Ecuador, uomini armati e incappucciati irrompono in uno studio tv

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Il commando ha fatto irruzione, a poche ore dalla fuga dal carcere di due boss, nella sede del canale Tc a Guayaquil lanciando un chiaro segnale al governo che ha istituto lo stato di emergenza

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Sono stati tutti arrestati gli uomini armati con i volti coperti da passamontagna che hanno fatto irruzione in diretta tv nello studio di un canale pubblico nella città portuale di Guayaquil, in Ecuador, una zona devastata da tempo dalla violenza e dalla droga. Gli uomini avevano preso in ostaggio diversi giornalisti e tecnici.

Il messsaggio del capo della Polizia

Il capo della polizia, Cesar Zapata ha dichiarato: "L'operazione di polizia dentro @tctelevision ha portato all'arresto di 13 persone e al sequestro di armi, esplosivi e altre prove. Gli ostaggi sono stati rilasciati e gli operai sono stati portati in salvo.

L'escalation

L'assedio teletrasmesso avviene il giorno dopo che il presidente, Daniel Noboa, ha dichiarato due mesi di stato di emergenza dopo la fuga dei boss dei due principali gruppi criminali, Adolfo Macias alias "Fito", capo di Los Choneros e Fabricio Colon Pico, al comando di Los Lobos. Immediatamente era arrivata la brutale risposta dei narcos. Ci sono stati attacchi in ben sette province, sette poliziotti sono stati sequestrati. Infine il plateale assalto alla tv. Un'esibizione di forza da parte della criminalità rivolta a Noboa, leader conservatore eletto lo scorso ottobre con la promessa di combattere la delinquenza dilagante con il pugno di ferro. 

A causare l'escalation di violenza nel Paese latinoamericano, la penetrazione dei cartelli messicani della droga, in particolare Sinaloa e Jalisco nueva generacion. In gioco c'è il controllo del porto ecuadoriano di Guayaquil, diventato - con le sue 300mila navi in partenza al mese -, il principale trampolino vero l'Europa e gli Usa della cocaina prodotta in Colombia, Bolivia e Perù. La rotta terrestre è troppo battuta, così i narcos si sono orientati verso il Pacifico. Per l'Ecuador, inoltre, passa l'altra direttrice della droga: quella che attraversa la regione amazzonica di Sucumbios. Per i messicani, il controllo di queste due porte verso i luoghi di consumo è vitale per il business. Da qui la progressiva infiltrazione attraverso la cooptazione di pezzi di istituzioni e il controllo del territorio, in particolare i quartieri popolari.

Il presidente Noboa

In serata, è intervenuto il presidente dell'Ecuador, Daniel Noboa - in carica da meno di due mesi - che ha parlato di un «conflitto armato interno» in corso, che implica lo spiegamento e l'intervento immediato delle forze di sicurezza contro il crimine organizzato. E le autorità hanno ordinato l'evacuazione immediata del Parlamento e di tutti gli uffici pubblici nella capitale Quito. Anche molti commercianti hanno deciso di chiudere i negozi e mandare a casa i dipendenti. Il portale "Primicias" segnala saccheggi in diversi negozi e centri commerciali dei quartieri meridionali di Malvinas, Huancavilca e Guangala.

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