"Preferisco non leggere il discorso ma darlo a voi e che voi lo portiate", ha detto il pontefice nella prima udienza diffusa in sala stampa vaticana. "Ha un po' di raffreddore" ma "le attività del Papa proseguono regolarmente", ha fatto sapere il portavoce del Vaticano Matteo Bruni
"Buon giorno, saluto tutti voi e vi do il benvenuto. Grazie di questa visita che a me piace tanto ma succede che io non sto bene di salute e per questo preferisco non leggere il discorso ma darlo a voi e che voi lo portiate". Lo ha detto Papa Francesco nella prima udienza diffusa in sala stampa vaticana con i Rabbini europei. Il pontefice che ha pronunciato queste parole con voce molto affaticata e non ha proseguito oltre. "Ha un po' di raffreddore e una lunga giornata di udienze. Aveva il desiderio di salutare individualmente i rabbini europei e per questo ha consegnato il discorso. Per il resto le attività del Papa proseguono regolarmente", ha fatto sapere il portavoce del Vaticano Matteo Bruni.
"Compassione, giustizia e il dialogo sono mezzi adeguati per edificare la pace"
Nel suo discorso consegnato ai Rabbini europei, Papa Francesco ha affermato che la Parola di Dio "orienta i nostri passi proprio alla ricerca del prossimo, all'accoglienza, alla pazienza; non certo al brusco impeto della vendetta e alla follia dell'odio bellico. Quanto è dunque importante, per noi credenti, essere testimoni di dialogo". Per il pontefice "non le armi, non il terrorismo, non la guerra, ma la compassione, la giustizia e il dialogo sono i mezzi adeguati per edificare la pace". Il Papa ha sottolineato anche l'importanza del dialogo ebraico-cristiano precisando che "per diventare edificatori di pace, siamo chiamati a essere costruttori di dialogo". Papa Francesco ha poi condannato le manifestazioni antisemite riesplose a seguito del conflitto in Medio Oriente. Nel discorso il pontefice ha fatto riferimento a quanto sta accadendo in Medio Oriente: "Ancora una volta la violenza e la guerra sono divampate in quella Terra che, benedetta dall'Altissimo, sembra continuamente avversata dalle bassezze dell'odio e dal rumore funesto delle armi - ha affermato -. E preoccupa il diffondersi di manifestazioni antisemite, che fermamente condanno".
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L'incontro con i bambini previsto per il pomeriggio
Arrivano da 84 Paesi diversi i sette mila bambini che oggi pomeriggio hanno partecipato all'incontro con "I bambini incontrano il Papa" (FOTO). I piccoli hanno condiviso le loro speranze e preoccupazioni per il futuro e hanno fatto delle domande al pontefice. L'iniziativa si è svolta nell'Aula Paolo VI in Vaticano. Il gruppo più numeroso di bambini è stato quello del Lazio, oltre 700 da Roma e 600 da Viterbo. I giovani sono giunti a San Pietro a bordo di 63 bus speciali, di cui 30 di Busitalia, e otto treni straordinari messi a disposizione dal Gruppo Fs Italiane. L'incontro è stato patrocinato dal Dicastero per la Cultura e l'Educazione e organizzato in sinergia con Comunità di Sant'Egidio, Cooperativa Auxilium, Trenitalia e Busitalia (società del Gruppo Fs Italiane), Uffici Scolastici Regionali e con il sostegno del mondo francescano, della Fondazione PerugiAssisi e della Federazione Italiana Giuoco Calcio. L'iniziativa è stata accompagnata anche dalla pubblicazione dell'"Enciclica dei Bambini", libro a quattro mani scritto da Padre Enzo Fortunato e Aldo Cagnoli con la prefazione di Papa Francesco. Si tratta di uno sguardo ai più piccoli, in un momento segnato dalle guerre. Ieri pomeriggio i bambini stranieri già arrivati da tutti i continenti del mondo si sono incontrati nella basilica dei Santi Apostoli per parlare di clima e per vedere il documentario "Earth4All e il mondo di Francesco".
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Padre Fortunato: "Bambini ci chiedono di ascoltare"
"I bambini che stanno arrivando dagli angoli più lontani del pianeta - afferma padre Enzo Fortunato - ci stanno mettendo in discussione. Oggi ci chiedono di ascoltare e guardando i loro occhi, guardando i loro volti, leggi il sogno di un mondo migliore, leggi quella loro capacità che hanno di abbracciare tutti, di salutare tutti. Se noi adulti non ci lasciamo mettere in discussione da loro non saremo capaci di donargli un modo migliore".
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L'appello del Papa all'Angelus
Ieri all'Angelus Papa Francesco, parlando della guerra tra Israele e Hamas, ha rivolto un pensiero proprio ai bambini, lanciando un appello: "Si possano soccorrere i feriti e gli aiuti arrivino alla popolazione di Gaza dove la situazione umanitaria è gravissima. Si liberino subito gli ostaggi. Tra di loro ci sono anche tanti bambini: che tornino alle loro famiglie. Pensiamo ai bambini, a tutti i bambini coinvolti in questa guerra come anche in Ucraina e in altri conflitti: così si sta uccidendo il loro futuro". Il Papa ha poi chiesto di pregare "perché si abbia la forza di dire basta" alla guerra (GLI AGGIORNAMENTI SULLA GUERRA - LO SPECIALE).