Sabato gli abitanti dell’isola sono chiamati alle urne per eleggere il nuovo presidente e per il rinnovo del Parlamento. Sulla contesa rischia di pesare la diffusione della disinformazione, con diversi casi segnalati di false narrative in circolazione: in uno di questi a giocare un ruolo è stata anche l’intelligenza artificiale
AI4TRUST - IL PROGETTO CONTRO LA DISINFORMAZIONE
Tra pochi giorni a Taiwan si terranno le elezioni presidenziali e per il rinnovo del Parlamento. Gli oltre 23 milioni di abitanti dell’isola, de facto indipendente ma reclamata dalla Cina come parte del suo territorio, andranno al voto sabato 13 gennaio, ma sulla contesa elettorale rischia di pesare la disinformazione registrata nelle ultime settimane. Come riportato dalla BBC, esistono diverse narrative false che stanno conoscendo un’ampia diffusione: una di queste - già emersa in passato - asserisce falsamente che gli abitanti di Taiwan stiano ricevendo maiali “avvelenati” dagli Stati Uniti, un’altra che il governo locale stia raccogliendo sangue dai cittadini per darlo agli Usa al fine di preparare un’arma biochimica per attaccare la Cina. E altri casi sono stati riportati nelle scorse settimane anche dalla CNN.
La disinformazione e l’intelligenza artificiale
“Sembra esserci una narrativa secondo cui gli Stati Uniti non supporterebbero Taiwan, o la abbandonerebbero in caso di guerra”, ha detto alla BBC Kuang-shun Yang, ricercatore nel campo della disinformazione. Ma non solo, a giocare un ruolo nella diffusione delle disinformazione sembra essere anche l’intelligenza artificiale: secondo quanto riportato dal New York Times, nelle scorse settimane è circolato un video dell’attuale presidentessa Tsai Ing-wen in cui apparentemente sosteneva che il governo avesse contributo a sviluppare un software di investimento per le valute digitali. Il Criminal Investigation Bureau di Taiwan ha bollato il video com deepfake generato dall’intelligenza artificiale. L’isola in questi anni, riporta ancora la BBC, ha potenziato le sue difese contro la disinformazione: in campo sono state messe campagne pubbliche di educazione, canali di segnalazione e perfino dei chatbot generati dall’intelligenza artificiale che segnalano le informazioni false.
Il ruolo dell’IA nelle campagne elettorali
Il fondatore di Taiwan AI Labs, Ethan Tu, ha comunque segnalato i pericoli delle campagne di disinformazione create dall'intelligenza artificiale generativa. E simili preoccupazioni erano state sollevate nei mesi scorsi durante la campagna elettorale in Argentina, dove si è registrato un diffuso utilizzo dell’IA. Secondo diversi ricercatori i contenuti generati dall’intelligenza artificiale potrebbero confondere gli elettori e alimentare i dubbi su cosa sia reale oppure no, e anche ampliare l’impatto della disinformazione già esistente. D’altra parte, c’è però anche chi pensa che l’impatto dell’IA nel campo della misinformazione rischi di essere sopravvalutato: è il caso di una pubblicazione – firmata da Felix Simon dell’Oxford Internet Institute, Sacha Altay dell’Università di Zurigo e Hugo Mercier dell’Istituto Jean Nicod - che segnalato come questi timori potrebbero essere almeno in parte esagerati