Nell'attacco sono anche rimasti feriti almeno 25 militari. Biden: "Risponderemo". Capo Mossad a Parigi per discutere intesa su ostaggi: sul tavolo negoziale c'è una pausa nella guerra di 2 mesi in cambio del rilascio di oltre 100 ostaggi. Israele: dialogo "costruttivo" ma "ci sono ancora divergenze" tra le parti. Dopo gli Usa, anche altri Paesi hanno deciso di congelare i propri finanziamenti all'UNRWA
Usa, no cambio politica su Israele, difesa rispettando diritto
Gli Stati Uniti non hanno cambiato politica nei confronti di Israele, che ha "il diritto e l'obbligo di difendersi dalla minaccia di Hamas, rispettando il diritto umanitario internazionale e proteggendo le vite dei civili: restiamo impegnati a sostenere Israele nella sua lotta contro Hamas. Lo abbiamo fatto dal 7 ottobre e continueremo a farlo". Lo ha detto un portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale della Casa Bianca, dopo le notizie pubblicate dalla Nbc secondo cui gli Usa starebbero pensando di utilizzare la vendita di armi a Israele come leva per convincere il governo israeliano a ridimensionare il suo attacco militare a Gaza. "Non c'è stato alcun cambiamento nella nostra politica", ha detto il portavoce della casa Bianca.
Turchia, stop fondi a Unwra colpisce popolo palestinese
"La sospensione degli aiuti all'UNRWA a causa di alcune accuse contro un piccolo numero dei suoi membri danneggerà principalmente il popolo palestinese". Lo dice il ministero degli Esteri turco. Ankara auspica che i Paesi che hanno annunciato la sospensione dei loro finanziamenti all'Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l'occupazione dei rifugiati palestinesi nel Vicino Oriente "rivedano le loro decisioni".
Iran, 'accuse a Unrwa ennesimo atto malvagio dei sionisti'
"Le pressioni sulle attività umanitarie dell'Unrwa vengono esercitate solo sulla base delle affermazioni di Israele, che è esso stesso accusato di crimini di guerra e di genocidio a Gaza". Lo ha affermato oggi il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Nasser Kanani. "Tale accusa è un altro atto malvagio del regime sionista - ha aggiunto -. La notizia secondo cui nove Paesi, principalmente europei, hanno sospeso i finanziamenti all'agenzia è deplorevole. Questi Paesi dovrebbero essere ritenuti responsabili delle loro azioni".
Nbc, Biden valuta stop fornitura di alcune armi a Israele
L'amministrazione Biden sta valutando di rallentare o sospendere la fornitura di alcune armi offensive a Israele come leva per convincere il governo Netanyahu a ridurre l'offensiva militare a Gaza. Lo riporta Nbc News citando tre dirigenti americani e un ex, e precisando che non è stata presa alcuna decisione. Il Pentagono, su ordine della Casa Bianca, ha però già esaminato quali armi richieste da Israele potrebbero essere utilizzate come leva.
Tajani, ' con Usa, G7 e Paesi arabi lavoriamo per evitare escalation guerra'
"La situazione è molto complicata" e l'Italia, "lavora insieme" a Stati Uniti, Paesi del G7 e arabi, "per evitare che ci sia una escalation della guerra, perché non si allarghi", ha affermato il ministro degli Esteri Antonio Tajani in una intervista a In Mezz'ora a Rai 3. E, ha aggiunto, "perché possano essere liberati tutti gli ostaggi israeliani e possa essere aiutata nel modo migliore la popolazione palestinese che nulla ha a che vedere con i terroristi di Hamas". "I terroristi di Hamas sono dei criminali ma il popolo palestinese paga un prezzo troppo alto", ha sottolineato.
Idf dichiara zona militare chiusa valico di Kerem Shalom verso Gaza
L'Idf ha dichiarato l'area del valico di frontiera di Kerem Shalom zona militare chiusa per impedire ai manifestanti e alle famiglie degli ostaggi di bloccare i camion degli aiuti umanitari diretti a Gaza.
Francia, stop fondi a Unwra finché non si fa chiarezza
Il governo francese "non prevede" una nuova donazione di fondi a favore dell'Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (UNRWA) nella prima metà del 2024 e riprenderà il suo contributo se ci saranno "tutti i necessari requisiti di trasparenza e sicurezza". Lo fa sapere il governo di Parigi che si unisce così alla decisione dell'esecutivo tedesco e di altri paesi di non fornire nuovi fondi all'UNRWA finché dura l'indagine sul presunto coinvolgimento di alcuni dei suoi dipendenti nelle azioni terroristiche di Hamas contro Israele il 7 ottobre.
Sirene di allarme a Kiryat Shmona, in alta Galilea
Sirene di allarme sono risuonate nella città israeliana di Kiryat Shmona, in alta Galilea, in seguito ad un nuovo attacco da Libano meridionale. Lo ha riferito il portavoce militare. La radio militare ha intanto aggiornato che tre razzi sono esplosi nel vicino villaggio di Margaliot. Non si segnalano vittime né danni.
