Il governo israeliano e Hamas hanno concordato una pausa nei combattimenti per consentire il rilascio graduale di 50 ostaggi detenuti a Gaza, in cambio di 150 prigionieri palestinesi in Israele e l'ingresso di aiuti umanitari nell'enclave assediata. L'intesa riguarda da entrambe le parti la liberazione di donne e bambini. L'Idf annuncia di aver preso il quartier generale dei miliziani a nord di Gaza. Netanyahu: "La guerra continuerà". Meloni: "Soluzione del conflitto solo creando i due Stati"
Medioriente, Tajani: tregua sia utilizzata per portare aiuti umanitari ai civili'
"Il Governo accoglie positivamente l’accordo per il rilascio di 50 ostaggi che dopo 7 lunghe settimane potranno riabbracciare i propri cari. Ora necessario garantire che la pausa dei combattimenti sia utilizzata per portare aiuti umanitari ai civili". Lo ha scritto su X il vice premier e ministro degli Esteri Antonio Tajani.
Medioriente, Von der Leyen: bene accordo, ora più aiuti
"Accolgo con grande favore l'accordo raggiunto" tra Israele e Hamas "sul rilascio dei 50 ostaggi e su una pausa nelle ostilità". E' quanto afferma in una dichiarazione la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. "Ogni giorno in cui queste madri e questi bambini sono tenuti in ostaggio dai terroristi è un giorno di troppo. Condivido la gioia delle famiglie che presto potranno riabbracciare i loro cari - aggiunge - E sono molto grata a tutti coloro che nelle ultime settimane hanno lavorato instancabilmente attraverso canali diplomatici per mediare questo accordo". La richiesta "all'organizzazione terroristica di Hamas" è di "rilasciare immediatamente tutti gli ostaggi e di consentire loro di tornare a casa sani e salvi". La Commissione europea "farà tutto il possibile per usare questa pausa per un aumento degli aiuti umanitari a Gaza - conclude - Ho chiesto al commissario Janez Lenarcic di intensificare le consegne a Gaza il prima possibile per alleviare la crisi umanitaria a Gaza".
Medioriente, IDF: evacuare Gaza City, oggi pausa tattica di 4 ore
L'esercito israeliano chiede ai residenti di Gaza City, "in particolare dei quartieri della Città Vecchia di Jabalia e Shuja'iya", di "evacuare immediatamente le vostre aree residenziali per preservare la vostra sicurezza, attraverso Salah al-Din Road fino alle 16:00, per raggiungere il sud di Wadi Gaza e la zona umanitaria". Lo scrive l' IDF in un post sui social. "Ci sarà una pausa tattica locale per scopi umanitari oggi tra le 10:00 e le 14:00, nell'area dei quartieri Jourat al-Lot e Batn al-Sameen a Khan Yunis - aggiunge l'IDF - Hamas ha perso il controllo sul nord di Gaza e sta cercando di impedire agli abitanti di Gaza di spostarsi verso sud per la loro sicurezza".
Militari israeliani: "Raid su obiettivi Hezbollah nel sud del Libano"
Le forze israeliane (Idf) confermano operazioni dei caccia contro obiettivi di Hezbollah nel sud del Libano. Nel mirino di raid aerei, rendono noto su X, un sito militare e altre infrastrutture del gruppo filoiraniano.
Medio Oriente, Borrell: "L'Ue non ha posizione comune, ci stiamo lavorando"
Gli Stati membri dell'Ue non hanno ancora "una posizione comune" che permetta all'Unione di svolgere un ruolo geopolitico nella guerra scoppiata tra Israele e Hamas. Lo ammette l'Alto Rappresentante Josep Borrell, parlando a Strasburgo nella plenaria del Parlamento Europeo. "Io rappresento il Consiglio - afferma - e quindi anche tutti gli Stati membri. Non è facile, perché a volte gli Stati membri non sono allineati sulla stessa posizione: ad esempio nel voto all'Assemblea generale delle Nazioni Unite, dove hanno votato in otto a favore di un pausa per motivi umanitari e in quattro hanno votato contro. Esiste una posizione comune del Consiglio Europeo, che difende le pause e i corridoi umanitari e chiede a Israele che, quando esercita il suo diritto alla difesa, lo faccia nel rispetto delle leggi umanitarie e delle leggi internazionali che regolano la guerra, ma finora ci sono state diverse dichiarazioni da parte di diversi leader europei su come viene esercitato questo diritto a difendere Israele. E, quando non c’è una posizione comune, l’Alto Rappresentante non può rappresentarla".
