Le persone rilasciate da Hamas hanno raggiunto il territorio israeliano. Trovato l'accordo per prorogare di altri due giorni la tregua tra Israele e Hamas a Gaza, che sarebbe scaduta stamattina: in cambio di 20 ostaggi saranno scarcerati 60 palestinesi. Blinken si recherà in Israele e Cisgiordania questa settimana, come conferma Washington
L'Idf identifica 3 soldati uccisi il 7/10, loro corpi portati a Gaza
Tre soldati israeliani hanno perso la vita durante l'assalto sferrato da Hamas lo scorso 7 ottobre contro Israele e i loro cadaveri sono stati portati nella Striscia di Gaza. Lo hanno reso noto le Forze di difesa israeliane (Idf) identificando le vittime in Tomer Yaakov Ahimas, 20 anni, originario della città di Lehavim, nel sud di Israele. Kirill Brodsky, 19 anni, di Ramat Gan e Shaked Dahan, 19 anni, della città di Afula, nel nord di Israele.
Netanyahu: "Siamo impegnati per il rilascio di tutti i nostri ostaggi"
Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha riferito che Israele è "obbligato a completare la restituzione degli ostaggi ed è impegnato per il rilascio di tutti i nostri ostaggi, donne e bambini, e poi di tutti gli altri, senza eccezione".
Netanyahu ha aggiunto che Israele deve portare a termine i suoi obiettivi nella guerra, tra i quali "l'eliminazione dell'organizzazione terroristica Hamas sopra e sotto terra, e ovviamente Gaza non tornerà ad essere quella che era e non potrà più rappresentare una minaccia per il nostro Paese”.
Erdogan a Guterres: "Israele viola il diritto, sia processata"
Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha affermato, in una telefonata con il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres, che "Israele continua con noncuranza a violare il diritto internazionale, le leggi di guerra e i diritti umani e deve essere ritenuta responsabile per questi crimini davanti a un tribunale internazionale". Durante il colloquio, Erdogan ha espresso le condoglianze per gli oltre 100 impiegati delle Nazioni Unite che hanno perso la vita durante gli attacchi di Israele contro la Striscia di Gaza e ha espresso apprezzamento per la visita di Guterres presso il valico di Rafah tra Gaza e l'Egitto, riferisce la presidenza della Repubblica di Ankara.
Dall'Italia aiuti in Egitto per i civili in fuga da Gaza
L'Italia risponde alla richiesta di intervento, avanzata dall'Egitto, per far fronte all'assistenza dei profughi civili in arrivo da Gaza. La richiesta è arrivata per il tramite del Meccanismo europeo di protezione civile che, sin da subito, si è attivato per supportare le autorità locali nella gestione dell'emergenza umanitaria e per coordinare gli aiuti degli Stati membri. Il Dipartimento della Protezione Civile, d'intesa con il ministero degli Esteri, coordinerà, attraverso la Centrale remota per le operazioni di soccorso sanitario, la raccolta del materiale sanitario che successivamente sarà inviato in Egitto.
Haaretz: "Israele disposta a tregua solo fino a domenica"
Israele non è disposto ad ampliare la tregua, attualmente al suo quinto giorno e destinata a scadere domani, oltre domenica per un totale di 10 giorni. Lo sostiene Haaretz, citando un funzionario a conoscenza dei colloqui in corso tra il capo del Mossad David Barnea, il capo della Cia William Burns e il primo ministro del Qatar a Doha.
Iran: "La Corte penale internazionale processi Israele per Gaza"
Il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amirabdollahian ha chiesto alla Corte penale internazionale che i funzionari israeliani siano processati "per una serie di crimini commessi a Gaza" e sia posta fine alla loro "esenzione dall'azione penale". In una lettera inviata al presidente della Corte penale internazionale, Amirabdollahian ha affermato che "è necessario agire immediatamente riguardo alla crisi di Gaza e punire il regime sionista per i suoi crimini contro i Palestinesi". I bombardamenti su Gaza e gli attacchi di terra nell'enclave sono "chiari esempi di gravi crimini internazionali, tra cui crimini di guerra, crimini contro l'umanità e genocidio", ha aggiunto Amirabdollahian, come riporta Irna, chiedendo alla Corte penale internazionale di "opporsi alle pressioni da parte di alcuni poteri".
