Ecuador, dopo la rivolta nelle carceri liberati gli ultimi 136 ostaggi

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Le rivolte erano diventate il fulcro della crisi iniziata martedì con una serie di attacchi e azioni intimidatorie, tra cui anche l'assalto a un canale televisivo da parte di un gruppo armato

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Sedate tutte le rivolte carcerarie. In Ecuador le autoroità sono riuscite in un'impresa, per poi liberare gli ultimi 136 ostaggi che erano ancora nelle  mani dei rivoltosi, tranne una guardia carceraria probabilmente morta in una sparatoria. Lo ha annunciato il presidente, Daniel Noboa. Le rivolte erano diventate il fulcro della crisi iniziata martedì con una serie di attacchi e azioni intimidatorie, tra cui anche l'assalto a un canale televisivo da parte di un gruppo armato, una crisi che ha portato il governo a dichiarare "guerra" contro tali bande criminali, ora classificate come gruppi terroristici.

La situazione

Nelle carceri si trovavano almeno 178 ostaggi, tra guardie carcerarie e personale amministrativo, che hanno iniziato a essere rilasciati gradualmente nei giorni successivi all'inizio della crisi, fino ad arrivare ieri alla liberazione degli altri, poco più di 150 secondo le ultime cifre ufficiali. Sia per i funzionari della prigione che per le loro famiglie, sono stati cinque giorni di angoscia, disperazione e anche violenze che hanno provocato almeno quattro morti, tra cui una guardia e tre prigionieri. A Esmeraldas il rilascio di undici guardie carcerarie è avvenuto in modo pacifico attraverso un negoziato avvenuto con la mediazione della Chiesa, mentre ad Ambato sono intervenute le forze armate. Pochi minuti dopo, il sindaco di Cuenca, Cristian Zamora, ha annunciato il rilascio di tutto il personale detenuto nel carcere cittadino, noto anche come carcere di Turi, dove i prigionieri erano saliti sui tetti dei padiglioni nelle prime ore del mattino, e dall'interno si erano sentiti spari e detonazioni.

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La vicenda

Nella notte di venerdì si è verificata anche la fuga di un prigioniero dal penitenziario Litoral, il carcere più grande e popolato dell'Ecuador, situato nella città di Guayaquil, da dove erano fuggiti sei detenuti, di cui due sono stati ripresi nelle vicinanze; una guardia carceraria è stata arrestata con l'accusa di aver facilitato la fuga dei detenuti. Nel frattempo, secondo i media locali, la polizia e le forze armate hanno effettuato una perquisizione nell'abitazione di José Adolfo Maci'as Villamar, meglio conosciuto come Fito, il narcotrafficante leader dei "Los Choneros" fuggito dalla prigione di Guayaquil almeno una settimana fa. Finora non è stato rivelato cosa abbiano trovato gli inquirenti nella proprietà situata nella citta' costiera di Manta, da dove proviene Fito.

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