Quando non c'è una posizione comune, l'Alto Rappresentante "deve lavorare per costruirla - prosegue Borrell - deve lavorare perché sia possibile che gli Stati membri convergano su una posizione che permetta loro di essere una forza geopolitica in questo conflitto. E' ciò che stiamo tentando di fare, con la convinzione che non ci sarà una soluzione militare a questo conflitto, perché non si uccide un'idea. L'unica strada è avere un'idea migliore. E l'idea migliore non può che essere quella di riconoscere che due popoli che lottano per la stessa terra da più di 100 anni devono e possono convivere. La comunità internazionale è impegnata su questo: lo ripetiamo da 30 anni, fin dagli accordi di Oslo, che la soluzione sono i due Stati, ma abbiamo fatto poco o nulla per realizzarla".
Meloni: "Grande sollievo per l'accordo sugli ostaggi, lavoriamo per una pace duratura"
"Accolgo con grande sollievo l'accordo per garantire il rilascio degli ostaggi presi da Hamas durante il cruento assalto contro Israele del 7 ottobre. Un accordo che permetterà anche una pausa umanitaria quantomai necessaria a Gaza. Continueremo a lavorare per il rilascio di tutti gli ostaggi e per una pace duratura in Medio Oriente. Oggi pensiamo alle famiglie che potranno finalmente riabbracciare i propri cari". Lo dichiara il presidente del Consiglio Giorgia Meloni.
Mezzaluna Rossa Palestina: "14 ambulanze arrivate a Shifa"
La Mezzaluna Rossa Palestinese afferma che 14 ambulanze sono arrivate all'ospedale al-Shifa, il più grande di Gaza, per evacuare i pazienti. Lo riporta la Bbc. Si stima che siano rimaste circa 300 persone in condizioni critiche.
Ministro degli Esteri turco a Londra e Parigi per Gaza
Il ministro degli Esteri turco Hakan Fidan si recherà oggi a Londra e a Parigi nell'ambito di iniziative diplomatiche riguardo alla situazione a Gaza decise in modo congiunto durante il vertice dell'Organizzazione per la cooperazione islamica sulla guerra tra Hamas e Israele tenutosi recentemente a Riad. Secondo CnnTurk, Fidan durante la visita potrebbe avere incontri con il premier britannico Rishi Sunak e il presidente francese Emmanuel Macron.
Medio Oriente, Comitato per la Protezione dei Giornalisti: "53 i reporter uccisi"
Il numero dei giornalisti uccisi nel conflitto Israele-Hamas dal 7 ottobre è salito ad almeno 53. Lo ha dichiarato il Comitato per la Protezione dei Giornalisti (Cpj), precisando in una nota che fra le vittime vi sono 46 palestinesi, quattro israeliani e tre libanesi.
Gli ultimi giornalisti a perdere la vita sono stati un reporter e un fotoreporter che lavoravano entrambi per il media libanese Al Mayadeen. Sono stati uccisi ieri negli attacchi israeliani nel sud del Libano. L'esercito israeliano ha dichiarato che sta esaminando la dinamica dell'incidente. “Questa è un’area con ostilità attive, dove si verificano scontri a fuoco. La presenza nell’area è pericolosa”, ha aggiunto l'Idf.