Idf, valico Kerem Shalom zona militare dopo proteste
L'esercito israeliano ha costituito una zona militare chiusa al valico di frontiera di Kerem Shalom tra Israele e Gaza, da giorni teatro delle proteste di diversi gruppi di attitivisti, tra cui le famiglie di alcuni degli ostaggi prigionieri di Hamas. I manifestanti da diversi giorni bloccano il valico di Kerem Shalom, per impedire l'ingresso degli aiuti umanitari nella Striscia chiedendo la liberazione degli ostaggi. L'ordinanza implica che sarà illegale per i civili trovarsi nell'area dell'attraversamento, così come sulle strade vicine. L'ordine è stato firmano ieri sera, a seguito di una nuova valutazione della situazione. Il gabinetto del governo del primo ministro Benjamin Netanyahu ha votato il mese scorso per riaprire il passaggio per l'ingresso degli aiuti nella Striscia per limitare la crescente crisi umanitaria a Gaza. Channel 12 stima che attualmente 200-300 attivisti stiano protestando al valico di frontiera.
Abu Mazen: "Campagna ingiusta su Unrwa, mantenere fondi"
La presidenza di Abu Mazen ha condannato "l'ingiusta campagna" condotta da Israele contro l'Unrwa che "mira a liquidare la questione dei rifugiati palestinesi" in contraddizione con quanto stabilito dall'Onu nel 1949. La presidenza - citata dalla Wafa - ha poi chiesto ai Paesi che hanno preannunciato il taglio dei fondi di "ritirare la propria posizione" in attesa "della fine delle indagini" sui 12 impiegati licenziati per sospetti legami con Hamas. Infine ha denunciato che "il vero obiettivo della campagna di Israele è togliere il ruolo dell'Unrwa a Gaza nel dopoguerra".
Richetti: "Neutralizzare Hamas e proteggere i civili innocenti"
"Sulla questione mediorientale bisogna essere tutti consapevoli che questa guerra che sta facendo decine di migliaia di morti parte il 7 ottobre con un atto di terrorismo di Hamas, che ha portato l'uccisione di 1200 persone e il sequestro di altre 250. Questo impone un intervento risolutivo nei confronti di Hamas e non giustifica il massacro di donne e bambini e civili: bisogna chiedere a Israele che nel neutralizzare Hamas, azione necessaria per sconfiggere il terrorismo, ci sia il rispetto del diritto internazionale e della possibilità dei civili di mettere in sicurezza la loro vita. Sarebbe una buona notizia il raggiungimento di un'intesa, come sembra poter avvenire in queste ore, che assicuri da un lato il cessate il fuoco e dall'altro la liberazione degli ostaggi.' Così Matteo Richetti, capogruppo di Azione-Per-Renew Europe a Montecitorio, a Skytg24 Agenda.
Abu Mazen: "Contro l'Unrwa per liquidare la questione rifugiati"
Il presidente palestinese Abu Mazen ha sostenuto che la campagna condotta da Israele per screditare il lavoro dell'Unrwa, l'Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi, mira a "liquidare" la questione degli sfollati, questione centrale in 75 anni di conflitto. E ha invitato i Paesi che hanno già adottato una posizione prima della fine delle indagini sulle accuse "a ritrattarla perchè implica una punizione ingiusta e disumana per milioni di palestinesi". E' quanto si legge in una nota diffusa dall'Ufficio della presidenza palestinese. Nove Paesi (oltre all'Italia, Stati Uniti, Canada, Regno Unito, Germania, Paesi Bassi, Svizzera, Finlandia e Australia) hanno annunciato la sospensione dei finanziamenti all'Unrwa, dopo che l'agenzia ha rescisso i contratti con diversi dipendenti dell'agenzia accusati di possibile coinvolgimento nel massacro compiuto da Hamas il 7 ottobre.
Papa: "La guerra è un disastro per i popoli"
"Ormai da 3 anni il pianto del dolore e il rumore armi hanno preso il posto del sorriso che caratterizza la popolazione del Myammar. Mi unisco, perciò, alla voce di alcuni vescovi birmani affinché le armi della distruzione si trasformino in strumenti per crescere in umanità e giustizia. La la pace è un cammino e invito tutte le parti coinvolte a muovere passi di dialogo e a rivestirsi di comprensione perché la terra del Myammar raggiunga la meta della riconciliazione fraterna". Lo ha detto Papa Francesco, a margine dell'Angelus in piazza San Pietro.
"Sia consentito il traffico degli aiuti umanitari per garantire il necessario a ogni persona, e lo stesso avvenga in Medioriente, Palestina e Israele, ovunque si combatte. Si rispettino le popolazioni, penso sempre in modo accorato a tutte le vittime, specialmente civili, causate dalla guerra in Ucraina. Per favore - ha continuato - si ascolti il loro grido di pace, il grido della gente che è stanca della violenza e vuole che si fermi la guerra che è un disastro per i popoli e disfatta dell'umanità".
