Lo ha riferito una fonte informata egiziana: la proposta prevedeva il rilascio degli ostaggi israeliani. In 24 ore 21 soldati iraeliani sono rimasti uccisi nei combattimenti in corso a Khan Yunis, a sud di Gaza: è il bilancio giornaliero più pesante dall'inizio del conflitto, come annunciato dal portavoce delle IDF. "Rinnovo il mio appello per un immediato cessate il fuoco umanitario". Così il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres alla riunione del Consiglio di sicurezza dell'Onu
Sunak: "Non esiteremo a rispondere ad altri attacchi Houthi'
Il Regno Unito "non esiterà" a rispondere nuovamente con un'azione militare se continueranno gli attacchi dei ribelli Houthi nel Mar Rosso. Lo ha detto il premier britannico Rishi Sunak riferendo alla Camera dei Comuni dopo i raid congiunti compiuti nella notte dalle forze di Londra e Washington nello Yemen contro le basi degli Houthi.
Qatar: "Non esiste soluzione militare" a crisi Mar Rosso
All'indomani dei nuovi bombardamenti congiunti Usa-Gb contro i ribelli Houthi per i loro attacchi alle navi mercantili, il Qatar ribadisce che "non esiste una soluzione militare" alla crisi nel Mar Rosso. Il portavoce del ministero degli Esteri, Majid al-Ansari, ha sostenuto in una conferenza stampa che "non esiste una soluzione militare" per fermare gli attacchi dei ribelli nel Mar Rosso e ha definito i bombardamenti statunitensi e britannici "un grande pericolo" perché alimenta la tensione internazionale.
"Sosteniamo tutti gli sforzi regionali per allentare l'escalation e ribadiamo che questo problema è iniziato dopo l'escalation nei Territori palestinesi occupati e finirà con la fine dell'escalation nei territori occupati", ha affermato il portavoce, che ha insistito sul fatto che questa crisi ha le sue radici nella guerra nella Striscia di Gaza.
Borrell: "Israele non ha diritto di veto sui due Stati"
"Noi dobbiamo a cominciare a parlare in maniera automatica dell'applicazione dei due Stati. E una cosa deve essere chiara: Israele non ha alcun diritto di veto all'autodeterminazione del popolo palestinese, riconosciuta dalle Nazioni Unite". Lo ha detto l'Alto Rappresentante Ue per la Politica Estera Josep Borrell nella conferenza stampa al termine del Consiglio di Associazione Ue-Egitto.
Al Sisi a Meloni, 'impegno condiviso per pace duratura'
L'ambasciatore dell'Egitto in Italia, Bassam Rady, ha trasmesso alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni un messaggio del presidente egiziano Abdel Fattah Al Sisi, il quale, nel ringraziare per gli auguri inviati dalla premier per la sua rielezione avvenuta nel dicembre scorso, sottolinea le "distinte relazioni bilaterali tra i due Paesi in tutti i campi e l'aspirazione a sviluppare queste relazioni a beneficio dei due popoli amici e di tutti i popoli della regione, nonché un maggiore coordinamento reciproco sulle questioni regionali". Lo fa sapere all'ANSA lo stesso Rady. Nel suo messaggio, Giorgia Meloni - riferisce Rady - sottolineava "l'importanza di approfondire il partenariato reciproco tra i due Paesi in tutti i settori di interesse comune, dal dialogo politico, alla cooperazione economica e alla difesa, all'immigrazione, alla cultura e perfino alla scienza e alla tecnologia, esprimendo la sua aspirazione a continuare il lavoro comune per raggiungere una pace duratura e sostenibile per l'intera regione, apprezzando i sinceri sforzi compiuti dall'Egitto riguardo alla guerra di Gaza, soprattutto sul piano umanitario". L'ambasciatore Rady ha affermato che "l'Egitto e l'Italia hanno una profonda amicizia storica basata sul rispetto reciproco e sull'impegno condiviso per il raggiungimento della stabilità, della pace, dello sviluppo e della cooperazione nella regione del Mediterraneo, sottolineando il grande sviluppo delle relazioni bilaterali tra i due Paesi durante il 2023 dimostrata dal numero di visite ad alto livello scambiate tra le due parti nonché nel regolare coordinamento tra di loro su tutte le questioni regionali e internazionali".
