Iran, studentessa di vent’anni uccisa a Borujerd da due agenti di sicurezza

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La ragazza si chiamava Anahita Armipour e al momento dell'accaduto era in macchina con un amico, che avrebbe tentato di fuggire non riconoscendo gli agenti in borghese: ha riportato gravi ferite ed è ricoverato nell'ospedale Chamran di Borujerd. Su famiglia e amici pressioni per non denunciare il fatto

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Un'altra giovane studentessa è stata uccisa in Iran, a più di un anno dalla scomparsa di Mahsa Amini, la 22enne morta nel settembre del 2022 a Teheran e divenuta un simbolo della repressione nel Paese. La vittima è stavolta Anahita Armipour, una studentessa di educazione fisica dell’Università islamica Azadè, uccisa venerdì 19 gennaio da due agenti di sicurezza iraniani a Borujerd, nella provincia del Lorestan. La ragazza aveva vent’anni e al momento della tragedia si trovava in macchina con un amico, anch’egli studente.

Secondo quanto riporta la ONG Hengaw Organization for Human Rights, ai due giovani era stato intimato di fermare l’auto e scendere da due agenti in borghese. Il ragazzo che era al volante, M. Jalaifar, è ora ricoverato nel reparto di cure speciali dell'ospedale Chamran di Borujerd: avrebbe tentato la fuga, non riconoscendo i responsabili della sicurezza, che hanno aperto il fuoco. 

Le pressioni su famiglia e amici

La ONG curda aggiunge che le agenzie di sicurezza iraniane hanno esercitato pressioni sulla famiglia e sugli amici della ragazza per fare in modo che non denunciassero il fatto e confermassero la versione ufficiale, secondo cui l’omicidio sarebbe una conseguenza dei disordini legati all’attentato avvenuto a Kerman. Non solo: anche due medici dell’ospedale Chamran sono stati minacciati affinché non si distaccassero dal racconto dei fatti fornito dalle autorità. 

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Le parole del governatore

"In risposta all'assassinio di agenti affiliati all'arroganza globale a Kerman, nel Sistan-Balochistan, e per affrontare con decisione le attività criminali, i militari e le forze dell’ordine sono state in massima allerta negli ultimi giorni per indagare, monitorare e affrontare qualsiasi individuo che disturba la sicurezza sociale”, ha dichiarato il governatore della città Moradi. Ha poi spiegato che la sparatoria in cui è morta la giovane si è verificata perché le due vittime hanno ignorato i ripetuti avvertimenti degli agenti. Per gli attivisti civili di Borujerd, si tratta di un’uccisione autorizzata dallo stato islamico. 

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