Guerra Israele-Hamas, Tel Aviv: "Tank entrati a Khan Yunis, nel Sud di Gaza"

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Il ministro della Difesa israelinano, Yoav Gallan, ha confermato l'inizio delle operazioni di terra. L'agenzia palestinese Wafa riferisce che "almeno 50 cittadini sono stati uccisi e centinaia feriti" in due diversi attacchi di aerei israeliani "su due scuole". Le famiglie degli ostaggi a Netanyahu: "Riprendere subito i negoziati". Poi annunciato che aumenteranno le proteste se la richiesta non sarà accolta. Il presidente risponde: "Mercoledì un incontro"

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Gaza, dall'espulsione di Hamas alla missione Onu: il piano di Ursula von der Leyen

La presidente  della Commissione europea ha illustrato alcune idee per   garantire un  futuro di pace nella Striscia una volta terminata la   guerra. La sua  strategia si basa su quattro punti fondamentali: ecco   quali sono. IL PIANO

Mattarella: "Abbiamo il dovere di non arrenderci alla guerra"

"Non possiamo dimenticare che, mentre siamo qui riuniti, due guerre sono in atto, nel continente europeo e alle sue porte. Abbiamo il dovere di non arrenderci alla guerra. Di non disperdere il patrimonio accumulato, di non rinunciare alla tutela dei diritti umani, anzitutto di quello alla vita, e all'affermazione dello Stato di diritto. Di fronte a una violenza che non si arresta, trovare una via d'uscita appare, a tratti, impresa quasi disperata. Ma questa ricerca non deve essere abbandonata e può essere coronata da successo se sapremo dare valore alla collaborazione e al dialogo nell'ambito delle istituzioni multilaterali". Lo ha sottolineato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, incontrando al Quirinale i Membri del Comitato di Monitoraggio dell'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa.

Il papà di Kfir a Netanyahu: hai ucciso la mia famiglia

"Bibi, hai bombardato la mia famiglia. Era tutto quello che avevo nella mia   vita", portali "verso casa perché siano sepolti in Israele, ti   scongiuro". In un video diffuso da Hamas Yarden Bibas, marito e padre  di  Shiri, Kfir (10 mesi) e Ariel (4 anni) ostaggi a Gaza e che i  miliziani  danno per morti in un raid di Israele, si rivolge  direttamente al  premier Benyamin Netanyahu. Il filmato è preceduto da  una dichiarazione  di Hamas secondo cui "il detenuto Yarden Bibas ha  appreso che gli aerei  del nemico hanno ucciso la moglie e i due figli.  Hamas ha offerto di  trasferire i loro corpi a Israele ma che per ora si  rifiuta di  riceverli". LEGGI L'ARTICOLO

Ryanair a novembre cancellati 960 voli a causa del conflitto

La compagnia aerea low cost Ryanair ha dichiarato che più di 960 voli sono stati cancellati il ​​mese scorso a causa della guerra tra Israele e Hamas. Ciò avviene dopo che la compagnia aerea irlandese ha cancellato oltre 870 voli nel mese di ottobre a causa del conflitto a Gaza. Le compagnie aeree hanno sospeso i voli per Tel Aviv e la vicina Giordania dopo che l'attacco lanciato dai militanti di Hamas contro Israele il 7 ottobre e la successiva escalation del conflitto.

La rivale easyJet ha dichiarato la scorsa settimana che il conflitto e la minaccia alla stabilità in Medio Oriente hanno influenzato anche la domanda di voli verso destinazioni come l’Egitto, ma con impatti sulle prenotazioni su tutta la rete a ottobre e novembre a causa della guerra.  Le ultime statistiche sui passeggeri di Ryanair mostrano che a novembre il gruppo ha operato oltre 66.400 voli, con un aumento del 4% dei passeggeri trasportati, pari a 11,7 milioni, nonostante le cancellazioni. La low cost ungherese Wizz Air, quotata a Londra, ha dichiarato lunedì di aver deciso di sospendere le operazioni in Israele fino all'inizio di gennaio 2024. La compagnia ha spiegato che "continua a monitorare da vicino la situazione sul campo ed è pronta a ridistribuire la capacità qualora le condizioni si stabilizzassero". A novembre Wizz Ait ha trasportato il 29,3% di passeggeri in più, pari a 4,8 milioni.


