Il Sudafrica accusa Israele di genocidio a Gaza, prima udienza all'Aja

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"Gli atti e le omissioni di Israele rivestono carattere di genocidio perché accompagnano l'intento specifico richiesto di distruggere i palestinesi di Gaza in quanto parte del gruppo nazionale, razziale ed etnico più ampio dei palestinesi", si legge nelle 84 pagine presentate alla Corte internazionale di giustizia. Il Paese africano sostiene che il massacro di Hamas del 7 ottobre non giustifica la guerra nella Striscia, che ha finora causato la morte di oltre 23mila palestinesi

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L'attacco di Hamas del 7 ottobre non può giustificare la "violazione" della Convenzione sul genocidio da parte di Israele: è quanto affermato oggi dal Sudafrica nel corso dell'udienza della Corte internazionale di giustizia all'Aja.

L'udienza alla Corte internazionale di giustizia

Il principale organo giudiziario delle Nazioni Unite deve esprimersi sull'accusa di genocidio mossa a Israele per la guerra nella Striscia scatenata dal massacro di Hamas del 7 ottobre e che ha finora causato la morte di oltre 23 mila palestinesi. "Israele ha commesso, sta commettendo e rischia di continuare a commettere atti di genocidio contro il popolo palestinese a Gaza", è in sintesi l'accusa mossa dal Sudafrica contro lo Stato ebraico. L'istanza è stata presentata da Pretoria il 29 dicembre scorso alla Corte internazionale di giustizia, provocando diverse reazioni internazionali e l'indignazione di Israele. La prima giornata è dedicata alle argomentazioni dell'accusa che saranno illustrate dalla delegazione sudafricana, guidata dal ministro della Giustizia Ronald Lamola, e composta da un team di diplomatici, avvocati ed esponenti politici internazionali come Jeremy Corbyn, l'ex leader laburista britannico più volte accusato in patria di antisemitismo.

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Il ministro della Giustizia sudafricano Ronald Lamola e l'ambasciatore sudafricano nei Paesi Bassi Vusimuzi Madonsela alla Corte internazionale di giustizia
Il ministro della Giustizia sudafricano, Ronald Lamola, e l'ambasciatore sudafricano nei Paesi Bassi, Vusimuzi Madonsela, alla Corte internazionale di giustizia - ©Ansa

Le accuse del Sudafrica a Israele

Secondo il Sudafrica, Israele viola la Convenzione contro il genocidio che ha ratificato nel 1950. In particolare, si legge nelle 84 pagine presentate all'Aja, "gli atti e le omissioni di Israele rivestono carattere di genocidio perché accompagnano l'intento specifico richiesto di distruggere i palestinesi di Gaza in quanto parte del gruppo nazionale, razziale ed etnico più ampio dei palestinesi". Pretoria accusa inoltre Israele davanti alla Corte di giustizia (che dirime le controversie tra gli Stati, mentre la Corte penale internazionale persegue le responsabilità individuali) di non adempiere "ai suoi obblighi di prevenire il genocidio, né a quello di perseguire" i responsabili "dell'incitamento diretto e pubblico a commettere genocidio" come esige la Convenzione. Nell'istanza, il Sudafrica chiede quindi alla Corte di imporre "misure cautelari" (che sarebbero vincolanti) quali ordinare a Israele di cessare le uccisioni e "i gravi danni fisici e mentali inflitti" ai palestinesi di Gaza e di consentire l'accesso agli aiuti umanitari nella Striscia.

Le operazioni militari di Israele a Gaza, ha spiegato il Sudafrica, hanno spinto la popolazione sull'orlo della carestia. "La situazione è tale che gli esperti ora prevedono che un maggior numero di persone a Gaza potrebbe morire di fame e di malattie" piuttosto che in seguito ad un'azione militare diretta, ha detto un avvocato del Sudafrica, Adila Hassim.

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La difesa di Israele

Domani toccherà al team di avvocati di Israele, tra cui il britannico Malcolm Shaw, spiegare le ragioni della guerra di Israele nella Striscia. "Non c'è niente di più atroce e assurdo" della causa intentata dal Sudafrica, ha anticipato il presidente israeliano Isaac Herzog, mentre proprio alla vigilia dell'udienza il governo di Benyamin Netanyahu ha aperto un sito web "per mostrare al mondo alcuni dei crimini contro l'umanità commessi da Hamas". "Domani compariremo davanti al tribunale dell'Aja - ha spiegato l'ufficio del primo ministro - Questo sito aiuterà lo Stato di Israele nella sua missione di ricordare al mondo che siamo vittime dell'evento terroristico senza precedenti che abbiamo vissuto". Il Direttorato nazionale della pubblica diplomazia dello Stato ebraico ha messo online un nuovo sito 'Oct. 7 2023, Hamas Massacre: Documentation of Crimes Against Humanity'. Il sito - che è consultabile solo fuori da Israele - è stato creato insieme all'ufficio del portavoce dell'esercito e presenta foto e video estremamente raccapriccianti del massacro di Hamas. Al fianco di Israele si sono già schierati gli Stati Uniti, così come la Gran Bretagna.

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I possibili scenari

Funzionari del ministero della Giustizia israeliano, citati da Haaretz, ritengono che non sia previsto che la Corte dell'Aja possa chiedere un cessate il fuoco a Gaza, anche se potrebbe emettere "ingiunzioni" nei confronti di Israele. Secondo i giuristi, la Corte può "indurre Israele a consentire gli aiuti umanitari nella Striscia, avviare un'inchiesta indipendente o consentire ai palestinesi sfollati di tornare nel nord di Gaza", mentre esiste "una reale possibilità che la Corte concordi con le richieste del Sud Africa ed emetta una sorta di ingiunzione contro Israele".

epa11033751 Israeli Prime Minister Benjamin Netanyahu chairs a Cabinet meeting at the Kirya, which houses the Israeli Ministry of Defence, in Tel Aviv, Isreal, 17 December 2023.  EPA/MENAHEM KAHANA / POOL

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