Assente Trump, che continua a disertare il confronto, forte del suo ampio vantaggio nei sondaggi, è l'ex ambasciatrice all'Onu a brillare su un palco dove sono rimasti solo in quattro
Mancano 40 giorni dall'inizio delle primarie in Iowa e Nikki Haley si conferma la più temibile e credibile rivale di Donald Trump nel quarto dibattito tv in Alabama tra i candidati presidenziali repubblicani, segnato da scontri e insulti di ogni genere. Assente Trump, che continua a disertare il confronto, forte del suo ampio vantaggio nei sondaggi, è l'ex ambasciatrice all'Onu a brillare su un palco dove sono rimasti solo in quattro: il governatore della Florida Ron DeSantis, con cui è testa a testa in Iowa ma che stacca nella seconda tappa in New Hampshire, l'ex governatore del New Jersey Chris Christie, l'unico irriducibilmente anti Trump, e l'imprenditore bio tech Vivek Ramaswamy, un outsider paladino ed emulo del tycoon. (LE DICHIARAZIONI DI BIDEN)
Il duello televisivo
In quella che ormai sembra ridotta ad una gara per il secondo posto, anche come soluzione in extremis in caso di imprevisti nella corsa di Trump, Haley è diventata fin da subito il principale bersaglio degli attacchi. In particolare da parte di DeSantis e Ramaswamy, che l'hanno accusata di essere finanziata e quindi condizionata dai ricchi donatori di Wall Street. L'imprenditore bio tech l'ha definita "corrotta" (anche alzando un cartello con questa scritta) e "fascista più di Biden", paragonandola in modo sessista a un "Dick Cheney col rossetto". Ma in cambio ha ricevuto i 'buu' del pubblico, mentre Christie ha preso cavallerescamente le sue difese, innescando uno degli scontri più accesi della serata. "Sei lo sbruffone più odioso d'America, questa è una donna intelligente e di successo, dovresti smetterla di insultarla", ha detto, rimproverandolo di attaccarla a livello personale e non politico.