Bonelli: "Con blocco fondi a Unrwa si abbandona popolo che ha avuto 26mila vittime"
"Bloccare i finanziamenti a #UNRWA è intollerabile perché così si abbandona un popolo che ha subito 26 mila vittime a causa dei bombardamenti israeliani a Gaza. Si ferma così l’assistenza umanitaria a Gaza, questa decisione è feroce e non contrasta Hamas." Così su X il co-portavoce nazionale di Europa Verde e deputato di Verdi e Sinistra Angelo Bonelli.
007 Israele: "Staff Unrwa ha ucciso e catturato degli ostaggi"
Dei 12 dipendenti dell'Unrwa sospettati di aver partecipato al massacro del 7 ottobre, alcuni avrebbero avuto un ruolo attivo, uccidendo e realizzando i sequestri: lo sostiene l'intelligence israeliana, secondo quanto scrive Yedioth Ahronoth. L'intelligence ritiene anche che ci siano stati anche altri dipendenti dell'Unrwa che hanno trasferito armi all'interno di Gaza.
Delegazione Israele giunta a Parigi: "Hamas inflessibile"
La delegazione israeliana è atterrata a Parigi prima dell'atteso vertice a Parigi, per dare nuovo impulso al negoziato per una tregua a Gaza che porti anche alla liberazione degli ostaggi. Lo hanno riferito fonti israeliane a Yedioth Ahronoth che però hanno smentito la notizia del New York Times secondo cui l'accordo sarebbe imminente e aggiunto che Hamas continua a mostrarsi "inflessibile". Sebbene l'incontro non sia stato confermato ufficialmente, i
media locali riferiscono, citando fonti ufficiali anonime, sia israeliane che americane, dell'incontro, che avrà luogo stasera a Parigi e che mira a rilanciare i negoziati per un cessate il fuoco e uno scambio di ostaggi con prigionieri palestinesi. A Parigi sono arrivati il capo del Mossad, David Barnea, e dello Shin Bet, Ronen Bar - i due servizi segreti israeliani - insieme al maggiore generale Nitzan Alon, nominato commissario del governo israeliano per la questione degli ostaggi. Incontreranno il direttore della Cia, William Burns; il capo dell'intelligence egiziana, Abas Kamel; e il ministro degli Esteri qatarino Mohamed bin Abderrahman Al Thani. Il quotidiano israeliano Yedioth Ahronoth, il più letto in Israele, riferisce che lo scopo dell'incontro è quello di raggiungere un "punto di partenza" per avviare i colloqui, quindi non c'è ancora alcun ordine del giorno o punti specifici su cui discutere.
Israele smentisce Nyt su imminente accordo ostaggi
Fonti del governo israeliano hanno smentito la notizia data dal New York Times secondo cui sono stati compiuti progressi significativi su un accordo sugli ostaggi. Secondo le fonti, la notizia "potrebbe riflettere un pio desiderio da parte degli americani, o il tentativo di creare l'apparenza di un accordo. Vorrei che fosse vero, ma purtroppo non lo è", ha aggiunto la fonte, rilanciata dalla stampa israeliana. Israele -scrive il quotidiano Yedioth Ahronoth- non è a conoscenza di alcuna ammorbidimento nella posizione di Hamas, che continua a insistere su una cessazione delle ostilità come condizione per un accordo.
Aviazione Israele colpisce obiettivi Hezbollah in Libano
Aerei da combattimento israeliani hanno colpito oggi due siti militari degli Hezbollah situati in Libano, a Zibqin e a Houla. Lo ha reso noto il portavoce militare. Inoltre - ha aggiunto - la artiglieria israeliana ha aperto il fuoco in direzione del Libano meridionale ''per rimuovere una minaccia incombente''. Il sito web delle forze armate aggiunge che unita' di riservisti dislocate lungo il confine Nord di Israele hanno condotto questa settimana ''addestramenti intensi per tenersi pronte al meglio di fronte ad ogni evenienza''. A questi addestramenti, precisa il sito, hanno preso parte unita' di fanteria e del genio le quali ''hanno simulato combattimenti in rioni fittamente abitati, in condizioni climatiche invernali, in un terreno caratteristico della zona nord''.
Media, Israele avverte l'Egitto di un possibile ingresso a Rafah
Israele avrebbe avvisato l'Egitto dell'intenzione di entrare con l'esercito a Rafah, nel sud della Striscia, a ridosso con il Sinai egiziano. Lo ha riferito il quotidiano israeliano Maariv che cita Sky News in arabo. Secondo la stessa fonte, l'esercito è intenzionato a presidiare il 'Corridoio Filadelfia' che si snoda lungo il confine, nel timore che i leader di Hamas possano usare i numerosi tunnel nella zona per fuggire in Egitto, anche con gli ostaggi israeliani. La questione - ha aggiunto il giornale - è fonte di tensione tra Israele e il Cairo. Ieri il premier Benyamin Netanyahu ha tuttavia smentito problemi diplomatici con l'Egitto con il quale è in vigore un Trattato di pace.