Dopo il Colorado, anche "Lo Stato dell’Albero di Pino" squalifica il tycoon per l’assalto a Capitol Hill del 2021 sostenendo che l’insurrezione si è verificata "per volontà, conoscenza e sostegno del presidente uscente". Trump presenterà una obiezione giuridica per evitare che la decisione entri in vigore. Secondo la Cnn, due giorni prima dei fatti del Campidoglio l’ex inquilino della Casa Bianca ha cercato di far arrivare a Washington falsi certificati elettorali dal Michigan e dal Wisconsin
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Dopo il Colorado, anche il Maine esclude Donald Trump dalle primarie repubblicane del 2024 per l’assalto a Capitol Hill del 6 gennaio 2021, sulla base del 14esimo emendamento della Costituzione. Lo ha deciso il segretario di Stato, Shenna Bellows, che nella sentenza ha dichiarato che gli eventi al Campidoglio "si sono verificati per volontà, conoscenza e sostegno del presidente uscente", aggiungendo: "La Costituzione degli Stati Uniti non tollera un assalto alle fondamenta del nostro governo". Secondo quanto riferito da un portavoce della sua campagna, il tycoon presenterà una obiezione giuridica per evitare che la decisione entri in vigore, una scelta definita "atroce. Stiamo assistendo in tempo reale al tentativo di furto di un'elezione". Le primarie in Maine e in Colorado sono previste per il 5 marzo.
Il 14esimo emendamento
"Sono consapevole che nessun segretario di Stato ha mai privato un candidato presidenziale dell'accesso al voto sulla base della Section 3 del 14esimo emendamento - ha detto Bellows - Comunque sono anche consapevole che nessun candidato presidenziale è stato mai impegnato in una insurrezione". Il 14esimo emendamento, nella Section 3, afferma che i funzionari pubblici che hanno giurato di sostenere la Costituzione sono banditi da futuri incarichi se coinvolti in una "insurrezione" o "rivolta" contro la Costituzione stessa. L'emendamento fu usato contro il presidente confederato Jefferson Davis e il suo vice Alexander Stephens (entrambi avevano servito al Congresso) ma da allora è stato applicato raramente e mai contro un candidato alla Casa Bianca. La Section 3 fu introdotta per impedire che qualsiasi funzionario civile o militare che aveva servito negli Stati Uniti prima della Guerra civile riguadagnasse posizioni di autorità se aveva tradito il suo Paese sostenendo la Confederazione sudista.
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Repubblicani Colorado ricorrono alla Corte Suprema
Intanto il partito repubblicano del Colorado ha presentato un ricorso alla Corte Suprema degli Stati Uniti contro la sentenza che ha sancito l'ineleggibilità di Trump. L'appello è distinto da quello annunciato, ma non ancora presentato, dai legali dell'ex presidente. La Corte Suprema del Colorado la scorsa settimana ha accolto il ricorso contro la presenza di Trump nella scheda elettorale delle primarie repubblicane. "I drastici effetti della decisione del Colorado sulle primarie del 2024 richiedono una revisione immediata", hanno scritto gli avvocati del partito repubblicano del Colorado, affermando che se la sentenza non sarà rovesciata "avrà irreparabili effetti sul processo elettorale". I sommi giudici del Colorado hanno stabilito che la loro decisione di escludere Trump dalla scheda elettorale entrerà in vigore il 4 gennaio.
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Cnn: "Trump volle falsi certificati elettorali per vincere nel 2020"
E spuntano nuove indiscrezioni su quanto accadde nel gennaio 2021. Secondo la Cnn, due giorni prima dell’assalto a Capitol Hill Trump ha cercato di far arrivare a Washington falsi certificati elettorali dal Michigan e dal Wisconsin per tentare di bloccare la certificazione della vittoria di Joe Biden, e quindi capovolgere l'esito delle elezioni. Le fonti citate dalla Cnn affermano che lo staff dell'ex presidente si è spinto anche a ipotizzare l'uso di aerei privati per far arrivare i due file nella capitale prima del 6 gennaio, giorno della certificazione della vittoria di Biden al Congresso. I falsi certificati avrebbero dovuto convincere l'allora vicepresidente Mike Pence a non certificare la vittoria di Biden. Le email e le registrazioni audio ottenute da Cnn indicano che un legale della campagna di Trump era parte delle discussioni su come consegnare i falsi certificati elettorali a Pence. Fra le persone implicate c'era anche Kenneth Chesebro, uno dei legali dell'ex presidente che si è dichiarato colpevole in Georgia, dove Trump e altre 19 persone sono accusati di aver tentato di sovvertire le elezioni del 2020, e sta collaborando anche con le autorità di Michigan, Nevada e Wisconsin. I dettagli emersi dalla documentazione sembrano in grado di completare alcuni dei riferimenti vaghi del procuratore speciale Jack Smith nell'ambito delle incriminazioni contro Trump. E tirano in causa anche i senatori Ron Johnson e Scott Perry, ai quali dovevano essere consegnati i falsi certificati elettorali per Pence.