Guerra Gaza, Israele all'Aja: "Accusa di genocidio contro di noi distorce la realtà"

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E' proseguito anche oggi presso la Corte dell'Aja il processo a Israele per genocidio. Secondo il membro della squadra di difesa israeliana Tal Becker, il Sudafrica ha presentato "un quadro fattuale e giuridico profondamente distorto". Attacchi contro postazioni degli Houthi in Yemen dopo che i miliziani hanno sfidato il monito a non intralciare il commercio internazionale sul Mar Rosso. Intesa Mossad-Qatar: nei prossimi giorni gli ostaggi israeliani trattenuti a Gaza da oltre tre mesi riceverannno le medicine

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Idearono attacco in Danimarca, gli "arrestati sono legati ad Hamas"

Le sette persone sospettate di aver preparato un attacco terroristico poi sventato dalla polizia in Danimarca lo scorso dicembre sono legate al movimento islamico Hamas. Lo ha annunciato oggi la polizia danese. Il procuratore danese Anders Larsson ha confermato che il caso "ha collegamenti con Hamas", ha aggiunto la polizia danese in una e-mail all'Afp. 

Sudafrica, la difesa Israele a L'Aja "non ha convinto"

Il ministro della Giustizia del Sudafrica, Ronald Lamola, ha dichiarato davanti alla Corte internazionale di giustizia dell'Aja (Icj) che Israele non ha presentato prove "convincenti" contro l'accusa di genocidio nei confronti dei palestinesi a Gaza. "Lo Stato di Israele oggi non è riuscito a confutare la convincente tesi del Sudafrica presentata ieri all'Icj. Rimaniamo fedeli ai fatti, alla legge e a tutte le prove che abbiamo presentato", afferma Lamola, aggiungendo che alla luce della difesa di Israele oggi, il Sudafrica ritiene ancora di agire in violazione della Convenzione sul genocidio. 

Crisi Mar Rosso, raid Usa-Gb su basi Houthi in Yemen. VIDEO

Germania, pronti a partecipare a missione Ue in Mar Rosso

Il governo tedesco ribadisce la sua disponibilità a partecipare ad una missione europea per salvaguardare il traffico commerciale nel Mar Rosso di fronte agli attacchi dei ribelli Houthi. Lo ha detto il portavoce del Ministero degli Affari Esteri, Sebastian Fischer, in una conferenza stampa a Berlino commentando l'opzione di cui si sta discutendo a Bruxelles. "Siamo disposti a partecipare", ha detto il portavoce. 

Difesa Spagna: "Non parteciperemo a missione Ue nel Mar Rosso"

La Spagna non parteciperà a un'eventuale missione dell'Unione Europea nel Mar Rosso contro gli attacchi Houthi, secondo quanto ha anticipato oggi la ministra della Difesa, Margarita Robles, citata dall'agenzia Efe. Robles ha anticipato la decisione dopo che il Servizio di Azione Esterna dell'Unione Europea (EEAS) ha presentato la sua proposta di missione nel Mar Rosso a difesa del commercio internazionale ai 27 Paesi membri dell'Ue, in cui si propone il dislocamento di "almeno tre cacciatorpediniere o fregate antiaeree con capacità multi-missione" per almeno un anno. Anche se la missione, secondo la ministra, ancora non è definita, e in  ogni caso sarebbe "non esecutiva". Robles ha ribadito che Spagna non sta ricevendo "pressioni" di nessuno per decidere in merito alla questione.

Media, Usa hanno informato Houthi prima dei raid

Gli Stati Uniti avrebbero "informato gli Houthi dei raid prima di effettuare gli attacchi aerei sui loro siti nello Yemen". Lo riferisce Sky News Arabia citando fonti informate, secondo le quali questa mossa sarebbe  "un’apparente indicazione dell’intenzione degli Stati Uniti di ridurre i danni e di non mobilitare una reazione che avrebbe esacerbato l’escalation nel Mar Rosso". 

L’emittente panaraba ha anche fatto riferimento a un articolo del Wall Street Journal, che cita un funzionario della Difesa Usa e una fonte vicina agli Houthi, secondo cui le milizie Houthi avevano già trasferito importanti armi ed equipaggiamenti prima dell’attacco, piazzando missili balistici in rifugi in zone densamente popolate di Sanaa, la capitale yemenita controllata dalle milizie sciite filoiraniane.