Msf: 100 morti e 400 feriti arrivati a ospedale Al-Aqsa in 48 ore

"Nelle ultime 48 ore, oltre 100 morti e oltre 400 feriti sono arrivati al pronto soccorso dell'ospedale di Al-Aqsa. Alcuni pazienti sono stati portati subito in sala operatoria". Ad affermarlo in una nota è Katrien Claeys, responsabile del progetto di Medici Senza Frontiere nel centro di Gaza. Secondo l'organizzazione, due ospedali supportati da Msf a Gaza, quello di Al-Aqsa al centro e il Nasser nel sud della Striscia, riescono a malapena a far fronte all'afflusso dei nuovi pazienti a causa della ripresa delle ostilità. "Sentiamo i bombardamenti intorno a noi, giorno e notte", ha sottolineato Claeys. "Vediamo pazienti con infezioni e necrosi perché non ricevono medicazioni da giorni, a volte settimane", ha aggiunto. L'ospedale Nasser, a Khan Yunis, è ormai al limite della capacità a causa del continuo afflusso di nuovi pazienti. "L'ospedale riceve diversi pazienti gravemente feriti quasi ogni ora", ha detto Chris Hook, coordinatore medico di Msf a Khan Younis. "Nella situazione in cui versa l'ospedale, dove non c'è più spazio disponibile, la situazione è davvero terribile. Tutti sono sinceramente preoccupati per quello che succederà". 

Turchia avverte Mossad: "Serie conseguenze se agite qui"

Ankara ha messo in guardia Israele: ci saranno "serie conseguenze" in caso di operazioni dei servizi segreti dello Stato ebraico in territorio turco contro i leader di Hamas. La notizia e' stata diffusa dai principali media turchi, che citano fonti dell'intelligence di Ankara (Mit) secondo le quali "gli interlocutori israeliani hanno ricevuto gli avvertimenti necessari" rispetto al fatto che "qualsiasi azione illegale in Turchia" porterebbe a "serie conseguenze". Funzionari dei servizi, che hanno parlato con l'agenzia di stampa turca Anadolu, hanno ribadito che nessuna intelligence al mondo può agire di propria iniziativa sul suolo turco. La reazione di Ankara è arrivata dopo che domenica scorsa la tv pubblica israeliana Kan ha diffuso un audio del capo dello Shin Bet, Ronen Bar. Nella registrazione, il capo dell'intelligence interna diceva che "obiettivo del governo è la distruzione di Hamas". Obiettivo per raggiungere il quale "ci potrebbero volere anni" e per il quale i servizi israeliani sono pronti a colpire "anche in Libano, Qatar e Turchia". 

Il 10 dicembre sessione d'emergenza dell'Oms sulla crisi a Gaza

Il comitato esecutivo dell'Organizzazione mondiale della sanità ha convocato una sessione di emergenza per discutere della crisi sanitaria a Gaza e in Cisgiordania, con l'inviato palestinese in pressing per maggiori aiuti medici e per l'accesso degli operatori sanitari stranieri. Lo riporta SkyNews sottolineando che l'Oms ha annunciato di aver ricevuto una richiesta da 15 Paesi per tenere la sessione che sarà convocata il 10 dicembre dal direttore generale Tedros Adhanom Ghebreyesus in consultazione con il presidente del Qatar. L'ambasciatore palestinese presso le Nazioni Unite a Ginevra, Ibrahim Khraishi, ha affermato che l'incontro si concentrerà principalmente su Gaza, ma riguarderà anche gli attacchi al settore sanitario "nella Cisgiordania occupata da Israele: vogliamo chiedere alla parte israeliana di non prendere di mira il settore medico. Vogliamo consentire nuove forniture mediche", ha detto.

Iniziati voli di ricognizione Gb per individuare ostaggi a Gaza

Velivoli della Raf hanno iniziato a effettuare voli di ricognizione alla ricerca dei luoghi in cui vengono trattenuti gli ostaggi nella Striscia di Gaza. Lo riferisce SkyNews secondo cui dall'analisi dei dati dei voli emerge che due Shadow R1 sono decollati dalla base aerea di Akrotiri, a Cipro, e che i due velivoli sono stati 'visibili' sul sito 'Flightradar24' per poi 'scomparire' quando si sono avvicinati a Gaza. Sabato il Regno Unito aveva annunciato che avrebbe effettuato voli di ricognizione su Israele e Gaza per prendere parte agli sforzi per salvare gli ostaggi trattenuti nella Striscia dal terribile attacco del 7 ottobre in Israele. Il ministero della Difesa di Londra riferiva di velivoli "disarmati", che "non avranno un ruolo di combattimento e avranno il compito esclusivo di localizzare gli ostaggi". 

