L'ex presidente americano torna a parlare del conflitto in Medio Oriente dopo le polemiche che si erano create per aver definito Netanyahu "impreparato" per non aver saputo affrontare l'attacco dei terroristi del 7 ottobre. Lo fa tirando in mezzo l'attuale capo della Casa Bianca, criticato anche per aver "chiuso un occhio sulla più grande epidemia di antisemitismo nella storia americana"
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È colpa delle “debolezze di Joe Biden” se Hamas ha attaccato Israele. Così Donald Trump torna a parlare del conflitto in Medio Oriente, attaccando il presidente Usa. Dal palco dell’incontro della Coalizione ebraica repubblicana a Las Vegas, l’ex capo della Casa Bianca ha definito la guerra in corso come uno scontro fra "civiltà e ferocia, fra decenza e depravazione, fra il bene e il male". E ha confermato il suo pieno supporto a Israele: non c'è paragone “fra un gruppo che ha il culto della morte e uno che ama la vita e il nostro Paese” (GUERRA ISRAELE-HAMAS, GLI AGGIORNAMENTI LIVE - LO SPECIALE DI SKY TG24).
L’attacco di Trump a Biden: "Chiude un occhio su antisemitismo"
Il tycoon ha criticato il presidente Usa non solo per la sua “debole” posizione nel contesto internazionale, ma anche per non aver fatto abbastanza per combattere l’odio contro gli ebrei negli Stati Uniti: “Ha chiuso un occhio sulla più grande epidemia di antisemitismo nella storia americana”. Trump ha poi condannato duramente le manifestazioni a sostegno della Palestina che si stanno tenendo negli Stati Uniti, così come in tutto il resto del mondo.
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Le polemiche per le critiche a Netanyahu
Le parole di Trump sulla guerra tra Israele e Hamas arrivano a poco più di due settimane di distanza dalle polemiche che si erano create per le sue dichiarazioni su Benjamin Netanyahu: “Non era preparato” all’attacco sferrato dai terroristi di Hamas lo scorso 7 ottobre, aveva detto da un comizio in Florida. Poi aveva definito le milizie libanesi di Hezbollah come “molto furbe”.