Mantovano, esiste antisemitismo diffuso e violento
"La data del 27 gennaio, e quello che questa data significa per tutti noi, quest'anno non può prescindere da un'altra data nella quale si è consumato un evento tragico da cui ha preso avvio una guerra che non accenna a ricomporsi, e la data a cui faccio riferimento è quella del 7 ottobre. Non intendo parlare dell'aggressione di Hamas, della reazione di Israele, degli effetti che tutto questo sta provocando in un'area geografica che si allarga progressivamente. Intendo dire che questi eventi sono stati l'occasione per far emergere un antisemitismo che esiste, che è diffuso, che si sta manifestando in un modo anche violento. Vi è un'intollerabile sovrapposizione tra le critiche, in sé
legittime al governo di Netanyahu, e l'individuazione delle comunità ebraiche in giro per il mondo quali presunte complici
di quelle scelte". Lo dice il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano durante la presentazione delle iniziative per il Giorno della Memoria patrocinate dalla presidenza del Consiglio dei ministri
Ministro Esteri Iran: "Usa avvisati, basta attacchi a Yemen"
Il ministro degli Esteri iraniano, Amir Hossein Abdollahian, ha messo in guardia gli Stati Uniti dai rischi di un'escalation nel caso continueranno i bombardamenti sferrati da Usa e Gran Bretagna nei confronti degli Houthi yemeniti. "Abbiamo mandato un messaggio netto, gli americani sono stati avvisati", ha detto Abdollahian ai microfoni dell'agenzia iraniana Irna a New York. "Le azioni miliari congiunte di Usa e Gran Bretagna, gli attacchi allo Yemen, costituiscono una seria minaccia alla pace e alla sicurezza della regione e favoriscono un'escalation del conflitto in corso", ha rincarato la dose Abdollahian. Il capo della diplomazia di Teheran è volato negli Usa in occasione dell'Assemblea Generale dell'Onu prevista per oggi, un vertice con al centro la crisi umanitaria a Gaza e i combattimenti tra i miliziani di Hamas e l'esercito israeliano. Gli Houthi yemeniti, sciiti sostenuti da Teheran che controllano buona parte del Paese, hanno iniziato lo scorso novembre ad attaccare con razzi e droni le navi in entrata e uscita nel Mar Rosso. Azioni di disturbo e minaccia che non hanno causato vittime, ma messo a repentaglio il trasporto di merci e minato la sicurezza di una rotta strategica. Gli Stati Uniti sono decisi a proteggere le navi e garantire il transito sicuro dei carichi, obiettivi per raggiungere i quali è stata costituita una task force internazionale di cui fa parte anche l'Italia. Negli ultimi giorni americani e britannici hanno colpito lo Yemen, bombardando postazioni utilizzate dai miliziani Houthi per sferrare gli attacchi.
Ex ostaggio a Knesset: "Stupri continui su donne e non solo"
In Israele, Aviva Siegel, una degli ostaggi liberati da Hamas, ha denunciato dinanzi alla Knesset che nei tunnel sotto la Striscia di Gaza vengono violentate le donne e anche gli uomini ancora in cattività. "I terroristi portano vestiti che non vanno bene per le ragazze, le vestono come le bambole. Hanno trasformato le ragazze nelle loro bambole, con cui possono fare quello che vogliono. Ed è incredibile che siano ancora li'", ha denunciato la donna, che fu rapita dalla sua casa nel Kibbutz Kfar Aza insieme al marito Keith, ancora tenuto in ostaggio a Gaza, e alla figlia Shir che invece era accanto a lei nell'aula del Parlamento israeliano. "Voglio dirvi che anche ai ragazzi toccano queste cose: non possono rimanere incinti ma ci passano anche loro", ha insistito. "E qualcosa ora deve cambiare. Vorrei tornare ostaggio per proteggere quelle ragazze, come ho fatto quando ero li'. Mi sentivo come se fossero le mie figlie". La raccapricciante testimonianza -raccolta dal quotidiano israeliano 'Times of Israel'- è stata confermata anche da un altro ex-ostaggio presente, Chen Goldstein Almog: "Ci sono molte ragazze", ha detto, che "non hanno avuto il ciclo: forse per questo dovremmo pregare, perché il corpo in qualche modo le protegga in modo che, Dio non voglia, non rimangano incinte". La figlia di Aviva, Shir, ha detto ai deputati che la testimonianza della madre e' "solo la punta dell'iceberg" e ha contestato il fatto che, in aula, non ci fossero ministri ad ascoltare i racconti.