Israele conferma: 'Abbiamo cominciato l'operazione a Gaza sud'

"L'esercito ha cominciato ad operare nel sud della Striscia di Gaza. Il destino dei terroristi dei battaglioni di Hamas sarà lo stesso di quelli al nord, se non peggio". Lo ha detto il ministro della Difesa di Israele Yoav Gallant che oggi ha fatto visita al confine con Gaza. "Continueremo fino alla vittoria e al raggiungimento degli obiettivi: l'eliminazione di Hamas e il ritorno degli ostaggi in Israele", ha aggiunto.

Gallant: 'Nel sud di Gaza Hamas farà fine peggiore che nel Nord'

"Le Idf hanno iniziato a operare nel sud della Striscia di Gaza. Le sorti dei terroristi nei battaglioni di Hamas che si trovano qui saranno le stesse, e anche peggiori, di quelle di quelli nel nord". Si è espresso così il ministro israeliano della Difesa, Yoav Gallant, in dichiarazioni riportate dai media israeliani in cui ha ripetuto che Israele andrà avanti "fino alla vittoria" e fin quando "tutti i nostri obiettivi saranno stati raggiunti". Gli obiettivi ripetuti dalla leadership israeliana sono "l'eliminazione di Hamas" e la liberazione di "tutti gli ostaggi".

Wafa: '50 morti in raid Israele su due scuole a Gaza City'

L'agenzia palestinese Wafa riferisce che "almeno 50 cittadini sono stati uccisi e centinaia feriti" in due diversi attacchi di aerei israeliani "su due scuole che ospitavano sfollati nel quartiere Al-Daraj di Gaza City". Secondo la stessa fonte, "è stata colpita la scuola Salah al-Din, affiliata all'Unrwa", l'agenzia per i rifugiati palestinesi dell'Onu e "quella di Asaad al-Saftawi". "Gli equipaggi delle ambulanze - prosegue l'agenzia palestinese - stanno incontrando grandi difficoltà nel raggiungere le due scuole".

Domani a Bologna una fiaccolata per 'conquistare la pace'

"Pace Shalom Salam. Agire insieme per conquistare la pace. Impediamo una crisi umanitaria". Sono le parole che guideranno le persone che domani, 5 dicembre, parteciperanno a Bologna alla fiaccolata da piazza San Francesco a piazza Santo Stefano. Una iniziativa per chiedere di fermare le armi, costruire la pace e avviare immediatamente i negoziati per un accordo politico basato sul reciproco riconoscimento del diritto dei due popoli, israeliano e palestinese, all'autodeterminazione. La manifestazione è stata promossa da 19 associazioni bolognesi, in collaborazione con la Coalizione nazionale Assisi Pace Giusta, la Fondazione Perugia-Assisi, la Rete Italiana Pace e Disarmo, con il patrocinio del Comune di Bologna. Il concentramento è previsto alle 18 a piazza San Francesco. In piazza Santo Stefano aprirà gli interventi Raffaella Bolini, Coalizione nazionale Assisi Pace Giusta, a nome dei promotori. Seguirà quello dell'artista Alessandro Bergonzoni. Concluderà il sindaco di Bologna, Matteo Lepore. Prima del sindaco, interverranno l'arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, cardinale Matteo Zuppi, il presidente della comunità islamica di Bologna e dell'Ucoii Yassine Lafram, il presidente della comunità ebraica bolognese Daniele De Paz, i quali leggeranno un manifesto interreligioso scritto congiuntamente. 

Gaza: 'Tank alla periferia di Khan Yunis

Tank e mezzi corazzati israeliani sarebbero alla periferia di Khan Yunis, nel sud della Striscia di Gaza. A riferirne sono testimoni e giornalisti di Gaza citati dalla Bbc, che affermano di aver visto i mezzi nelle aree a est, nei pressi delle zone di Abasan e Khuzaa, più vicina alla barriera al confine con Israele.

Un video con una geolocalizzazione confermata dalla Cnn mostra le forze di terra israeliane impegnate in operazioni nel sud di Gaza e almeno un tank in azione. La rete americana spiega come si tratti della prima conferma di un'operazione delle Idf a sud di Wadi Gaza nel contesto delle ostilità tra Israele e Hamas, iniziate dopo il terribile attacco del gruppo del 7 ottobre nel Paese e riprese venerdì scorso al termine di una tregua durata una settimana.