Parigi: "Sì a controlli più rigorosi su aiuti palestinesi"
La Francia è favorevole a controlli più rigorosi degli aiuti allo sviluppo dell'Unione europea in favore dei palestinesi, anche se recenti verifiche della Commissione Ue hanno consentito di dimostrare che Hamas non ha beneficiato in alcun modo di finanziamenti Ue. Intervistata questa mattina da radio France Inter sull'ipotesi Ue di introdurre in avvenire controlli più rigorosi, in particolare, rispetto a casi eventuali di antisemitismo, la ministra degli Esteri francese, Catherine Colonna, ha risposto;: "Siamo favorevoli" a questa ipotesi. E ancora: "Ne abbiamo parlato alla riunione dei ministri degli Esteri lunedì" a Bruxelles. Colonna ha tuttavia sottolineato che i controlli effettuati sinora "hanno evidenziato che non c'è alcun caso accertato di dirottamento dei fondi" Ue verso Hamas o altre organizzazioni terroristiche. L'Ue ha dato ieri il proprio via libera al proseguimento del suo aiuto allo sviluppo in favore dei palestinesi. "La commissione ha fatto il suo lavoro di verifica. Quindi l'aiuto proseguirà ed è necessario che arrivi con facilità e il più possibile vista la situazione umanitaria catastrofica", ha concluso Colonna.
Tajani: "Ora necessario garantire che la pausa dei combattimenti sia utilizzata per portare aiuti umanitari ai civili"
Giordania: "Speriamo la tregua a Gaza sia un passo verso la fine della guerra"
La Giordania accoglie con favore "l'impegno collettivo culminato nell'accordo sul cessate il fuoco umanitario nella Striscia di Gaza" ed esprime apprezzamento per le "iniziative di collaborazione da parte del Qatar insieme a Egitto e Stati Uniti". Il portavoce del ministero degli Esteri, Sufian Al-Qudah, ha sottolineato "l'importanza del cessate il fuoco come passo cruciale verso la cessazione completa del conflitto in corso nella Striscia di Gaza e lo stop agli attacchi e allo sfollamento forzato dei civili palestinesi". Il portavoce, riferisce ancora l'agenzia Petra, ha insistito sull'importanza dell'accordo nella prospettiva della "consegna di aiuti umanitari sufficienti a tutte le aree della Striscia di Gaza in modo tale da rispondere a tutte le esigenze, raggiungere la stabilità e garantire che la popolazione di Gaza resti nelle proprie case".
Haaretz: "Incontro Nasrallah-leader Hamas dopo accordo"
Il segretario generale di Hezbollah, Hassan Nasrallah, ha incontrato il vice capo dell'Ufficio politico di Hamas, Khalil al-Hayyah, e il rappresentante di Hamas in Libano, Osama Hamdan. Lo riporta Haaretz. L'incontro, scrive il quotidiano israeliano, rientra nel coordinamento tra Hezbollah e Hamas sulle conseguenze dell'accordo per la liberazione degli ostaggi. Anche Al-Hayyah è in contatto con l'intelligence egiziana ed è stato coinvolto negli sforzi di mediazione coordinati dal Qatar, scrive Haaretz.
Jihad islamica: "Prigionieri non civili israeliani non saranno liberati"
Nell'accordo raggiunto fra Israele e Hamas non saranno liberati 'prigionieri non civili israeliani'. Lo ha dichiarato su Telegram la Jihad islamica palestinese precisando che i soldati israeliani non saranno rilasciati finché “tutti i nostri prigionieri non saranno liberati dalle prigioni nemiche”.
"Sottolineiamo il nostro continuo confronto con l'aggressore, a tutti i livelli politici e sul campo, al fine di contrastare tutti gli obiettivi di questa aggressione", aggiunge la Jihad islamica.
Cameron: "Accordo passo cruciale, sia rispettato"
"Questo accordo" tra Israele e Hamas "è un passo cruciale per dare sollievo alle famiglie degli ostaggi e affrontare la crisi umanitaria a Gaza. Esorto tutte le parti a garantire il pieno rispetto dell'accordo". E' quanto afferma in una dichiarazione diffusa da Downing Street il ministro degli Esteri britannico David Cameron. "Vogliamo vedere tutto gli ostaggi rilasciati immediatamente e riunite le famiglie colpite dagli orrori dell'attacco terroristico del 7 ottobre" in Israele, aggiunge, sottolineando anche come "questa pausa offra un'opportunità importante per garantire che quantità molto maggiori di generi alimentari, carburante e altri aiuti salvavita possano raggiungere Gaza in modo stabile".
