Carlo III è malato. Chi deve farne le veci nella famiglia reale?

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Tiziana Prezzo

Tiziana Prezzo

Lo spettro dell’abdicazione è stato allontanato da un comunicato di Buckingham Palace, ma il sovrano è comunque costretto a fare un passo indietro rispetto agli impegni pubblici per un tempo al momento indeterminato. Camilla e William in prima linea (La corrispondente)

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Londra - Ha atteso 73 anni prima di assumere il ruolo e ora, 17 mesi dopo essere diventato sovrano, Carlo III è costretto a un parziale e, ci si augura, momentaneo passo indietro. A causa del cancro – che si dovrebbe trovare comunque in uno stadio iniziale - Re Carlo manterrà i suoi “state duties”, i suoi doveri di Capo di Stato, e continuerà anche durante i trattamenti ad avere i suoi incontri settimanali con il primo ministro Rishi Sunak. Una precisazione già chiara nel comunicato diffuso nel pomeriggio di lunedì 5 febbraio da Buckingham Palace, come a voler allontanare le possibili illazioni sull’abdicazione. Si sa anche che continuerà a lavorare sui suoi affari di Stato e sui documenti ufficiali, e che si augura di tornare a svolgere pienamente le sue funzioni pubbliche il prima possibile.

Lontano dagli impegni pubblici

Il sovrano però sarà costretto ad astenersi da molte delle sue mansioni, liberando un’agenda normalmente piena di apparizioni pubbliche, visite e altri impegni. Chi ne farà quindi le veci? Al momento non è prevista la delega ai Consiglieri di Stato: membri della Famiglia Reale che intervengono quando un monarca non può condurre gli affari di Stato a causa di una malattia o di un’assenza all'estero. L’Atto di Reggenza del 1937 (il Regency Act) stabilisce che il coniuge del monarca e i primi quattro adulti in linea di successione possano essere chiamati a essere consiglieri. Nel caso di Carlo III, quindi, si dovrebbe trattare della Regina Camilla, del Principe di Galles, William, del Duca di Sussex, Harry, del Duca di York, Andrea e di sua figlia, la Principessa Beatrice. Per volontà e azione diretta del Re, anche la sorella, la Principessa Anna, e il fratello, Edoardo, potrebbero fare un passo avanti, mentre Harry e Andrea sono stati di fatto “depennati” perché non “membri attivi della famiglia reale”.

Il ruolo dei consiglieri di Stato

La legge è stata pensata per garantire stabilità e prevede l’azione comune di due consiglieri dopo che il Re ha firmato una “lettera d'autorizzazione”. Tali procedure comprendono l’approvazione di progetti di legge e della nomina di giudici, oltre alla partecipazione alle riunioni del Consiglio privato. Poteri, in realtà raramente utilizzati. Il precedente storico più recente risale al febbraio 1974, quando la Regina Elisabetta II, trovandosi in Nuova Zelanda per i Giochi del Commonwealth, lasciò che fossero la Regina Madre e la Principessa Margaret, a sciogliere il Parlamento per indire elezioni generali su richiesta del Primo Ministro Edward Heath.

La responsabilità sulle spalle di Regina ed erede al trono

In prima linea ci saranno sicuramente Camilla e William. Quest’ultimo a gennaio si era momentaneamente ritirato dagli impegni pubblici per prendersi cura della moglie, la Principessa del Galles, e dei loro tre figli, dopo che Catherine era stata sottoposta a un intervento chirurgico all’addome. Ma poche ore prima che la diagnosi del Re fosse rivelata lunedì, il Principe ha annunciato il suo ritorno al lavoro reale. Mentre la Principessa di Galles si riprende dall’intervento, la Principessa Anna, 73 anni, ha assunto circa due o tre impegni reali al giorno.  La scorsa settimana la sorella del Re ha attraversato il Paese, visitando il Galles, il Wiltshire e Nottingham in soli sette giorni.

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