Hamas: Israele ha violato tregua e abbiamo reagito
''In seguito ad una palese violazione da parte di Israele dell'accordo di cessate il fuoco nel nord della striscia di Gaza è avvenuta oggi una frizione tattica. I nostri combattenti hanno reagito a quella violazione '': lo ha reso noto Hamas, poco dopo che Israele aveva riferito di tre esplosioni in quella zona. ''Noi siamo impegnati al cessate il fuoco fintanto che anche Israele lo sia. Facciamo appello ai mediatori affinchè premano su Israele per il rispetto di tutte le intese, in terra e in cielo''. L'incidente è avvenuto mentre si attende un nuovo rilascio di ostaggi.
Israele: "Esplosioni a Gaza, soldati feriti"
Tre ordigni sono esplosi oggi nel nord della striscia di Gaza in prossimità delle forze israeliane, ''in contrasto con le intese per il cessate il fuoco''. Lo ha riferito il portavoce militare di Israele. In uno di questi episodi, è stato aperto il fuoco contro i soldati, che hanno risposto all'attacco. ''Alcuni soldati sono rimasti feriti in modo non grave'', ha precisato il portavoce.
Qatar: "Pronti 20 ostaggi per rilascio in 48 ore, lavoriamo per tregua permanente"
Il ministero degli Esteri del Qatar afferma che sta lavorando per un cessate il fuoco permanente a Gaza e che "con certezza" 20 ostaggi sono pronti per essere liberati nelle prossime 48 ore. "Stiamo lavorando per rafforzare il ruolo della mediazione del Qatar per raggiungere una tregua e poi il cessate il fuoco permanente - ha detto il portavoce del ministero degli Esteri Majed al-Ansari - le priorità della mediazione sono donne e bambini, poi i maschi civili e i militari"
Medioriente, capi intelligence Usa e Israele in Qatar per negoziato
I capi dell'intelligence statunitense e israeliana sono arrivati nella capitale del Qatar per discutere la "prossima fase" di un accordo tra Hamas e Israele a Gaza. E' quanto riferite una fonte informata. "Il direttore della CIA e il direttore dell'Agenzia nazionale di intelligence israeliana (Mossad) sono a Doha per incontrare il primo ministro del Qatar per sfruttare i progressi dell'accordo di pausa umanitaria prolungata e per avviare ulteriori discussioni sulla prossima fase di un potenziale accordo", ha detto la fonte all'AFP, aggiungendo che al negoziato partecipano anche funzionari egiziani.
"Mio nipote a Gaza costretto a guardare il video del massacro"
"Mio nipote ha subito orrori" per mano di Hamas, "ogni volta che un bambino piangeva, lo minacciavano con una pistola per farlo tacere. Quando sono arrivati a Gaza, tutti i civili, tutti, lo hanno picchiato. Stiamo parlando di un bambino di 12 anni". Lo ha detto in una intervista alla tv francese Bfm Deborah Cohen, la zia di Eitan Yahalomi, rilasciato da Hamas ieri con altri due bambini franco-israeliani rapiti nel kibbutz di Nir Oz. La donna si è detta scioccata per aver appreso che il nipote è stato costretto dai terroristi a guardare "il film dell'orrore", le immagini degli attacchi del gruppo terroristico in Israele il 7 ottobre. "Come si fa a stare bene dopo un'esperienza del genere?", ha detto Deborah Cohen durantel'intervista. "Eitan è un bambino calmo, gli ci vorrà tempo per tirare fuori le sue emozioni", "spero che tanto amore, tante coccole, essere circondato da tutta la sua famiglia e il lavoro degli psicologi lo aiutino a superare queste prove", ha aggiunto.