"Abbiamo già raddoppiato il nostro impegno per gli aiuti ai palestinesi quest'anno e lavoreremo a stretto contatto con le Nazioni Unite per garantire che raggiungano coloro che ne hanno bisogno - conclude - Il Regno Unito continuerà a lavorare con tutti i partner nella regione per garantire il rilascio di tutti gli ostaggio, il ripristino della sicurezza e il raggiungimento di una soluzione politica a lungo termine che consenta sia agli israeliani che ai palestinesi di vivere in pace".
Libano: "Tregua dovrebbe applicarsi anche al confine settentrionale"
Fonti ufficiali libanesi hanno riferito al quotidiano Nidaa Al Watan che il cessate il fuoco a Gaza, concordato con Hamas, dovrebbe applicarsi anche al confine settentrionale. Secondo il rapporto, l'esercito libanese è coinvolto in colloqui con Hezbollah nel tentativo di porre fine agli attacchi sul territorio libanese.
Nelle informazioni ufficiali inviate ala giornale libanese, la tregua di Gaza “si applicherà al sud del Libano, e Hezbollah vi aderirà a condizione che vi aderisca anche Israele”.
Londra: "L'accordo tra Israele e Hamas è un passo cruciale"
Il Regno Unito ha accolto oggi favorevolmente l'accordo di tregua tra Israele e Hamas, definendolo un "passo cruciale per fornire soccorso alle famiglie degli ostaggi e affrontare la crisi umanitaria a Gaza": lo ha affermato il ministro degli Esteri David Cameron in un comunicato.
Berlino: "Accordo è progresso di cui bisogna approfittare"
La Germania ha accolto oggi favorevolmente l'accordo tra Israele e Hamas per una tregua umanitaria a Gaza in cambio del rilascio di una parte degli ostaggi rapiti dall'organizzazione terroristica, sottolineando che si tratta di un "progresso" di cui bisogna approfittare per "fornire aiuti vitali agli abitanti" della Striscia. "L'annunciata liberazione di un primo gruppo di ostaggi è un progresso, anche se nulla al mondo potrà cancellare le loro sofferenze. La tregua umanitaria deve servire a fornire gli aiuti vitali e necessari agli abitanti di Gaza", ha scritto su X la ministra degli Esteri, Annalena Baerbock.
Borrell: "50 ostaggi liberi dopo 7 settimane di sofferenza"
"L'Ue accoglie con favore l'accordo volto a liberare 50 ostaggi da Gaza per una pausa prolungata nel conflitto. Dopo 7 settimane di sofferenza, finalmente, potranno ricongiungersi alle loro famiglie. Chiediamo il rilascio immediato di tutti gli ostaggi". Lo scrive su X l'Alto rappresentante dell'Ue per la Politica estera, Josep Borrell.
Israele, vittime del terrorismo fanno ricorso contro accordo
L'Associazione israeliana delle vittime del terrorismo Almagor ha annunciato che presenterà una petizione presso la Corte Suprema oggi a mezzogiorno ora locale, le 11 in Italia, contro l'accordo sugli ostaggi e il cessate il fuoco siglato tra Israele e Hamas. Secondo quanto riporta il Times of Israel, Almagor chiede di vedere l'elenco dei prigionieri che Israele sta valutando di rilasciare come parte dell'accordo. L'organizzazione chiede inoltre di conoscere tutti i dettagli degli impegni che Israele sta assumendo nei confronti di Hamas riguardo alle restrizioni al combattimento durante il periodo di cessate il fuoco, inclusa la cessazione della raccolta di informazioni "così come la consegna di carburante e altri rifornimenti che potrebbero aiutare Hamas a condurre operazioni terroristiche contro gli abitanti di Israele". Inoltre, l'Associazione chiede al ministro della Giustizia Yariv Levin di rivelare "gli impegni generali che Israele sta assumendo nei confronti di Hamas che sono stati assunti direttamente o tramite terzi". La Corte Suprema esaminerà qualsiasi istanza presentata nelle prossime 24 ore e si prevede che la respingerà, come ha fatto con le petizioni contro l'accordo per liberare il soldato Shalit nel 2011.