L'uomo è stato fermato dai servizi di sicurezza di Mosca con l'accusa di aver fatto deragliare un treno e di avere organizzato un attacco con droni contro una base militare. La Farnesina segue il caso
Un uomo di 35 anni con cittadinanza russa e italiana, residente a Ryazan, è stato fermato dai servizi di sicurezza di Mosca con l'accusa di avere compiuto un sabotaggio facendo deragliare un treno e di avere organizzato un attacco con droni contro una base militare. Lo ha reso noto il servizio d'intelligence interna, Fsb, citato dall'agenzia Interfax.
L'uomo avrebbe ammesso la propria colpevolezza
Secondo il sito del quotidiano Moskovsky Komsomolets, il fermato per i due sabotaggi si chiama Ruslan Sidiki. Il giornale, tuttavia, non fa riferimento a una doppia cittadinanza italiana e russa dell'uomo. Il Comitato investigativo russo, organismo che conduce le indagini sui reati più gravi, ha detto che il fermato ha ammesso la colpevolezza in merito alle accuse che gli sono state mosse: avere organizzato un attacco con droni carichi di esplosivo contro la base militare di Dyagilevo, nella regione di Ryazan, nel luglio scorso, e avere compiuto un attentato esplosivo a una ferrovia nella stessa regione l'11 novembre scorso che ha provocato il deragliamento di un treno merci.
Per i russi sarebbe al servizio dell'Ucraina
Azioni che secondo i servizi di sicurezza russi sarebbero state compiute su ordine dell'intelligence militare ucraina (Gur), che avrebbero reclutato l'uomo nel febbraio scorso a Istanbul. Le stesse fonti affermano che il fermato è stato addestrato a compiere attentati con l'impiego di esplosivo in Lettonia, "con la partecipazione diretta dei servizi speciali lettoni".
La Farnesina monitora il caso
Il Consolato Generale a Mosca, in stretto raccordo con la Farnesina, è al lavoro e sta conducendo - secondo quanto si apprende - le opportune verifiche sul caso dell'uomo di 35 anni, con cittadinanza russa e italiana e residente a Ryazan, fermato dai servizi di sicurezza russi.