Israele, un parente racconta l'incontro con gli ostaggi liberati. VIDEO

Israele, altri 2 soldati morti a Gaza: bilancio sale a 229

L'esercito israeliano ha annunciato la morte in combattimento nel sud di Gaza di altri due soldati. Lo ha fatto sapere il portavoce militare spiegando che i due non stati uccisi nell'operazione di salvataggio dei due ostaggi israeliani a Rafah. Si tratta di Adi Eldor (21 anni) e di Alon Kleinman (21 anni). Il bilancio dei soldati morti in combattimento - dall'inizio dell'operazione nella Striscia - è ora di 229. 

Giappone: "Preoccupa l'operazione a Gaza, migliorare la situazione umanitaria"

Il ministero degli Esteri giapponese si è detto ''profondamente preoccupato'' per l'annunciata ''operazione militare israeliana su Rafah'', nel sud della Striscia di Gaza. 

''Mentre la situazione umanitaria sul campo peggiora e continua ad aumentare il numero delle vittime civili, tra cui un gran numero di bambini, donne e anziani, è fondamentale migliorare la situazione umanitaria il prima possibile e garantire un ambiente in cui si possono svolgere attività di assistenza umanitaria per raggiungere questo obiettivo'', si legge nella nota diffusa da Tokyo.

Gaza

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Al Jazeera: "63 morti in raid dell'Idf a Rafah". Hamas: "E' genocidio"

L'esercito israeliano ha confermato su Telegram di aver effettuato una "serie di attacchi contro obiettivi terroristici" nella zona Shaboura di Rafah. Secondo al Jazeera, almeno 63 persone sono state uccise durante raid contro due moschee nella città nel sud della Striscia. Il ministero della Sanità di Gaza ha riferito che almeno 50 persone sono state uccise negli attacchi e il bilancio delle vittime è ancora in aumento. 

Hamas ha condannato gli ultimi attacchi aerei israeliani su Rafah, affermando che rappresentano “un ampliamento della portata dei massacri che sta commettendo contro il nostro popolo”. “L’attacco dell’esercito di occupazione nazista stasera contro la città di Rafah, che finora ha causato la morte di più di un centinaio di martiri, è considerato una continuazione della guerra genocida e dei tentativi di sfollamento forzato che sta conducendo contro il nostro popolo palestinese”, ha scritto il gruppo in un comunicato stampa.

Israele annuncia la morte di due soldati

Due soldati israeliani 21enni sono stati uccisi ieri. Lo ha reso noto l'Idf, precisando che i militari facevano parte dell'unità Magellan e sono morti durante i combattimenti nel sud di Gaza. 

Milei ringrazia l'Idf per aver liberato 2 ostaggi argentini

Il neoeletto presidente argentino Javier Milei ha ringraziato l'esercito israeliano per aver salvato due ostaggi con doppia nazionalità, israeliana e argentina, a Rafah, nel sud di Gaza. 

Milei, che era in Israele la scorsa settimana per una visita di Stato, si è impegnato a coltivare legami più stretti tra i Paesi e trasferirà l'ambasciata argentina in Israele a Gerusalemme.

Medioriente, Biden chiede a Netanyahu la sicurezza dei civili a Rafah. VIDEO

Crosetto: "Con attacchi degli Houthi impatti molto pesanti, soprattutto in Italia"

"Ufficialmente gli Houthi lottano per la causa di Hamas ma la portata del conflitto è più vasta. Rischiamo un forte impatto economico stanno attaccando navi incapaci di difendersi, mentre i cargo cinesi e russi passano indisturbati. Tutto questo un effetto negativo principalmente per l’Italia e crea squilibri inaccettabili nella concorrenza internazionale. Il Mar Rosso è uno dei colli di bottiglia cruciale del traffico commerciale globale. I cinesi stanno già contattando le aziende anche italiane per promuovere le loro compagnie marittime quelle spedizioni costano meno e non subiscono attacchi. E' la nuova guerra ibrida che abbatte intere economie e che potrebbe marginalizzare il Mediterraneo". Così, in una intervista a La Verità, il Ministro della Difesa Guido Crosetto. 

Secondo il Ministro Crosetto l’Italia è esposta "perché - spiega - se le navi sono costrette a circumnavigare l’Africa, potrebbero imporsi nuove rotte commerciali stabili a vantaggio per esempio di Rotterdam le nostre merci saranno zavorrate da uno svantaggio competitivo e costeranno di più. L’Italia guiderà la missione navale UE: "ci sarà un minimo di tre unità navali europee supporto di intelligence e logistico e valutiamo la possibilità di offrire assetti aerei con capacità di sorveglianza", aggiunge. Una missione solo difensiva, sottolinea il Ministro, "perché l’Italia non può attaccare un territorio sovrano se non è aggredita, se non ci chiede aiuto uno Stato amico sovrano invaso o attaccato, o se manca una risoluzione internazionale di condanna che permette un attacco. Ovviamente, se le navi verranno attaccate, le forze italiane si difenderanno"

Houthi

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Israele: "Terroristi nell'edificio degli ostaggi e in quelli vicini"

I due ostaggi "erano trattenuti al secondo piano da terroristi armati che erano presenti nell'edificio e anche in palazzi adiacenti". Lo ha detto il portavoce militare Daniel Hagari rivelando particolari che hanno portato alla liberazione dei due ostaggi israeliani nel centro di Rafah.  La liberazione - ha aggiunto Hagari - è stata accompagnata da raid aerei per "consentire il disimpegno dei soldati e per colpire i terroristi di Hamas nell'area". 

Reuters: "Israele ha lanciato un'operazione delle forze speciali che ha liberato due ostaggi israeliani a Rafah durante gli attacchi aerei, che secondo funzionari sanitari locali hanno ucciso 37 persone e ne hanno ferite dozzine nella città meridionale di Gaza"

Biden incontrerà oggi il re di Giordania

Il presidente Usa Joe Biden riceverà oggi a Washington il re di Giordania Abdullah II. I due leader dovrebbero discutere degli sforzi in corso per liberare gli ostaggi detenuti a Gaza e della crescente preoccupazione per una possibile operazione militare israeliana su larga scala nella città di Rafah. Lo scrivono i media Usa.  Si tratta del loro primo incontro da quando tre soldati americani sono stati uccisi il mese scorso in un attacco di droni contro una base americana in Giordania, al confine con la Siria. 

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