Sunak, con raid Yemen abbiamo mandato "segnale forte"

Il Regno Unito deve inviare un "segnale forte" che gli attacchi dei ribelli Houthi nel Mar Rosso sono sbagliati e non possono essere effettuati "impunemente". Così il premier britannico Rishi Sunak ha commentato l'intervento con gli Usa in Yemen. Il primo ministro ha anche affermato che l'obiettivo del Regno Unito è quello di "allentare l'escalation" e "ripristinare la stabilità" nella regione. Intervenendo durante la sua visita in Ucraina, Sunak ha affermato che il Regno Unito e i suoi alleati non esiteranno a garantire la sicurezza della navigazione commerciale. "Nell'ultimo mese, abbiamo assistito a un aumento significativo del numero di attacchi Houthi contro le navi commerciali nel Mar Rosso", ha detto Sunak, "ciò sta mettendo a rischio vite innocenti, sta sconvolgendo l'economia globale e sta anche destabilizzando la regione".

Hapag Lloyd, da attacchi Houthi ritardi e alti costi

Gli attacchi dei ribelli Houthi alle navi nel Mar Rosso causano costi aggiuntivi mensili per la compagnia di navigazione Hapag-Lloyd nell'ordine di milioni a due cifre. "Influenzano l'intero settore e noi stessi in modo significativo", ha detto oggi un portavoce della compagnia ai giornali del gruppo Funke. Il portavoce non ha valutato gli attacchi militari internazionali condotti da Stati Uniti e Gran Bretagna contro le posizioni dei ribelli Houthi: "Ma accogliamo con favore le misure che renderanno di nuovo sicuro il passaggio attraverso il Mar Rosso". 

Da dicembre le navi della più grande compagnia di spedizioni di container tedesca evitano il Canale di Suez a causa degli attacchi dei ribelli. I ritardi causati dalla deviazione attorno al Capo di Buona Speranza sono immensi. Per gli USA "una settimana in più, l'Europa fino a due settimane in più, il Mediterraneo orientale 18 giorni in più", ha detto il portavoce della compagnia di navigazione.

 Alla Hapag-Lloyd sono interessate 183 navi comprese le partnership. Il risultato sono costi aggiuntivi mensili nell'ordine dei milioni a doppia cifra: "La decisione su se e come proseguire verrà presa lunedì prossimo". Circa il 10% del commercio mondiale passa attraverso il Mar Rosso. Il Canale di Suez collega il Mediterraneo con il Mar Rosso, fornendo la rotta marittima più breve tra l'Asia e l'Europa. Dallo scoppio della guerra di Gaza tra Israele e l'islamista Hamas, gli Houthi hanno ripetutamente attaccato navi con presunti collegamenti israeliani nel Mar Rosso.

Ue verso missione navale nel Mar Rosso, ipotesi 3 navi

I Paesi dell'Ue discuteranno la prossima settimana - martedì - l'invio di una forza navale europea per supportare la protezione delle navi nel Mar Rosso dagli attacchi dei ribelli Houthi dello Yemen. Il progetto è allo studio a Bruxelles da diverse settimane. Se ne era parlato molto prima che le forze americane e britanniche colpissero lo Yemen, spiegano fonti dipolomatiche. La proposta elaborata dal Servizio di azione esterna dell'Unione europea - sotto la guida dell'Alto rappresentante Josep Borrell - prevede l'invio di almeno tre cacciatorpedinieri o fregate antiaeree per almeno un anno.

Austin, con i raid inviato messaggio chiaro agli Houthi

I raid hanno avuto come obiettivo quello di "distruggere e degradare le capacità degli Houthi di mettere in pericolo i marinai e minacciare il commercio globale. La colazione ha inviato un messaggio chiaro agli Houthi, ovvero che sosterranno ulteriori costi se non porranno fine ai loro attacchi". Lo ha detto il capo del Pentagono Lloyd Austin in una nota. 

Pentagono: Austin dirige operazioni, ha dato ordine raid Houthi

Il capo del Pentagono Lloyd Austin è attivamente impegnato nel dirigere le operazioni: ha dato l'ordine di condurre i raid nel Mar Rosso contro gli Houthi. Lo afferma il portavoce del ministero della Difesa Pat Ryder in un'intervista a Msnbc. Su Austin negli ultimi giorni si è scatenata una bufera per la mancata comunicazione alla Casa Bianca della sua assenza a causa di un ricovero per complicazioni post-operatorie. 

Israele: "Sudafrica non ha presentato alcuna prova"

"Non vi è alcuna base per le affermazioni del Sud Africa contro Israele. Anzi. Non è stata presentata alcuna prova a riguardo, solo l'evidenza di una guerra difensiva morale come nessun'altra". Lo ha detto il ministro degli esteri israeliano Katz al termine delle arringhe del team di difesa israeliano all'Aja. "Quando si tratta di Israele - ha aggiunto - sembra che i doppi standard di alcuni paesi del mondo gridino al cielo". Katz da detto di sperare che "la denuncia sia respinta" e che la "giustizia prevalga". 



