Raggiunta un’intesa politica congiunta: "alcuni Paesi non parteciperanno, ma nessuno si opporrà", ha confermato Josep Borrell. “Bisogna fare in fretta”, ha aggiunto, per scongiurare l’aggravarsi delle conseguenze sull’economia europea
Si chiamerà Aspides, che in greco antico significa scudo, la missione navale europea che dovrà proteggere le navi mercantili dagli attacchi degli Houthi nel Mar Rosso. La data da segnare sul calendario è il 19 febbraio, ovvero quella del prossimo Consiglio Ue Affari Esteri. L’Alto rappresentante per gli Affari Esteri, Josep Borrell ha indicato quel giorno per il lancio della missione navale: “Bisogna fare in fretta”, ha avvisato, per scongiurare l’aggravarsi delle conseguenze sull’economia europea. Il nodo principale da sciogliere è quale Paese ne assumerà il comando e dove sarà situato il quartier generale.
Verso il comando operativo in Grecia
La Grecia è in 'pole position' per ottenere il comando operativo - ovvero il livello strategico - della missione che avrà base a Larissa. “Ci sarà almeno una nave italiana per 12 mesi e valutiamo anche l'invio di assetti aerei con compiti di sorveglianza e raccolta dati" ha detto il ministro della Difesa, Guido Crosetto, in audizione alle commissioni Difesa di Camera e Senato.
Non tutti i Paesi aderiranno
La missione Aspides è pensata esattamente per fungere, appunto, da scudo: sarà “puramente difensiva”, ha sottolineato più volte Borrell a margine del vertice informale di ieri con i ministri della Difesa dei Paesi Ue. I 27 hanno trovato la quadra: qualcuno non parteciperà, ma nessuno si opporrà al suo dispiego. E hanno trovato “l’intesa politica sui parametri principali dell’operazione“, che “saranno formalizzati” al più tardi il 19 febbraio. Sono sette i Paesi europei, che forniranno gli uomini e le tre navi chieste dal Servizio di Azione Esterna dell’Ue per avere l’impatto necessario nell’area.
Possibili modifiche in futuro
Anche se Borrell ha dichiarato che “metteremo in mare navi e mezzi proporzionali alla minaccia che affrontiamo”, lasciando aperta la porta a ulteriori modifiche. Il punto che resta ferma è che Aspides “non condurrà nessuna operazione via terra” sul suolo yemenita.
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Le parole di Crosetto
"Finalmente ho visto un'Europa che si muove con tempistiche più veloci rispetto a quelle a cui siamo abituati. Quindi l'operazione Aspide, l'Italia ha confermato la sua volontà di partecipare a questa missione, ovviamente ci dovrà essere un passaggio parlamentare, essendo una nuova missione, fornendo la possibilità di offrire una nave per tutta la durata della missione, non una nave sola, ma navi che si alternano, perché una nave può stare fuori fino a un massimo di 5-6 mesi": così il ministro della Difesa, Guido Crosetto, intervenendo a margine della riunione informale dei Ministri della Difesa dell'Unione Europea a Bruxelles.