Guerra in Ucraina, Crosetto: “Una tregua? Ci crederò quando non cadranno più bombe”

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“Poi più che annunciarlo, vorrei che ci fossero 24 ore prima, o 48 o 72 ore senza che i missili cadano sulla testa dei civili e dei militari ucraini” ha affermato il ministro della difesa in visita al contingente italiano a Camp Adazi, in Lettonia. "Io ho lanciato l'allarme e espresso le mie preoccupazioni già due settimane fa e purtroppo si stanno rivelando esatte perché le navi non passano più”, ha poi aggiunto commentando il nuovo lancio di missili da parte degli Houthi nel Mar Rosso

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"Penso che i messaggi arrivati dalla Russia in questi due anni sono stati spesso contraddittori. Fin quando non sento Putin dire che vuole una tregua, che vuole cessare il fuoco, non ci credo. Poi più che annunciarlo, vorrei che ci fossero 24 ore prima, o 48 o 72 ore senza che i missili cadano sulla testa dei civili e dei militari ucraini. Come direbbe Boskov, credo in una tregua quando non cadranno le bombe", ha detto il ministro della Difesa, Guido Crosetto, commentando, nel corso della sua visita al contingente italiano a Camp Adazi, in Lettonia, le notizie di stampa che hanno riferito di un interesse del presidente russo ad un cessate il fuoco in Ucraina.

Crosetto: “Preoccupato per la situazione nel Mar Rosso”

"Io ho lanciato l'allarme e espresso le mie preoccupazioni già due settimane fa e purtroppo si stanno rivelando esatte perché le navi non passano più nel Mar Rosso, quindi aumentano i costi perché devono fare il giro dell'Africa, aumentano i costi delle assicurazioni e poi tutto arriva, purtroppo, sulle tavole di ognuno di noi, nella borsa della spesa, nel conto energetico", ha proseguito Crosetto commentando il nuovo lancio di missili la scorsa notte da parte degli Houthi nel Mar Rosso. "È una situazione che va affrontata se non vogliamo riprendere quella china che porta all'aumento dei prezzi che ha reso più difficile la vita degli italiani e degli europei e di tutto il mondo negli ultimi due anni.

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“Dobbiamo intervenire

“Dobbiamo intervenire perché non possiamo permetterci una nuova crisi economica. Abbiamo una nave - ha ricordato il ministro - all'interno di una missione alla quale l'Italia partecipa. Molti hanno titolato che noi partecipiamo all'interno di una operazione americana. Hanno detto una cosa sbagliata, falsa, perché per partecipare a una nuova operazione avremmo bisogno dell'autorizzazione del Parlamento. C'è una nave che all'interno di un dispositivo già operante sta andando a vedere, a capire cosa sta succedendo e come potremmo muoverci nei prossimi mesi. C'è lo Stato Maggiore della Difesa - ha aggiunto - che da due settimane sta cercando di capire se si può fare a livello multilaterale, con molte altre nazioni, un presidio di quella zona per consentire alle navi di passare, quali sono le opportunità e i pericoli che ci sono in quella zona. Non si parla di operazioni facili: bisogna prima capire qual è la minaccia, capire come si può fermare e poi vedere se si può dare il via libera per il passaggio delle navi civili".

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