L'elenco è stilato come ogni anno da Global Firepower, che monitora oltre 50 voci. Al primo posto gli Stati Uniti, seguiti dalla Russia (nonostante le numerose perdite contro l'Ucraina) e la Cina. Il primo Paese dell’Unione europea è la Francia. L’Italia è decima
- Global Firepower ha elaborato una classifica della capacità di guerra convenzionale di vari Paesi. L'elenco viene redatto valutando la capacità di guerra terrestre, marittima e aerea. L’indice viene aggiornato ogni anno dal 2016 e tiene conto di 50 diversi fattori militari, demografici, finanziari, logistici e geografici. Monitora per esempio la quantità di equipaggiamento militare, il numero di truppe, la disponibilità finanziaria, le risorse e la posizione geografica. Non considera, invece, la disponibilità di energia nucleare
- Al primo posto della classifica del 2023 ci sono gli Stati Uniti, che si trovano in testa in quanto a potenza navale – 92 cacciatorpediniere e 11 portaerei – e in quanto a flotta area. Quest’ultima è la più grande del mondo: 13.300 velivoli e 983 elicotteri d’assalto. Washington ha anche il budget più alto destinato alla difesa, con oltre 750 miliardi di dollari. Gli Stati Uniti hanno impegnato più di 47 miliardi di dollari in assistenza militare verso l’Ucraina, fin dalla prima invasione russa nel 2014
- Mosca rimane al secondo posto nonostante le numerose perdite subite contro l’Ucraina: 5mila carri armati, 10mila veicoli corazzati, 10mila veicoli di supporto, quasi 8mila sistemi di artiglieria, 900 lanciarazzi multipli, quasi 600 sistemi di difesa anti-aerea, 323 aerei, 324 elicotteri, quasi 6mila droni, 22 navi e 1 sottomarino dall’inizio dell’invasione. La sua potenza aerea è seconda solo a quella americana
- Pechino ha da poco iniziato a investire nel settore militare. Nella classifica di Global firepower la Cina è prima per disponibilità di truppe e per la forza navale. Può disporre di una flotta che comprende 50 cacciatorpediniere e 78 sottomarini
- New Delhi può contare su un esercito di 1,5 milioni di militari attivi in servizio: la classifica la pone seconda per disponibilità di truppe, numero di soldati attivi e forza paramilitare
- Londra è molto distante dai suoi predecessori, ma ottiene il quinto posto grazie alla sue sue flotte aeree e navali e per la sua solida posizione finanziaria. Il Regno Unito è infatti uno dei pochi Paesi ad avere più di una portaerei, tra cui due delle più moderne al mondo, la HMS Queen Elizabeth e la HMS Prince of Wales. Conta inoltre una vasta flotta di sottomarini nucleari. Infine, vanta molti porti e terminali commerciali e finanzia in modo massiccio la Nato
- Seul ha impegnato vaste risorse nella difesa militare: si trova nelle prime cinque posizioni per la sua flotta aerea e per il numero di veicoli corazzati ed elicotteri, con un totale di 133mila veicoli tra cui 112 elicotteri d’assalto
- Islamabad è salita di due posizioni rispetto alla classifica del 2022. Nella classifica di quest’anno, il Pakistan si trova nelle prime 10 posizioni per popolazione totale idonea al servizio militare, per soldati attivi e per la forza della sua flotta aerea
- La costituzione del Giappone pone importanti limiti alla capacità militare, ma Tokyo rimane lo stesso classificata fra i primi 10 Paesi per per forza aerea e per numero di veicoli corazzati. È invece al secondo per navi portaelicotteri, con quattro imbarcazioni di questo tipo, e per aerei speciali, dopo gli Stati Uniti. Prima – in quanto insieme di isole – per quanto riguarda il numero di porti
- Il primo Paese dell’Unione europea in classifica è la Francia, fra i primi dieci per numero di elicotteri, navi da guerra e per la forza totale della flotta di trasporto, con 438 elicotteri, di cui 69 d’assalto, e 10 cacciatorpediniere. Ha una forte presenza in Africa ed è uno dei pochi Paesi con due portaerei
- C’è anche l’Italia nella top 10, grazie alle flotte aeree e navali: 404 elicotteri, di cui 58 d’assalto, e due portaerei. I molti porti – dovuti alla geografia del paese, una penisola – hanno contribuito a posizionarla in alto nella classifica
- In ordine fino al 20esimo posto ci sono poi: Turchia, Brasile, Indonesia, Egitto, Ucraina, Australia, Iran, Israele, Vietnam e Polonia. Ancora più in basso si trovano Spagna, Arabia Saudita, Taiwan, Thailandia, Germania, Algeria, Canada, Argentina, Singapore e Grecia (foto d'archivio)