Israele circonda Khan Younis, roccaforte Hamas Sud Gaza
L'esercito israeliano ha annunciato di essere riuscito a circondare Khan Younis, la principale città nel Sud della Striscia di Gaza e una delle principali roccaforti militari di Hamas. L'esercito ha spiegato che le truppe di terra hanno condotto combattimenti "corpo a corpo" con gli uomini di Hamas, mentre l'aviazione ha condotto attacchi sostenuti dall'intelligence per "coordinare il fuoco", con conseguente "eliminazione di dozzine di terroristi". Durante l'operazione, l'esercito ha individuato razzi pronti per il lancio, installazioni militari, aperture di tunnel e numerose armi. I media palestinesi denunciano che l'esercito israeliano, nella sua offensiva all'interno di Khan Younis, ha assediato i due principali ospedali della città Nasser e Al Amal, dove centinaia di migliaia di abitanti di Gaza sono sfollati e feriti.
Ministero sanità Gaza, 25.490 palestinesi uccisi nella Striscia da inizio guerra
25.490 palestinesi sono stati uccisi nella Striscia di Gaza dall'inizio della guerra. Lo rende noto il ministero della Sanità di Gaza, aggiungendo che gli attacchi dell'esercito israeliani hanno causato anche 63.354 feriti.
Gli ultimi raid dell'Idf, aggiunge il ministero di Gaza, hanno ucciso almeno 195 palestinesi e ne hanno feriti 354. Altre possibili vittime potrebbero trovarsi sotto le macerie degli edifici distrutti dai bombardamenti.
Tajani: "Due Stati, saremo come la goccia che scava la roccia"
"Non dobbiamo rinunciare a una visione, quella dei 'due popoli, due Stati': dobbiamo essere come la goccia che scava la roccia". E' l'impegno del ministro degli Esteri Antonio Tajani alla vigilia di una importante missione diplomatica: il vicepremier domani sarà infatti in Libano, poi in Israele e infine a Ramallah per parlare con l'Autorità nazionale palestinese; e a tutti gli interlocutori proporrà quella che, a suo giudizio, è la soluzione al decennale conflitto israelo-palestinese. A proposito del 'no' del premier Benjamin Netanyahu a uno Stato palestinese, il vicepremier -intervistato da RaiNews 24- osserva
che anche Hamas ha detto 'mai due popoli, due Stati'. "Quando
c'e' una guerra -ha insistito- è chiaro che le parti che stanno
combattendo non possono fare scelte che possono essere lette come cedimenti. Ma Usa, Europa e G7 sono tutti per 'due popoli e due Stati', partendo da Stato palestinese che deve riconoscere il diritto israeliano a esistere". "Continueremo a lavorare", ha osservato ancora il vicepremier, "Herzog è più aperturista rispetto a Netanyahu. Mi auguro che con un lento lavoro diplomatico, un'azione forte americana e i Paesi arabi per
convincere il mondo palestinese si possa raggiungere l'obiettivo
per il quale lavoriamo. L'Italia sta facendo di tutto per favorire una de-escalation e cercare di impedire che il conflitto esploso con l'incredibile violenza di Hamas con Israele non diventi un conflitto regionale".
