A Gaza il 43% della popolazione è under 14. Unicef: ogni giorno 420 bimbi uccisi o feriti

Mondo
Ansa e Sky TG24

Come ha sottolineato l’organizzazione internazionale, dal 7 ottobre sono stati uccisi 8.300 palestinesi presenti nella Striscia, di cui 3.400 bambini, e il dato rischia di peggiorare a causa della mancanza di acqua e di servizi igienico-sanitari. Le tante morti tra i più giovani sono spiegate anche dalla grande presenza di ragazzi nella popolazione: come sottolinea Index Mundi, i due terzi degli abitanti della Striscia hanno meno di 24 anni

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Con la situazione sul campo in costante evoluzione, abbiamo deciso di raccogliere qui alcune informazioni che permettano di farsi un'idea del contesto più ampio attraverso mappe, schede e approfondimenti.

 

Le prime vittime della guerra sono i bambini. A dichiararlo è l’Unicef, che ha sottolineato il costo umano di queste prime settimane di guerra. “Come Unicef siamo fermamente convinti che il vero costo di quest'ultima escalation si misurerà in vite di bambini, quelli persi a causa della violenza e quelli che ne saranno cambiati per sempre. Dopo poco più di tre settimane, il bilancio devastante si sta rapidamente aggravando, con gravi violazioni dilaganti commesse contro i bambini".  Come sottolinea l'organizzazione internazionale, "secondo il Ministero della Sanità palestinese, a Gaza sarebbero stati uccisi più di 8.300 palestinesi, tra cui più di 3.400 bambini, con oltre 6.300 bambini feriti. Ciò significa che più di 420 bambini vengono uccisi o feriti a Gaza ogni giorno, un numero che dovrebbe scuotere ognuno di noi nel profondo” (GUERRA ISRAELE-HAMAS: TUTTI GLI AGGIORNAMENTI LIVE - LO SPECIALE).

L'età della popolazione di Gaza
L'età della popolazione di Gaza - Sky TG24

La popolazione di Gaza

La popolazione presente nella Striscia è composta per una buona fetta da giovani: come sottolinea Index Mundi, il 43% è composto da bambini che vanno dagli 0 ai 14 anni, a cui si aggiunge il 23% della popolazione che invece è composto da ragazzi dai 15 ai 24 anni. Il restante terzo della popolazione è composto perlopiù da adulti che vanno dai 25 ai 54 anni (30%) e solo una piccola percentuale, appena il 4%, va dai 55 ai 64 anni. Inoltre, secondo i numeri delle Nazioni Unite e di The World Factbook, su 2,1 milioni di persone presenti nella Striscia, i due terzi, cioè 1,4 milioni, sono sfollati interni. Come sottolinea l’UNHCR, “gli sfollati interni sono civili costretti a fuggire da guerre o persecuzioni. A differenza dei rifugiati, però, non attraversano un confine internazionale riconosciuto. Restano quindi all’interno del Paese di origine”. Questo significa, secondo l’organizzazione, che “sono fra le persone più vulnerabili al mondo. Hanno abbandonato la propria casa per ragioni simili a quelle dei rifugiati, ma restano sotto la protezione del loro governo. Per questo, spesso, non ricevono protezione internazionale”.

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La percentuale di sfollati interni tra la popolazione della Striscia di Gaza
La percentuale di sfollati interni tra la popolazione della Striscia di Gaza - Sky TG24

Il problema dell’acqua

Il rischio di catastrofe umanitaria è alto, come ha sottolineato la direttrice esecutiva dell’Unicef, Catherine Russell, al Consiglio di Sicurezza Onu. “C'è solo un impianto di desalinizzazione in funzione e solo al 5% della capacità, mentre tutti e sei gli impianti di trattamento delle acque reflue di Gaza sono ora non operativi a causa della mancanza di carburante o energia elettrica", ha affermato Russell. "La mancanza di acqua pulita e di servizi igienico-sanitari sicuri è sul punto di diventare una catastrofe: se l'accesso all'acqua pulita non verrà ripristinato urgentemente, sempre più civili, compresi i bambini, si ammaleranno o moriranno di disidratazione o di malattie trasmesse dall'acqua”, ha concluso la direttrice esecutiva dell'Unicef.

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