'A Gaza è un'altra carneficina', Borrell contestato

"L'attacco terroristico" di Hamas contro "civili indifesi" israeliani del 7 ottobre è stato "una carneficina, ma quella a cui stiamo assistendo nella Striscia di Gaza è un'altra carneficina. Non sappiamo quante sono le vittime, qualcuno stima che siano circa 15.000, ma temo che sotto le macerie delle case distrutte ce ne siano molte di più, con un alto numero di bambini". Queste le parole pronunciate dall'Alto rappresentante, Josep Borrell, in apertura dei lavori della 25ma edizione del Forum Ue-Ong sui diritti umani, che hanno suscitato le proteste di una parte dei partecipanti che ha deciso di lasciare la sala. "Forse ho detto qualcosa di inconveniente, ma le Nazioni Unite hanno detto chiaramente che quello che è successo in un caso è stata una carneficina e quello che sta accadendo a Gaza è un'altra" carneficina, si è difeso Borrell, aggiungendo che "non si può accettare questo alto numero di vittime civili, anche se, ovviamente, Israele deve difendersi". "Un orrore - ha aggiunto - non può giustificarne un altro e la comunità internazionale sta alzando sempre di più la voce chiedendo che questo orrore cessi".

Putin: conflitto Gaza assume forma disastro umanitario

Il conflitto palestinese-israeliano ha assunto la forma di un disastro umanitario, ha dichiarato il Presidente russo Vladimir Putin. "I conflitti regionali si stanno intensificando e nel caso del confronto israelo-palestinese la situazione, per quanto tragica, ha assunto la forma di un vero e proprio disastro umanitario", ha dichiarato Putin durante la cerimonia di accettazione delle credenziali degli ambasciatori stranieri al Cremlino. 

Ankara: dura reazione se Israele colpisce Hamas in Turchia

I servizi segreti di Ankara hanno affermato che ci saranno "gravi conseguenze" se Israele tenterà di colpire i membri di Hamas in territorio turco. Lo hanno affermato fonti dell'intelligence turca, come riporta Ntv, in reazione alle dichiarazioni del capo dello Shin Bet, la sicurezza interna israeliana, Ronen Bar, secondo cui i servizi segreti israeliani hanno ricevuto istruzione di eliminare i dirigenti di Hamas ovunque si trovino, compresa la Turchia. L'intelligence di Ankara non permetterà a servizi segreti stranieri di svolgere attività illegali sul territorio della Repubblica di Turchia, hanno aggiunto le fonti.

Uccide civile in attacco Gerusalemme: arrestato soldato

E' stato arrestato il soldato Aviad Frija che giovedì scorso, durante un attentato a Gerusalemme, ha ucciso un civile israeliano, Yuval Doron Castelman, scambiandolo per uno degli aggressori. Castelman era intervenuto durante l'attacco, sparando agli uomini di Hamas che avevano aperto il fuoco sulla gente alla fermata dell'autobus. Le immagini di un video diffuso sui social mostrano Frija intervenire e prendere di mira Castelman che si inginocchia, alza le braccia in segno di resa e apre la maglietta prima che il soldato gli spari, ferendolo mortalmente. Secondo Frija, dopo aver alzato le mani, Castelman aveva fatto altri movimenti sospetti con le mani. La procura non ha ancora deciso per quale reato incriminare il soldato: in casi simili che hanno visto soldati israeliani uccidere palestinesi mentre si stavano arrendendo, solitamente i responsabili sono stati accusati non di omicidio, ma di omicidio di secondo grado o colposo, con pene molto più lievi. 



Fonti Ue: Cina faccia di più su aiuti umanitari a Palestina

"La Cina potrebbe fare di più sul fronte degli aiuti umanitari verso la Palestina ed è un messaggio che passeremo". Lo sostiene un funzionario europeo alla vigilia del viaggio in Cina dei presidenti Charles Michel e Ursula von der Leyen e dell'alto rappresentante Josep Borrell.

Onu: 300 morti a Gaza dalla ripresa delle ostilità

Almeno 300 persone sono state uccise a Gaza da quando è terminata la pausa umanitaria l'1 dicembre: lo riferisce l'Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari (Unocha), come riporta il Guardian. L'agenzia umanitaria delle Nazioni Unite ha inoltre riferito che l'accesso agli aiuti è stato completamente bloccato nel nord di Gaza. Si tratta della metà del bilancio fornito dal ministero della Sanità di Hamas di circa 600 morti.

Netanyahu parla con Milei: 'Bene ambasciata Argentina a Gerusalemme'

Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha invitato il presidente eletto dell'Argentina, Javier Milei, a recarsi in visita nello Stato ebraico. Lo riporta una nota dell'ufficio del premier israeliano secondo cui Netanyahu si è prima di tutto congratulato con Milei per la vittoria elettorale e lo ha ringraziato per il sostegno dato dall'Argentina durante la guerra con Hamas.  Stando al comunicato, il capo del governo israeliano ha anche "ringraziato il presidente eletto per la sua intenzione di trasferire l'ambasciata argentina da Tel Aviv a Gerusalemme", proposta che Milei ha più volte ribadito durante la sua campagna elettorale.

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