Giordania: crimini guerra Israele causa violenza Mar Rosso

 I "crimini di guerra" israeliani contro i palestinesi sono responsabili dell'accresciuta tensione regionale e della violenza nel Mar Rosso, che minaccia di innescare una guerra più ampia in Medio Oriente. E' quanto sostenuto dal ministro degli Esteri giordano, Ayman Safadi, alla luce degli attacchi di Usa e Regno Unito contro i ribelli yemeniti filo-iraniani Houthi, responsabili dei raid contro navi commerciali nel Mar Rosso. "La comunità internazionale si trova a un bivio umanitario, morale, legale e di sicurezza. O si assume le proprie responsabilità e pone fine all'arrogante aggressione di Israele e protegge i civili, oppure permette al primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e ai suoi ministri estremisti di trascinarci in una guerra regionale che minaccia la pace nel mondo", ha detto Safadi. 

Erdogan su attacchi Usa e Gb: "Vogliono un mare di sangue nel mar Rosso"

"Hanno intenzione di far diventare il Mar Rosso un mare di sangue". Lo dice il presidente turco Recep Tayyip Erdogan criticando le operazioni militari di Usa e Gran Bretagna contro gli Houthi dello Yemen. "Siamo ancora una volta dinanzi una reazione sproporzionata. Un'azione dinanzi la quale anche l'Iran si vorrà difendere. L'Inghilterra continua a fare tutto ciò che fanno gli Stati Uniti, e vogliono trasformare il Mar Rosso in un mare si sangue. Gli huthi comunque continueranno a rispondere con tutte le forze che hanno e abbiamo le nostre fonti che ci dicono che hanno risposto e risponderanno agli attacchi", ha detto Erdogan dopo la preghiera del venerdi. Gli Houthi da ormai quasi due mesi attaccano con razzi e droni le imbarcazioni in transito nel mar Rosso, una risposta ai bombardamenti israeliani a Gaza.




Hamas: bilancio salito a 23.708 morti

Il ministero della Salute a Gaza, gestito da Hamas, ha riferito che il bilancio nella Striscia è salito a 23.708 morti. 

Fonti Chigi, non chiesta partecipazione a attacco in Yemen

All'Italia è stato chiesto di sottoscrivere la dichiarazione congiunta con Stati Uniti, Regno Unito e altri Paesi alleati (che il governo di Roma non ha firmato) ma non è mai stato chiesto di partecipare ai bombardamenti in Yemen. Lo riferiscono fonti di Palazzo Chigi. "Lavoriamo - spiegano le stesse fonti - per mantenere bassa la tensione nel Mar Rosso e siamo impegnati nella coalizione europea per garantire libera circolazione delle navi nell'area". 

Mo, Tajani: 'Italia non ha partecipato a raid, non si può senza dibattito in Parlamento

''Siamo stati informati dagli Stati Uniti parecchie ore in anticipo dell'attacco di questa notte'' contro gli Houthi in Yemen, ma ''l'Italia non ha partecipato a questo attacco perché non possiamo mettere in atto azioni di guerra senza un dibattito in Parlamento''. Lo ha spiegato il vice premier e ministro degli Esteri Antonio Tajani in un punto stampa a Rimini, sottolineando il ''sostegno politico dell'Italia a questa azione che è di difesa del traffico marittimo internazionale''.

''Abbiamo sottoscritto un documento a favore della libertà di navigazione'', ha ricordato Tajani, aggiungendo che ''ci battiamo politicamente per la libera circolazione marittima''.

Attacco agli Houthi in Yemen, le possibili conseguenze e il ruolo dell’Iran

Iraid aerei guidati da Usa e Gran Bretagna hanno colpito obiettivi strategici dei ribelli, e il presidente Joe Biden non ha escluso altre azioni di questo tipo. Il gruppo armato ha ribadito che continuerà a "prendere di mira le navi israeliane fino alla fine dell'aggressione contro Gaza", con inevitabili ripercussioni sul commercio globale che già a dicembre è diminuito dell’1,3%. Non sono scontate eventuali mosse di Teheran, che vorrebbe migliorare i rapporti con l’Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti. LEGGI ARTICOLO






Crisi Mar Rosso, raid Usa-Gb su basi Houthi in Yemen

Yemen, Erdogan: da Usa e Gb uso sproporzionato della forza

"Tutte queste azioni rappresentano un uso sproporzionato della forza". Lo ha affermato il presidente turco Recep Tayyip Erdogan in riferimento agli attacchi di Usa e Gran Bretagna contro gli Houthi in Yemen. "Vogliono un bagno di sangue nel Mar Rosso", ha aggiunto il leader turco in un discorso trasmesso dalla tv di Stato Trt dopo avere partecipato alla preghiera del venerdì in una moschea di Istanbul. 

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