Guerra Mo, nuovi attacchi di Usa e Gb contro gli Houthi
Stati Uniti e Gran Bretagna hanno condotto nella notte nuovi attacchi contro gli Houthi in Yemen. Sono stati colpiti magazzini sotterranei delle milizie e basi di controllo aereo e missili balistici. Gli aerei britannici hanno mirato bersagli multipli vicino all’aeroporto di Sanaa. L'operazione, spiega il Pentagono, "è arrivata in risposta ai continui attacchi nel Mar Rosso contro navi commerciali e mercantili”. Il capo milizie Houthi: “Siamo in grado di rispondere. Non ci arrendiamo”. IL VIDEO
Ministro Iran a Lavrov, Mosca si attivi per fermare guerra Gaza
Il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amirabdollahian ha incontrato l'omologo russo Serghei Lavrov ieri a New York, in vista di una riunione del Consiglio di sicurezza dell'Onu sul Medio Oriente in programma oggi. Amirabdollahian ha chiesto a Mosca di giocare un ruolo più attivo per fermare la guerra a Gaza, riferisce l'agenzia Irna. "Le recenti aggressioni dei sionisti in Siria e Libano mirano a distrarre l'attenzione del mondo dai loro vergognosi fallimenti", ha detto il ministro iraniano. Lavrov, aggiunge Irna, ha invocato una posizione unitaria dei Paesi arabi sulla questione palestinese.
Houthi, attacchi Usa e Gb "non resteranno impuniti"
Gli attacchi contro gli Houthi condotti da Stati Uniti e Regno Unito "non resteranno impuniti". Lo ha dichiarato il portavoce militare degli Houthi, Yahya Saree, in un post su X, precisando che gli attacchi hanno colpito le province di Sanaa, Hodeida, Taez e Al-Bayda.
Madrid, la violenza a Gaza va fermata ora, non fra mesi
"L'impegno" della Spagna è quello di puntare a una risoluzione del conflitto a Gaza che arrivi "molto prima delle prossime elezioni nordamericane": così, in un'intervista, il ministro degli Esteri iberico José Manuel Albares ha risposto a una domanda su come potrebbe influire sulla situazione di quell'area geografica in caso di un cambio dell'amministrazione Usa. "Non voglio nemmeno immaginare come ipotesi che questo livello di violenza, con 25 mila palestinesi morti, possa continuare da qui a novembre. Non è possibile", ha detto Albares ai microfoni della radio Cadena Ser. "Oggi abbiamo ricevuto un'altra notizia di 21 soldati israeliani morti. Bisogna fermare tutto questo", ha aggiunto, sostenendo che Madrid propone per Gaza "un cessate il fuoco immediato e permanente" a breve termine e una "soluzione per stabilire una pace definitiva" più a lungo termine, basata sul riconoscimento dello Stato palestinese accanto a quello israeliano. Tale scenario, ha aggiunto prima di annunciare di essere in partenza per una missione in Libano e in Iraq, "sta ottenendo sempre più appoggi" a livello internazionale.
Fidan vede Lavrov, Turchia insiste su Stato palestinese
Il ministro degli Esteri turco, Hakan Fidan, si trova a New York dove ha avuto un incontro bilaterale con il collega russo Serghei Lavrov. I due ministri degli Esteri sono negli Stati Uniti per partecipare all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite in programma oggi. Al centro del vertice la crisi umanitaria in corso a Gaza e le operazioni militari israeliane nella Striscia. Russia e Turchia spingono per una soluzione che preveda la creazione di uno Stato palestinese per risolvere il pluridecennale conflitto in Medio Oriente e porre fine all'intervento israeliano; entrambi i Paesi possono far valere un canale di dialogo aperto con Hamas, l'organizzazione terroristica palestinese che ha attaccato Israele lo scorso 7 ottobre scatenando la durissima reazione dello stato ebraico. Nella notte tra sabato e domenica Fidan ha avuto un faccia a faccia in Turchia con il capo dell'ufficio politico di Hamas, Ismail Haniye.