Medioriente, Blinken: determinati a riportare casa quanti più ostaggi
Parleremo ovviamente della crisi a Gaza e del Medio Oriente. Anche io, come te, Jens (Stoltenberg), sono molto felice di vedere gli ostaggi tornare a casa e rientrare per stare con i loro cari. E siamo determinati a continuare a fare questo il più a lungo possibile per riportare a casa quante più persone possibile, per quanto potremo". Lo ha dichiarato il segretario di Stato americano, Antony Blinken, nel punto stampa con il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, prima della riunione dei ministri degli Esteri dei Paesi alleati.
Medioriente, Casa Bianca: 3 voli militari Usa in Egitto per portare aiuti a Gaza
Per la prima volta gli Stati Uniti usano aerei militari per portare aiuti umanitari a Gaza. Lo ha annunciato la Casa Bianca spiegando che oggi arriva in Egitto il primo di tre voli "facilitati dalle capacità militari Usa" e che atterreranno nel nord del Sinai". A bordo vi saranno forniture sanitarie, cibo, abbigliamento invernale ed altri beni che saranno distribuiti alla popolazione di Gaza dall'Onu. Gli altri due voli "arriveranno nei prossimi giorni", ha aggiunto il funzionario ricordando che nelle scorse settimane gli Usa hanno organizzato l'arrivo di altri cinque voli commerciali di aiuti, mentre questi sono i primi aiuti ad arrivare con aerei militari. A determinare questa nuova missione il fatto che la tregua, iniziata venerdì scorso e ora prolungata di altri due giorni, ha fatto aumentare il flusso dei camion che entrano a Gaza con gli aiuti. "Il movimento negli ultimi 4-5 giorni degli aiuti è stato così significativo per il suo volume che erano sono necessari rifornimenti a El Arish e questi voli fanno parte dei rifornimenti", ha spiegato la fonte della Casa Bianca, riferendosi alla città egiziana nel nord del Sinai dove vengono raccolti gli aiuti da portare a Gaza. Ed alla domanda se l'utilizzo di aerei militari americani per portare aiuti a Gaza possa creare una qualche pressione su Israele per il mantenimento del cessate il fuoco, il funzionario ha detto che se gli Usa vogliono vedere la pausa estesa al più lungo possibile, "l'inteno è semplicemente quello di assicurare che significativi aiuti umanitari arrivino velocemente ad Arish".
Medioriente, capo Mossad in Qatar: focus su possibile secondo proroga
Il capo del Mossad, David Barnea, è volato a Doha dove incontrerà il direttore della Cia, Bill Burns, l'emiro del Qatar e il premier qatarino. I colloqui verteranno su una possibile seconda proroga alla tregua nei combattimenti a Gaza con il rilascio di ulteriori ostaggi da parte di Hamas. Lo ha riferito Barak Ravid su Axios.
Medioriente, terzo palestinese muore in scontri con Idf in Cisgiordania, 242 vittime da 7/10
Sale a tre il numero dei palestinesi uccisi oggi in Cisgiordania in scontri con i soldati israeliani. E' infatti deceduto per le ferite riportate Omar Wahdan, originario del villaggio di Tayasir vicino a Tubas, colpito dalle Forze di difesa israeliane (Idf) questa mattina, come riporta l'agenzia di stampa palestinese Quds. Salgono così a 242 i palestinesi uccisi in Cisgiordania dall'inizio del conflitto tra Israele e Hamas lo scorso 7 ottobre.
Iran: "Gli Usa subiranno gravi conseguenze per la guerra a Gaza"
"Gli Stati Uniti e Israele subiranno conseguenze se non riusciranno a porre fine ai crimini di guerra in corso attualmente nella Striscia di Gaza". Lo ha affermato il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amirabdollahian aggiungendo che "il cessate il fuoco temporaneo a Gaza deve diventare permanente, altrimenti la regione si troverà ad affrontare nuove condizioni". Secondo il ministro della Repubblica islamica, "gli americani sanno che il loro sostegno per Israele non avrà per loro benefici. Gli Usa vogliono ora fermare le atrocità israeliane con un cessate il fuoco stabile, inviare aiuti umanitari e impedire la migrazione forzata dei palestinesi". Durante un'intervista con Al Jazeera, Amirabdollahian ha affermato che "Hamas è una realtà radicata in Palestina e l'Iran non controlla forze per procura nella regione ma ritiene che il futuro di Gaza sarà deciso dalla resistenza e dai palestinesi".