Idf, uccisa palestinese armata di coltello vicino insediamento in Cisgiordania
E' stata uccisa una donna palestinese che, armata di coltello, si stava avvicinando a militari israeliani nell'insediamento di Psagot, in Cisgiordania. Lo riferiscono le Forze di difesa israeliana (Idf) citate dal Jerusalem Post, spiegando che non si registrano feriti tra i militari. La Radio dell'Esercito ha riferito che i soldati israeliani hanno sparato alla donna vicino alla recinzione perimetrale dell'insediamento prima che potesse entrarvi.
Pasdaran, 'Houthi operano in modo autonomo e indipendente nel Mar Rosso'
I miliziani yemeniti Houthi operano in modo autonomo e indipendente nel Mar Rosso ed ''eroicamente'' stanno cercando di fermare l'uccisione di palestinesi. Lo ha dichiarato Alireza Tangsiri, comandante della Marina dei Guardiani della Rivoluzione islamica dell'Iran, i Pasdaran. ''Lo Yemen è un paese indipendente con un esercito forte e ha anche un leader forte che agisce in modo indipendente e non prende ordini da nessuno", ha detto Tangsiri citato dai media statali iraniani.
"Le operazioni navali dello Yemen nello stretto di Bab al-Mandeb e l'ostacolare il transito di navi appartenenti al regime sionista o che scelgono il regime occupante come destinazione sono in linea con il sostegno ai musulmani" da parte degli Houthi, ha sostenuto Tangsiri. Gli Stati Uniti e l'Occidente, ha aggiunto, devono modificare il loro approccio e fermare ''il sostegno ai sionisti''.
Lavrov, niente giustifica barbarie Hamas 7 ottobre
Niente può giustificare la barbarie dell'attacco di Hamas contro Israele il 7 ottobre: lo ha detto il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov in un'intervista alla CBS. "Non ci sono scuse per la barbarie del 7 ottobre", ha detto Lavrov, che ha pero' anche affermato la necessità di creare uno Stato palestinese per evitare atti di violenza in futuro. "A meno che questa ingiustizia non venga corretta e che non venga creato uno Stato palestinese, di tanto in tanto emergerà sempre più violenza in Palestina e in altre parti del mondo arabo e musulmano", secondo Lavrov.
Ben Gvir, 'schiacciare nemico nazista di Gaza in memoria soldati uccisi'
La morte di 21 soldati israeliani nella Striscia di Gaza nell'episodio più sanguinoso dall'inizio dell'operazione di terra dimostra in modo ''più chiaro che mai'' che Israele non deve diminuire le operazioni, Anzi, secondo il ministro della Sicurezza nazionale di Israele di estrema destra, Itamar Ben Gvir, ''dobbiamo continuare a sottomettere, schiacciare e falciare il nemico nazista a Gaza, con tutte le nostre forze''.
Parlando di una mattina ''molto difficile e dolorosa'', il ministro ha sostenuto che ''il sangue di centinaia dei nostri migliori figli'' non è stato versato ''invano''. E ha aggiunto che ''vorrei che fossimo degni di loro e adempissimo la loro volontà, scritta con il sangue: schiacciare e distruggere Hamas e restituire tutti gli ostaggi. Sia benedetta la loro memoria''.
Lavrov a Bou Habib, coinvolgimento Libano inaccettabile
Il coinvolgimento del Libano nel conflitto israelo-palestinese è inaccettabile: lo ha detto, parlando con il ministro degli Esteri libanese Abdallah Bou Habib, il capo della diplomazia russa Serghei Lavrov. Secondo quanto riporta il ministero degli Esteri russo in una nota, "Lavrov ha sottolineato l'inaccettabilità di qualsiasi escalation del conflitto israelo-palestinese e del coinvolgimento in esso di altri stati della regione, compreso il Libano. E' stata riaffermata l'importanza degli sforzi collettivi volti a garantire un cessate il fuoco immediato a Gaza e a risolvere i gravi problemi umanitari", spiega la nota.