Medio Oriente, riapre l'unità di dialisi all'ospedale al-Shifa
All'ospedale di al-Shifa, il più grande complesso medico di Gaza, ha ripreso a funzionare l'unità di dialisi. Lo ha annunciato il ministero della Sanità del governo di Hamas su Facebook, invitando i pazienti a recarsi in ospedale per ricevere le cure necessarie. ''Nonostante la grande distruzione causata dall'occupante contro la struttura durante il suo attacco brutale contro l'ospedale di al Shifa, con uno sforzo eccezionale si è riusciti a riaprire il servizio di dialisi'', si legge nel post. "Per questo motivo, il ministero della Salute chiede a tutti i pazienti in dialisi nella città di Gaza e nel nord della Striscia di Gaza di recarsi, a partire da oggi, presso il complesso medico Al Shifa per ricevere cure", ha sottolineato.
L'ospedale di al-Shifa è finito nel mirino di Israele, accusato di nascondere il quartier generale di Hamas. L'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) afferma che ci sono ancora 180 pazienti, di cui 22 in dialisi renale, e sette operatori sanitari in ospedale.
Incontro a Doha tra il capo del Mossad e il direttore della Cia
Il capo del Mossad David Barnea è a Doha per colloqui con il direttore della Cia Bill Burns e con alti funzionari del Qatar, come riporta il Times of Israel. L'incontro arriva dopo che Israele e Hamas hanno concordato un'estensione di due giorni della tregua temporanea per consentire il rilascio di almeno altri 20 ostaggi da Gaza.
Israele-Hamas, l'ambasciatore: "Possibile prolungare tregua, ma non più di 10 giorni"
E' possibile prolungare la tregua per ottenere la liberazione di tutti gli ostaggi, ma "non indefinitamente" perché l'obiettivo d'Israele rimane quello di impedire che Hamas possa nuovamente attaccare dalla Striscia di Gaza. Lo ha detto all'Adnkronos l'ambasciatore israeliano a Roma Alon Bar, parlando di una tregua che in tutto non potrà durare più di dieci giorni.
Inizialmente di quattro giorni, la tregua è stata già prolungata di altri due. Secondo Bar "è possibile" vi sia un altro prolungamento, "dipende da Hamas", in Israele "vi è un forte desiderio di molte persone di poter riabbracciare i loro cari". "La nostra aspettativa è che tutti gli ostaggi vengano rilasciati, con priorità ai più giovani e gli anziani", ma anche i soldati che sono stati rapiti.
Tuttavia, sottolinea il diplomatico, il prolungamento "non può essere indefinito, deve essere limitato nel tempo". "Il governo israeliano ha chiarito di non voler andare oltre dieci giorni dall'inizio della tregua, perché noi abbiamo due importanti missioni: liberare tutti gli ostaggi e far sì che Hamas non abbia più le capacità militari per attaccare Israele dalla Striscia di Gaza", spiega Bar, pur non escludendo che il governo possa poi prendere altre decisioni bilanciando questi due obiettivi.
Media: "Donne israeliane rapite da Hamas sono state tenute in gabbia"
Donne rapite in territorio israeliano e tenute in ostaggio da Hamas a Gaza sono state tenute in gabbia: lo riportano i media israeliani citando la dichiarazione di un membro del Forum delle famiglie degli ostaggi e dei dispersi. Questa affermazione non è la prima nel suo genere, scrive il Jerusalem Post indicando che nei giorni immediatamente successivi agli attacchi del 7 ottobre, video di un canale Telegram di Hamas mostravano bambini rapiti tenuti in gabbia.